Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scientifi

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Alyosha
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Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scientifi

Messaggio da Alyosha » sabato 22 settembre 2012, 19:17

Non per aprire un dibattito, ma per avere informazioni...

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09 ... he/359769/

Nichi Vendola cavalca la proposta di adozioni per le coppie omosessuali probabilmente anche per spaccare ancora di più un partito, il Pd che ha al suo interno non poche contraddizioni. Proviamo a parlarne in modo obiettivo.

L’associazione psicologi italiani scrive: “L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale […]. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico­sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano. In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso.” Lo stesso orientamento ha l’American Psychoanalytic Association: “E’ nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”.

La “Risoluzione del Parlamento europeo 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell’Unione europea” ribadisce chiaramente: Il Parlamento europeo, considerando che le famiglie nell’UE sono diverse e comprendono genitori coniugati, non coniugati e in coppia stabile, genitori di sesso diverso e dello stesso sesso, genitori singoli e genitori adottivi (…) invita gli Stati membri a elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni civili e delle famiglie omosessuali (…) al fine di garantire un trattamento equo per quanto concerne il lavoro, la libera circolazione (…) e la tutela dei bambini. E si rammarica dell’adozione da parte di alcuni Stati membri di definizioni restrittive di “famiglia” con lo scopo di negare la tutela giuridica alle coppie dello stesso sesso e ai loro figli.

Nella sentenza n. 138/2010 della Corte Costituzionale il giudice costituzionale rigetta la richiesta di riconoscimento giuridico e formale per via giurisprudenziale delle coppie omosessuali poiché un eventuale accoglimento altro non sarebbe che una intromissione della giurisdizione in ambiti riservati al legislatore, ma pur tuttavia riconoscendo che le coppie dello stesso sesso sono comunque portatrici di interessi e di pretese degne di essere disciplinate e garantite.

I detrattori di questo tipo di adozione usano come argomentazione il fatto che le ricerche sugli eventuali danni psichici ai bambini adottati sono state fatte con campioni limitati e poco attendibili per quanto riguarda la generalizzazione. Da una ricerca condotta da Mark Regnerus, professore di Sociologia presso l’Università di Austin emergerebbe che quanti sono cresciuti in famiglie omosessuali sono dalle 25 alle 40 volte più svantaggiati dei loro coetanei cresciuti in famiglie normali. I primi, infatti, sono risultati tre volte più soggetti alla disoccupazione (solo il 26 per cento dei ragazzi cresciuti all’interno delle coppie omosessuali ha un lavoro fisso contro il 60 per cento della media); quattro volte più soggetti a ricevere assistenza pubblica; e sono molto più inclini ad essere arrestati, a dichiararsi colpevoli di atti criminali, a drogarsi, a pensare al suicidio.

L’American Academy of Pediatrics che rappresenta il 99,9% dei professionisti statunitensi, è a sostegno delle famiglie omogenitoriali.

Io credo che in Italia, provincia del mondo, come minimo dovremmo iniziare ad aprire un serio dibattito su basi scientifiche e non religiose o ideologiche.

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Nico89
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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Nico89 » sabato 22 settembre 2012, 21:49

E' davvero disdicevole che Barbara Collevecchio, l'autrice dell'articolo pubblicato sul sito del fatto quotidiano, utilizzi la ricerca di Regnerus come una specie di "contraddittorio" alle posizioni favorevoli alle adozioni gay. La ricerca di Regnerus è infatti una pessima ricerca, per molti motivi, è non deve essere assolutamente ritenuta una fonte attendibile.

Adesso riporterò dei link in cui tale ricerca viene smontata pezzo per pezzo: http://www.slate.com/articles/health_an ... good_.html

A scrivere è William Saletan, giornalista eterosessuale repubblicano pluri-premiato, già acceso sostenitore di Bush e della guerra in Iraq.

Traduzione: "Questi risultati non ci devono sorprendere, perché questo studio non è sulle coppie gay che hanno deciso di avere figli. Si tratta di uno studio su persone che ha iniziato relazioni omosessuali decenni fa, e spesso rompendo le loro famiglie.
Per capire questo studio, dovete leggere il questionario che definiva il campione. Cominciava chiedendo a ciascun partecipante l'età, in quanto figlio di questo o quel tipo di struttura familiare. Se il partecipante era più giovane di 18 anni o più adulto di 39, l'indagine terminava lì. Ciò significa che l'intero campione è nato tra il 1971 e il 1994, quando il matrimonio omosessuale era illegale in tutti gli Stati Uniti, e milioni di omosessuali stavano cercando di farsi passare per o di funzionare come coniugi eterosessuali.
L'indagine continuava chiedendo: "Da quando sei nato fino ai 18 anni... uno dei tuo genitori ha mai avuto una relazione romantica con una persona dello stesso sesso?" Se l'intervistato diceva sì, veniva inserito nella categoria "padre gay" (GF) o "madre lesbica" (LM), senza contare le risposte successive. Ma se diceva no, una domanda successiva sul rapporto tra "i tuoi genitori biologici" veniva usata per classificarli come il prodotto di una "famiglia biologica intatta" (IBF) oppure come "adottato", "divorziato", "famiglia ricostituita" o" "genitore single". In altre parole, le famiglie divise erano escluse dalla categoria IBF ( "famiglia biologica intatta"), ma incluse nelle categorie GF ("padre gay") e LM ("madre lesbica").
Questo sistema di classificazione che ha usato ha prodotto risultati prevedibili. Nel suo articolo, Regnerus dice che gli intervistati etichettati "da padri gay" e "da madri lesbiche" provenivano più comunemente da una "unione eterosessuale fallita". Quale prova, egli osserva che "poco meno della metà degli intervistati ha riferito che i suoi genitori biologici una volta erano sposati." La maggior parte degli intervistati classificati come "da madri lesbiche", "ha riferito che la loro madre biologica ha lasciato la famiglia ad un certo punto durante la loro giovinezza". Regnerus calcola che solo da 1/6 a 1/4 dei bambini nel campione "da madri lesbiche" e meno dell'1% di quelli nel campione "da padri gay", erano stati voluti e cresciuti da un genitore gay o una coppia gay già esistente. Nella rivista Slate, lui scrive che i ragazzi da padri gay "raramente riferivano di aver vissuto con il loro padre per molto tempo, e mai con il partner del padre per più di tre anni". Allo stesso modo, "meno del 2%" dei bambini con madri lesbiche ", ha riferito di aver vissuto con la madre e la suo partner per tutti i 18 anni della loro infanzia".
In breve, queste persone non sono il prodotto di famiglie gay. Sono il prodotto di famiglie distrutte. E più si guarda da vicino, più il campione diventa strano. Dei 73 intervistati che Regnerus classifica come da padri gay, 12 - cioè 1 ogni 6 - "ha riferito entrambi madre e padre aventi una relazione omosessuale". Erano queste coppie di padre-e-madre bisessuali oscillanti? Erano casi di copertura reciproca? Se i loro figli, da 20 a 40 anni più tardi, sono in difficoltà, ricade negativamente sui genitori gay? Oppure riflette negativamente sull'era storica dei falsi matrimoni eterosessuali?
Quello che lo studio mostra, quindi, è che i bambini provenienti da famiglie divise guidate da persone gay sviluppano gli stessi problemi di ragazzi provenienti da famiglie divise guidate da persone eterosessuali. Ma questo risultato non è senza significato. Ci dice qualcosa di importante: abbiamo bisogno di un minor numero di famiglie divise tra le persone gay, proprio come facciamo noi tra gli eterosessuali. Abbiamo bisogno di studiare il campione di Regnerus e correggere gli errori fatti 20, 40 anni fa. Non più matrimoni eterosessuali finti. Niente più auto-scoperte dopo esser diventati genitori. Non più inganni. Niente più relazioni extra-matrimoniali. E non piu' contrapposizione tra omosessualità e matrimonio. I genitori omosessuali devono ai loro figli la stessa stabilità dei genitori eterosessuali. Ciò significa parlare meno di matrimonio come diritto, e più di matrimonio come aspettativa".

La ricerca di Regnerus è contestata anche dalla prof. Debra Unberson, sociologia della famiglia facente parte della stessa università in cui lavora Regnerus.

"Texas Professors Respond to New Research on Gay Parenting"
della prof.ssa Debra Umberson - Sociologa presso l'Universita' del Texas / sede di Austin
(pubblicato su Huffington Post il 26 giugno 2012)

Mark Regnerus pretende di aver prodotto la prima rigorosa ricerca scientifica che mostri come le famiglie composte da omosessuali nuociano ai bambini. In quando sociologa della famiglia all'Università del Texas, sono disturbata dalla rappresentazione irresponsabile e incosciente che lui offre della ricerca socio-scientifica, e sono furiosa che lui stia infangando la mia universita' per acquisire credibilità sulle sue "scoperte".
Il recente studio condotto dal mio collega Mark Regnerus sulla genitorialità gay intende mostrare che i giovani adulti con un genitore che abbia avuto una relazione omosessuale si rivelino peggiori dei giovani adulti con genitori eterosessuali sposati senza interruzioni (che siano oltretutto in una relazione biologica coi loro figli). Lui definisce questo ultimo gruppo il "modello perfetto per essere genitori".
Ma nel pretendere questo, lui ha violato "il modello perfetto per fare ricerca". La ricerca di Regnerus e' pessima scienza. Tra altri errori, ha preso decisioni eclatanti e strategiche nella selezione di gruppi particolari da confrontare.
La sua definizione di bambini cresciuti da madri lesbiche e padri gay e' incredibilmente vasta: chiunque i cui genitori biologici o adottivi abbiano avuto una relazione omosessuale che gli intervistati conoscessero entro il loro 18esimo anno. La maggior parte di questi intervistati non ha mai nemmeno vissuto con i partner dello stesso sesso del loro genitore; infatti molti non hanno neanche minimamente vissuto coi loro genitori gay o lesbiche! Dei 175 adulti che Regnerus pretende fossero stati cresciuti da "madri lesbiche", solo 40 effettivamente hanno vissuto con le loro madri e le corrispettive partner per almeno tre anni.
Dall'altro lato, per poter essere inclusi nella categoria "famiglia sposata eterosessuale", gli intervistati dovevano aver avuto genitori che erano stati continuamente sposati dal momento della propria nascita fino al momento dell'intervista! Chiunque i cui genitori avevano divorziato tra il momento in cui avevano lasciato casa e quando erano stati intervistati (gli intervistati erano 18-39enni al momento dell'intervista) non veniva incluso in questo cosiddetto "modello perfetto".
Nel ricercare così ampiamente i figli di genitori presumibilmente gay e lesbiche, e in modo così restrittivo i figli di coppie eterosessuali, Regnerus ha praticamente garantito che il suo studio avrebbe trovato che quelli con genitori cosiddetti gay e lesbiche sarebbero risultati peggiori di quelli con i cosiddetti genitori eterosessuali. La sua selezione di persone che hanno esperito moltissimo stress in più e moltissima stabilità in meno della media della loro stessa generazione, ha molto probabilmente assai poco a che fare con l'orientamento sessuale dei genitori. Loro hanno sperimentato parecchi divorzi, nuovi matrimoni e adozioni (forse preceduti da affidamenti). Loro sono anche più facilmente non-bianchi e meno economicamente benestanti.
Regnerus avrebbe potuto confrontare giovani adulti che avevano continuamente vissuto in famiglie esclusivamente eterosessuali e quelli che avevano continuamente vissuto con un genitore in una relazione omosessuale. Ma non lo ha fatto, sia perché il suo gruppo di giovani da "famiglie gay" era troppo piccolo da comparare in questo modo, e sia perché il suo gruppo di giovani da famiglie eterosessuali di tutti i tipi non avrebbe prodotto molte differenze dal gruppo dei "genitori gay".
Mentre Regnerus ha tutto il diritto di investigare ogni argomento, e ha anche la responsabilità di segnalare solamente risultati seri. Siamo costernati per la bassa qualità della sua analisi. Regnerus non è né un esperto in sociologia della famiglia, né rappresenta il punto di vista di altre Facoltà all'Università Statale del Texas. Ho condotto ricerche sulle relazioni familiari per molti anni, incluse le relazioni gay e lesbiche. Eppure la prima cosa che ho imparato da questi studi è quando ciò colpisce i mass media. Se solo Regnerus avesse camminato fino in fondo al corridoio e bussato alla porta del mio studio, sarei stata felice di spiegargli che lo stress e l'instabilità fanno male ai bambini in qualsiasi contesto familiare. L'amore e il supporto aiutano i bambini a crescere e ad avere successo. Una pseudo-scienza che demonizzi le famiglie gay e lesbiche contribuisce a questo stress e non è un bene per i bambini.

Alyosha
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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Alyosha » sabato 22 settembre 2012, 21:58

Nico premetto che non ho letto attentamente quanto da te scritto, lo farò appena mi tolgo l'esame dai piedi giuro! Però non ho avuto l'impressione l'autrice volesse parlar male della cosa. Ha solo riportato uno studio che andava contro. La tesi di fondo è prima di parlare a vanvera almeno informatevi. Poi se ho capito bene, le critiche maggiori sono proposte da sociologi, non dagli psicologi, che conferma un pò la tesi riguardante il fatto che eventuali problemi non sarebbero interni al nucleo familiare ma al contesto sociale. Mi riprometto di leggere con calma quello che hai scritto comunque.

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Nico89
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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Nico89 » sabato 22 settembre 2012, 22:13

Per quanto riguarda il tema delle adozioni gay, vorrei riprendere questo interessantissimo articolo: http://www.vogliosposaretizianoferro.it ... obiezioni/

Il medesimo articolo in sintesi:
1) Sì al matrimonio gay, ma no alle adozioni: un bambino ha bisogno di una figura maschile e di una femminile.
Questo in realtà è un luogo comune, usato a volte in buona fede, alimentato dalla mancata conoscenza di aspetti fondamentali, ma poco diffusi, del reale sviluppo psicologico dei bambini.
Quando si tratta di bambini, meglio avere un dubbio che non averne, certo, ma perché continuare a chiederlo a se stessi, come fa Raoul Bova, anziché chiederlo agli esperti di psicologia e pedagogia, cioè coloro che hanno fatto del dubbio e della ricerca la loro professione, nell’interesse prioritario del bambino? Tutta la letteratura scientifica contraddice con forza questa obiezione. Non esiste ricerca al mondo che contraddica quanto appurato dall’American Psychoanalytic Association, dall’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e dall’American Academy of Pediatrics in vent’anni di studi longitudinali, e cioè che i genitori omosessuali, dati statistici alla mano, sono competenti esattamente come quelli eterosessuali e che la differenza o meno di sesso nella coppia non pregiudica minimamente lo sviluppo psicologico e psicosessuale dei figli.
Per coloro che hanno trovato confusionari i nomi delle associazione americane, ecco cosa dicono gli psicologi italiani: http://www.aipass.org/files/Comunicato%20adozioni.pdf

2) Io non credo negli studi che sostengono che un bambino cresca bene allevato da una coppia gay
Questa è una contestazione che non ha appigli logici. Non capisco come i pareri personali, scaturiti da una parziale conoscenza dell’argomento, possano valere più dei fatti appurati da così tanti organi indipendenti. Non vi è ragione per non dare credito a questi studi che sono stati condotti da specialisti in ambito psichiatrico e con una metodologia che non ha ricevuto fino ad oggi alcuna contestazione.

3) No all’adozione gay, perché altrimenti molti più bambini diventerebbero gay come i genitori
Tutti i gay che conosco hanno genitori etero, perciò mi pare lapalissiano che l’orientamento sessuale dei genitori non determini in alcun modo quello dei figli! Se questo ragionamento non bastasse, ricordo che vent’anni di studi condotti su bambini allevati da coppie gay o lesbiche hanno dimostrato che questi non sono statisticamente più omosessuali di quelli allevati da un uomo e una donna.

4) Sono contrario alle adozioni gay: è un atto egoistico
L’adozione è qualcosa di molto complesso. In Italia per poter adottare un bambino bisogna superare molti scogli. Test e colloqui con psicologi e assistenti sociali, e se queste persone ti considerano adatto l’attesa è comunque di molti anni, e l’operazione è costosa, ci vogliono migliaia di euro. Bisogna essere motivati per poter portare avanti un progetto del genere: decidere di adottare un bambino è cominciare un percorso durissimo. La stessa cosa varrebbe se a decidere di adottarlo fossero due uomini o due donne, come già si fa in altre parti del mondo. Allora perché quando qualcuno si dice contrario all’adozione da parte di coppie gay sembra riferirsi a due checche shampiste che stanche di fare colpi di sole decidono di prendersi un bambino al negozio di bambini dal momento che volevano un gatto ma uno dei due è risultato allergico al pelo?
Di fatti invece ci parla l’American Psychoanalytic Association:
“è nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”.

5) Sono contrario alle adozioni e alla procreazione medicalmente assistita per i gay: c’è troppa omofobia e il bambino sarebbe oggetto di scherno, soffrirebbe
Il riconoscimento giuridico stesso delle famiglie omosessuali e la loro pari dignità sociale ridurrebbero e toglierebbero armi all’omofobia. Se no vietiamo anche alle persone di colore di fare o adottare figli, perché c’è troppo razzismo, i bambini ne soffrirebbero.

6) Io sono contro la “fecondazione artificiale” per le coppie gay, perché l’unica famiglia è quella tradizionale cattolica
Leggendo i libri di pedagogia e sociologia, o semplicemente passeggiando in un parco in una giornata di sole, tutti possono accorgersi che non esiste LA famiglia, ma LE famiglie. E questo è vero e funziona da anni. Non c’è un solo modo di tirare su cuccioli di uomo sani ed equilibrati, ma molti. Quando i nostri bisogni di base vengono soddisfatti, quando ci vogliono bene, veniamo su bene. Però questo per alcuni non è accettabile perché se un bambino viene su bene con una mamma single, se cresce sano con due papà, o con una famiglia allargata, o multietnica o multireligiosa o addirittura in cui i due genitori sono atei, allora possiamo mettere via il Presepe, o meglio metterlo tra le tante possibilità, togliergli l’esclusiva.

Inoltre:
tutte le leggi in tutela delle genitorialità omosessuali sarebbero proprio nel preminente interesse del minore. Perché quella che stiamo facendo, ripeto, non è una discussione teorica: famiglie gay esistono già, anche in Italia. E bisogna scegliere se dare a questi bambini la sicurezza di una famiglia riconosciuta e protetta dallo Stato o negargliela.
Un esempio concreto? Se una coppia lesbica ha una bambina e muore il genitore biologico, non va all’altra mamma, a cui vuole bene, con cui è cresciuta e che identifica come genitore, ma viene considerata dalla legge italiana adottabile. Questo è inaccettabile. Contrario alla scienza, alla coscienza, all’interesse del bambino e alle leggi del buonsenso, ma non contrario alle leggi italiane.

A questo riguardo, un interessante articolo pubblicato sul sito del corriere qualche anno fa: http://www.corriere.it/cronache/08_magg ... 6ba6.shtml
Ultima modifica di Nico89 il martedì 25 settembre 2012, 11:07, modificato 1 volta in totale.

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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da konigdernacht » domenica 23 settembre 2012, 2:09

Argomento molto interessante e che ho letto con piacere.
@nico89: i tuoi interventi sono condotti con conoscenza, perizia e logica incrollabile, oltre che da una quanto mai rara ragionevolezza :mrgreen:
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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Alyosha » domenica 23 settembre 2012, 3:13

konigdernacht inutile dire che mi fa molto piacere il tuo intervento, senza alcuna forma di ipocrisia nel dirlo!

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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Nico89 » domenica 23 settembre 2012, 9:22

konigdernacht :D grazie dei complimenti :oops:, essenzialmente per quanto riguarda la ricerca di Regnerus, è un argomento che a suo tempo mi aveva molto colpito e ho anche altro materiale che contesta tale ricerca e che scredita lo stesso Regnerus, gli articoli che ho pubblicato sono quelli più significativi, per l'altro post ho fatto il riassunto di quanto pubblicato sul sito che ho linkato, molto interessante.

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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da barbara » domenica 23 settembre 2012, 10:26

Argomento interessante e di grande attualità!Diciamo che la momento è quello che maggiormente risulta ostico alla compontente cattolica, ma non solo.

Io ho trovato uno studio che riporta i dati di varie ricerche in diversi paesi del mondo , che analizzano coppie effettivamente omogenitoriali ,alcune delle quali solo lesbiche

http://www.cisonline.net/PagPubblicazRi ... oriali.pdf

Le conclusioni:

-Dal confronto tra i figli dei genitori omosessuali e i figli dei genitori eterosessuali non emergono differenze significative riguardo al benesserepsicologico (ansia, depressione, livello di autostima, abilità cognitive e molte altre dimensioni prese in esame).

-la qualità del rapporto genitori-figli non risulta minore nelle coppie omogenitoriali che in quelle eterosessuali

-i dati indicano che l'assenza di un padre di per sè non ha influito negativamente nello sviluppo del bambino. le madri lesbiche in genere si preoccupano di trovare per il bambino dei riferimenti maschili amorevoli all'interno della rete familiare o amicale

-i bambini oggetto di attacchi omofobici presentavano livelli di angoscia lievemente maggiore rispetto ai bambini che non hanno avuto tali esperienze, ma tutti i bambini presentavano una comprensione sofisticata della diversità e della tolleranza. Non sono comunque risultati dati sufficienti per ritenere che questi bambini fossero più oggetto di dispetti o atteggiamenti prevaricanti rispetto a figli degli etetosessuali.

-sono state rilevate nei figli di coppie omogenitoriali maggiore apertura al considerare la variante omosessuale come naturale, minore aggressività nel gioco nei figli maschi di donne lesbiche , maggiore apertura culturale rispetto ai ruoli sociali maschili e femminili, maggiore attività sessuale delle ragazze figlie di donne lesbiche in adolescenza, maggiore dialogo con genitori sulle questioni sessuali nei figli di donne lesbiche

-le madri lesbiche sociali sembrano dare significativamente maggiore importanza alla felicità e minor importanza al benessere, alla
continuità, allo sviluppo di identità e al controllo sociale rispetto ai padre eterosessuali. Sembrano anche dedicare più tempo a riflettere sulle ragioni per
le quali avere un figlio rispetto ai genitori eterosessuali. In generale le madri lesbiche mostravano un più forte desiderio di maternità e desideravano fortemente crescere i bambini.

- nella distribuzione dei compiti all'interno della coppia , si osserva una maggiore parità e maggiore grado di soddisfazione verso l'impegno del partner nella coppia omogenitoriale rispetto alla coppia eterosessuale, le ricerche osservano che questa differenza tuttavia potrebbe essere legata più al genere dei genitori che non all'orientamento sessuale

Machilosa
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Re: Adozioni gay, i pro e i contro secondo le ricerche scien

Messaggio da Machilosa » lunedì 24 settembre 2012, 21:38

Grazie del materiale, è ottimo!

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