DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da progettogayforum » domenica 30 settembre 2012, 11:58

Ciao Project,
ho letto il post con la storia del ragazzo che lavorava in albergo nel Sud-Tirolo, è veramente una bellissima storia. Forse la mia storia è molto più semplice ma penso che valga la pena di raccontarla.

Ho 26 anni, fino a poco tempo fa ho vissuto in una zona che ha gravi problemi dovuti soprattutto al fatto che non c’è lavoro. Ho fatto il fornaio da quando avevo 16 anni. Fino a qualche anno fa vivevo bene. Certamente non ero ricco ma non mi mancava nulla e aiutavo anche economicamente la mia famiglia. Poi il forno dove lavoravo ha chiuso e mi sono trovato a 24 anni completamente senza lavoro e allora ho cominciato la trafila degli uffici per l’impiego, ogni giorno un curriculum, ogni giorno un colloquio. Trovavo al massimo un lavoro come sostituto di qualcuno che era malato, ma il periodo di lavoro più lungo nell’ultimo anno è stato di 21 giorni, con interruzioni anche di due mesi. In pratica sono tornato a dipendere in tutto dai miei genitori, che fanno quello che possono ma non navigano nell’oro. Girando per varie agenzie in cerca di lavoro ho trovato anche tanti ragazzi che stavano peggio di me, ragazzi che in un anno lavoravano al massimo un paio di mesi e qualcuno aveva anche la famiglia da mantenere.

La storia che voglio raccontare comincia in un’agenzia di collocamento. Una mattina arrivo all’orario di apertura per prendere i numeri per la fila e davanti a me c’è un ragazzo che mi sembra simpatico e mi sembra anche un bel ragazzo. C’eravamo solo noi e lui mi chiede delle informazioni su come funziona il collocamento. È evidente che è la prima volta che va in un’agenzia per l’impiego. Entriamo prendiamo i numeri e ci mettiamo seduti ad aspettare e inevitabilmente parliamo un po’. Mi dice che ha 22 anni e che ha fatto solo piccoli lavori in nero di pochi giorni. Lui non sa nemmeno chi sia suo padre, la madre gli ha detto che non lo ha voluto riconoscere come figlio suo, che lei non aveva soldi per gli avvocati e che è finita così ma forse è pure meglio. La madre è invalida e vive con una pensione minima e stanno proprio in brutte condizioni. Mi chiede se sono sposato e gli dico di no. Mi dice che ha veramente un bisogno disperato di trovare un lavoro e mentre lo dice è profondamente turbato, quasi sul punto di mettersi a piangere, cerco di confortarlo un po’ ma è molto scosso e depresso. Va al colloquio prima di me, poi vado io. Quando ho finito vedo che è rimasto ad aspettarmi. Usciamo insieme, sono circa le 10 di mattina. Io dovrei andare a prendere il treno per tornare a casa ma vedo che lui mi segue sempre. Gli chiedo se deve tornare a casa. Mi dice che non ci vuole andare. Facciamo un bel pezzo di strada insieme e ce ne andiamo in riva al mare, ci sediamo sulla sabbia e cominciamo a parlare ma lui si mette a piangere e io non so che fare, è proprio disperato. Cerco di capire perché reagisce così, dopotutto anche io sono disoccupato ma non mi prende l’angoscia in quel modo. Non capisco perché mi segue, in fondo abbiamo solo fatto due chiacchiere all’agenzia di collocamento, Parliamo, io cerco di capire ma i silenzi sono più delle parole sia da parte sua che da parte mia. Verso l’una gli dico che devo tornare a casa e devo andare a prendere il treno, mi chiede se può venire con me. Con questa espressione, apparentemente così semplice, mi mette in difficoltà. Lui è un bel ragazzo ma si comporta in un modo strano che mi allarma. Ho conosciuto tanti ragazzi ma mai uno che si comportasse come lui. Mi sento in forte imbarazzo. Penso di non aver capito esattamente che cosa vuole da me. Gli spiego che io gli direi di venire con me ma poi non saprei che cosa dire ai miei genitori, e lui mi dice: “Non partire subito, dammi mezz’ora, soltanto mezz’ora.” Io gli dico che va bene, ci sediamo sul piazzale della stazione e comincia a raccontarmi la sua storia. Lo chiamerò Cristian. Comincia col dirmi in pratica che lui è gay, io non mi aspetto una cosa simile ma mi sembra assurdo che uno lo dica a una persona che conosce da poche ore, comunque non faccio commenti. Poi capisco che quella era solo la premessa. Continua dicendomi che nel suo paese c’è un posto dove i ragazzi vanno a prostituirsi e che lui non c’era mai andato, ma aveva bisogno di soldi e allora là c’è andato due volte, la prima volta aveva fatto un po’ di soldi ma la seconda volta lo avevano picchiato e gli avevano rubato tutto. Si è alzato la maglietta ed era coperto di lividi, perché lo avevano preso a calci mentre stava per terra. Adesso aveva paura di tornare al paese perché quelli che lo hanno picchiato sono gente pericolosa. La cosa mi sembrava piuttosto improbabile e io stentavo a crederci ma i lividi erano evidentissimi ed era stato picchiato selvaggiamente, di questo non c’era dubbio. Quando finisce di parlare è molto ansioso e non sa che cosa aspettarsi da me. Gli ho detto: “Andiamo a fare il biglietto” In treno lo vedevo in imbarazzo tremendo, allora ho fatto un passo rischioso e gli ho detto: “Se non ci aiutiamo tra noi…” Lui ha capito immediatamente e ho visto come un lampo nei suoi occhi. Io nel frattempo pensavo a che cosa avrei potuto dire ai miei genitori che non sapevano neppure che io fossi gay. Dovevo comunque trovare rapidamente una soluzione. Arrivati sotto casa, dico a Cristian di aspettarmi perché devo parlare coi miei genitori (mia mamma non lavora e papà è in pensione). Stanno in cucina guardando la televisione. Io ho detto: “Voi mi volete bene?”, loro hanno risposto: “Certo!” e io ho detto: “Allora adesso me lo dovete dimostrare!” Papà ha spento la televisione e mi ha detto: “Che è successo?” Io ho detto: “Ci sono due cose che vi devo dire, parto da quella più facile: io sono omosessuale… ” Mamma stava per parlare ma papà ha fatto un cenno con la mano, come per dire: andiamo avanti e vediamo la seconda cosa. E io ho raccontato la storia di Cristian e di come lo avevo conosciuto. Mamma mi voleva mettere in guardia ma papà ha detto: “Ma adesso dove sta questo ragazzo?” Io ho detto che stava in strada e papà ha detto: “Fallo salire!” Sono sceso, Cristian si aspettava una risposta negativa ma gli ho fatto cenno di salire. Io posso dire di avere due genitori meravigliosi. Papà ha cercato di capire esattamente come stavano le cose mentre mamma apparecchiava la tavola. Il racconto di Cristian era molto preciso e papà si è convinto e gli ha creduto. Cristian ha fatto vedere anche a mio padre e lividi ed era evidente che lo avevano proprio massacrato di botte. Quando Cristian era sul punto di mettersi a piangere papà lo rimproverava in modo un po’ rude e Cristian si calmava. Siamo stati a parlare tutto il pomeriggio, man mano che veniva sera Cristian cominciava ad avere paura di tornare a casa sua. Poi papà lo ha capito e gli ha detto: “Vuoi stare qua stanotte?” Cristian ha risposto: “Magari!” Papà ha aggiunto: “Dove ci stanno tre persone ce ne possono stare pure quattro. Ma tua madre la puoi avvisare?” lui ha detto che aveva il cellulare e la poteva chiamare ma aveva finito il credito, ha chiamato col mio cellulare e ha detto alla madre che non sarebbe tornato per la notte, la madre era agitata ma poi lui è riuscito a calmarla. La mia storia con Cristian è cominciata così.

Io provo sentimenti di profonda gratitudine per i miei genitori, perché quello che hanno fatto per me e per Cristian va al di là dell’immaginabile. Mi sono sentito sostenuto con forza, in particolare da mio padre, ho percepito il suo rispetto e il suo affetto senza condizioni e Cristian è rimasto affascinato da mio padre. Lui non ha avuto un padre e vedere come si è comportato mio padre gli ha fatto un effetto fortissimo. Mio padre l’indomani ha accompagnato Cristian in città a fare il test hiv e Cristian lo ha presentato come suo padre. Il test è risultato negativo e d’altra parte Cristian aveva usato sempre il preservativo, comunque, poi, ha rifatto il test ed è venuto di nuovo negativo. Cristian è rimasto praticamente a vivere a casa mia. Dopo circa sei mesi ci hanno detto che in una azienda alimentare in Emilia cercavano esperti panificatori. A me hanno fatto un contratto a sei mesi e a lui uno di formazione, poi le cose si sono messe meglio e abbiamo continuato a lavorare lì, in provincia di Modena, avevamo preso in affitto una stanza vicino all'azienda e parlavamo sempre con i miei genitori via msn e Cristian mandava un sms alla madre tutti i giorni. Poi il 20 maggio di quest’anno, era di domenica e noi facevamo il turno di notte per preparare le forniture alle pasticcerie che dovevano partire entro le 5.00 quando alle 4.00 in punto arriva il finimondo, la terra ci balla sotto i piedi, scricchiola tutto e cadono giù pezzi di soffitto. Scappiamo tutti fuori. Per fortuna noi due eravamo vicini. Il panico è stato terribile, almeno finché non siamo riusciti ad uscire all’esterno. Eravamo terrorizzati che potesse crollarci tutto in testa. L’edificio aveva retto ma non sembrava in buone condizioni. Dopo qualche ora è arrivata la protezione civile e ha messo i sigilli perché dovevano passare i Vigili del fuoco. Una parte degli edifici è stata dichiarata non agibile, ma con l’aiuto del vigili del fuoco abbiamo trasferito i macchinari nella zona agibile e dopo otto giorni abbiamo ripreso la produzione. Sembrava tutto superato, ma il 29 maggio, verso l’una, in pieno giorno, c’è stata un'altra scossa violenta di terremoto. Cristian non stava con me ma in un altro reparto, io sono uscito di corsa per andare a cercarlo, credo di non essere stato mai così terrorizzato, ho visto un polverone alzarsi dall’edificio in muratura che era stato lesionato dalla prima scossa, poi ho visto Cristian che correva anche lui verso la palazzina che era crollata. Per fortuna la palazzina era proprio quella già lesionata e non c’era nessuno. Ci siamo abbracciati strettissimi: eravamo vivi tutti e due! Per un attimo ho pensato che se Cristian fosse morto anche la mia vita sarebbe finita. Poi abbiamo dovuto aspettare di nuovo la protezione civile e i vigili del fuoco. L’edificio dove erano i macchinari è stato dichiarato agibile e abbiamo ripreso la produzione, in tutta l’azienda siamo una ventina e abbiamo lavorato tutti, dalla mattina alla notte per fare ripartire la produzione. I proprietari, una famiglia di Modena, pensavano di chiudere la fabbrica perché in pratica metà degli edifici era crollata, però la gente dell’Emilia è veramente eccezionale e abbiamo fatto miracoli. L’azienda non ha chiuso e ormai abbiamo ripreso quasi a pieno ritmo. Per tutto il periodo del terremoto i nostri genitori sono stati molto preoccupati perché nei momenti peggiori non c’era neppure la possibilità di telefonare perché tutto era monopolizzato dalla protezione civile. Dopo la seconda scossa è crollata anche la casa dove io e Cristian avevamo una stanza e abbiamo perso tutto quello che avevamo con l’eccezione del denaro che portavamo sempre con noi, abbiamo perso anche il pc per tenerci in contato coi genitori, l’azienda ci ha dato una tenda e l’abbiamo piantata nel piazzale interno. Al tempo del terremoto ho capito quanta forza e quanto altruismo ha Cristian. Finito il lavoro ce ne andavamo a cucinare ai campi di tende della protezione civile e stavamo lì fino alla sera. L’azienda non ha licenziato nessuno, Ci siamo contentati tutti del salario minimo ma abbiamo continuato a lavorare tutti. Project, quando la sera abbracciavo Cristian stretto mi sembrava così bello essere vivi, così bello potersi stringere forte, anche se sotto una tenda e in un paese terremotato. Adesso siamo ancora in quell'azienda e penso che ci resteremo perché per noi è diventata come una famiglia. Ci siamo aiutati l'uno con l'altro per fare fronte alle difficoltà ed è stata una cosa bellissima. Project io sono felice! Mi sento un uomo completo e so di avere vicino un uomo che vede il mondo come lo vedo io, un uomo onesto, leale, altruista che si merita la felicità. Sono stato incredibilmente fortunato, Cristian ha cambiato la mia vita!

875
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Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da 875 » domenica 30 settembre 2012, 21:40

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Ultima modifica di 875 il sabato 29 agosto 2020, 15:35, modificato 1 volta in totale.

Machilosa
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Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da Machilosa » lunedì 1 ottobre 2012, 18:20

Ecco, volete proprio farmela scendere, questa lacrimuccia!

Grazie per aver condiviso la tua storia! Ha dell'incredibile, ma credo che dovrebbe essere da esempio per tutti noi!
In bocca al lupo per il futuro ad entrambi!

ema88
Messaggi: 42
Iscritto il: lunedì 1 ottobre 2012, 1:05

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da ema88 » giovedì 4 ottobre 2012, 0:47

E' bellissimo!
Un'incontro del genere è unico, meraviglioso!
Mi trasmette molta speranza. A volte ci si abbatte stupidamente, pensando: "sarebbe troppo bello, non capiterà mai". E invece ecco, uno legge questa storia e deve ammettere che può capitare davvero di tutto.
Se queste cose capitano anche nella realtà oltre che nei romanzi.. ...allora c'è speranza :D

A volte la vita ti sorprende nel modo più semplice, è incredibile!

Grazie di cuore per aver condiviso la vostra storia.
Vi auguro tutto il bene del mondo! ^v^

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FreedomTower
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Iscritto il: domenica 1 luglio 2012, 0:16

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da FreedomTower » venerdì 5 ottobre 2012, 22:27

Tra le storie più belle che ho sentito...
Mille ostacoli ma siete più forti di prima, dovete averne di forza! Bravi!
Don't make me sad
Don't make me cry
Sometimes Love is not enough when the road gets tough
I don't know why

acunamatata
Messaggi: 11
Iscritto il: mercoledì 17 agosto 2011, 0:51

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da acunamatata » sabato 13 ottobre 2012, 1:13

una bellissima storia commovente, grazie per averla condivisa - le difficoltà uniscono più di altro e qui si legge proprio e si fa sentire un grande spaccato di umanità e forza di coraggio, in bocca al lupo per tutto.

clark68
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Iscritto il: venerdì 7 agosto 2009, 19:08

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da clark68 » domenica 14 ottobre 2012, 19:03

:) Bella storia veramente, ricca di colpi di scena e di coraggio
quando c'e comprenzione , amore, determinazione si superano tutti gli
ostacoli c'e l'ho avete confermato nella vostra storia complimenti, bravi
auguroni e felicità :)

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Yoseph
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Iscritto il: giovedì 23 agosto 2012, 22:49

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da Yoseph » domenica 14 ottobre 2012, 22:23

sembra una favola, mi hai fatto proprio commuovere :cry: siete stupendi, tanti tanti tanti auguri per un futuro di felicità!

fr3nkie84
Messaggi: 2
Iscritto il: mercoledì 17 febbraio 2010, 12:31

Re: DUE RAGAZZI GAY IN CERCA DI LAVORO

Messaggio da fr3nkie84 » mercoledì 17 ottobre 2012, 1:34

Davvero una bella testimonianza. Vi faccio i miei più sinceri auguri per un futuro radioso insieme!!! :)

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