Liberamente gay

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
lallo
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Re: Liberamente gay

Messaggio da lallo » giovedì 16 febbraio 2012, 22:36

Già, grazie per quello che scrivete e che ci raccontate. Anche io nell'ultimo periodo ho pensato molto di andare ad una delle associazioni che ci sono nella mia città. Ancora non sono riuscito a trovare il coraggio per compiere questo passo, ma spero che questo succeda molto presto anche perchè sento che la motivazione che ho è davvero forte :)
La farfalla che volteggia intorno alla lampada finché non muore è più ammirevole della talpa che vive in un buio cunicolo.

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » giovedì 16 febbraio 2012, 23:26

Che bello, Muzzle! Sono felice di essere stato utile a qualcuno! Conosco bene quella sensazione di euforia! Quando mi guardo indietro mi sembra impossibile che le cose siano cambiate così tanto e così in meglio! Poter essere se stessi, senza fare o dire niente di particolare, è qualcosa di unico!
Adesso hai anche tu il compito di riportare un po' di impressioni positive sul forum! ;)

In bocca al lupo anche a voi, Boy-com e Lallo! Sbrigatevi a tastare il terreno e a farci sapere!

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Hugh
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Hugh » giovedì 16 febbraio 2012, 23:39

"Ho trovato il coraggio di varcare quella soglia"
"Sono ancora in balìa delle emozioni"

Che meraviglia, Muzzle! :)
Mi hai fatto tornare in mente quello che è successo a me, anche se in contesti diversi, con Project e altri amici conosciuti a partire da qui :P

Ricordo come era prima e come è adesso: ed è molto meglio ora!
Hai descritto il tutto con molta naturalezza, ti sei spiegato benissimo :idea:

Un abbraccio e tante cose belle a te ;)
La lotta spirituale è dura quanto la guerra tra uomini
(Arthur Rimbaud, Una stagione all'inferno )

Muzzle
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Muzzle » lunedì 20 febbraio 2012, 1:36

Machilosa ha scritto:Adesso hai anche tu il compito di riportare un po' di impressioni positive sul forum!
ah in realtà sta succedendo tutto così in fretta e da così poco tempo che mi sembra di avere ancora poco da raccontare! Posso solo (ringraziarvi davvero tutti per le belle parole che non mi sembra vero siano riferite a qualcosa che ho detto proprio io:') e raccontarvi qualcosa di come mi sono sentito, perchè, ripeto in fin dei conti sono semplicemente entrato in una stanzetta con dei tavolini e chiacchierato un paio di volte con un po' di gente! ;)

ma in realtà mi è cambiato il mondo come non potevo neanche immaginare.. potrei raccontare bene due cose in effetti: da un lato l'associazione mi sembra si basi su dei principi "politici" che condivido pienamente (nel senso di attenzione al benessere di una minoranza che non ha molte possibilità di alleviare automaticamente un certo tipo di stress nella nostra società.. e quindi offre un contesto protetto di base, su cui inserirsi-esplorare-conoscere in base agli interessi/al caso/alla timidezza ...) o almeno a me è sembrata così per ora, ma non voglio pubblicizzare o dire molto altro a riguardo perchè non ne so di fatto proprio niente di niente! Ma il servizio accoglienza ai miei occhi è stato gestito davvero bene e in maniera professionale e le persone che ho incrociato mi sono sembrate a posto: con alcuni "più adulti" mi son sentito un po' come con i miei vecchi professori alle medie .. (sì lo so che a voi non dice proprio niente questo paragone, ma fa niente!) e quelli più giovani (anche così giovani da farti sentire veramente vecchio;) assolutamente normali studenti, come ne incontri cento altri in università.

La seconda cosa che posso dire è, di nuovo, lo stato emotivo in cui mi sono trovato/mi trovo..
Sono passato dal terrore di andare allo sbaraglio incontro all'ignoto più totale, a una certa forma di contentezza mai provata prima, spinto dalla mia cocciuta risoluzione di voler fare (o provarci almeno) finalmente qualcosa di concreto (ma con una prospettiva realistica e seria) per uscire dalla "solitudine" in cui mi sentivo desolato e imprigionato.
Respiro profondo e ho afferrato la maniglia senza avere il tempo di far sorgere qualsiasi tipo di pensiero, ed eccomi dentro.
Una volta lì il primo impatto è stata una "discussione privata" con il responsabile accoglienza: devastante..! Anni di cose mai dette e a malapena pensate, buttate su tavolo, faccia a faccia, parlando per una volta solo di me, mi hanno demolito (ma con quella sensazione estremamente positiva, come dopo una lunga nuotata:)
In realtà penso di aver detto davvero poco e male di me, tremante com'ero, e naturalmente prudente nei confronti di questo sconosciuto di un' associazione sconosciuta che voleva sapere di me. Ma man mano che lui spiegava e poneva domande, tipo partita a scacchi, mi sono un po' aperto. Poco, ma su cose che per me significano molto... "Cosa significa essere gay? Chi sa di te? Vuoi conoscere altri ragazzi come te?"
A chiacchierata conclusa sarei evaporato volentieri dall'altra parte del mondo, ma è riuscito lo stesso a trattenermi e a presentarmi al gruppetto di "ragazzi normali" di cui sopra e boh.. da lì tutta discesa.
Non ho idea di cosa succederà e cosa significhi per me tutto questo; la novità e l'euforia del momento non mi permettono di vedere oltre il "qui ed ora", ma non ho mai avuto il desiderio di cercare e stare in compagnia di gente "appena conosciuta" così come nei giorni passati / questi giorni.

Chiudo dicendo che ora mi si apre una serie tutta nuova di problemi (uscire regolarmente senza poter fornire spiegazioni propriamente vere mal si concilia con la routine abituale della mia attuale vita scoiale, ho paura di ferire qualche sentimento, non so affatto come leggere reciprocità e richieste di questo nuovo ambiente e non so come muovermi a mia volta ne confronti di ragazzi che so essere gay / che sanno che sono gay ecc..) ma sento come dice Hugh che è motlo meglio adesso:) e che, come Machilosa, mi ritengo decisamente fortunato, perchè se non avessi incontrato quel responsabile così paziente, se non ci fossero stati casualmente quel particolare gruppo di ragazzi, ecc.., forse non sarei tornato le volte successive e questa euforia non avrei saputo neanche sognarmela.
Boh la smetto di annoiarvi, ma vi ringrazio davvero ancora per tutto quello che la lettura di questo forum mi ha ispirato/ispira :)
Ha aperto la mano sinistra. Così ci ho messo dentro la mia storia.

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » lunedì 20 febbraio 2012, 23:39

Muzzle ha scritto:ho paura di ferire qualche sentimento, non so affatto come leggere reciprocità e richieste di questo nuovo ambiente e non so come muovermi a mia volta ne confronti di ragazzi che so essere gay / che sanno che sono gay ecc..) ma sento come dice Hugh che è motlo meglio adesso:)
Che bello, leggere ciò che scrivi!
E' proprio una sensazione strana, quella che si prova entrando in un gruppo simile: ti trovi a svelare il tuo più grande segreto a degli sconosciuti ed improvvisamente inizi a percepirli come persone molto più vicine di quanto non lo siano pseudo-amici o i compagni di corso che vedi tutti i giorni.
Riguardo a quest'ultimo punto, rapportarsi con amici gay è effettivamente un problema che mi sto ponendo anch io, recentemente; il fatto è che non ci sono abituato; a volte mi lascio andare ad espressioni affettuose o comunque più intraprendenti di quanto non avrei osato parlando con una ragazza, nel timore che sembrasse un tentativo di flirt, senza pensare che parlare con un ragazzo gay è come parlare con una ragazza che non sa nulla di me!
Ho però scoperto che non tutti percepiscono il flirt allo stesso modo... un ragazzo molto carino, per esempio, il giorno stesso in cui sono andato per la prima volta all'Arcigay mi ha contattato su FB; abbiamo iniziato ad uscire, parlando di tutto e di più, poi ha continuato a scrivermi ogni giorno, facendomi invaghire di lui a poco a poco; mi è persino venuto a salutare a sopresa sul binario, prima che prendessi il treno per tornare a casa nelle vacanze di Natale; nel giro di pochi giorni si è messo assieme ad un altro ragazzo. Scherzosamente gli ho fatto notare che il suo atteggiamento nei miei confronti sapeva molto di flirt, ma lui ha sostenuto che quello sia il suo modo naturale di fare... in compenso, quello che poi è diventato il mio attuale ragazzo, sosteneva d'averci provato un po' con me sin dall'inizio... ma io non m'ero proprio accorto!
Credo che bisogni fare attenzione a non illudere il prossimo, in un ambiente simile; d'altro canto, il fatto di essere tutti a conoscenza dell'orientamento sessuale degli altri rende tutto più facile: se chiedi a qualcuno di andare a prendere un semplice caffè insieme, da soli, assume già tutto un altro significato!
Lo so, sono considerazioni molto banali, ma incontrare per la prima volta altri ragazzi gay ti lascia davvero stranito! A volte, quando vado all'Arci o alle feste gay ho l'impressione di entrare in una dimensione parallela: tanti con l'aria un po' ambigua, tutti che parlano e scherzano liberamente, si commenta il tipo belloccio liberamente, ci si scambia effusioni in pubblico senza nessuna preoccupazione, si balla stretti stretti... e poi esci di lì e torni a moderarti, a mimetizzarti. Da un certo punto di vista è un po' triste, ma d'altra parte fa aumentare considerevolmente il valore di quella che, altrimenti, sarebbe una normalissima serata in compagnia, un qualsiasi apericena danzante da giovedì sera.
D'accordo, avremo tutte le nostre difficoltà, molte di più rispetto ai ragazzi "normali", ma almeno ogni piccolo scoglio rappresenta una possibilità in più di provare soddisfazione nel momento in cui lo si supera!

Alyosha
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Alyosha » martedì 21 febbraio 2012, 12:21

Non so machilosa queste ultime riflessioni un pò mi disorientano. Ovviamente l'idea che ci si ritrovi in un luogo dove sono tutti gay e non partano storie è irrealistica. Un pò questa questione mi ricorda la faccenda delle classi miste, prima non esistevano proprio perché si preferiva non accostare paglia e fuoco. In effetti dopo un pò ci si fece l'abitudine e le classi miste non sono più ragione di scandalo. Però a parte che in un posto dove sono tutti gay mi sentirei proprio male, cioè la mia vita è proprio altro, fatta di relazioni reali costruite sulla base di affinità, di esperienze condivise. Io neanche da etero frequentavo discoteche e aperitivi. Cioè per me sono sempre stati fondamentali gli amici con cui uscivo non i luoghi, qua invece temo che i luoghi e i contesti contino più delle persone. Trovo irrealistico che una persona che conosci da poco ti conosca meglio dei tuoi pseudo-amici solo perché è gay anche lui. In questo genere di frainteso ci sono cascato le prime volte, ora mi rendo conto che non basta. Non batsa affatto essere gay e poterselo dire per sentirsi riconosciuti e fra me e tanti gay, compreso quelli con cui sono stato, ci separa l'abbisso, mentre ho amicizie solide con etero, che prescindono proprio dalla mia omosessualità. Condivisioni di orizzonti, idee, valori, atteggiamenti, passioni... Tutte queste cose dove finiscono? Sono molto legato all'idea di gruppo e credo molto all'associazionismo ne ho pure gestito qualcuno e so con certezza che la prima condizione per tenere un gruppo, che non diventi un ammasso di cose è la condivisione di un orizzonte comune, se non c'è quello il gruppo non ha neanche senso. Io qua però a parte il primo incontro in cui oggettivamente avete affrontato un argomento molto delicato e interessante, non vedo progettualità condivisa. Insomma il momento aggregante non può rappresentare l'aperitivo della domenica e invece vedo che neanche troppo lentamente la tua stessa attenzione, la tua che sei arrivato lì con i piedi di piombo e che hai testa sulle spalle certamente, si è spostata su flirt, serate, discoteche e situazioni che al momento hanno solo ottenuto l'effetto di esporti. Ho molta paura che il livello di relazioni che si istaurano non siano solide, mi pare più per come lo racconti un mercato dove andare e comprare o vendere.
Poi quello che scrivi in conclusione mi lascia ancora più perplesso. L'idea che la vita di tutti i giorni e la stessa atmosfera che si respira in questi luoghi le percepisci come cose completamente diverse non mi piace, per come è arrivata a me la cosa, vuol dire che quei contesti non sono reali. Ok la dentro mi stai dicendo che tutto è più facile, incontrare persone, fidanzarti e magicamente sentirsi riconosciuti... ma sono cose reali? E la vita di tutti i giorni dove la metti? Non succede che pian piano tutto diventa un aspettare che arrivi il famoso aperitivo quando il mondo grigio e profano magicamente si trasforma nel bel paese delle meraviglie? Non so se è questo, non penso di essere interessato. Mi sa che ho bisogno di riflettere... Mi piacerebbe avere un luogo dove confrontarmi e poter dedicare tempo a me stesso, non una sorta di riserva naturale di gay, dove guardarsi negli occhi come facevano gli ebrei che provenivano dalle parti più svariate del mondo eppure erano tutti lì lo stesso, rinchiusi nella loro stessa terra promessa. Non so, proprio non so sul serio. Probabilmente ognuno arriva con le sue predisposizioni e percepisce le cose in modo diverso, io poi non sono mai andato e parlo per impressioni, ma non sono positive. Vedrò con molta calma...
P.S.: Non voglio apparire offensivo nei confronti di nessuno, ho solo esternato così per come mi sono venute le mie perplessità.

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » martedì 21 febbraio 2012, 13:42

Ops, me la sono proprio meritata questa sculacciata!
Rileggendo il post imbarazzante che ho pubblicato mi vergogno un po’, in effetti! Per la verità, ho fatto passare un’immagine di me molto più frivola di quanto non sia in realtà.
Il mio commento nasceva in riferimento all’impatto che si ha entrando per la prima volta in un ambiente simile; non intendevo dire che le “amicizie” che ho trovato là dentro siano diventate i punti di riferimento della mia vita, tutt’altro. Però la prima impressione che si ottiene, rivelandosi apertamente ad uno sconosciuto, è quella di essere molto più vicino a lui che non a tanti altri (l’esempio a cui mi riferivo non era l’amico decennale, ma il compagno di corso con cui parli tutti i giorni di esami e università, ma che magari al di fuori incontri raramente).
Ti assicuro che la mia vita gira principalmente ancora sui vecchi binari; gli amici che sento più spesso sono quelli storici, le compagnie che frequento (esami permettendo) sono rimaste le stesse; semplicemente, almeno una volta ogni 7-10 giorni mi incontro col gruppetto dell’Arci e, se riesco, faccio una capatina in sede. Il gruppetto a cui mi riferisco è quello con cui mi sono trovato più affine: interessi, progetti, punti di vista simili… non dico che siano i miei “migliori amici”, però, pur conoscendoli da appena tre mesi, li percepisco molto più vicini di tanti altri non perché siano gay, ma perché con loro ho potuto toccare argomenti mai discussi prima, ho potuto rispecchiarmi nelle loro esperienze così come mi sono rispecchiato nelle vostre.
Forse mi sono espresso male, ma nella foga di scrivere, in preda al buon umore, ho lasciato intendere che, una volta intrapresa la via dell’associazionismo gay tutto il resto sparisca! Per nulla, semmai credo che possa aiutarti a rapportarti meglio a tutto il resto, agevolando la tua auto-accettazione e di conseguenza migliorando la tua auto-stima, che sono i presupposti per inserirsi bene in un contesto qualsiasi.

“poi esci di lì e torni a moderarti, a mimetizzarti. Da un certo punto di vista è un po' triste, ma d'altra parte fa aumentare considerevolmente il valore di quella che, altrimenti, sarebbe una normalissima serata in compagnia, un qualsiasi apericena danzante da giovedì sera.”

rileggendo questa frase, non mi sembra manco di esserne l’autore; l’intenzione originale era quella di rendere le impressioni avute frequentando questo genere di ambienti; premetto che sono serate normalissime, precise a quelle che frequento abitualmente coi miei amici etero; l’unica differenza è che se vuoi scambiarti un bacio col tuo ragazzo e ballare insieme, come facevo ai tempi in cui uscivo con la mia ragazza, puoi. All’inizio, la cosa mi imbarazzava molto, ma poi lasciarsi andare dona una sensazione molto piacevole; il problema è che, effettivamente, si tratta di una sensazione fasulla: ti senti accettato dal mondo, assolutamente normale, poi esci di lì… ed è tutto come prima; puoi abbracciarti, sì, ma un minimo di ansia resta sempre sul fondo dello stomaco, in agguato.
L’ultima considerazione con cui ho chiuso il post era semplicemente frutto di un moto di ottimismo; del resto, come possiamo trovare giustificazioni a tutto, possiamo trovare motivi di gioire o deprimerci in ogni cosa. Non è tanto la serata gay in sé che ti dia più soddisfazione, quanto, così come diceva anche Muzzle, la sensazione di aver fatto finalmente qualcosa di concreto per uscire dal guscio.

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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » martedì 21 febbraio 2012, 13:48

Sai cosa c’è, anche? Avverto l’adolescenza mai vissuta prima. A volte mi sento molto infantile, ma credo che questo sia l’effetto della repressione operata tanto a lungo; a furia di metterti i paraocchi e di sedare gli ormoni, succede che quando dai loro il via libera è come aprire il vaso di Pandora.

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Re: Liberamente gay

Messaggio da Alyosha » martedì 21 febbraio 2012, 15:50

Machilosa scusami sul serio se t'è sembrata una sculacciata, non voleva affatto esserlo. Da un lato vivo l'esigenza di maturare certe cose, dall'altro mi freno molto, per via delle considerazioni che ti ho fatto. Sono cose di cui mi interessa discutere proprio perché non ho un'idea chiara. Ad ogni modo voglio essere sereno e lucido mentre faccio questa cosa. Devo capire bene cosa mi aspetto da questa esperienza, capire dove mi voglio fermare. Sicuramente c'è in mente di andare a vedere, innanzitutto perché mi scoccia parlare delle cose senza conoscerle, in secondo luogo perché anche qualora decidessi di non fare mia questa esperienza, vorrei fosse per una scelta. Se non andassi per paura che certe cose mi "contagino" sarebbe come proibirsi di farle e allo stesso tempo ritenersi inaffidabili. Conto spero un giorno di finire sti benedetti esami e potermi concentrare bene su me stesso intanto. Nel frattempo ne discuto qui con te e tutti gli altri che sono già stati, ma davvero senza alcuna volonta di "sculacciare" nessuno.

Machilosa
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Re: Liberamente gay

Messaggio da Machilosa » martedì 21 febbraio 2012, 23:42

Non hai niente di cui scusarti!
Un po' per questioni di tempo, un po' perchè mi sono trovato bene a frequentare anche gli eventi "frivoli" dell'Arci, ho preferito andare a qualche serata in più, piuttosto che agli eventi culturali (interessantissimi, ma, ahimè! sempre di pomeriggio), però l'Arci non è solo apericena danzanti e feste di carnevale.
Dare un'idea precisa di sè tramite un post scritto anche un po' di fretta non è facile, ma ti assicuro che non sono cambiato di una virgola, rispetto a prima, se non per il fatto di sentirmi un poco più sereno. Credo che tu sia una persona assolutamente matura e che non ti affiderai interamente a nuovi conosciuti o che perderai la brocca solo per esser entrato in contatto con un associazione gay. Credo che tu non debba proprio temere nulla; il peggio che ti può capitare e che non ti piaccia!
Al massimo fai un viaggetto di qualche migliaio di chilometri e vieni a Torino! ;)

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