test: SONO PRONTO PER L’AMORE?

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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voyager79
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test: SONO PRONTO PER L’AMORE?

Messaggio da voyager79 » sabato 4 agosto 2012, 17:07

Uno dei più famosi luoghi comuni in ambito sentimentale sostiene che “l’amore arriva quando meno te lo aspetti”: l’aspirante consolatore, davanti ai nostri lamenti su eventuali mancanze amorose, recita con fedele devozione (o forse sentenzia con rigore) questa formula quasi magica, per effetto della quale dovremmo automaticamente smettere di preoccuparci e attendere che il tanto sospirato sentimento si abbatta su di noi come un improvviso temporale in piena estate.

Omettendo di riportare qui le mie reazioni verbali al malcapitato di turno, che magari in buonafede sperava di rincuorarmi e non immaginava affatto di essersi metaforicamente lanciato verso un roveto, dico più semplicemente che, secondo me, “l’amore arriva quando sei pronto”.
Pertanto, la domanda che nasce spontaneamente da tale affermazione è:

SONO PRONTO PER L’AMORE?

Nell’ultimo capitolo de “La psicologia dell’amore romantico”, Nathaniel Branden prende in considerazione quelle che ritiene essere le condizioni necessarie e sufficienti per instaurare e mantenere una relazione amorosa. Basandomi su tali condizioni, ho elaborato un test di autovalutazione che consente di rispondere alla domanda posta. Qualcuno probabilmente potrebbe spaventarsi davanti alla lunghezza del test, ma considerando l’importanza del tema, ritengo che essa sia ampiamente giustificata: solo un’analisi a largo spettro può permettere di giungere ad una valutazione vicina quanto più è possibile alla realtà.

Preparazione al test
Come operazione preliminare allo svolgimento del test, consiglio di trascorrere almeno un’ora da soli in un luogo silenzioso, evitando qualsiasi preoccupazione e distrazione (televisione, radio, telefono, internet, libri, playstation, ecc…) e riflettendo su come in passato si sono affrontate le relazioni amorose (per chi le ha avute) o su come in futuro si intende affrontarle (per chi non le ha ancora avute), nonché sulle proprie idee in merito all’amore.

Due avvertenze: all’inizio verrà difficile rimanere fermi e si avrà la tentazione di lasciar perdere, ma facendo un piccolo sforzo lentamente si riuscirà a concentrarsi sul tema; potrebbe anche accadere che, durante la riflessione sull’amore, emergano dei ricordi o dei pensieri cui si associano delle emozioni dolorose o comunque negative, in questo caso occorre lasciarle emergere e farle andare via senza soffermarsi su di esse, ma registrando solamente la loro presenza.

Svolgimento del test
Conclusa la riflessione, si risponde alle seguenti venti domande attribuendo un punteggio come specificamente indicato; sebbene in alcuni casi siano state inserite delle tematiche omosessuali, il test mantiene una validità generale che prescinde dall’orientamento sessuale. Le domande possono fare riferimento a situazioni già vissute, per cui è facile dare una risposta, oppure non ancora sperimentate personalmente: in questo caso occorre immedesimarsi nella situazione descritta e interrogarsi con onestà su quali sarebbero le proprie reazioni.

1) IN CHE MISURA È SODDISFATTA LA MIA AUTOSTIMA?
Non è possibile essere pronti per una relazione amorosa con qualcuno se prima non si è in grado di far funzionare quella con se stessi. L’autostima è un fenomeno psicologico che comprende due aspetti: senso del valore personale e senso di efficacia personale; in altri termini, avere autostima significa sentirsi degni di vivere e in possesso delle capacità necessarie per affrontare la vita.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole di tutto quello che riguarda le mie azioni, obiettivi e valori sull’amore?
— Sono consapevole di provare attrazione fisica, mentale ed emotiva per persone del mio stesso sesso?
— Accetto quello che sono tenendomi in alta considerazione, trattandomi con rispetto e battendomi per il mio diritto di vivere degnamente?
— Accetto la mia omosessualità evitando di attribuire un giudizio negativo ma comprendendo che è una parte di me?
— Mi assumo la responsabilità dei miei pensieri, delle mie scelte e delle mie azioni per realizzare il mio desiderio d’amore, senza aspettare che venga qualcuno a farlo per me?
— Cerco e applico una forma giusta per esprimere nella realtà il mio essere, i miei valori e i miei obiettivi?
— Sono in grado di manifestare la mia omosessualità nelle forme e nei contesti che reputo più adatti al mio modo di essere e alla mia visione delle cose?
— Sono in grado di stabilire cosa desidero nelle relazioni amorose e di compiere le azioni necessarie per conseguirlo, controllando i risultati intermedi e modificando azioni e obiettivi se necessario?
— Esiste una coerenza tra i miei valori sulle relazioni amorose e i comportamenti che adotto per gestirle?

+5 ottima soddisfazione della mia autostima
+3 sufficiente soddisfazione della mia autostima
+1 scarsa soddisfazione della mia autostima
0 indifferenza alla mia autostima
-1 lieve insoddisfazione della mia autostima
-3 media insoddisfazione della mia autostima
-5 elevata insoddisfazione della mia autostima

2) IN CHE MISURA MI SENTO DEGNO DI ESSERE AMATO?
Condizione indispensabile per amare è quella di avere una visione di se stessi che comprende la consapevolezza e l’accettazione di poter essere amati.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono capace di comprendere se le mie convinzioni sull’amore sono costruttive o autodistruttive, in modo da regolare correttamente il mio comportamento?
— Amo me stesso per cui reputo normale e naturale che qualcuno possa amarmi oppure lo ritengo un miracolo impossibile o forse possibile ma solo per un breve periodo di tempo?
— Reputo normale e naturale che una persona del mio stesso possa amarmi oppure qualche condizionamento mentale o sociale mi impedisce di pensarlo?
— Accetto serenamente l’amore di qualcuno che amo oppure, pensando di non meritarlo, tendo a distruggerlo in molti modi (pretendendo continue rassicurazioni, parlando male di me stesso per indurlo a contraddirmi, dicendo che non merito il suo amore, mettendo in dubbio la fiducia per lui, trovando mille scuse per criticarlo e per respingerlo prima che lo faccia lui con me, tentando di manipolarlo, facendolo sentire in colpa, innalzando delle barriere, ecc…) finché lui, distrutto e devastato, non mi lascerà confermando il mio sospetto di non meritare l’amore?
— Sono consapevole che, spaventato dalle rassicurazioni del partner, a volte mi convinco di non amarlo più, di sentirmi annoiato da lui, di essere innamorato di qualcun altro, di non credere nell’amore, in modo tale da ritrovarmi di nuovo solo come ho sempre saputo che sarebbe stato per me?

+5 mi sento pienamente degno di essere amato
+3 mi sento sufficientemente degno di essere amato
+1 mi sento scarsamente degno di essere amato
0 non provo interesse nell’essere amato
-1 mi sento lievemente indegno di essere amato
-3 mi sento mediamente indegno di essere amato
-5 mi sento totalmente indegno di essere amato

3) IN CHE MISURA MI SENTO DEGNO DI ESSERE FELICE?
SI è pronti per l’amore quando si riconosce la felicità come un diritto naturale, tuttavia a volte accade che essa sia a livello inconscio fonte d’ansia pur se desiderata.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Desidero realmente la felicità oppure la temo a livello inconscio?
— Da piccolo mi hanno insegnato che posso essere felice oppure di lasciar perdere perché tanto non dura a lungo?
— Penso di poter raggiungere la felicità qui ed ora oppure rimando a un momento imprecisato del futuro?
— Capita qualche mattina di svegliarmi e, nonostante le difficoltà e le preoccupazioni, di sentirmi felice nell’essere al mondo?
— Questa sensazione è durata a lungo oppure sono tornato rapidamente nel mio solito stato di infelicità?
— Mi consento di essere felice come fatto normale e naturale oppure provo l’impulso di sabotarla e distruggerla per placare la mia ansia?
— Ritengo possibile essere un gay felice oppure penso che per gli omosessuali sia impossibile o molto difficile esserlo?
— La mia visione della vita mi permette di essere felice?

+5 mi sento pienamente degno di essere felice
+3 mi sento sufficientemente degno di essere felice
+1 mi sento scarsamente degno di essere felice
0 non provo interesse nell’essere felice
-1 mi sento lievemente indegno di essere felice
-3 mi sento mediamente indegno di essere felice
-5 mi sento totalmente indegno di essere felice

4) IN CHE MISURA SONO AUTONOMO?
Per autonomia si intende la capacità di un individuo di auto-dirigersi e di auto-regolarsi; infatti, l’amore è per gli adulti e non per chi, a qualunque età, vive ancora se stesso come un bambino.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che gli altri non esistono solo per soddisfare i miei bisogni?
— Accetto il fatto che, per quanto amore e affetto possa esserci tra due persone, ciascuno è l’unico responsabile di se stesso?
— Ho compreso che non devo più dimostrare a nessuno di essere un bravo bambino?
— Ho smesso di sentirmi come un bambino smarrito che attende di essere salvato?
— Sono consapevole di non aver bisogno del permesso di nessuno per essere omosessuale?
— Approvo me stesso senza mettere in discussione la mia autostima e il mio valore?
— Sono capace di vedere i piccoli contrasti che sorgono con gli altri da una prospettiva realistica oppure li considero come prove del fatto che non sono veramente amato?
— Rispetto il bisogno del partner di seguire il suo destino, di stare ogni tanto da solo, di pensare oltre alla relazione anche ad altre questioni per lui vitali (ad esempio, il lavoro, gli interessi e la crescita personale) oppure pretendo sempre di essere al centro della sua attenzione?
— Ho accettato la solitudine come condizione fondamentale dell’uomo oppure ne ho paura e la nego, vivendola come una tragedia insormontabile o come un dolore insopportabile?

+5 ottima autonomia
+3 sufficiente autonomia
+1 scarsa autonomia
0 indifferente all’autonomia
-1 lieve dipendenza
-3 media dipendenza
-5 elevata dipendenza

5) IN CHE MISURA HO UNA VISIONE REALISTICA DELL’AMORE?
La visione realistica dell’amore implica la capacità e la volontà di vedere il partner per quello che è, con i suoi difetti ed i suoi pregi, piuttosto che alimentare le fantasie amorose scollegate dalla realtà.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Vedo e amo il mio partner come una persona reale in un mondo reale oppure elaboro una mia fantasia su di lui, usandolo come strumento per esprimere la mia immaginazione e i miei desideri e prendendomela con lui quando non è all’altezza delle mie fantasie?
— Sono consapevole del tipo di persona che ho scelto oppure lo nego per alimentare le mie fantasie di vittima tradita?
— Voglio amare una persona oppure voglio soddisfare i miei bisogni, i miei desideri e le mie aspettative sull’amore?

+5 ottimo realismo
+3 sufficiente realismo
+1 scarso realismo
0 indifferenza
-1 lieve autoinganno
-3 medio autoinganno
-5 elevato autoinganno

6) IN CHE MISURA SONO APERTO ALL’AMORE?
L’apertura corrisponde sia al desiderio di lasciare entrare il partner nel proprio mondo sia di interessarsi sinceramente al suo mondo privato.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Provo fiducia e accettazione verso gli altri?
— Sono disposto a conoscere meglio me stesso e, di conseguenza, gli altri?
— Mi sento in contatto con me stesso, so cosa provo e conosco le motivazioni alla base delle mie azioni oppure sono autoalienato?
— Esprimo liberamente le mie emozioni e le mie opinioni oppure i miei genitori e la società (scuola, lavoro, ecc…) mi hanno insegnato a reprimerle?
— Sono in grado di stabilire con chi e in quale contesto è opportuno condividere la mia vita interiore?
— Riesco a mostrare e a condividere me stesso senza paura di un attacco o di una condanna morale?
— Sono capace di creare un contesto di rispetto e accettazione in cui il mio partner si senta libero di condividere con me emozioni, pensieri e desideri?

+5 pienamente accogliente nel mio mondo e interessato al suo
+3 sufficientemente accogliente nel mio mondo e interessato al suo
+1 scarsamente accogliente nel mio mondo e interessato al suo
0 indifferente ad accogliere nel mio mondo e ad interessarmi al suo
-1 lievemente chiuso nel mio mondo e disinteressato al suo
-3 mediamente chiuso nel mio mondo e disinteressato al suo
-5 totalmente chiuso nel mio mondo e disinteressato al suo

7) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI COMUNICARE LE EMOZIONI?
L’efficacia nella comunicazione delle proprie emozioni ha una forte influenza sulla capacità di amare.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono capace di accettare i miei momenti di dolore e di parlarne con il partner per consentirgli di capire quello che accade dentro di me?
— Sono capace di provare interesse, volontà e desiderio di ascoltare il mio partner quando esprime il suo dolore, senza per forza dire qualcosa di incoraggiante ma mostrandomi disponibile e comprensivo?
— Riesco ad esprimere con sincerità e dignità la mia paura?
— Riesco ad accettare con rispetto quando il partner parla della sua paura?
— Sono capace di creare un contesto in cui il mio partner si sente a proprio agio nel condividere con me la sua rabbia?
— Sono capace di sentirmi a mio agio con il partner quando condivido con lui la mia rabbia?
— Sono capace di accettare le espressioni di eccitazione, gioia e amore del mio partner?
— Permetto al mio partner di provare e di esprimere eccitazione, gioia e amore anche quando non sono in grado di condividerli oppure tendo a “spegnerli”?
— So esprimere i miei desideri accettando il fatto che il mio partner possa non essere sempre in grado di darmi quello che voglio o possa scegliere di non farlo?
— Permetto al partner di esprimere i suoi desideri anche se posso non essere sempre in grado di dargli quel che voglio o se posso scegliere di non farlo?

+5 ottima comunicazione emotiva
+3 sufficiente comunicazione emotiva
+1 scarsa comunicazione emotiva
0 indifferenza alla comunicazione emotiva
-1 lieve riservatezza emotiva
-3 media riservatezza emotiva
-5 elevata riservatezza emotiva

8) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI PROIETTARE VISIBILITA’?
L’amore porta con sé la necessità di proiettare visibilità, che consiste nella capacità di far sentire il proprio partner visibile e dunque apprezzato.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Riesco a far sentire il mio partner più visibile a se stesso e dunque più conscio di se stesso?
— Sono capace di sentirmi affascinato dal mio partner, di volerlo vedere e capire in quanto essere umano?
— Sono consapevole che non si finisce mai di scoprire e capire il proprio partner o penso di riuscire a sapere tutto di lui entro un periodo di tempo anche molto lungo?

+5 ottima visibilità
+3 sufficiente visibilità
+1 scarsa visibilità
0 indifferenza
-1 lieve invisibilità
-3 media invisibilità
-5 elevata invisibilità

9) IN CHE MISURA MANTENGO VIVA LA PASSIONE?
La passione è un’energia che consente di esprimere continuo apprezzamento per il proprio partner.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Credo che l’eccitazione e l’entusiasmo possano essere mantenuti nel tempo oppure sono destinati a morire?
— Sono capace di restare in contatto con i miei sentimenti, pensieri e desideri oppure tendo ad andare contro me stesso, a spegnermi per evitare di soffrire ed a lamentarmi perché mi sento vuoto, inutile e senza passioni?
— Vivo il mio partner come fonte di piacere oppure come fonte di un dolore da cui proteggermi attraverso l’intorpidimento?
— Sono capace di essere una fonte di gioia per il mio partner?
— Sono capace di accettare l’eccitazione dentro di me e di sentirmi libero di manifestarla al mio partner oppure provo paura o ansia nel farlo?

+5 passione pienamente viva
+3 passione sufficientemente viva
+1 passione scarsamente viva
0 non mi interessa mantenere la passione
-1 passione lievemente spenta
-3 passione mediamente spenta
-5 passione totalmente spenta

10) IN CHE MISURA COLTIVO L’ARTE DI AVERE CURA?
Avere cura di un’altra persona significa accoglierla per quello che è, e nello stesso tempo confidare che essa possieda delle potenzialità da realizzare.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono capace di accettare senza riserve un’altra persona, di rispettare la sua integrità, di incoraggiare la sua crescita interiore, di avere a cuore i suoi pensieri, i suoi sentimenti e i suoi desideri?
— Sono capace di creare un contesto in cui l’altro sente di contare qualcosa oppure penso che esista solo per soddisfare i miei bisogni?
— Sono capace di accarezzare senza avanzare richieste, di abbracciare e proteggere, di lasciar piangere e offrire consolazione, di amare nell’altro sia la sua forza sia la sua fragilità?
— Ho fiducia che possa esistere una persona per cui sono importante e dalla quale ricevo le sue cure quando ne ho bisogno, anche se non l’ho esplicitamente richiesto?

+5 il partner è pienamente curato da me
+3 il partner è sufficientemente curato da me
+1 il partner è scarsamente curato da me
0 sono indifferente al mio partner
-1 il partner è lievemente trascurato da me
-3 il partner è mediamente trascurato da me
-5 il partner è elevatamente trascurato da me

11) IN CHE MISURA POSSIEDO UN EGOISMO AMOROSO?
Amare egoisticamente non vuol dire essere indifferente ai bisogni o agli interessi del partner, bensì vedere se stessi nell’altro ed espandere il proprio interesse personale fino a comprendere il suo benessere.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Voglio accarezzare una persona per dargli piacere oppure lo farei solo per altruismo senza alcuna gratificazione personale?
— Voglio che il mio partner provi gioia quando siamo insieme oppure penso che stia con me solo come atto di sacrificio o per convenienza?
— Rispetto i miei bisogni ed i miei desideri oppure li sacrifico per compiacere un’altra persona e dedicarmi esclusivamente ai suoi?

+5 rispetto pienamente i miei interessi e quelli del partner
+3 rispetto sufficientemente i miei interessi e quelli del partner
+1 rispetto scarsamente i miei interessi e quelli del partner
0 sono indifferente verso i miei interessi e quelli del partner
-1 trascuro lievemente i miei interessi rispetto quelli del partner
-3 trascuro mediamente i miei interessi rispetto quelli del partner
-5 trascuro totalmente i miei interessi rispetto quelli del partner

12) IN CHE MISURA ESPRIMO AMORE ATTRAVERSO IL SESSO?
Il desiderio sessuale non implica necessariamente l’amore, così come un’esperienza sessuale gratificante può avere luogo anche in sua assenza, eppure le esperienze sessuali più intense sono quelle che avvengono in un contesto amoroso.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che le mie reazioni, fantasie e comportamenti sessuali esprimono sempre quello che sono oppure li vivo come qualcosa di estraneo o inquietante?
— Riconosco ed apprezzo sia le reazioni sessuali del mio corpo sia le mie fantasie erotiche oppure le disconosco negando o evitando la realtà di quello che sento e che faccio?
— Sono consapevole che, sebbene dare e ricevere piacere sessuale non è tutto nell’amore, esso non può realizzarsi completamente senza il sesso?
— Sono consapevole che nel tempo l’intensità sessuale con un partner può diminuire ma che la relazione può durare finché due persone si vedono reciprocamente e interagiscono in quanto esseri sessuali dotati di un corpo e di desideri intimi?

+5 sessualità pienamente integrata con i miei valori personali
+3 sessualità sufficientemente integrata con i miei valori personali
+1 sessualità scarsamente integrata con i miei valori personali
0 indifferenza verso la sessualità
-1 sessualità lievemente isolata dai miei valori personali
-3 sessualità mediamente isolata dai miei valori personali
-5 sessualità totalmente isolata dai miei valori personali

13) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI AMMIRAZIONE?
Spesso a legarci ad un’altra persona non è la stima che nutriamo nei suoi confronti, bensì la propria immaturità affettiva, la paura o la convenienza.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono capace di apprezzare il partner oppure lo considero un’ancora di salvezza a cui aggrapparmi?
— Se un partner è molto premuroso nei miei confronti sono in grado di valutare cosa penso realmente di lui senza farmi condizionare?
— Sono consapevole che senza ammirazione per il partner ho una minore tolleranza verso quelli che in lui percepisco come difetti?

+5 ottima capacità di ammirazione
+3 sufficiente capacità di ammirazione
+1 scarsa capacità di ammirazione
0 indifferenza
-1 lieve incapacità di ammirazione
-3 media incapacità di ammirazione
-5 elevata incapacità di ammirazione

14) IN CHE MISURA POSSIEDO IL CORAGGIO DI AMARE?
Quando si permette ad un altro essere umano di diventare importante nella propria vita sorge la paura di non essere ricambiati o di essere lasciati da lui.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che l’amore porta con sé anche sofferenza, rifiuto e perdita oppure tendo a negare tale paura rifiutandomi di riconoscerla e di affrontarla onestamente?
— Quando sorge un problema con il partner sono capace di dirgli “Ti amo ed ho paura di perderti” oppure preferisco dire “Non sono più così sicuro di amarti” perché mi manca il coraggio di ammettere che ho paura?
— Sono consapevole che spesso è la mia codardia a mandare all’aria le mie relazioni amorose portandomi a sostenere fermamente che l’amore è un’illusione?
— Desidero l’amore e sono disposto ad accettarne le conseguenze anche negative oppure temo di sacrificare i miei valori e la mia integrità se mi lascio andare ad esso?
— Desidero una relazione amorosa ma paradossalmente non voglio che ne derivi un impegno serio, ovvero che porti da solo il mio peso e che sia presente nella relazione pretendendo anche che il partner accetti tutto questo?
— Sono capace di riconoscere, accettare ed esprimere il timore di soffrire per amore?
— Sono consapevole che amare qualcuno del mio stesso sesso comporta difficoltà e rischi maggiori rispetto agli eterosessuali, ma penso comunque che ne valga la pena?

+5 accetto pienamente i rischi derivanti dall’amare qualcuno
+3 accetto sufficientemente i rischi derivanti dall’amare qualcuno
+1 accetto scarsamente i rischi derivanti dall’amare qualcuno
0 sono indifferente ai rischi di amare qualcuno
-1 sono lievemente inibito nell’azione dalla paura di amare qualcuno
-3 sono mediamente inibito nell’azione dalla paura di amare qualcuno
-5 sono elevatamente inibito nell’azione dalla paura di amare qualcuno

15) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI CREARE UNA STRUTTURAZIONE INTERPERSONALE?
Il desiderio di dare forma o strutturare una relazione è motivato e razionale, tuttavia la struttura di per sé non basta a risolvere ogni problema di relazione.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che l’impegno con un’altra persona del mio stesso sesso è prima di tutto psicologico e che non richiede necessariamente un riconoscimento legale per sussistere?
— Sono capace di vivere me stesso e l’altro come un’unità senza per questo negare o perdere la mia identità personale?
— Mi ritengo abbastanza maturo da poter scegliere con saggezza una persona con la quale è realisticamente possibile dare forma ad una relazione seria e stabile?
— Sono consapevole che una relazione può finire perché i bisogni ed i desideri spingono me e l’altro verso strade divergenti, senza pensare che sia stata poco importante in quanto non è durata per sempre?
— Sono capace di rapportarmi all’altro con sensibilità e intelligenza tenendo sempre conto del contesto, delle rispettive storie personali, dei rispettivi stili di vita e bisogni oppure penso che cambiando partner le cose andranno meglio per me?
— Sono capace di assumermi la responsabilità delle conseguenze legate al mio modo di interagire in una relazione?
— Sono capace di intraprendere una nuova strada se la mia crescita interiore lo richiede oppure scelgo di sacrificare questa per non perdere la sicurezza offerta dal mio attuale rapporto?

+5 ottima capacità di strutturazione
+3 sufficiente capacità di strutturazione
+1 scarsa capacità di strutturazione
0 indifferenza
-1 lieve incapacità di strutturazione
-3 media incapacità di strutturazione
-5 elevata incapacità di strutturazione

16) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI AFFRONTARE LA QUESTIONE DELL’ESCLUSIVITÀ SESSUALE?
Quando si ama qualcuno il desiderio di esclusività sessuale è normale poiché il sesso, da atto puramente fisico, tende ad essere percepito come veicolo per esprimere il proprio amore. Eppure è irrealistico credere che le persone coinvolte in una relazione amorosa siano incapaci di provare attrazione per altri che non siano il proprio partner: si rimane esseri sessuali pur essendo innamorati. Prescindendo dalle considerazioni moralistiche in merito al plauso o alla condanna sia dell’esclusività sessuale sia dell’infedeltà, occorre prendere atto che alcuni riescono a essere fedeli quando sono coinvolti in una relazione stabile, mentre altri, pur amando il partner, reputano impossibile mantenere un’esclusiva sessuale per un lungo periodo di tempo.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole, pur non gradendolo affatto, che il mio partner potrebbe provare un desiderio occasionale per qualcun altro?
— Sono consapevole, pur amando il mio partner, che potrei provare un desiderio occasionale per qualcun altro?
— Sono capace di comprendere i reali motivi che spingono una persona coinvolta in una relazione amorosa a sentirsi sessualmente attratta da altre persone (desiderio di novità, esigenza di provare a se stessi di essere ancora attraenti, stare con qualcuno che non conosce ancora i propri difetti, punizione da infliggere al partner per una sua offesa, vendetta per il tradimento da parte del partner, compensazione per la solitudine indotta dalla momentanea lontananza tra i due partner, tentazione di stare con qualcuno che si ritiene “superiore” e che mostra il suo interesse, sentirsi toccati in aspetti personali che il partner non riesce a cogliere, ecc…)?
— Sono consapevole che, davanti al desiderio occasionale del partner, piuttosto di reagire con rabbia per ferirlo o di fingere un’indifferenza che non provo è meglio provare a comprendere la situazione e tentare di affrontarla con un sincero sforzo di comunicazione?
— Sono capace di essere sincero con il partner riguardo i miei sentimenti, le mie preferenze e le mie azioni senza mentire a me stesso ed al partner, in modo da scoprire cosa funziona per me?
— Sono capace, all’inizio della relazione, di affrontare con coraggio la questione dell’esclusività sessuale e di stabilire un accordo con il partner per gestire i problemi prima che questi insorgano?
— Sono capace, nel corso della relazione, di mettere in discussione gli accordi presi in merito all’esclusività sessuale e di modificarli se mi rendo conto che non funzionano più?

+5 ottima organizzazione dell’esclusività sessuale
+3 sufficiente organizzazione dell’esclusività sessuale
+1 scarsa organizzazione dell’esclusività sessuale
0 indifferenza all’esclusività sessuale
-1 lieve disorganizzazione dell’esclusività sessuale
-3 media disorganizzazione dell’esclusività sessuale
-5 elevata disorganizzazione dell’esclusività sessuale

17) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI AFFRONTARE LA MIA GELOSIA O QUELLA DEL PARTNER?
La gelosia, come reazione ad un interesse reale o immaginario del partner per un’altra persona, si lega ad alcune emozioni negative: ansia, paura di rifiuto o abbandono, rabbia.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono capace di riconoscere con onestà la mia gelosia e di scavare nel profondo di questa emozione per cercarne le radici (insicurezza di se stessi, sensazione di essere ignorati o trascurati dal partner, sofferenza derivante dal tradimento subìto nella precedente relazione, proiezione sul partner del proprio desiderio sessuale verso altre persone, timore generico che la propria felicità non possa essere duratura, ansia generata dallo scoprire una relazione clandestina del partner, ecc…)?
— Sono capace di gestire la gelosia del partner evitando sia di dargli motivo per dubitare della mia sincerità, sia di ignorare il suo dolore, sia di rifiutarmi di parlarne?
— Se geloso del partner, sono capace di parlare apertamente e sinceramente con lui senza indurre sensi di colpa, ammettendo i miei sentimenti e le mie paure?
— Se il partner è geloso di me, sono capace di ascoltare con attenzione e rispetto i suoi sentimenti e le sue paure rispondendo con altrettanta sincerità?

+5 ottima capacità di gestire la gelosia mia e del partner
+3 sufficiente capacità di gestire la gelosia mia e del partner
+1 scarsa capacità di gestire la gelosia mia e del partner
0 indifferenza alla gelosia mia e del partner
-1 lieve incapacità di gestire la gelosia mia e del partner
-3 media incapacità di gestire la gelosia mia e del partner
-5 elevata incapacità di gestire la gelosia mia e del partner

18) IN CHE MISURA MANTENGO UNA PROSPETTIVA GLOBALE?
Essere pronti per l’amore richiede la simultanea e apparentemente paradossale capacità di essere nel presente per vivere il momento e di mantenere una visione globale sulla propria vita; in altri termini, si tratta della capacità di guardare il dettaglio senza perdere di vista l’insieme.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che, pur amando profondamente il mio partner, posso avere momenti in cui mi sento furioso, annoiato o lontano verso di lui senza per questo compromettere la validità ed il valore della nostra relazione?
— Sono capace di cogliere l’essenza del mio partner al di là della sua ultima azione e di non definirlo unicamente per mezzo di essa, bensì tenendo presente il quadro completo delle sue azioni?
— Sono capace di tollerare difficoltà, conflitti, ferite o lontananze momentanee senza per questo pensare che la relazione sia finita?

+5 ottima visione globale
+3 sufficiente visione globale
+1 scarsa visione globale
0 indifferenza alla visione globale
-1 lieve cecità globale
-3 media cecità globale
-5 elevata cecità globale

19) IN CHE MISURA SONO CAPACE DI IMPEGNO?
Quando si ama qualcuno e si intraprende una relazione con lui, implicitamente si promettono alcune cose.
Se mi impegno con il partner in una relazione amorosa:
— Sono consapevole che ha il diritto di aspettarsi che io sia interessato a sapere cosa pensa e cosa prova, ascoltandolo con attenzione e rispetto?
— Sono consapevole che ha il diritto di aspettarsi che io lo tratti con gentilezza e benevolenza?
— Sono consapevole che ha il diritto di prevedere che lo sostenga emotivamente nei momenti di stress e di sofferenza?
— Sono consapevole che non sto promettendo di non arrabbiarmi mai con lui né di non disapprovare mai nessun suo comportamento, ma sto promettendo di stare dalla sua parte ricorrendo all’empatia ed alla comprensione?
— Sono consapevole che sto dichiarando che i suoi sentimenti e le sue necessità sono importanti per me?
— Sono consapevole che ha il diritto di aspettarsi che io sia presente con attenzione e partecipazione nella nostra relazione?

+5 ottima disponibilità all’impegno
+3 sufficiente disponibilità all’impegno
+1 scarsa disponibilità all’impegno
0 indifferenza all’impegno
-1 lieve insofferenza all’impegno
-3 media insofferenza all’impegno
-5 elevata insofferenza all’impegno

20) IN CHE MISURA ACCETTO IL CAMBIAMENTO?
L’amore è una condizione necessaria per una relazione felice, ma non sufficiente per aspirare ad una felicità stabile; occorre infatti fare i conti con il cambiamento.
Per una corretta valutazione è opportuno interrogarsi sui seguenti aspetti:
— Sono consapevole che, pur desiderando una felicità duratura nella relazione amorosa, è impossibile ottenerla non tanto per l’instabilità dell’amore quanto per l’inevitabilità del cambiamento che caratterizza l’esistenza umana?
— Sono consapevole che nel tempo la mia relazione amorosa evolve verso nuovi stadi, ciascuno con le sue sfide e le sue gratificazioni?
— Sono consapevole che se il mio partner cresce ed io mi oppongo alla crescita considerandola una minaccia o un pericolo, si crea uno squilibrio che sfocia in una crisi?
— Sono consapevole che se io voglio crescere ed il mio partner si oppone alla crescita considerandola una minaccia o un pericolo, si crea uno squilibrio che sfocia in una crisi?
— Sono consapevole che la stabilità della relazione si mantiene non ostacolando il cambiamento e la crescita bensì accettandoli e provando a gestirli?

+5 accetto pienamente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner
+3 accetto sufficientemente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner
+1 accetto scarsamente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner
0 sono indifferente sia ai cambiamenti sia alla crescita mia e del partner
-1 ostacolo lievemente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner
-3 ostacolo mediamente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner
-5 ostacolo elevatamente sia i cambiamenti sia la crescita mia e del partner

Risultato del test
Sommando i punteggi attribuiti a ciascuna domanda si ottiene un valore percentuale sulla propria disponibilità a vivere una relazione amorosa (esempio 1: se dalla somma ottengo 55, allora sono disponibile all’amore al 55%; esempio 2: se dalla somma ottengo -15, allora sono indisponibile all’amore al 30%).
Diversamente da altri test, questo non fornisce come risultato finale una descrizione qualitativa, bensì la consapevolezza di essere pronti, indifferenti o non pronti all’amore. In apparenza sembrerebbe un risultato di poco conto, ma si dimentica che spesso, pur dichiarando di volere fortemente qualcosa, in realtà non si è pronti per averla; pertanto, avere finalmente una visione totale e chiara su una questione consente di poterla affrontare al meglio.
Tuttavia ritengo necessario aggiungere alcune considerazioni in funzione del punteggio calcolato:

100%
Sono completamente pronto per amare, per cui non mi resta altro che rimanere attento e consapevole di tutto quello che accade a me ed agli altri per cogliere eventuali segnali di “interessamento” amoroso.

da 51 a 99%
Può bastarmi un punteggio superiore alla metà per concludere che sono abbastanza pronto per una relazione amorosa?
In caso negativo, mi concentro sugli aspetti che finora ho trascurato per valorizzarli al meglio.
In caso affermativo, attendo serenamente che ci sia l’occasione per verificare sul campo la mia disponibilità amorosa impegnandomi ad adottare le opportune misure per mantenerla o per aumentarla.

da 0 a 50%
Non sono abbastanza pronto per l’amore, ma posso migliorare se prendo in considerazione gli aspetti cui ho attribuito una valutazione bassa o negativa per cercare di migliorarli.

0%
E’ possibile ottenere un valore nullo se sono indifferente a tutti gli aspetti esaminati oppure se sono in egual misura disponibile per alcuni e non disponibile per altri: nel primo caso, forse sarebbe meglio riflettere prima sulle motivazioni della mia apatia e soltanto dopo alle relazioni amorose; nel secondo caso sarebbe opportuno comprendere quali pregiudizi o condizionamenti mentali mi mantengono sospeso a metà.

da -1 a -100%
Se ottengo un punteggio negativo, non soltanto non sono pronto all’amore, ma esistono dei forti condizionamenti che mi impediscono di esprimere liberamente me stesso, di accettarmi e quindi di amarmi. Pertanto, è urgente andare a rivedere gli aspetti cui ho attribuito una valutazione negativa e lavorarci con impegno e pazienza per avviare un processo di crescita personale.

Buona valutazione… e in bocca al lupo!

voyager79
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barbara
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Re: test: SONO PRONTO PER L’AMORE?

Messaggio da barbara » domenica 5 agosto 2012, 13:42

Caspita Voyager! hai scandagliato tutti gli aspetti presenti in una relazione affettiva con una completezza che raramente mi è capitato di riscontrare.
Posso dire che per la mia esperienza i punti di attenzione che hai delinerato sono tutti reali e molto molto importanti in una relazione a due.
. E' un test molto illuminante e direi molto rivelatore di tanti atteggiamenti che sono frutto della nostra umana paura di soffrire. Da che mondo e mondo le persone si difendono dall'amore almeno tanto quanto lo desiderano.
Un po' di tempo fa rilessi il romanzo "Cime tempestose" e mi è venuto in mente proprio ora a riprova di come questi temi che tu hai portato hanno a che fare con l'essenza della nostra esistenza . In un modo o nell'altro passiamo la vita a farci i conti .
Quindi non è secondo me necessario diventare un essere perfetto per poter aspirare all'amore (cosa che sarebbe davvero irrealistica) ma piuttosto riuscire a distinguere quanto sia davvero la realtà esterna a remarci contro nel mio sogno d'amore e quanto invece non siamo noi stessi a metterci inconsapevolmente i bastoni fra le ruote.
Consiglio a tutti di avere la costanza di leggerlo e provare a rispondere . Potrebbe rappresentare sul serio un'utile e fondamentale riflessione su se stessi :)

redelmondo10
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Re: test: SONO PRONTO PER L’AMORE?

Messaggio da redelmondo10 » mercoledì 22 agosto 2012, 19:34

Volevo dire che quando arriva l’Amore, anche se non sei pronto ti sfonda. E quando sei sfondato e buttato a terra hai due possibilità: imparare subito, all’istante o andare a nasconderti.
Ci deve essere questa esplosione che ti distrugge, ma allo stesso tempo ti ricostruisce sotto altra forma.
L’Amore sono ormoni, l’Amore è droga per il cervello. Non servono manuali, è lo stordimento più totale.
Non servono test, l’Amore è l’acme.
Il problema è trovarlo, e lì bisogna darsi da fare…
il problema è non farsi disarcionare una volta in groppa. Ma qui dipende se ci si innamora dell’idea o della forma dell’Amore.

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