LEZIONE D’AMORE GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 28 settembre 2012, 13:48

Ciao Project, forse non ti ricordi di me perché sono passati quattro anni. Mi sei stato di grandissimo aiuto, poi non ci siamo più sentiti. Oggi giravo per il web e mi è capitato davanti il forum di Progetto Gay. È diventato enorme e vedo che ti ci scrivi ancora tanto. All’epoca ero ancora alle prese con l’università, adesso ho finito e sono alla ricerca di un lavoro che mi faccia vivere dignitosamente e che mi lasci un po’ di tempo libero. Ma il lavoro lo cerco in una regione sola, il Trentino e se leggi il seguito capirai perché. Quando ci siamo conosciuti ero molto depresso, pensavo che non avrei mai trovato l’amore e invece è proprio quello che è successo e te lo voglio raccontare proprio come contributo al tuo forum, anche perché le cose sono andate in un modo assolutamente imprevedibile.

Erano i primi di dicembre del 2008, dopo avere parlato con Project mi ero un po’ tranquillizzato, avevo deciso di mettere del tutto da parte la ricerca di un ragazzo e di dedicarmi completamente allo studio. Per un po’ la cosa funziona, poi comincio a pensare di nuovo ai ragazzi. C’è uno dei miei compagni di corso (chiamiamolo Marco) che mi piace moltissimo, comincio a corteggiarlo, prima velatamente poi in modo sempre più visibile, sperando di ricevere da lui dei segnali chiari. I segnali sono deboli ma non negativi, non sta quasi mai con le ragazze e in pratica pensa solo a studiare con un gruppetto di amici. Mi faccio coraggio e gli propongo di andare insieme in montagna per un fine settimana. Lui mi dice subito di sì, decidiamo di partire venerdì 19 dicembre, il primo giorno delle vacanze natalizie, e di rientrare lunedì 22 in serata e facciamo subito le prenotazioni in un bellissimo posto in Trentino dove Marco era già stato, ci sono solo camere doppie, a lui va bene così e a me ancora di più. Ci dicono che la camera però sarà disponibile non dal mattino, da solo dalle ore 22 circa. Siccome noi dobbiamo arrivare in Trentino da Roma, partendo per giunta il pomeriggio, per noi la stanza ve bene anche dalle dieci di sera. Mi ha meravigliato il fatto Marco che non abbia avuto nessuna esitazione e il mio cervello ha cominciato a lavorare intensamente costruendo e demolendo scenari e ipotesi di tutti i tipi. Ho fatto letteralmente il conto alla rovescia fino al 19.

Venerdì 19 dicembre

Il giorno 19, alle 14.00, partiamo in macchina da Roma. Il viaggio è lungo e ci alterniamo alla guida, io sto attentissimo a vedere se in quello che dice compare l’argomento ragazze, ma non compare, lui mi parla dei suoi sogni per dopo la laurea, del fatto che vuole fare il dottorato, che aveva pensato di andare in Inghilterra o negli Stati Uniti, mi racconta della sua famiglia, una famiglia di condizione economica più che agiata, della sorella che ormai vive negli Stati Uniti col marito e di tante altre cose, ma non parla assolutamente di ragazze. Ci fermiamo per mangiare qualcosa all’autogrill dell’autostrada verso le sette, c’è davanti a noi un ragazzo molto bello, io lo noto subito, lui no, vicino al ragazzo c’è una ragazza pure molto bella, ma lui non guarda nemmeno la ragazza, quindi zero a zero! Ripartiamo, la strada è abbastanza libera, tra pettegolezzi sui professori (mai su questioni di sesso) e pettegolezzi sui nostri colleghi, tra barzellette e scemenze varie arriviamo a destinazione con un certo anticipo poco prima delle nove. Parcheggiamo, scarichiamo i bagagli e li portiamo nella hall dell’albergo, ma ci dicono che la camera non è ancora pronta ma che ci avviseranno non appena sarà possibile salire. Ci sediamo nella hall accanto alle valigie e ci portano una bibita per non farci pesare troppo l’attesa. Poco prima delle 22 arriva un ragazzo con la divisa dell’albergo , poteva avare 21 o 22 anni, più o meno la nostra età, il ragazzo prende la valigie e ci accompagna in ascensore, io sono imbarazzatissimo, non so come comportarmi, non so se devo dargli la mancia e quanto gli devo dare ma mi sembra un gesto inopportuno. In ascensore il ragazzo dell’albergo è assolutamente professionale. Apre la porta della stanza mette dentro le valigie e fa per andarsene, Marco gli mette in mano 10 euro ma il ragazzo non li prende e gli dice che sul lavoro è vietato prendere mance. Il mio amico dice solo: “Ok”, io aggiungo: “Grazie!” e guardo il ragazzo dritto negli occhi, lui mi risponde “Prego, dovere!” e mi sorride. Io mi sento profondamente turbato. Improvvisamente non mi importa più nulla di Marco perché ormai sto pensando solo al ragazzo dell’albergo. Ho la nettissima impressione che quello scambio di sguardi e quel sorriso dicano infinitamente di più dei discorsi di ore che avevo fatto in macchina con Marco. Devo trovare un modo per incontrare di nuovo quel ragazzo. Marco è stanchissimo e vuole andare a letto, io scendo nella hall con la speranza di ritrovare quel ragazzo e lo ritrovo effettivamente, lo saluto di nuovo ma lui sta lavorando e si limita a rispondermi con un breve cenno ma ha notato che ci sto. Io resto lì nella hall come paralizzato, non so che fare, come andare oltre, non so neppure se farlo oppure no. Qualche minuto dopo mezzanotte io sono ancora lì e lo vedo uscire con un grosso giaccone addosso. Esco anche io nel giardino dell’hotel, fa un freddo cane e io sono solo in giacchetta. Gli grido da lontano: “Ha bisogno di un passaggio?” Lui mi risponde: “Magari! Perché fa un freddo terribile, ma si vada a mettere qualcosa di pesante” Io corro in camera e torno subito nel giardino. Saliamo in macchina, gli dico: “Possiamo darci del tu?” Lui mi risponde: “Qui certo, ma in albergo preferirei di no.” Gli dico che capisco perfettamente, poi mi faccio indicare la strada, in macchina ci vogliono 10 minuti, lui mi dice che normalmente la fa a piedi ma che in macchina si fa prestissimo. Prima di lasciarlo sotto casa sua gli dico che mi chiamo Andrea e che mi farebbe piacere avere il suo numero di cellulare, lui mi dice che si chiama Luca o meglio Lukas, perché la sua famiglia è una famiglia che viene dal Tirolo. Mi scrive lui il suo numero su un foglietto di carta, poi si scrive il mio su un altro foglietto di carta e lo mette in tasca. Ci salutiamo con una fortissima stretta di mano. Io torno in albergo. Marco, si sveglia appena, io vado a letto ma continuo a pensare a Lukas tutta la notte.

Sabato 20 dicembre

L’indomani mattina Marco si sveglia alle sei, io non vorrei alzarmi per nessuna ragione, poi mi alzo, il pacchetto turistico che avevamo acquistato prevedeva una escursione in pullman in mattinata, io mi sono seduto nel pullman e sono rimasto mezzo addormentato per tutta la mattina. Il pullman non era pieno e Marco è andato a sedersi vicino a una ragazza milanese in vacanza, io li vedevo tra il dormiveglia ma non me ne importava proprio niente. Marco, per me, adesso era solo un problema. A un certo momento mi suona il cellulare, è Lukas che mi dice che la sera prima sono stato molto gentile e che gli piacerebbe fare due chiacchiere con me, gli rispondo: “Dimmi quando sei libero e vedo di liberarmi anche io”. Mi dice: “Oggi faccio di nuovo fino a mezzanotte, ma domani mattina sono libero.” Concordiamo che passerò sotto casa sua la mattina alle 7.00. Mi sento totalmente in orbita. Finisce l’escursione e torniamo in albergo. Dopo pranzo Marco se ne va a spasso con la sua bella e io ne me resto in albergo a dormire, scendo solo per la cena e piuttosto tardi, poi mi metto seduto su una poltrona della hall ma questa volta ho con me un piumino pesante. Lukas mi vede, accenna un saluto con la mano, poi torna al lavoro, a mezzanotte e dieci esce in giardino e io lo seguo, saliamo in macchina, l’imbarazzo si sente fortissimo, quando scende, nel darmi la mano mi dice: “Penso che domani sarà una bellissima giornata!” E qui io faccio un gaffe tremenda e gli rispondo: “Ho sentito le previsioni del tempo e dovrebbe essere sereno.” Lui mi sorride e mi dice: “Ma io intendevo dire che sono contento di uscire con te domani.” Io divento rosso come un peperone e dico soltanto: “Anche io Lukas!” Torno in Albergo, Marco mi aspetta sveglio, mi dice che l’indomani gli serve la macchina ma che non c’è problema perché tanto io ho un’altra escursione in pullman. Gli dico che non andrò all’escursione e che la macchina serve anche a me e allora mi dice della ragazza e mi ricorda un piccolo particolare e cioè che la macchina è sua. Mando un sms sconsolato a Lukas e gli spiego come stanno le cose, mi dice: “Alle 7.00 davanti alla chiesa grande, non ti preoccupare che sarà una giornata bellissima lo stesso.”

Domenica 21 dicembre

Sveglia alle 6.30, alle sette in punto sono davanti alla chiesa, Lukas è già lì, ci salutiamo senza darci la mano, gli chiedo come pensa di organizzare la giornata. Mi dice che il tempo è buono e che possiamo prendere la corriera per andare in un posto moto bello con tanti prati e tanti boschi verdi. Mi fa vedere che ha già fatto i biglietti. Il tragitto è breve, non più di 20 minuti. C’è un posto di ristoro, un grandissimo prato e tutto intorno montagne splendide. Mi dice che conosce un posto tranquillo dove in genere i turisti non vanno, ci arriviamo a piedi in una ventina di minuti. È un posto di natura assolutamente incontaminata, ci batte direttamente il sole, e in questi posti, d’inverno, è una cosa rara, fa freddo ma un freddo tollerabile. Mi chiede se mi è dispiaciuto lasciare il mio amico e gli dico di no. Ci mettiamo a parlare della natura, del senso della vita, della felicità e di tante altre cose, mi dice che ha lasciato gli studi in seconda superiore perché doveva lavorare, ma quando parla sceglie le parole con molta attenzione e lo sto a sentire come un oracolo, mi dice che legge molto sia in Italiano che in Tedesco, dice che ha imparato un po’ di Inglese per il lavoro ma parla Inglese in modo fluido molto meglio di me. Io mi sento veramente in un piccolo paradiso, e poi guardo Lukas dritto negli occhi e mi sento felice. Mi spiega tante cose sulle erbe e sugli alberi. Mi diche che a 10 minuti di cammino da lì c’è un laghetto. Andiamo a vederlo, io scivolo e sto per cadere ma lui mi regge forte e mi dice che in montagna se si è in due si sta tranquilli, e io gli rispondo. “Non solo in montagna!” E lui mi sorride. Verso l’una torniamo al posto di ristoro, gli dico che possiamo andare a mangiare qualcosa, ma mi dice che non può permetterselo, io, stupidamente, gli dico che non è un problema ma mi risponde che se io voglio andare al posto di ristoro posso andarci ma che lui mi aspetterà fuori. Mi accorgo di averlo offeso e mi sento a disagio, lui mi dice: “Dai, non è successo niente! Se vuoi, ho portato dei panini pure per te.” Restiamo nel prato mangiare i panini. Io mi sento in imbarazzo, ma lui mi toglie il berretto da neve e mi batte un colpetto sulla testa e poi mi sorride e mi dice: “Ma ci stai pensando ancora?” Mi ha raccontato di quando era bambino, del padre che non ha più e mi ha fatto anche vedere la foto, io mi sentivo emozionato anche a stargli vicino. Riusciva a calmarmi e ad affascinarmi con le sue parole. Alle tre abbiamo ripreso la corriera perché il freddo cominciava a diventare molto forte, alle tre e mezza eravamo in paese. Mi ha spiegato che alle 18.00 avrebbe cominciato il turno in albergo e avrebbe staccato alle 6.00 del mattino, poi ha detto: “Dalle due in poi non c’è più nessuno, se ti va si può parlare un po’”. Ci siamo dati appuntamento nella hall per le due in punto. Torno in albergo, Marco torna nel tardo pomeriggio con quella ragazza, ci salutiamo molto banalmente, poi esce di nuovo. Io vado a dormire e metto la sveglia all’una e mezza. Non faccio che pensare a Lukas. Finalmente mi addormento.

Lunedì 22 dicembre

All’una e 25 sono già sveglio, chiudo la sveglia senza farla suonare e mi alzo, Marco mi guarda stranito, gli dico che scendo nella hall, lui si gira dall’altra parte. Alle due in punto arriva Lukas, mi fa vedere che dietro la reception c’è una specie di stanziano con una branda per chi fa il turno di notte, mi dice che il portone è chiuso e che si apre col pulsante, poi andiamo a sederci nella hall, l’ambiente è molto grande e c’è un basso sottofondo musicale. Parliamo molto ma niente che riguardi il sesso. A un certo punto mi faccio coraggio e metto la mia mano sulla sua, ma lui ritira la mano, io mi sento un colpo al cuore, poi mi guarda e mi dice: “Tu parti oggi alle 14.00 e io resto qui. Non ha senso.” Gli dico: “E se non parto?”, mi risponde che non avrei nemmeno una stanza in albergo perché è la settimana di Natale. Mi sento fortemente a disagio, lui mi dice che anche a lui dispiace moltissimo perché non era stato mai così bene. Proseguiamo i nostri discorsi senza mai parlare di omosessualità perché proprio non ce n’è bisogno. Solo verso le 5.00 quando il tempo cominciava a scarseggiare siamo arrivati a un discorso più esplicito. Gli ho chiesto: “Hai mai avuto un ragazzo?” Lui mi ha risposto: “No, è la prima volta.” Lo avrei abbracciato ma sapevo che non avrebbe voluto, ho cominciato a fargli tante promesse, ma mi ha fermato subito: “No! Niente discorsi, facciamo conto che finisce qui, poi sarà quello che sarà.” Poi ha aggiunto: “Se vuoi, aspettami in macchina, perché sta per arrivare il cambio, così mi accompagni a casa.” Ho fatto cenno di sì e sono andato ad aspettarlo in macchina. Non volevo andare via, volevo restare con Lukas tutta la vita era il ragazzo che avevo sempre sognato, ma sapevo che dovevo partire. Lo accompagno a casa, mi dice che dobbiamo salutarci lì perché avrebbe fatto il turno serale. Io non so che fare, poi lui mi stringe la mano fortissimo e mi dice: “Ti voglio bene!” Mi scendono due lagrime, le vede e mi dice: “Spero di ritrovarti! Ciao!” Lui entra in casa e io torno in albergo. Ultima escursione con Marco e anche questa volta dormo sul pullman, poi alle due partenza per Roma. Guida sempre Marco perché io crollo dal sonno.

Da allora sono tornano in quell’albergo esattamente 20 volte. Cercavo di risparmiare al massimo e ogni volta che potevo scappavo da lui. I miei pensavano che avessi la ragazza e non facevano storie ma io vivevo solo per Lukas. Non è un ragazzo come gli altri, quando parla con me i discorsi sono profondi, veri. Credo che Lukas mi abbia insegnato tante cose e se oggi mi sento felice è perché c’è lui. Adesso ho finito gli studi, ho avuto offerte di lavoro vicino Roma, ma io voglio andare in Trentino e voglio stare con Lukas tutta la vita. Ormai la nostra storia dura da quasi quattro anni e penso proprio che sia diventata solidissima. Non avrei mai pensato che la mia vita potesse prendere questa direzione ma sento che la mia vita è proprio questa! Lukas ti voglio bene!

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SkStatic
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da SkStatic » venerdì 28 settembre 2012, 14:15

Grazie per averla condivisa, non sai quanto mi sia utile leggere questo tipo di storie .... vi auguro il meglio ^^, sempre !

F.

guy21
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da guy21 » venerdì 28 settembre 2012, 14:34

bella storia davvero imprevedibile!! :D
4 anni sono tanti! :D
vi auguro tanta felicità anche a voi, e che lukas riesca a prendere un pò più di coraggio! :D
in fondo credo che ci tenga molto a te ma non vuole farlo vedere, quelli che hanno reazioni più controllate più rigide e serie sono quelli che nascondono più di tutti cosa sentono in quel momento e che vorrebbero comportarsi diversamente ma non possono per una serie di motivi esterni ed interni...
spero che lukas si sblocchi un pochetto, ma proprio un pochetto per essere più sciolto e più sereno, bisogna vivere le emozioni in modo naturale,e lasciarle scorrere... :D

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sam
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da sam » venerdì 28 settembre 2012, 16:32

in effetti è una bella storia.
soprattutto il modo in cui si sono conosciuti.
già, carini

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Sciamano
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da Sciamano » sabato 6 ottobre 2012, 0:29

Che bel personaggio Lukas! Mi avevano consigliato di leggere questa storia :)
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

ema88
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da ema88 » venerdì 19 aprile 2013, 1:38

E' sempre bello leggere testimonianze d'amore come questa :)
Soprattutto vedere come può capitare così, all'improvviso.
progettogayforum ha scritto: nel darmi la mano mi dice: “Penso che domani sarà una bellissima giornata!” E qui io faccio un gaffe tremenda e gli rispondo: “Ho sentito le previsioni del tempo e dovrebbe essere sereno.” Lui mi sorride e mi dice: “Ma io intendevo dire che sono contento di uscire con te domani.” Io divento rosso come un peperone e dico soltanto: “Anche io Lukas!”
Eh eh eh certo che solo l'amore riesce a esprimersi con così poco, parole semplicissime, eppure dense di significato. Che bello!!

Grazie di aver condiviso la vostra storia :D

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Yoseph
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da Yoseph » venerdì 19 aprile 2013, 4:17

Sembra un romanzo!

Lokiluk
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Iscritto il: martedì 20 agosto 2013, 19:04

Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da Lokiluk » mercoledì 21 agosto 2013, 15:27

Spero proprio che tu riesca a trovare quanto prima un modo per raggiungerlo.
Io ci sono riuscito con il mio compagno, e ne sono proprio felice :)

Il vostro incontro poi è quanto di più romantico abbia sentito. Secondo solo ad una persona di cui mi ha raccontato spesso Progettista.

Vi auguro tutto il meglio!

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Tom
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Iscritto il: sabato 21 luglio 2012, 20:23

Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da Tom » lunedì 30 settembre 2013, 2:13

Oggi non riesco a dormire perché sono molto triste: qualche mese fa un evento traumatico inaspettato ha scombussolato violentemente la mia vita. Dopo circa un anno dalla pubblicazione ho riletto questa storia che è in assoluto una delle più coinvolgenti ed emozionanti e anche questa volta la lettura mi ha commosso profondamente. Sono tornato su questo post perché per me è incoraggiante pensare che se è vero che da un momento all'altro possono capitarci eventi inattesi e devastanti, altrettanto improvvisamente può innescarsi un meccanismo che porterà a dipanare i problemi oppure a realizzare ciò che si è sempre desiderato ardentemente per anni ma sembrava impossibile.
"La vita giusta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza"
(B.Russell)

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progettogayforum
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Re: LEZIONE D’AMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » lunedì 30 settembre 2013, 3:15

Un forte abbraccio Tom!! Per fortuna non accadono solo le cose negative!!

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