Liberamente gay

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
gianni
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Re: Liberamente gay

Messaggio da gianni » mercoledì 1 febbraio 2012, 15:02

Vedi giorgio82 , prova a pensare che sei un essere umano come tutti gli altri , poi hai un extra sei gay , ti dò un consiglio , cerca di non sottovalutarti , sii fiero di te stesso , vedrai che gli ostacoli diventeranno piccole cose da superare , come fanno tutti gli altri nella vita , è una cosa comune a tutta la gente ... Gianni
Lo scopo della vita è lo sviluppo di noi stessi, la perfetta realizzazione della nostra natura: è per questo che noi esistiamo.
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Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » mercoledì 1 febbraio 2012, 16:58

Nicomaco ha scritto:Ogniuno ha la propria esperienza ovviamente. Però non credo che si possa arginare i problemi che una dichiarazione aperta del proprio orientamento determina all’allenatore di una squadra di calcio, al maestro del paese e a poco altro.
Inviterei ancora alla prudenza. La nostra società sta cambiando e anche la storia di machilosa ne è un segno molto bello. Ma non siamo affatto giunti alla parificazione e quindi bisogna tutelarsi.
Hai ragione, il mio restringere il problema ad un campo così limitato è stato decisamente ingenuo.
Sono però felice che alla mia esperienza se ne siano aggiunte altre che portino un po’ di ottimismo!
La prudenza è indispensabile, ma non credo che “prudenza” significhi nascondersi a vita, quanto piuttosto saper sondare il terreno e cogliere le situazioni favorevoli. Tra immobilismo e foga di agire c’è sicuramente una buona via di mezzo, che spetta a noi trovare.
Muzzle ha scritto:(interrompo un attimo il discorso lavoro, che peraltro condivido in pieno) solo per ringraziare Machilosa per aver riportato la sua esperienza
la mia situazione è un po' un ibrido (non sono altrettanto coraggioso :roll: ma mi ritrovo in altri aspetti) ed è da tempo che vorrei provare ad annusare un po' cosa fanno all'arci delle mie parti (che è imboscatissima sia rispetto a dove vivo, sia dove studio/lavoro).. quindi, beh mi fa ovviamente piacere leggere la tua esperienza.
Non penso comunque di riuscire a varcare quella porta a breve, ma sapere che esistono contesti seri, come lo descrivi tu là fuori, un po' mi rincuora.
(così, giusto per dirtelo)
L’Arcigay non è la soluzione per tutti i problemi, ma può dare sicuramente una mano ad uscire dal guscio. La maggior parte delle persone che vi ho conosciuto non sono dichiarate o lo sono ad una ristretta cerchia di persone; per quanto ho visto io, posso dire che non vi è questa distinzione così netta tra le persone non dichiarate e coloro che lo frequentano; anche chi è già completamente out e magari pure attivista ricorda cosa vuol dire restare nascosti ed è perciò molto comprensivo. Ci sono le eccezioni, ovviamente: qualcuno più sfacciato, chi va a caccia di carne fresca ogni weekend, ma non sono il prototipo del socio Arcigay (almeno, non quelli che frequentano il mio stesso Gruppo Giovani).
Ti auguro di trovare presto il coraggio di varcare la famigerata soglia, così che anche tu possa raccontarci qualche belle esperienza positiva!

Nicomaco
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Nicomaco » venerdì 3 febbraio 2012, 13:49

Machilosa ha scritto:La prudenza è indispensabile, ma non credo che “prudenza” significhi nascondersi a vita, quanto piuttosto saper sondare il terreno e cogliere le situazioni favorevoli. Tra immobilismo e foga di agire c’è sicuramente una buona via di mezzo, che spetta a noi trovare.
Sono perfettamente d’accordo se la considerazione era di carattere generale. Vorrei però sottolineare – e lo dico senza intenzioni polemiche – che parlavo di prudenza sopratutto rispetto ai contesti lavorativi (che possono essere diversissimi), nei quali manifestazioni più o meno “nette” del proprio orientamento sessuale potrebbero non essere “gradite” o potrebbero essere più o meno “rischiose”. Esiste anche il mobbing ad esempio. Fenomeno molto, ma molto subdolo e penalizzante. Attenzione, perché nella quasi totalità dei casi non è che uno il lavoro se lo può scegliere in funzione del proprio orientamento oppure cambiarlo in qualunque momento perché non si trova a proprio agio una volta messo in chiaro di essere gay. Oppure confidare nella protezione della giustizia italiana (che risulta parecchio inefficiente come è agevole desumere dalle notizie sui giornali e che comunque arriva sempre quando il danno alla persona è già stato fatto), nel caso in cui si subiscano angherie o vessazioni sul posto di lavoro. Occorre insomma essere realisti (non pessimisti). Soprattutto di questi tempi. Tutto qui.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Machilosa
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Rose rosse per noi

Messaggio da Machilosa » sabato 4 febbraio 2012, 15:29

A volte mi sembra di vivere nel paese delle favole. Ho decisamente troppa fortuna, ultimamente; lo sento: un’incudine sta per precipitarmi sul cranio; per forza, non può continuare ancora a lungo.
L’altro ieri sono andato a cena col mio ragazzo (mi fa effetto definirlo così, ma è la sua volontà!) in una trattoria del centro storico di Torino, gestita da una signora eccentrica: una pittrice-cuoca che si presenta a tutti i nuovi avventori come un’amica e confidente, pregando chiunque di chiamarla “zia Mad”. La prima volta in cui ci siamo andati, fummo attirati dalle luci colorate e dall’atmosfera alternativa del posto: “Lì dentro, non penso che ci linceranno!” Un po’ titubanti, ma via via più fiduciosi, ci siamo lasciati andare, comportandoci esattamente come una qualsiasi coppietta etero: mano nella mano, qualche carezza sui capelli e così via; decisamente impossibile fraintendere il nostro rapporto.Il cameriere (un ragazzo giovane), molto gentilmente ci ha acceso una candela “per rendere l’ambiente romantico” (credo d’aver assunto una tinta rosso-vinaccia). Dopo qualche minuto, è entrato un gruppo di signori di mezz’età; dal momento che l’ambiente era minuscolo, per fare loro posto bisognava riorganizzare i tavoli; una signora elegante (anche lei piuttosto eccentrica, devo dire, degna cliente di Zia Mad), si è rivolta a me e Giorgio: “Oh, cari, temo che bisognerà farvi spostare! Ma volete mica unire il vostro tavolo al nostro? Facciamo una bella comitiva!” la sua amica, più giovane e più sveglia: “Ma no, credo che vogliano stare da soli!” “Non si preoccupi signora, ci spostiamo subito!” Insomma, siamo riusciti a sistemarci come si poteva. Ad un certo punto, poco dopo che l’immancabile Indiano ha provato a venderci le sue rose (si riesce però a declinare l’offerta con meno difficoltà, rispetto a quando uscivo con la mia ragazza!), la signora elegante si è affacciata al nostro tavolo, spaventandoci non poco: “Visto che siete stati così gentili e che siete così carini insieme vi dono una rosa a testa per ringraziamento!” Io e Giorgio, piuttosto imbarazzati, ma molto felici, l’abbiamo ringraziata, poi non siamo riusciti a trattenere le risa. Una scena davvero surreale! Un’eccezione, probabilmente, ma voglio prenderla come un buon auspicio per il futuro, il segno che qualcosa sta cambiando.

Alyosha
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Alyosha » sabato 4 febbraio 2012, 19:50

Io non conosco l'ambiente Torinese, anche la mia città può essere definita tollerante. Anche a me è capitato di vivermi momenti surreali di quelli che racconti tu. Molto dipende secondo me da come si gestisce la coppia. Alla fine è importante camminare assieme. Io almeno ai tempi ho ragionato così. Diciamo che il tizio con cui stavo è stato un pò "scortese", non era dichiarato neanche lui, ma quando stavamo assieme, aveva di queste esternazioni, che per carità se fossero state corrisposte da un interesse reale potevano anche starmi bene, invece era proprio spirito di brodo ragionandoci col senno di poi. Quello che posso dirti è che tutto quello che gli ho concesso era quello che volevo, dentro di me sentivo l'esigenza di allargare i polmoni per così dire e farmi spazio. La quantità di persone che adesso sa di me è aumentata sensibilmente, ma credo che fosse proprio questo un effetto voluto. Ora sto molto ragionando sulla cosa, perché mi piacerebbe fare certe cose senza essere "spinto" dalle circostanze e mi rendo conto che facendo da solo ho molte più resistenze. Insomma fare confusione mi aiutava parecchio. Sto anche ragionando sull'arcigay e che mi convince dannatamente poco, tra l'altro da me è di quelle che organizza le serate gay, pretendendo l'iscrizione all'ingresso, però boh magari organizza cose serie. Ci andava un mio amico che è assolutamente con i piedi per terra è ai tempi l'ha trovato uno strumento utile. Ragionerò molto sulla cosa, voglio fare tutto con calma e come ti dicevo non pressato dalle circostanze che ti trascinano un pò dove vogliono loro.
L'unica cosa che mi sento di dirti per la mai esperienza ed è quella su cui costantemente ragionavo è che certe cose le stai facendo per te e che resteranno anche dopo di lui. Sarebbe brutto dopo "incolparlo" di averti fatto fare passi falsi. Le difficoltà di un c.o. secondo me sono proprio altrove comunque, l'omofobia non è a questo livello. Ad ogni modo volevo dire che quella che racconti resta a prescindere una bella immagine, sia che hanno dato loro a te, che tu a loro. Probabilmente vedere una coppia gay normale, che fa cose normali gratifica noi e rassicura tutti gli altri.

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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » lunedì 6 febbraio 2012, 23:49

boy-com ha scritto:Anche a me è capitato di vivermi momenti surreali di quelli che racconti tu. Molto dipende secondo me da come si gestisce la coppia. Alla fine è importante camminare assieme. [...] Probabilmente vedere una coppia gay normale, che fa cose normali gratifica noi e rassicura tutti gli altri.
Sono felice che capitino di queste cose anche dalle tue parti (che poi, di quale regione sei?? Non l'ho ancora capito, anche se direi del Sud, forse per qualche frase in dialetto che hai postato qua e là!)!
Per fortuna tutto ciò che stiamo facendo, sinora, siamo in due a volerlo. Viene tutto molto spontaneo!
"Liberamente gay!" non ancora del tutto liberamente, ma quasi. E' decisamente gratificante porsi pochi problemi; spero davvero che possa rassicurare gli altri. Senza fare del grande attivismo, mostrarsi in pubblico in maniera del tutto naturale credo che possa già servire a qualcosa: far vedere alla gente che esistiamo, che siamo persone normali, e fornire ad altri ragazzi gay un esempio diverso da quello solito.

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Re: Liberamente gay

Messaggio da Alyosha » martedì 7 febbraio 2012, 1:36

Il mio primo bacio ad un ragazzo l'ho dato in una piazza pubblica della mia città. Il dopo è stato un autentico disastro, ma il bacio proprio no. E' stato molto divertente anche perché la piazza si chiama piazza della "vergogna", molto romantico, con la polizia che ci guardava e dei turistico (credo proprio di Torino) che ci interrompono per chiedere informazioni. La seconda storia (anche se ci vuole coraggio a chiamarle così per quel che durano), lui a prima uscita cominciò a tenermi per mano, io rosso pomodorino. Era stupendo però, i suoi amici sapevano di noi, e stavamo abbracciati come una coppia normale, quel senso di normalità m'è davvero rimasto nel cuore. Prima non capivo neanche che significava, aver voglia di abbracciare una persona. Mi ricordo che quando uscivamo non riuscivo a scollarmici di dosso. In pubblico in fondo eravamo tranquilli, contesti in cui potevi essere più libero di muoverti e contesti dove no. .Era proprio un esigenza di toccarlo, al di là di qualunque finalità strettamente sessuale.Però era bello sentirsi normale è durato poco tutto comunque, pochissimo anzi. Insomma bello come un ghiacciolo in pieno Agosto per quello che può valere. Io comunque mi conosco proprio da questo punto di vista, non so se succederà mai, che prima di tutto io sia realmente disponibile a cominciare una storia nel modo giusto, ma so già che se dovessi sentirmi un minimo sicuro di me e di lui, proprio non me ne fregherebbe nulla. E' più forte di me, non riuscirei a nasconderlo, per quanto l'ho già scritto la mia situazione ideale sarebbe separare sfera privata e sfera pubblica. Ripensando al senso di quei gesti, penso che ci fosse un pò voglia di fare "confusione", darsi quel bacio infondo è stato semplice il resto molto meno. Diciamo che è stato un modo un goffo di utilizzare le storie per fare delle cose, mi piacere fare le cose da solo in modo da non "utilizzare" le persone e magari riuscirci a stare sereno, ma sono ancora in cammino da questo punto di vista.
Si la città è del sud e come tutte le città almeno del sud c'è una certa schizzofrenia, che cambia da fascia sociale a quartiere e credo però anche tanta finta accettazione, imposta un pò per moda.

Nicomaco
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Nicomaco » martedì 7 febbraio 2012, 14:39

E’ decisamente gratificante porsi pochi problemi?
Faccio una considerazione a margine del c.o., prendendo spunto da fatti che mi hanno indotto a riflettere alcuni mesi addietro.
Forse qualcuno sa già che la nota e seguitissima trasmissione televisiva “Che tempo che fa”, che va in onda su Rai3 in primissima serata di sabato e di domenica ed è condotta da Fabio Fazio (campione di moderazione ed equilibrio … qualche volta anche un po’ eccessivo), ha avuto come ospiti Ricky Martin (febbraio 2011) e Tiziano Ferro (novembre 2011).
E’ noto a tutti o quasi, credo, che tanto l’uno quanto l’altro hanno fatto di recente c.o. e hanno pure scritto un libro che parla della loro omosessualità.
Ecco. Mi pare di averle seguite molto attentamente quelle interviste: entrambe avvenute dopo il c.o. dei due cantanti. Però debbo dire che né l’uno, né l’altro ha MAI usato espressioni del tipo “sono omosessuale” o “mi sono scoperto gay” oppure “mi sono innamorato di un uomo”. Si sono limitati a parlare di raggiunta serenità, di ricerca di una loro spiritualità, di cammino e di processo di maturazione interiore o cose del genere (Ricky Martin ha raccontato di essere andato addirittura in India per ritrovare se stesso …).
Le parole “gay” e “omosessuale” non ricordo di averle mai sentite pronunciare, né da loro, né peraltro da Fabio Fazio. Tanto che per chi non li conosceva era piuttosto difficile capire di che cosa stavano effettivamente parlando.
Se avessi la memoria corta sono ovviamente pronto a chiedere scusa (in ogni caso le interviste sono disponibili su you-tube).
Perché dunque? Perché due persone che sono apprezzate e famose, hanno notevoli disponibilità economiche e hanno scritto un libro parlando del proprio c.o., non sono riuscite a dire serenamente davanti a tutti “sono gay” o a parlare apertamente della propria omosessualità oppure ancora del fatto che sono da sempre stati attratti dal proprio sesso e che magari adesso hanno una relazione con un ragazzo?
Io la mia risposta ce l’ho ed è questa: dire “sono omosessuale” e “ho una mia vita affettiva con un uomo” in una trasmissione seguitissima come quella di Fazio mette ancora a disagio e imbarazza perché una parte (consistente?) della società italiana non considera l’omosessualità un modo normale di esprimere la sessualità umana (Ricky Martin, oltre ad essere lontanissimo dagli stereotipi del gay entrato nell’immaginario collettivo, ha pure deciso di avere due figli con il cd. utero in affitto), ma la considera immorale o comunque la disapprova per varie ragioni (da notare che Fazio non è affatto contrario, anzi!, al riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali). Altrimenti non si spiegherebbero tutte quelle ridicole (e ipocrite) perifrasi per chi si è già dichiarato.
Ciò premesso, vengo alla conclusione.
Questi banali episodi televisivi mi hanno fatto riflettere perché hanno confermato l’importanza che dovrebbe avere per orientarsi nella vita il principio di proporzionalità. Se persone come Martin e Ferro, che sono abituati a stare di fronte alle telecamere da una vita, hanno i soldi di questi due cantanti e che scrivono un libro dove parlano della propria omosessualità come hanno fatto loro, non hanno pronunciato le parole famose “sono gay” in prima serata su Rai3, perché mai io, che non sono né Martin, né Ferro, non ho le forze di Martin e di Ferro, non ho la loro visibilità pubblica, non dovrei farmi mille problemi in più di loro prima dichiararmi pubblicamente, nel mio piccolo, nel contesto in cui vivo, negli ambienti dove lavoro, per quello che sono?
So benissimo che ciascuno avrà risposte molto personali da dare.
Però mi pare difficile sostenere che i mille problemi non si pongano o che sia gratificante non porseli.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » martedì 7 febbraio 2012, 15:57

A prescindere dal tipo di problema, non porsi problemi è in generale sempre gratificante (almeno sul momento); se soffro di vertigini non mi godo un panorama dalla cima di un campanile, per esempio, o se temo di ingrassare non assaporo una bella fetta di torta. Uscire tranquillamente senza nascondere la natura del nostro rapporto è gratificante perché non occorre resistere ogni momento alla tentazione di darsi un buffetto, di stringersi la mano. Probabilmente col tempo ci stancheremo di questo e non ne sentiremo più l’urgenza come ora, ma adesso che siamo agli inizi…! E poi è gratificante perché (almeno finché non accade nulla di brutto) scaccia via tanti timori: quello di essere osservati, di venire giudicati male, di subire insulti o peggio… forse qualche naso si è storto, al nostro passaggio, ma noi non l’abbiamo visto e abbiamo proseguito allegramente per la nostra strada.
Non ho ancora guardato le due interviste a cui ti riferisci; è un vero peccato che non abbiano citato la parola omosessualità, ma è comprensibile: un conto è passeggiare per i fatti propri, un conto è parlare direttamente di sé di fronte alla folla; anche se sul palcoscenico ci salgono spesso, di solito è per cantare e non per disquisire sull’orientamento sessuale. Poi c’è un altro fattore: se io venissi invitato in qualità di artista in un programma e poi vedessi che il principale argomento d’interesse sono i miei costumi sessuali, piuttosto che il mio lavoro, mi sentirei abbastanza offeso. Ben diverso sarebbe se facessero dell’attivismo il loro primo impegno, ma se questo non è il motivo per cui partecipano alla trasmissione, non mi stupisce che siano restii a parlarne.
boy-com ha scritto:Però era bello sentirsi normale
Ecco, questo la dice lunga sul cosa intendo con "gratificante".
boy-com ha scritto:Il mio primo bacio ad un ragazzo l'ho dato in una piazza pubblica della mia città. Il dopo è stato un autentico disastro, ma il bacio proprio no. E' stato molto divertente anche perché la piazza si chiama piazza della "vergogna"
Wow, non potevi scegliere piazza più bella! E più centrale, oserei dire! La mia "Piazza Valdo Fusi" è ben più dimessa; probabilmente non riuscirei a baciarlo in Piazza Castello... o forse sì? Si vedrà!

Nicomaco
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Nicomaco » martedì 7 febbraio 2012, 16:44

Sono interviste che ho scelto a ragion veduta. Perché si è tra l’altro parlato proprio di loro, di quello che avevano scritto e dell’amore che cantano. Non credo che si debba fare una radiografia alla persona in una intervista. Però nel momento in cui Fazio chiede del loro cammino interiore, credo che dire che questo cammino ha portato a dichiararsi serenamente omosessuali e a vivere la cosa senza problemi, ci stava proprio tutta. Insomma, sarebbe stato coerente e onesto. Che non abbiano proferito verbo chiaro su quello che sono è invece certo (se la memoria non inganna ...).

Comunque, ti rinnovo gli auguri per la tua vita. Sei molto sicuro di quello che stai facendo. E questo, va a tuo merito.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

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