COPPIE GAY E DENARO

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
Alyosha
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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da Alyosha » lunedì 9 luglio 2012, 23:05

Grazie per la sottolineatura editore, sempre molto gentile nei miei confronti ne prendo atto. Spero che a te le cose vadano meglio che ti devo dire, la prossima volta ci racconterai come funzionano le tue relazioni di coppia, almeno io sono stato sincero. La vita di coppia è una cosa che al momento non c'è, la vorrei come tutti noi, ma non mi ci crocifiggo sopra per il fatto che non ci sia e cerco di non pensarci! Posso solo dire quello che penso in astratto, perché qualcosa pur penso (che ci vuoi fare ho sto difetto) e per correttezza premettere che sono solo idee e non vissuti concreti.
Ereditare il modello etero secondo me è un'errore, essere in due ma non condividere la gestione dei figli non è un dettaglio. La famiglia etero resta incentrata sulla prole, quella gay decisamente no. Condividere spazi, tempi emozioni, modi di ragionare è una cosa, fondersi l'uno dentro l'altro, complementarsi un'altra. Tra l'altro non è detto che le coppie etero siccome funzionano così, vanno bene. L'idea che ognuno debba avere le sue cose invece mi pare fondamentale, questa è la premessa per ogni condivisione possibile. Se già nelle coppie etero si fa la divisione dei beni, non vedo proprio perché non dovrebbe rappresentare una soluzione l'idea che ognuno si gestisca il suo denaro come vuole, una volta coperte le spese comuni. Ripeto non ci sono figli da crescere e questo non è un dettaglio. Non significa soltanto non avere la responsabilità di terzi nella coppia, ma anche non avere nessuno cui lasciare in eredità i propri risparmi, quindi domanda delle domande, che ci conservi a fare? Non sto dicendo che è uno stile di vita giusto, ma neanche che sia così sbagliato. Non avere figli come progetto comune, richiede darsi una progettualità condivisa di altra natura, ovvero avere un'idea di futuro in comune solida. Ripeto secondo me non è neanche un male, i figli coprono tante, troppo volte la totale assenza di visioni di fondo comuni, per cui ripeto il fatto che molte coppie etero semplicemente funzionino non significa che funzionino anche bene.
Se manca una filia, nel senso proprio di filo che accomuna, prima ancora che di legame e amore, se manca un figlio in questo senso lato di filo, per come la vedo una coppia gay alla lunga non ha molte possibilità, ma posso sbagliarmi, ho premesso apposta di non avere grandi esperienze in merito.
Se come al solito qui dentro, non ci fossero preconcetti di fondo, per cui si stigmatizzano gli "spendaccioni" ci si accorgerebbe immediatamente che la cosa funziona anche al contrario. Non è solo lui che non si preoccupa della coppia, ma neanche quell'altro. Insomma ognuno per quello che leggo vorrebbe tirare nella sua direzione e questo non è possibile, il filo per l'appunto si rompe. Il problema che vedo decisamente è un'altro invece: sto ragazzo è viziato. Quando gli finiscono i soldi corre dai genitori o dal ragazzo sta qui l'errore secondo me. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma assume su di sé la responsabilità delle proprie decisioni. Se ogni volta che lui è nei guai qualcuno lo soccorre sto timo non crescerà mai. Da qui il consiglio di non aiutarlo, l'ideale sarebbe che non lo facesse neanche la famiglia, ma su quello non ci può fare molto. Però su una cosa vorrei essere franco, se le persone vengono continaumente trattate da irresponsabili non ci si lamenti se queste poi lo sono sul serio. E infondo l'idea che il mio ragazzo debba farmi i conti in tasca, mi rende irresponsabile ed è nella sostanza l'equivalente opposto di quello che fanno i miei genitori quando mi danno i soldi. Se è questa la situazione non posso che condividere la scelta fatta dal ragazzo che ha scritto, ovvero di lasciar perdere, semplicemente non volevo ridurla ad una questione economica.
Leggo adesso il commento di Barbara e infondo è quello che intendo anch'io, in superfice si vede la gestione denaro, sotto c'è un mondo. In Italia neanche esiste il riconoscimento delle coppie gay, se il ragazzo chiede un debito per una casa lo fa poggiandolo sulla propria busta paga e ne piange da solo le spese legali. Si potrebbe benissimo trovare un'accordo per cui l'altro paga metà della scadenza del mutuo esattamente come adesso paga metà dell'affitto. So bene che se le divergenze nella visione delle cose sono troppe non si può continuare a stare insieme ed è esattamente quello che sto cercando di dire. Solo che se dovessi prendere la decisione di lasciare il mio compagno non la limiterei alla questione economica, perché scusate se mi ripeto in continuazione. di base ne sottende delle altre, forse più importanti. Tutto quello che facciamo nella società moderna chiede soldi e se qualcuno pretende di venire a gestire per me il denaro che io mi guadagno da solo, in realtà sta pretende di gestire la mia persona, questo solo ci tenevo a sottolineare.
Detto questo tolgo il disturbo, lascio il campo agli esperti di coppia. Esperti non in senso polemico, ma proprio nel senso di aver avuto esprienze, che personalmente non ritengo di avere. Perdonami editore se mi permetto, ma la somma me l'hanno insegnata all'elementari la prossima volta dimmi qualcosa che non sappia già.
Buona prosecuzione.

barbara
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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da barbara » martedì 10 luglio 2012, 7:48

E' molto interessante ciò che dici sul fatto che non è detto che le coppie gay debbano seguire le stesse regole delle altre . Mi ha fatto ricordare che in effetti esistono anche coppie etero nelle quali l'uso del denaro è separato.
Sarebbe interessante capire quale soluzione sia meglio fra le due.
In una coppia eterosessuale una buona percentuale di donne contribuisce lavorando in casa , ma è vero che molte donne avvertono un disagio nel sentirsi "mantenute" dal marito.
Rimane tuttavia il fatto che è difficile , specie in tempi di "magra" come questo , applicare la regola della separazione del denaro, se ad esempio uno dei due perde il lavoro.
Qui la situazione è differente . Il compagno di questo ragazzo fa consapevolmente (non so quanto in verità...) delle scelte che vanno oltre le proprie possibilità economiche . E giustamente come rileva Boy-Com ,vedere che il tuo compagno ti mette regolarmente di fronte al fatto compiuto, dando per scontato che tu debba coprire i suoi buchi di bilancio ti pone degli interrogativi non da poco sulla relazione: questo compagno mi rispetta? rispetta la mia libertà, i miei valori, le mie fatiche? questo compagno vuole una relazione paritaria oppure vuole trasformarmi in un genitore aquiescente? una relazione di questo tipo corrisponde ai miei bisogni?

Alyosha
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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da Alyosha » martedì 10 luglio 2012, 10:09

questo compagno vuole una relazione paritaria oppure vuole trasformarmi in un genitore aquiescente?
Pensavo esattamente a questo. In realtà osavo anche di più nel mio ragionamento, perché temo che pochetto, pochetto il ruolo di genitore se lo prenda la persona che ha scritto il post, solo che ha in mente una genitorialità diversa. Quando si entra in una relazioni non si è mai in due, ma c'è sempre dietro ognuno di noi il tessuto delle nostre relazioni fondamentali. Secondo me sarebbe risolutivo se intanto ci si togliesse di sopra questo ruolo. Uno evidentemente glielo da, l'altro se lo piglia. Sicuramente da questo punto di vista allentare un pochetto può servire, come potrebbe servire dividere le casse una volta coperte le spese comuni.
Io come al solito posso sbagliarmi, ma "quel l'ho rimandato dai suoi" un pò mi fa pensare all'idea quasi di un pacco da rispedire al mittente e contribuisce a rinforzare in me l'idea che questo ragazzo venga trattato pur sempre da irresponsabile, quasi da oggetto inerte da muovere per l'appunto. Anche l'idea di manovrare per lui i suoi soldi ricorda molto l'idea proprio di muoverlo, quasi fosse inanimato. C'è poi dietro anche l'atteggiamento per il quale le proprie idee sono tutte giuste e l'altro è un ragazzino. Cosa c'è di asssurdo nel voler chiedere un mutuo per comprare una casa magari più bella? Ok forse materialmente non sarà fattibile, ma non è un pensiero asssurdo. E cosa nell'idea di volere una macchina con uan cilindrata grossa? Insomma si capisce che il tipo che scrive non è affascinato dalle auto, ma magari quell'altro si. Perché vengono tratteggiate tutti come idee strampalate. E nello spendere tutti i soldi i libri? Che c'è davvero di male?!?!?! Non sono idee "strane" come vengono rappresentate, ma solo altre visioni del mondo. Per come la vedo si può e deve cercare un accordo, ma solo se l'altro è messo al nostro stesso livello (e quindi non viene aiutato quando fa errori, nel senso che è emerso) e se la sua visione del mondo, per quanto diversa dalla nostra, assume ai nostri occhi pari valore rispetto alla nostra. Se non c'è questa condizione di parità sostanziale, ma uno si pone più in "alto" per qualche ragione rispetto all'altro, più in alto con il suo codice morale, con il suo sguardo giudicante, non sono possibili accordi, pèerché l'accordo per definizione rpesuppone che si sia tutti allo stesso livello. Se c'è un dislivello nella relazione, ci sono forme più o meno pacifiche di contrattazione sulle cose da fare, ma resta pur sempre l'idea di uno che ha la responsabilità del fare di entrembi e uno che dovrebbe limitarsi a prendere in prestito nelle sue azioni il codice valoriale dell'altro. Restano solo forme diverse di controllo sulla persone, per altro frustranti per chi esercita questo controllo, perché data la situazione descritta, mi pare evidente che l'altro non si dimostri un esecutore così affidabille delle volontà del primo (per quanto conttinui a ripetere che ha capito la lezione). E' chiaro inoltre che i genitori di lui conservino ancora un potere, che all'occorrenza sfruttano. Trattare il figlio come un bambino capriccioso da accontentare e un modo sicuro per mantenerlo legato a loro e no fargli sviluppare relazioni mature e a quel che leggo dalle conclusioni è un metodo che funziona benissimo!
Comunque la divisione delle spese la pensavo come una fase iniziale, ripeto per come la vedo avere propri spazi di autonomia è il passo indispensabile per ogni condivisione possibile. Piano piano man mano che si trovano accordi sulle cose, il numero di spese affrontate assieme crescerebbe in modo spontaneo e progressivo. Ma era soslo un'ipotesi non saprei dire quanto nei fatti sia concretizzabile.
Ultima modifica di Alyosha il martedì 10 luglio 2012, 16:14, modificato 2 volte in totale.

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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da konigdernacht » martedì 10 luglio 2012, 11:05

boy-com ha scritto:Io come al solito posso sbagliarmi, ma quel "l'ho rimandato dai suoi" un pò mi fa pensare all'idea quasi di un pacco da rispedire al mittente e contribuisce a rinforzare in me l'idea che questo ragazzo venga trattato pur sempre da irresponsabile, quasi da oggetto inerte da muovere per l'appunto.
Dai, su boycom :lol: non stiamo facendo l'esegesi di un brano d'autore: lo scrivente ha semplicemente usato una iperbole ironica per dire che il suo fidanzato scialacquone è tornato a casa dei suoi, o gli ha chiesto di tornare in casa dei suoi per il momento. Che poi sia irresponsabile, non mi sembra ci sia dubbio alcuno: lo è assolutamente!
boy-com ha scritto:E cosa nell'idea di volere una macchina con una cilindrata grossa? Insomma si capisce che il tipo che scrive non è affascinato dalle auto, ma magari quell'altro si. Perché vengono tratteggiate tutti come idee strampalate. E nello spendere tutti i soldi i libri? Che c'è davvero di male?!?!?!
Non c'è davvero niente di male ... nel mondo delle fantasie o se sei mantenuto :twisted:
Possiamo ragionare chiaramente in astratto, ma secondo me un fatto che sfugge spesso alla tua discussione, boycom, è quello di praticità: ossia uno può spendere tutti i suoi soldi in libri, ok!
Ma poi cosa mangia? Le pagine del libro?
Come paga le bollette? Non di certo con i fogli del libro!
Se quindi uno non riesce ad individuare quali sono le sue esigenze primarie e necessarie (mangiare e pagare le bollette in primis), da quelle secondarie e non necessarie (se si compra una utilitaria invece di un macchinone, sempre una macchina si compra), dovrebbe veramente fare un corso accelerato di vita!
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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da FreedomTower » martedì 10 luglio 2012, 12:19

Quoto pavloss sul "o cambi o me ne vado", lo sforzo deve essere di tutti e due non di uno solo, altrimenti diventa un reprimere la propria frustrazione, alcune cose poi si scoprono solo durante la convivenza ed è proprio per questo che la convivenza in una relazione è la prova del nove, perchè si sperimenta lo stare assieme e vivere l'uno accanto all'altro giorno per giorno e assistere a tutti gli stati d'animo e atteggiamenti del partner durante tutto l'arco della giornata tutti i giorni.
Tornando all'inizio del mio post, secondo me devi dargli un ultimatum, dopo tutto è da anni che sopporti questo scialacquare continuo, se ti ama veramente cercherà di cambiare, dopotutto non gli stai chiedendo di comprargli chissà cosa ma di risparmiare chissà cosa perchè anche se non sono i tuoi soldi è anche per il suo bene che deve cambiare, perchè anche se non chiederà a te quei soldi, continuerà a farlo con i genitori (belli loro che lo viziano così anche se non so nulla della situazione) e amici magari inaffidabili e disonesti...
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Don't make me cry
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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da Alyosha » martedì 10 luglio 2012, 13:35

Il mio discorso voleva andare proprio altrove, che dirvi continuate pure a pensare sia solo un discorso di soldi e rpaticità, tanto per quello che ci guadagno io, mi importa poco. Lo sforzo minimo di andare un pochetto oltre la superficie delle cose si potrebbe fare ogni tanto, magari serve anche o forse è perfettamente inutile. Non è esegesi del testo la mia, ma l'impressione che ho ricevuto dal complesso di cose che ho letto. E ripeto ho molto l'idea che dietro la pretesa di gestire il denaro degli altri ci sia una voglia di condizionarne i movimenti. L'idea di rispedirlo fa molto pacco postale e conferma un pò l'impressione che ne avevo. In un paese sommerso dal debito non mi stupirei se qualche d'uno comprasse a debito un auto avendo un reddito sicuro insomma. E' l'altro che vede le idee del suo ragazzo come strampaleta e non gli da nessuna leggittima di fondo, quando invece potrebbero avercela e anzi dovrebbe imparare a vedercela intanto. Adesso mi fermo in effetti non potendo interagire col diretto interessato paiono più casi di scuola, che discussioni e tutte le possibilità sono in linea di principio possibili. In genere però se deve avere un senso chiedere consigli è aiutare a riflettere su quello che si sta facendo, non limitarsi a dire è giusto o sbagliato, hai ragione o torno. Giusto e sbagliato per come la vedo neanche esistono, figurarsi andare a sostenere che uno ha radicalmente torto e l'altro radicalmente ragione in una relazione, una cosa simile non riuscirei neanche a concepirla.

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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da salvettino » sabato 28 luglio 2012, 19:38

Ciao a tutti, mi sono iscritto da pochissimo e ritengo molto interessante uno scambio di opinioni, quale offre questo blog. Vorrei rispondere intanto a questo messaggio, da premettere che ho 28 anni e anche io qualche tempo fà ho avuto una storia finita a causa del denaro che continuava a spendere il mio tipo. Da puntualizzare che io ho comprato casa mentre lui ha un piano di appartamento nella villetta di sua mamma. Io pagavo e pago tutt'ora un mutuo, mentre il resto delle spese le avremmo dovute teoricamente dividere. Non è mai stato così però, in quanto vedevo che lui era sempre senza un euro già a metà mese e poi mi chiedeva denaro in prestito,uindi cosa avrei dovuto chiedere? Io oltre al mio primo impiego, tutte le sere andavo a lavorare in una pizzeria d'asporto per guadagnare soltanto pochi spiccioli. Quando avevo delle spese un pò più grosse, non potevo mai contare su di lui perchè non ne aveva. Quindi, continuate ancora a dire che i soldi non c'entrano nulla? A parer mio, c'entrano e come:perchè io dovevo andare a fare un secondo lavoro per poter stare economicamente bene e lui invece, se ne stava a casa davanti al pc a giocare? I soldi mancavano più a lui che a me, forse la colpa è stata solo mia perchè all'inizio non glielo facevo pesare, ma purtroppo, quando si persevera, si finisce con una rottura imminente del rapporto. Non posso dire che tutt'ora non gli voglio molto bene, ma tornarci insieme non servirebbe a niente. Anzi, ora sto solo lavorando basandomi solo sul mio primo impiego, se dovessi per caso cambiare idea su un ritorno di fiamma, forse mi rovinerei l'esistenza, sarei condannato a un secondo lavoro per mantenere lui. Ma chi me lo fa fare? E inoltre, lo chiedo anche a voi: chi ve lo fa fare? A un certo punto della vita, le persone non cambiano, se sono state abituate da piccole in un determinato modo, si rimarrà sempre uguali. A 40 anni non si può più cambiare.

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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da redelmondo10 » giovedì 23 agosto 2012, 19:23

Vi riporto la mia esperienza: io ho cominciato a lavorare qualche mese dopo che ci siamo conosciuti, lui ha cominciato a lavorare grossomodo 5 anni dopo. Subito ho aperto un conto a nome mio. Dopo qualche tempo abbiamo deciso di aprire un conto cointestato gli ho dato bancomat e carta di credito. Era normale per me che potesse utilizzare tutti i soldi di cui disponevamo se ne avesse avuto bisogno e non andavo a spulciare le spese.
Non gli “prestavo” i soldi.
I soldi li presto per lavoro in banca ma al mio Amore i soldi erano dati in custodia ed amministrazione.
Ora contribuiamo tutti e due alle nostre finanze, abbiamo la stessa indole rispetto al denaro. Indole antitetica a quella di mia mamma, lei si brucia tutta la pensione (ok è lei che contribuisce a praticamente tutte le spese di casa – noi due alla manutenzione) ma butta dalla finestra migliaia di euro all’anno in puttanate. Ora ricordo il mio povero papà che piangeva facendo i conti con gli estratti conto alla mano, ora che sono adulto anch’io lo capisco….vedendo quanto mi sconvolge il fatto che a mia mamma i soldi quando li ha in mano la scottano.

Effettivamente io e il mio Amore abbiamo paura di trovarci la casa ipotecata perché la mamma si è dovuta comprare una nuova borsetta o il body…
Se non si fosse capito abitiamo io il mio Amore e la mia mamma tutti felicemente sotto lo stesso tetto.

Nel caso del ragazzo con fidanzato-mani bucate, per conto mio dovrebbe mettere ben in chiaro la faccenda. Visto che gli pesa paurosamente la sconsideratezza delle spese del fidanzato, dovrebbe imporre un ultimatum: fissato un tot di spesa mensile ammissibile, il resto se lo fa consegnare, boh e lo versano su un libretto in un vaso di vetro sopra il frigo, sotto al materasso…che ne so.
Il fidanzato non è un grado di gestirsi, allora si deve far gestire se non vuole tornare single.
Ora se questo è un muro invalicabile, il non voler accettare la condizione può diventare metro del l’amore provato, non tanto per i soldi in se, ma per la mancanza di capacità di sacrificio.
Sembra di comportarsi come si farebbe con un bambino? Noto che nelle coppie si diventa spesso e volentieri bambini capricciosi, quindi è giusto atteggiarsi da maestrina dell’asilo.
Non scherzo.

Per quanto riguarda i soldi che si fa regalare dai suoi, nulla di male, vediamola come un anticipo di eredità.

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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da Telemaco » venerdì 24 agosto 2012, 0:00

Interessante questo thread, mi era sfuggito.

Chissà se il ragazzo della mail ha vagliato l'ipotesi che il suo ragazzo possa avere una qualche forma patologica di tipo ossessivo-compulsivo, che gli fa insorgere la pulsione ad acquistare grandi quantità di cose anche perfettamente inutili o anche completamente al di fuori della sua portata economica. E in effetti esistono anche gli "accumulatori", cioè persone che percepiscono la smaniosa esigenza di riempirsi la casa della più inimmaginabile e spropositata quantità di cianfrusaglie (siano esse costose o no).

Quando il distacco dalla realtà inizia a diventare così eccessivo purtroppo il semplice "è una persona viziata" potrebbe non riuscire più a spiegare la situazione.

In fin dei conti, per analogia, un disturbo da dipendenza compulsiva forse più disastroso ma non dissimile è quello dei giocatori d'azzardo, che non riescono a rendersi conto di ciò che fanno e non sono capaci di smettere.
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

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Re: COPPIE GAY E DENARO

Messaggio da Alyosha » venerdì 24 agosto 2012, 1:33

Telemaco in effetti la patologia esiste, "shopping conpulsivo", più diffuso tra le donne e difficile da individuare tra gli uomini, per tutta una serie di convenzioni sociali cui fai riferimento. Comprare un auto dalla cifra spropositata, come anche spendere cifre da cpogiro in hobbistica varia è un qualcosda che ha un certo riconoscimento sociale e sopratutto non passa di norma come "shopping". Ci ha studiato sopra per la tesi un amica mia. In generale la nomenclatura non mi ha mai entusiasmaato granché, ma è solo il mio personalisssimo punto di vista.

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