Liberamente gay

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Machilosa
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Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » venerdì 27 gennaio 2012, 23:18

Il 7 luglio del 2011 mi sono iscritto a Progetto Gay in preda alla disperazione, con pochi dubbi, per la verità, ma molta ansia per il futuro. Poi ho iniziato a scoprire cosa significhi omosessualità; ho esplorato le esperienze di vita altrui dapprima virtualmente, quindi trovando il coraggio di affacciarmi al mondo reale, attraverso l’Arcigay. Ho incontrato davvero tante mosche bianche, simili a quelle che svolazzano su PG; abbiamo stretto conoscenza, ci siamo confidati l’uno con l’altro, siamo usciti insieme, ci siamo spinti timidamente nelle feste gay più famose della città; un po’ timorosi, per la verità, ma decisi a voler cambiare almeno un poco le nostre opinioni, a liberarci di quegli stereotipi che impediscono la piena accettazione di noi stessi. E’ stata una scommessa; avrei potuto trovare dei pervertiti, finire in mezzo a sbandati, erotomani, ma non è successo nulla di tutto ciò. Ho incontrato una popolazione variopinta, a tratti folkloristica, ma per la maggior parte precisa uguale ai tanti ragazzi “normali” che si trovano nelle serate “normali”: gente che balla, che brinda, che flirta, che si scambia qualche effusione, che fuma una sigaretta sulla terrazza e poi si ributta nella mischia.
Poco alla volta sto integrando la mia omosessualità nella vita di tutti i giorni: ne parlo con naturalezza agli amici più stretti, talora è persino oggetto di qualche battuta bonaria; mi sento coi nuovi amici dell’Arcigay, ci vediamo un paio di volte a settimana, discutiamo un po’ di tutto, con toni seri o scherzosi, a volte di omosessualità, ma non solo.
Infine ho iniziato ad uscire con un ragazzo; la prima volta che lo vidi non mi dispiacque, ma non ne rimasi particolarmente turbato. Mi stava simpatico e siamo usciti spesso in compagnia. Poi decise di farsi avanti; un po’ maldestramente, per la verità, tanto che non capii distintamente quali fossero le sue intenzioni e, per evitare eventuali delusioni, mi sforzai di leggere le sue attenzioni come una semplice offerta di amicizia; lo feci così bene da sabotare (inavvertitamente) i suoi tentativi di rendersi più esplicito! Per fortuna non ha demorso e le cose si sono evolute, pochi giorni fa. I presupposti sembrano buoni; non so cosa mi aspetti; non voglio pensare troppo al futuro ma godermi il momento.
Però è successa una cosa che ancora fatico a credere: usciti dal cinema, iniziammo a camminare senza meta per le viuzze del centro; poi mi prese a braccetto e dopo qualche metro mi baciò in un angolo di Piazza Valdo Fusi. L’ora era relativamente tarda, ma qualcuno passeggiava ancora per la strada.
Il giorno dopo siamo usciti di nuovo; ci siamo salutati con un bacio ed un abbraccio, tra i pochi passanti impegnati a farsi gli affari propri, quindi siamo andati in centro passeggiando mano nella mano, talora scambiandoci un bacetto fugace (a volte, negli angoli più tranquilli, anche meno fugace!) Ci siamo imbattuti in un bel baretto colorato, dall’aria un po’ alternativa e abbiamo deciso di entrare; abbiamo continuato a fare la coppietta, chiacchierando di questo e di quello. E’ stato tutto così naturale! Anche per lui, che pure si è già rivelato a parenti ed amici stretti da anni, era la prima volta così allo scoperto. Che ridere, quando l’indiano di turno si è sporto offrendoci il suo mazzo di rose!
Forse qualche sguardo di disapprovazione l’abbiamo ricevuto, ma eravamo troppo occupati da noi due per rendercene conto. E poi perché preoccuparsi di un simile sguardo? Io disapprovo chi disapprova, guarda un po’.
Non restano che pochi pezzetti della mia maschera. Pezzi importanti, ma destinati a crollare nel giro di poco.
Ultima modifica di Machilosa il sabato 28 gennaio 2012, 12:17, modificato 1 volta in totale.

guy21
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Re: Liberamente gay

Messaggio da guy21 » sabato 28 gennaio 2012, 1:56

devo dire che questo tuo post mi è molto piaciuto è cosi semplice, vero, sincero e molto chiaro e mi piace molto. sono contento che hai trovato la tua serenità e la tua pace se così si può chiamare e ovviamente auguri per aver trovato un ragazzo che ostinatamente ti ha mostrato che è interessato e non ha mollato la preda! :lol: :lol:
no scherzo sono felice davvero per te, in realtà credo che non solo io ma molti ti invidierebbero per come hai passato le cose con molta facilità dato che nelle maggior parte delle città non succedono cose di questo tipo che incontri amici o persone con cui dialogare e parlare liberamente e come dici tu sei stato fortunato, o forse è stato un caso e sei stato tu che hai fatto passi da gigante e hai preso in mano la tua vita e finalmente sei libero di gridare al mondo che vivi liberamente e felicemente così come sei, troppi ragazzi credo si sentono come me chiusi dentro alle loro gabbie, nella loro sofferenza e più ricevono delusioni più si trasformano e assumono comportamenti che non si capiscono o anormali, ma in realtà quando uno subisce molte cose che lo trasformano sia fisicamente che psicologicamente è assai duro riuscire a capirlo a distanza di anni, anche se lo conosci da tanto tempo, vabbè come sempre quando mi ci metto a scrivere e mi viene l'ispirazione non mi fermo più, scusa sto andando fuori, già a quest'ora sto studiando vedi tu come sono fuori come un balcone e mi metto a scrivere anche qua, bah vabbè l'ultimo pensiero che volevo dire è che la cosa che vorrei in futuro è che ci fossero più storie e realtà come la tua, credo che ci voglia veramente un pò di respiro in questa nostra vita, un pò in quella di tutti sopratutto per come vanno le cose negli ultimi anni, lo spero vivamente per tutti noi, sopratutto per quelli che ancora si sognano o sia ancora un lusso pensare di avere un ragazzo o tranquillamente parlare con altri ragazzi gay senza vergogna o timore, o paura, ma credo che questo mio desiderio o sogno dovrà aspettare non so quanto tempo, ancora tanta sofferenza ci sarà per tanti ragazzi, mi viene da pensare a tutti quei ragazzi là fuori al di là di questo progetto che pensano che essere gay sia vendersi agli altri ragazzi gay per sesso o robe simili o che devono trasformarsi negli stereotipi per farsi "accettare" dalla società... e invece qua esiste un posto in cui la vita vera quella normale di tutti noi viene allo scoperto ed è allora che spalanchiamo gli occhi e diciamo "no non è possibile, non è vero non pensavo fosse così, allora io sono normale come tutti gli altri e sopratutto non sono solo ci sono tantissimi ragazzi come me!" credo che queste mie ultime mie frasi lo hanno pensato molti ragazzi che si sono iscritti qua a progetto la prima volta perchè così lo è stato per me non ci credevo, sembra un posto fuori dal mondo quando avevo 17 anni e invece dopo 4 anni è diventato tutto così normale anzi direi fin troppo! :D
ok chiudo qua, volevo ringraziare machilosa per questo spazio, scusa se ho approfittato del tuo spazio come vedi mi era venuta voglia di scrivere! :lol:
a presto, ti auguro che tutto vada bene e anche a tutti voi là fuori! ciao!

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » sabato 28 gennaio 2012, 12:16

Caro Guy20, hai fatto benissimo a scrivere sul mio spazietto! Hai ragione a dire che sono stato fortunato, ma la fortuna me la sono cercata. A volte è necessario scommettere per sperare di vincere qualcosa! Scommesse da poco, ragionate, che non ci mettano troppo a rischio, indubbiamente; non parlo di coming out plateali o di infilarsi in locali da abbordaggio, ma di rivelarsi a pochi amici fidati e cercare le associazioni più vicine. L’Arcigay può diventare un ghetto se decidi di tagliare i ponti col mondo per frequentare esclusivamente i suoi iscritti, ma andarci saltuariamente e inserirsi in un gruppetto può essere un trampolino di lancio; non dico per trovare un ragazzo, che sicuramente fa piacere ma è accessorio, ma per vedere coi propri occhi la normalità di cui Progetto è intriso. Progetto è un isola felice, ma non è l’unica.
Il fatto che io sia uno dei pochi a scrivere di simili esperienze non significa affatto che sia l’unico a viverle. In Arcigay ho conosciuto decine di ragazzi che fanno coppia fissa o che hanno vissuto esperienze di coppia; qualcuno allo scoperto, qualcuno più o meno segretamente. Non viviamo in un paese sempre armato di forcone. Non dico di eccedere con la sfacciataggine (due che “limonano duro”, come dicono dalle mie parti, sulle panchine di piazza Castello mi darebbero fastidio, omo o etero che siano), ma nemmeno di temere che chiunque sia pronto a sbeffeggiarci. E poi, se anche qualcuno lo facesse, che ti importa? Bisogna preoccuparsi del giudizio delle persone care, di coloro che stimiamo; se il pescivendolo sotto a casa o il compagno di corso troglodita ci danno del “buliccio”, a noi che danno può fare? La nostra “condizione”, se così la vogliamo chiamare, non ha nulla di deprecabile. Se qualcuno la pensa così, significa che mentalmente è così indietro da non poter minimamente sperare di avere la mia considerazione; le persone intelligenti, seppure ignoranti (non se ne può fare loro una colpa), una volta messe di fronte alla realtà, capiranno.
Gli stereotipi devono crollare da una parte e dall’altra, perché i primi ad esserne imbevuti siamo noi stessi.
Grazie degli auguri, ne faccio altrettanti anche a te! Non disperare, non ce n’è alcun motivo! Col tempo e l’indipendenza arriva per tutti il momento di essere sé stessi.

Tozeur
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Tozeur » sabato 28 gennaio 2012, 16:56

Hai scritto tante cose belle, spero che la tua esperienza serva come punto di riferimento per tanti come noi, me compreso ;)
Alone but not lonely

Torrismondo
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Torrismondo » sabato 28 gennaio 2012, 21:56

Machilosa ha scritto:[...] sono stato fortunato, ma la fortuna me la sono cercata. A volte è necessario scommettere per sperare di vincere qualcosa! [...] rivelarsi a pochi amici fidati e cercare le associazioni più vicine.
Machilosa, sono contento per i tuoi risultati, hai certamente avuto grande fortuna, ma credo anche accortezza nel capire che tipo di persone avevi davanti.
Rivelarsi a pochi amici fidati aiuta molto perché puoi condividere con chi ti capisce qualcosa che ti arrovella; per quanto riguarda le associazioni più vicine avrei qualche dubbio. Non sull'associazione, beninteso, ma dell'ambiente in cui quest'associazione si trova. Mi spiego: qualora si voglia evitare qualsiasi problema connesso alla propria sessualità (ossia se si pretende "che non si sappia in giro" - scusatemi se utilizzo quest'espressione, manco fossimo criminali - specialmente nel proprio paese) credo sia molto molto meno problematico rivolgersi ad un'associazione in un contesto di "grande città". Per quanto mi riguarda potrei fare come hai fatto tu se studiassi in una città lontana da dove abito io e se non avessi nessuno di chi mi conosce a studiare nella mia stessa città. Ma poni invece l’ipotesi che una persona (l’esempio è molto personale: sono io :D) sia pendolare e con lui studino molte persone (dalla mentalità molto chiusa) che lo conoscono: non credo sia prudente rivolgersi a qualche associazione o simili. Basterebbe vederlo uscire dalla sede di tale associazione per etichettarlo con qualche epiteto poco cortese. Conta poi che bisogna avere a che fare con la realtà del piccolo buco di paese dove si vive (perché la vita sarà anche fuori, dove si studia, ma lui e la sua famiglia vive in un buco di paese di sì e no 900-1000 abitanti se va bene). Già ti creano problemi se osi mettere in dubbio la legittimità dei “baroni” del paesino, figurarsi se iniziassero a sparlare di te, cosa che per quanto mi riguarda fanno già, e non perché sono gay, ma perché dico quello che penso (è un grave errore). Ora, se posso ancora sopportare che mi tolgano il saluto, che cambino marciapiede quando m’incrociano, che sparlino dietro le mie spalle inventandosi falsità solo perché ho detto il mio pensiero, non credo di poter tollerare anche che mi dicano “frocio”, che lo ritengano connesso alla “cattiva educazione” offertami dai miei (evidentemente educarmi alla sincerità quando si è nel vero è una cosa sconveniente). Purtroppo in questi contesti io la vedo molto nera…
Machilosa ha scritto: La nostra “condizione”, se così la vogliamo chiamare, non ha nulla di deprecabile. Se qualcuno la pensa così, significa che mentalmente è così indietro da non poter minimamente sperare di avere la mia considerazione
Sono d’accordo con te, spiegalo però a chi ti pone i bastoni fra le ruote… Il danno lo possono fare eccome (e qui entra anche il fatto privato che non spiego, se vuoi delucidazioni sono pronto a dartele in privato).

Sul fatto che esistano gay "normali" ti dò ragione... ne ho visti pochissimi però, e anche in università, tra i gay dichiarati, non ho visto chissà quanta serietà.

(Perdono per la lunghezza XD: mea culpa)
Velle parum est: cupias ut re potiaris oportet (Ov. Ex Ponto I 1, 35)

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » domenica 29 gennaio 2012, 14:39

Perdonatemi, a volte pecco di presunzione nel voler esportare i miei modelli di vita; diciamo che si adattano molto al caso di chi, come me, studia lontano da casa in una grande città. Il circolo dell’Arcigay di Torino è in una via molto defilata, perciò ben difficilmente potrei incontrare qualcuno da quelle parti e se anche lo incontrassi, difficilmente saprebbe di che tipo di locale si tratta, tanto è anonimo!
Potrei correre il rischio di incrociare gente della mia cittadina, ma è difficile (la maggior parte dei miei ex compagni di Liceo studia a Genova). Se anche succedesse non mi porrei più di tanto il problema, perché non credo che mi nuocerebbero. Potrebbero sparlare di me, ma alla fine a chi importa dei fatti miei? Il mio ex (nonché ex compagno di liceo) è ormai del tutto allo scoperto, ma nessuno se n’è stupito più di tanto o ha reagito in maniera così eclatante; qualche idiota lo chiama “la checca”, ma a lui non potrebbe importare di meno (giustamente); in ogni caso, dubito che sia l'argomento di conversazione più gettonato. Se io mi faccio ancora qualche scrupolo è solo perché non voglio che i miei lo vengano a sapere da altre fonti (anche se la mia cittadina conta 20'000 abitanti e non è così facile che la voce giunga a loro).
Questa cosa del togliere il saluto e cambiare marciapiede mi sconvolge abbastanza; non che non ti creda, ma mi sembra davvero surreale; mi pare assurdo che possa farlo della gente adulta e ancora più assurdo che lo facciano dei ragazzi giovani da cui ci si dovrebbe aspettare un po’ più di modernità; forse potrebbe anche capitare nei paesi vicini alla mia cittadina, però; non ne ho idea. Perlomeno dove bazzico io, ho l’impressione che prevalga l’attitudine di noi Piemontesi, “falsi e cortesi”: magari dietro ne diciamo peste e corna, ma almeno di facciata siamo abbastanza cordiali con chiunque! Non è un gran pregio, ma almeno consente il quieto vivere.
Posso immaginare quali siano “i bastoni tra le ruote” che si possono infilare in un paesino così piccolo: impedire a qualcuno di lavorare, magari, o di praticare sport in mezzo agli altri o di partecipare alla vita collettiva (oratorio, Pro Loco, etc.)… io, in effetti, ho la fortuna di fare tutto ciò solo a Torino.
Torrismondo ha scritto: Sul fatto che esistano gay "normali" ti dò ragione... ne ho visti pochissimi però, e anche in università, tra i gay dichiarati, non ho visto chissà quanta serietà.

(Perdono per la lunghezza XD: mea culpa)
Il fatto che non si vedano dipende appunto dall'essere così normali! Io, che pure ritengo di avere un certo spirito d'osservazione, difficilmente avrei intercettato tutti i ragazzi che ho conosciuto all'Arci! Ancora più difficile è giudicarne la serietà senza parlarne direttamente; mi ha stupito per esempio un ragazzo di 19 anni, carino, un po' tamarro, molto discotecaro e pure dedito ad alcol e droghe (insomma, l'ultimo che all'apparenza potrebbe sembrare una persona seria); però cerca l'amore vero e rifiuta categoricamente il concetto di coppia aperta; conoscendolo un po' meglio, mi sono reso conto che i suoi problemi derivano sostanzialmente dalla famiglia ottusa che non lo accetta, ma credo che, di per sè, sia una brava persona. Così come un altro che si atteggia più da transgender che non da gay; subito mi ha urtato non poco, ma, parlandoci insieme, mi sono reso conto che c'è di più dietro al suo buffo modo di fare.

Non preoccuparti per la lunghezza, stai parlando con un logorroico grafomane!

Torrismondo
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Torrismondo » domenica 29 gennaio 2012, 14:52

Machilosa ha scritto: Questa cosa del togliere il saluto e cambiare marciapiede mi sconvolge abbastanza; non che non ti creda, ma mi sembra davvero surreale; mi pare assurdo che possa farlo della gente adulta e ancora più assurdo che lo facciano dei ragazzi giovani da cui ci si dovrebbe aspettare un po’ più di modernità
E' surreale e sconfortante, ma anche tra i ragazzi giovani non vedo alcun segno di apertura: tali e quali ai loro genitori...
Machilosa ha scritto: Posso immaginare quali siano “i bastoni tra le ruote” che si possono infilare in un paesino così piccolo: impedire a qualcuno di lavorare, magari, o di praticare sport in mezzo agli altri o di partecipare alla vita collettiva (oratorio, Pro Loco, etc.)…
Hai capito benissimo tutto quello che volevo dire ;)
Velle parum est: cupias ut re potiaris oportet (Ov. Ex Ponto I 1, 35)

Nicomaco
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Nicomaco » domenica 29 gennaio 2012, 16:34

Sono contento (e lo dico in tutta sincerità) per chi è riuscito a trovare il modo di vivere con naturalezza, allo scoperto e in modo sobrio il proprio orientamento.

Però sono perfettamente d’accordo con Torrismondo: occorre evitare di dare soluzioni un po’ troppo … come dire …. scontate e unidirezionali … E’ quindi giusto ad esempio considerare che le grandi città non sono i centri medio piccoli e i paeselli.

Di mio aggiungo una cosa.

Occorrerebbe considerare che la vita è lunga e che un conto è “mettere in gioco” il proprio orientamento fuori casa ai tempi dell’università, in un contesto di sostanziale libertà da grandi preoccupazioni. Un conto è vivere (o continuare a vivere) la cosa quando si è un po’ più grandicelli (ma i ventenni di oggi sono veramente tutti di mente così aperta e ben disposta?) e si comincia ad affrontare il mondo del lavoro, le prospettive di carriera, l’obiettivo di diventare autonomi economicamente ecc. ecc.

Attenzione: perché non credo proprio che tutti i lavori si equivalgono e che i meccanismi di integrazione nel mondo del lavoro siano sempre gli stessi (esistono purtroppo anche condizionamenti culturali, se vogliamo, involontari o difficilmente ponderabili, che non si riescono a prevedere e a controllare e che, sia pure indirettamente e alla lunga, potrebbero nuocere ...). Quindi non penso assolutamente che si possa vivere liberamente e allo scoperto il proprio orientamento in qualsiasi contesto senza farsi problemi.

Non è il massimo ovviamente. Ma qui ritorna il tema del sano realismo che dovrebbe portare ciascuno a valutare bene “in casa propria”.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » domenica 29 gennaio 2012, 22:11

Valutare la propria situazione è sempre la prima mossa da fare, indubbiamente.
Probabilmente all’allenatore di una squadra di calcio o al maestro del paesino può risultare più difficile vivere liberamente la propria sessualità, ma spero che i mestieri in cui questa gioca un ruolo minimo siano tanti.
Per quanto riguarda la mentalità dei ventenni… in base alla mia esperienza, almeno tra gli studenti universitari in una fascia compresa tra i 20 e i 30 anni predomina una certa apertura mentale; avendo potuto vedere le reazioni nei confronti del mio ex posso dire che solo una volta mia è capitato di sentire il commento “che schifo!”; l’autore del commento (che abitava in appartamento con noi), lo ha poi salutato cordialmente…

Alyosha
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Alyosha » lunedì 30 gennaio 2012, 17:25

Machilosa devo dirti una cosa, più entro in contesti lavorativi e più mi rendo conto che il problema di fondo non è tanto, dichiararsi o meno, quanto separare la propria vita privata dalla dimensione pubblica. Il problema è che l'informazione sulla tua omosessualità dice troppe cose sulla tua sfera affettiva e non vorrei proprio che certe cose varcassero i confini dei cancelli lavorativi. Se si potesse fare e fossi sicuro che le cose si mantenessero rigidamente separate vorrei una situazione in cui nella vita di tutti i giorni tutti sanno di me, perché lì non mi darebbe alcun fastidio neanche affrontare polemiche e pettegolezzi e nella vita lavorativa che invece fosse rispettata la mia immagine pubblica, ovvero le cose che io decido che siano oggetto di discorso. Non so ben dirti perché, ma sento che è così.
P.S.: Anch'io comunque tutti i miei primi baci li ho dati in pubblico e non ne sono affatto pentito :)

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