Sono perplesso

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Arboricolo
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Sono perplesso

Messaggio da Arboricolo » martedì 16 ottobre 2012, 18:16

Ciao a tutti, innanzitutto mi presento, in quanto sono nuovo del forum: mi chiamo Simone, ho 34 anni e sono di Roma.
Vorrei condividere con voi la mia esperienza, anche per vedere se a qualcuno di voi è mai successo di sentirsi un po' come "in trappola".
Spero di non dilungarmi troppo ma è anche vero che devo fornire più informazioni possibili, in modo che possiate avere un quadro abbastanza chiaro.
Ho accettato veramente la mia omosessualità all'età di 20 anni o poco più, anche se ne sono perfettamente cosciente dall'età di 10 anni.
Ho avuto pochissime storie nella mia vita e sempre con persone più grandi di me, di almeno 10 anni, le altre sono state giusto avventure e neanche poi tanto di sesso, visto che non ho mai cercato il sesso occasionale e fine a sé stesso.
Da 15 anni circa frequento un gruppo di amici, tutti eterosessuali, un gruppo composto da ragazzi e ragazze, ai quali solo l'anno scorso ho dichiarato la mia omosessualità (tutto andato veramente bene), in famiglia lo sanno da pochi anni invece.
Nel 2006, quando i miei amici non sapevano ancora nulla della mia omosessualità, decisi di fare una vacanza da solo alle Canarie e lì ho conosciuto un ragazzo, l'ultima notte.
Le sensazioni di quella notte, di quella vacanza, in un periodo di vita in cui ero anche molto più spensierato e positivo, si incisero nel mio essere e negli anni e, devo dire, che ho teso anche ad idealizzare il tutto un po' troppo.
Rimasi in contatto con questo ragazzo via mail e via messenger e, a volte, anche con rare telefonate, fino al 2009, quando venne a Roma e affittai un appartamento in un B&B e passammo una settimana insieme.
Parlavamo spesso dei problemi dovuti alla distanza ma io, vuoi per un contratto di lavoro da sempre precario, vuoi per una voglia di fare nuove esperienze, gli dicevo che, se le cose tra noi fossero andate bene, mi sarei trasferito a Tenerife e lui era molto entusiasta di questo.
Per via di una serie di grossi problemi miei e suoi, i rapporti si spezzarono un po' per poi riprendersi solo verso la fine del 2010, sempre via messenger e con telefonate e sms molto più frequenti di prima.
Lui mi propose di passare le vacanze dell'estate 2011 da lui, di vedere come andavano le cose e poi, se confermavamo, come in passato, che funzionava, si poteva pianificare il mio trasferimento da lui.
Io, preso dall'entusiasmo e in una situazione diversa da prima (la mia famiglia sapeva tutto, molti miei amici sapevano, a breve avrei detto tutto anche al resto degli amici, cosa che poi ho fatto), gli rispondevo che per me era più che ok, di farmi sapere il periodo migliore per lui per ospitarmi per questa vacanza.
Verso maggio 2011, però, iniziò a cambiare, era strano, mi dava gli appuntamenti su messenger e non si presentava, dandomi poi spiegazioni assurde e faceva anche l'arrabbiato, mi diceva che lavorando e dovendosi gestire da solo non aveva sempre tempo.
Io gli facevo capire che non lo volevo sempre connesso ma, proprio perché anche io avevo molte cose da fare, avrei voluto che se mi dava degli appuntamenti online poi non mi desse buca, salvo, ovviamente, imprevisti.
All'epoca ero iscritto in un social network dal quale poi mi sono eliminato e, quando mi dava buca o quando mi faceva aspettare collegato come un salame, passavo un po' il tempo a girare per i profili di quel SN, senza contattare nessuno, se non amici che erano anche loro iscritti lì.
In una di queste mie "passeggiate virtuali" mi metto a girare tra i profili delle Canarie.... lo ammetto, lo feci anche per vedere se fosse iscritto anche lui e se addirittura fosse online :evil: .
Mi imbatto in un profilo di un ragazzo, guardo un po' le foto, anche perché ne aveva alcune veramente molto simpatiche, e mi contatta lui.
Comincia da subito una bella amicizia, sapete quando vi trovate a parlare con una persona che trovate da subito piacevole, simpatica, educata ecc.?
Nelle chiacchierate con questo amico virtuale, ovviamente, esce fuori il discorso dell'altro ragazzo e lui si fece sempre più interessato alla storia, perché gli dispiaceva che una persona mi stesse trattando così, senza dare spiegazioni credibili né, al limite, tagliare corto con me.
Così, poco a poco, mi feci convincere di andare da lui in vacanza e devo dire che, nei confronti dell'altro, feci molto bene, visto che era praticamente diventato un “latitante”.
Ovviamente in vacanza non andai a casa sua, anche perché viveva con la madre, quindi gli proposi una soluzione B&B.
Per farla breve (o almeno ci provo :lol: ) vado a passare questa bella vacanza, e conosco una persona dolcissima, affettuosa, premurosa, simpatica, intelligente, allegra..... ci siamo piaciuti così tanto, insomma, che ponemmo le basi per una relazione a distanza, dalla quale però sarebbe stata tolta la distanza a breve: vi dico che, ancora adesso che sto scrivendo, le intenzioni sono che a gennaio dell'anno prossimo vado a vivere da lui.
A marzo di quest'anno è venuto lui per un mese, conoscendo anche i miei genitori ed amici. a giugno sono andato io per una ventina di giorni, conoscendo anche io meglio i suoi amici e sua madre.
In queste due occasioni (il suo stare qui in Italia e il mio stare da lui) sono venuti fuori, com'è naturale e logico che sia, anche i vari difetti, suoi e miei ovviamente, cose che comunque abbiamo sempre superato, a volte anche con discussioni abbastanza accese, che però ci hanno sempre portato ad una riconciliazione e a quella che interpretavo come una crescita ulteriore della relazione e anche delle due persone in essa coinvolte.
Pianifichiamo insieme il mio trasferimento da lui per il gennaio 2013, periodo non casuale, perché scadrà il mio contratto e perché ho bisogno di sistemare alcune cose qui in Italia entro quest'anno, e decidiamo insieme che sarebbe tornato lui per un paio di mesi a settembre.
Una sera di luglio, via skype, mi fa sapere che, nel suo venire qui a settembre, si vuole trattenere in Italia fino a quando io non me ne andrò con lui l'anno prossimo.
Devo ammettere che, sebbene la cosa mi fece inizialmente piacere, iniziai a pensare che non avesse molta fiducia in me e che qualche problema lo avrebbe portato: una persona che rimane per mesi e mesi in un Paese straniero, senza lavorare e senza sapere una “h” di italiano (diceva sempre di volerlo imparare ma poi non si è mai impegnato a farlo e, tutte le volte che mi proponevo di insegnarglielo, si stufava subito), una persona, quindi, completamente dipendente da me, sia sul piano economico, sia sul piano anche delle semplici relazioni personali.
Fatto sta che, e di questo riconosco tutta la mia colpa, non seppi dirgli di no, in quanto spesso le discussioni che nacquero in passato tra noi, erano dovute alla sua insicurezza, alla sua fragilità e suscettibilità, fatto che molto spesso mi fa provare nei suoi confronti lo stesso affetto che ha un padre verso un figlio...... e faccio presente che ha 10 anni più di me.
Adesso è qui, in casa mia, sto utilizzando le pause pranzo qui a lavoro per scrivere questo post, sto avendo dei grossi problemi di “mancanza d'aria”, non ho più degli spazi miei, non ho più la possibilità di starmene da solo, come invece accadeva prima ed è una cosa di cui, sebbene ami molto la buona compagnia, ogni tanto ho un bisogno immenso.
Com'era prevedibile, lui qui si sta comportando in modo un po' troppo appiccicoso, troppo presente.
Io vivo molto fuori città, in piena campagna, e lavoro a Roma, a volte viene con me al lavoro, ovviamente se ne sta in giro per la città e aspetta che io stacchi, ma la maggior parte delle volte se ne sta in casa mia, in quanto ha anche paura dello scooter.
Con i miei si trova benissimo, anche se non sempre riescono a comprendersi completamente per via della lingua, hanno instaurato un ottimo rapporto e lui si dà anche molto da fare in casa.
Il fatto è che quando torno la sera non mi lascia ossigeno, vuole starmi sempre addosso, non capendo che lui magari ha anche troppo tempo per stare da solo ma io non ho neanche un secondo per farlo e questo è stato più volte motivo di discussioni ma sembra che queste non abbiano portato i loro frutti.
Sono sempre stata una persona molto indipendente e, prima di pensare veramente le cose in serio con l'altro ragazzo, quindi prima del 2011, per intenderci, non ho mai avuto la voglia di costruire una relazione sentimentale, a volte mi definivo io stesso una “coppia”, per quanto mi sentivo bene da solo (anche se intorno ai 20 – 25 anni ho avuto storielle serie ma non durature).
C'è poi il fatto che mi sta condizionando, in parte, anche la vita sociale: ad esempio, mentre prima tutti i sabati mi vedevo con i miei amici, adesso capita raramente, una volta perché è stanco, una volta perché non gli piace quello che facciamo, una volta perché sa che facciamo troppo tardi e non se la sente.
Inutile dirvi che anche queste cose sono state motivo di discussioni, anche pacate e ragionate, che hanno anche portato a qualcosa, nel senso che quando voglio uscire e lui no, lo farò punto e basta, questi sono gli accordi.
Il fatto è che ora siamo soli in casa, i miei sono partiti sabato scorso per un mese a trovare dei parenti che vivono al nord, e quindi non ci penso proprio a lasciarlo solo di notte in una casa sperduta in campagna che non è la sua e nella quale so che ha delle paure fortissime.
Pensavo che la partenza dei miei fosse almeno un modo per poter stare più tranquilli e per poter anche chiarire molte cose con più calma, un modo anche per lui di sentirsi più a suo agio (se fosse questo il problema, anche se non penso proprio) e quindi di stare più rilassato e mostrarsi come la persona che conobbi.
Purtroppo non è affatto così, non posso dirvi tante cose, sebbene non conosciate i soggetti in questione, quindi potrei anche essere più esplicito, dovrei elencarvi troppi fatti per farvi comprendere il tipo di persona che è venuta fuori, che però sono troppi e anche molto personali e privati.
Vi posso solo dire che, le impressioni che ho avuto io in tutto questo tempo mi fanno pensare che in me lui riconosce un ruolo: io per lui sono il “maschio”, colui che lo deve difendere ma anche colui che deve farsi gestire quasi totalmente nella vita domestica, cose che per me sono totalmente inaccettabili, non voglio nessun ruolo, voglio solo essere me stesso, con tutti i miei difetti... e la persona che voglio accanto deve accettarmi per quello che sono, crescendo sì insieme ma senza forzature da parte di nessuno, senza ruoli, senza nessun tipo di dipendenza.
Sono molto perplesso e anche abbastanza triste, perché mi vengono in mente tantissime cose che per me sono campanelli d'allarme abbastanza chiari, uno di questi è una domanda che ammetto essere molto stupida: “se potessi tornare indietro all'estate 2011, con il senno di poi, lascerei che rimanesse solo un'amicizia virtuale o avrei rifatto tutto?”, ebbene, la risposta finché c'erano i miei era molto indecisa, adesso invece è più netta e purtroppo è quella più negativa.
Adesso però mi trovo nell'autunno 2012 e non posso di certo annullare il passato e non posso e non voglio buttare al vento una storia che ovviamente ha i suoi aspetti positivi e nella quale mi sento molto coinvolto, provando verso di lui un affetto grandissimo.
Io ho pensato di proporgli se può tornare alle Canarie, per avere io un periodo di riflessione, perché sono talmente stressato e stanco, che non voglio prendere nessuna decisione adesso, ho bisogno di tornare sereno e poter decidere tutto con maggiore razionalità.
Il problema è che ho letteralmente il terrore che possa sentirsi male, che possa fare sciocchezze, anche solo per questa mia proposta; mi ha dimostrato più volte di prendersela eccessivamente anche per cose molto leggere, anche ammettendo di aver pensato a soluzioni drastiche.
Solo per fare un esempio: ultimamente, per una discussione, aveva deciso, una volta andato io a lavoro, di fare le valige e andare a piedi fino alla prima fermata del bus e arrivare in qualche modo all'aeroporto..... capite? Senza dirmi niente, senza sapere la lingua, senza essere abituato a muoversi in una città così grande da solo e con pochi soldi...... che diavolo ci andava a fare in aeroporto? Come ci tornava a casa con quei soldi? Come mi sarei sentito io al mio rientro a casa? Cosa avrei pensato gli fosse successo?
Non voglio dire che io sono un santo, che sono ineccepibile e senza difetti, anche questa mia grande voglia di indipendenza, voglia di stare solo, dimostrano che non mi conosco bene, che non mi ascolto, dovevo capire molto prima come sarebbero andate le cose e avrei dovuto prendere provvedimenti o nella direzione di accettare i cambiamenti, quindi facendo un vero percorso di cambiamento interiore, o nella direzione di finire la storia già da tempo.
Scusate veramente se mi sono dilungato ma era l'unico modo per fornirvi un quadro più chiaro possibile, sapreste darmi qualche dritta? Ovviamente le prenderò come semplici opinioni personali, quindi sono ben accette anche critiche nei miei confronti.
Un caro saluto a tutti e grazie in anticipo per il vostro tempo........ Simone

Alyosha
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Alyosha » martedì 16 ottobre 2012, 19:18

Caro Simone innanzitutto benvenuto. La prima notizia positiva è che se dovessi scoprire che non funziona eviti sta passeggiata alle canarie che tanto di strada non viene. La seconda notizia positiva è che adesso sai cosa è scattato nel primo canarino quando avete stabilito che vi trasferivate a vivere assieme. La cosa che totalmente mi lascia sconvolto e questa sorta di ferma posto che pare il ragazzo con cui stai. Per come la racconti pare che hai sostiuito un canarino con l'altro, portando avanti i medesimi progetti. Partendo dal presupposto che per me è pura follia spostarsi in un posto assurdo solo (e sottolineo solo) per inseguire un amore. Metti che non funziona alle Canarie che fai? Come torni con quali soldi? Poi sinceramente non capisco perché a 34 anni e con un lavoro non vai a vivere da solo, senza aqver bisogno che ci sia un'altro che ti porti alle canarie. Infine è vero che lui ti tratta come una figura "up", ma è anche vero che questo ruolo lo fai molto tuo, la prossima volta potresti lasciarlo andare dove vuole. Magari organizza queste fughe da casa tua non perché vuole allontanarsi, ma perché vuole che corri a riprenderlo. Magari e dico solo magari utilizza la sua posizione "down" per ricattarti moralmente, farti sentire in colpa insomma e farti fare quello che lui vuole. Vedi un anno è tanto ed è pura follia che lui sia venuto a fare nulla tutto questo tempo. Sicuro che ha voglia di tornare? O vuole arenarsi a casa tua perché gli dai un alloggio e vitto gratis :)? Insomma per come la poni è un parassita che grava sulle tue spalle, per forza che ti da fastidio... Sembrate marito e moglie, ma se volevi stare con una donna insomma.....
Proponigli di trovere un lavoretto e che si paghi le sue spese con i suoi soldi, è un principio che ti servirà anche per il dopo. Sai non vorrei avesse solo trovato il pollo da spennare. E se poi ti accorgi che comunque non funziona, beh basta poco, giusto il costo di un biglietto solo ritorno. Insomma se nel concreto ci si accorge che la convivenza è un incubo perché continuare... Se ruoli non ne vuoi non te ne prendere, insomma pensa meno a lui come ad un soggetto indifeso e incapace di gestirsi è arrivato a 44 anni sano e vegeto e ne vivrà ancora altri con o senza di te... Infondo sei anche tu che dai un ruolo "femmina" a lui. Ma già imposta così una relazione suona di un male che non ti dico neanche.

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Re: Sono perplesso

Messaggio da progettogayforum » martedì 16 ottobre 2012, 21:13

Ciao Simone, intanto Benvenuto nel Forum!
Quanto alla storia che hai raccontato, penso che Alyosha abbia proprio ragione. In tutto questo non c’è proprio nulla che faccia pensare ad una storia d’amore. Tu insisti sull’idea di avere tempo per prendere una decisione, ed è proprio qui che si evidenzia che l’amore non c’entra nulla. James Baldwin diceva che in una storia d’amore non c’è niente da decidere ma tutto da accettare. Che un 44enne non lavori già è una cosa che suona strana, ma che si fondi a casa tua per mesi non ha proprio senso, come però non ha senso nemmeno pensare di potersi trapiantare in un paese straniero per convivere con persone di cui in concreto non si sa assolutamente nulla. Una storia d’amore si costruisce in coppia, qui si ha l’impressione che ognuno cerchi solo mattoni per costruirsi il suo edificio esattamente come lo vuole, ma le persone non sono mattoni e anche loro hanno i loro sogni e prima di dire “ti amo e voglio vivere tutta la vita con te” bisogna pensarci mille volte. La vita di coppia non è la medicina per risolvere i propri problemi personali, è una cosa che presenta molti problemi e che non andrebbe affatto presa con leggerezza. L’idea che se le cose non vanno bene ci si saluta con un bel ciao ed è tutto finito è assolutamente irrealistica e spesso le storie cominciate con molta leggerezza diventano vere trappole dalle quali è difficile uscire. Cosa che vale per tutti anche per gli etero. I rapporti di dipendenza sono spesso alimentati da serie infinite di ricatti non dichiarati, ma se la vita di coppia è questa, forse è meglio stare soli! Ti sei mai chiesto perché la stragrande maggioranza dei gay anche dove ci sono le unioni civili e non c’è discriminazione, resta comunque single? La ragione è che la vita di coppia, come tutte le cose delle quali si ha un visione mitica, vista da lontano è bellissima ma vista da dentro può avere un aspetto completamente diverso.

barbara
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Re: Sono perplesso

Messaggio da barbara » martedì 16 ottobre 2012, 21:51

Benvenuto Simone! andare a vivere alle canarie????? Ma sei ancora qua?????
Premetto che andare a vivere al mare è il mio sogno da sempre per cui sarò di parte... :lol: Mi pare che la tua perplessità nasca da tanti aspetti che si mescolano insieme.
C'è da un lato la fisiologica difficoltà di impostare una convivenza in modo tale da trovare un equilibrio tra le tue abitudini e le sue, tra le tue aspettative e le sue.
Poi c'è la diversità culturale , che riguarda anche l'aspetto del lavoro. Nelle Canarie credo di non sbagliare dicendo che la disoccupazione per buona parte dell'anno è la regola (tra l'altro mi pare sia spesso retribuita dallo stato) , e ciò comporta un sistema di valori meno incentrato sul lavoro rispetto a noi.
E poi c'è la necessità di valutare se sia una buona idea per te trasferirti, con o senza di lui.
Indubbiamente sono parecchie cose , che tutte insieme sovraccaricano una situazione assai delicata.
A me pare che sia saggio ascoltare queste perplessità e non fare cambiamenti radicali . Se per te è importante mantenere questa relazione potresti fare una prova a trasferirti per un breve periodo , giusto per vedere se in un contesto diverso l'equilibrio fra voi due cambia. Eviterei ,se fossi in te,di impegnarmi con decisioni a lungo termine. Ascolta il tuo disagio , e considera che temere le reazioni dell'altra persona non è un buon presupposto per una relazione adulta.
Se ci sono dei lati positivi sui quali vuoi puntare , non escludo che sia saggio fare un tentativo, mantenendo però i piedi per terra e andando per gradi.
Se il tuo progetto riuscirà, sappi che hai tutta la mia invidia!!!!

Arboricolo
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Arboricolo » mercoledì 17 ottobre 2012, 0:07

Ringrazio veramente di cuore tutti voi per avermi risposto e, devo dire, che mi trovo abbastanza d'accordo con tutti, anche se devo dire ad Alyosha che farei questo passo con i soldi per poter tornare, ovviamente e che la mia situazione attuale lavorativa qui è un vero schifo e siccome in passato ho aiutato molto in famiglia e investito anche nella mia casa in campagna, non ho possibilità adesso di andare a vivere da solo, questo per colpa mia, ovviamente.
Per il progetto rimasto in piedi credo che tu abbia ragione, però non mi metto a "usare" le persone in questo modo, è stato tutto molto casuale.
Avete tutti ragione che dovrei ascoltare i miei campanelli d'allarme, tuttavia, come dice anche Barbara, vorrei fare questa prova, lo devo prima di tutto a me stesso, prenderò già da ora un andata/ritorno e, come giustamente dice Project, gli farò sempre capire che non c'è nulla di definitivo, ritagliando i miei spazi.
La cosa che mi rende molto nervoso è che sono coinvolte troppe persone, persone molto importanti per la mia e per la sua vita, so che devo ascoltare solo me stesso ma ammetterete che non è facile troncare su due piedi.
Quanto hai ragione Project riguardo all'idealizzazione della vita di coppia..... che cavolo di fregatura . . .
a presto e ancora grazie

Alyosha
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Alyosha » mercoledì 17 ottobre 2012, 5:49

Ringrazio veramente di cuore tutti voi per avermi risposto e, devo dire, che mi trovo abbastanza d'accordo con tutti, anche se devo dire ad Alyosha che farei questo passo con i soldi per poter tornare, ovviamente e che la mia situazione attuale lavorativa qui è un vero schifo e siccome in passato ho aiutato molto in famiglia e investito anche nella mia casa in campagna, non ho possibilità adesso di andare a vivere da solo, questo per colpa mia, ovviamente.
Sinceramente non capisco in che misura non puoi andare a vivere da solo, ma puoi andare a vivere alle canarie? Non è la stessa cosa :)? Il punto è questa separazione difficile dai tuoi genitori, ma anche dal vecchio mondo a 34 anni riesci a farla da solo o hai bisogno di una amore situato sufficientemente lontano che funga da ragione per farlo? E sopratutto c'è bisogno di andare alle canarie per farlo o hai intrecciato il tuo futuro con quello dei tuoi genitori in modo così radicale che solo uno strappo altrettanto radiale potrebbe salvarti? Forse questo paternalismo che assumi nei confronti del tuo ragazzo te lo porti dietro da altrove. Anche rispetto ai tuoi genitori pare che tu sia abituato ad avere lo stesso atteggiamento. E questo ruolo così pesante forse ti pesa sia rispetto a lui che rispettto ai tuoi genitori, anche se rispetto a loro è più difficile da dichiarare... Questo spiegherebbe molto il perché le storie si sono successe in modo così naturale attorno alle Canarie. Però se pui andare alle Canarie significa che può succedere che i tuoi se la cavino da soli e che ti allontani dalla campagna nella quale pare tu abbia investito anche economicamente e se queste cose le puoi fare mosso da un amore incommensurabile le puoi fare anche senza di esso a meno che quell'amore non sia dentro te la spinta che ti muova a fare cose che altrimenti non faresti.
E' chiaro che ci si innamora per caso, ma niente succede per caso. Se per esempio fosse successo a me, avrei visto questa distanza come un problema sufficientemente insormontabile e probabilmente avrei posto dei freni molto più potenti fin dal'inizio. Non sto dicendo che la mia risposta sarebbe stata migliore della tua, è solo per spiegarti in che senso penso che il caso non esiste in queste cose. Ciascuno di noi si predisposte in modo del tutto inconsapevole a degli incontri piuttosto che a degli altri. Per esempio ti pare un caso che queste storie siano apparse adesso che hai deciso di fare una svolta nella tua vita (dicendolo ai tuooi e a te stesso infondo) e non prima? Vuol dire che interiormente ti sei predisposto ad avere delle storie e che queste proprio per questa ragione sono arrivate.
Vedi le Canarie non sono un posto dve andresti per accumulare capitale e portarlo in Italia, se vai là con quello che gudagni qua ti ci compri la pizza il fine settimana. In pratica se parti non è nell'ottica di ritornare, ma di restarci. Immaginati tra 5, 6 anni, il mare bello è bello, la spiaggia e i canarini stupendi, vuoi tornare, hai un capitale di 10.000 euro che lì sono tantissimi (esempio a caso), qua che ti ci viene? I luoghi esotici sono belli e affascinanti, ma pensarli nella testa è un conto, viverli un'altro, bisogna essere convinti e credo indipendentemente dal fatto di avere una storia o meno. Perché anche se finisse con questo tipo tu dovresti voler restare. Vivere alle Canarie non è come andarci a fare una vacanza di un paio di settimane, questo devi metterlo in conto nella tua scelta. Non sono cose che si fanno a cuor leggero insomma. A te probabilmente è piaciuta la situazione che hai vissuto in quella vacanza, dove ti se autorizzato a quel famoso incontro (il primo), la situazione più che la persona in sé. Dovresti riuscire a portarti questo atteggiamento e questa predisposizione nella tua vita "reale", perché le vacanze sono belle e importanti, ma non sono la vita reale, anzi a volte proprio una fuga da essa. Il rischio è che quelle storie quando dalle vacanze te le porti a casa non ti piacciano più. Così posta paiono molto quei flirt estivi (anche molto adolescenziali), che paiono amori senza posa in quel contesto, ma che finiscono con l'estate.
La situazione che lui ti ha proposto non è troppo diversa, anche se al contrario, da quella che vivi con lui qua, perché in un posto che non conosci saresti dipendente da lui come lui qua da te. E tu che pari abituato all'indipendenza e caso mai ad essere un punto di riferimento per gli altri come ti ci troveresti a dover dipendere da qualcuno?
Infine posta così, più che una dipartita da casa pare una fuga dalle proprie cose e fuggire non è mai una buona idea, perché le cose che uno lascia poi se li ritrova in mezzo ai piedi dovunque vada. Mi chiedo come sarebbe una storia che avviene con un ragazzo dietro l'angolo, se riesci ad immaginarla innanzitutto a crederla possibile.
Detto sinceramente lascerei proprio perdere tutta questa storia della convivenza, prendetevi ancora tempo, avete fatto il passo più lungo della gamba, vedete se ce la fate a tornare indietro e riprendere con più prudenza (Anche se facile non sarà). Hai un buon amico alle canarie e sai dove andare per farti le vacanze, potresti andarlo a trovare periodicamente e lui venire altrettanto periodicamente, questo tuffo "violento" nella vita dell'altro pare non funzionare, magari procedendo con più gradualità si evitano scottature. In tutto ciò il tipo di prima che fine ha fatto? L'hai più sentito? E' possibile che una persona con la quale volevi andare a convivere sia sparita così senza lasciar traccia? Eppure avevi deciso di cambiare continente per lui... Ecco perché pare proprio che questi movimenti piche che per il lui di turni tu voglia farli per te stesso. Vedi ci sono due modi per non fare le cose, uno è non farle, l'altro è pernsare di fare salti talmente incredibili che uno va e di fronte alla paura del vuoto torna indietro. Detto alla buona vai alla Canarie sperimenti insieme il fallimento della storia e della dipartita da casa, torni indietro e memore di quell'esperienza non ti muovi più... Questo meccanismo è molto più frequente di quel che si crede e prescinde sul serio dall'omosessualità. Insomma chi va piana va sano e va lontano. Scusami mi sono dilungato e probabilmente ho messo troppa carne sul fuoco, mi spiace.

barbara
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Re: Sono perplesso

Messaggio da barbara » mercoledì 17 ottobre 2012, 7:37

Trovo molto interessante la riflessione sul fuggire da se stessi. In effetti però non è facile capire quando lo facciamo, poichè ciò non coincide affatto col fare le valigie. Possiamo anche fuggire da noi stessi restando esattamente dove siamo e vincolandoci a una realtà che limita i nostri bisogni e al contrario andare incontro a noi stessi andando da un'altra parte .
Credo che andare all'estero sia un buon modo in generale per cogliere altri punti di vista. Le opportunità che ci sono in Italia sono così poche che spesso non è nemmeno necessario dover scegliere tra una sicurezza e l'avventura.
E vero che il caso conta fino a un certo punto, ma non è nemmeno caso se si conoscono due ragazzi delle canarie uno dopo l'altro. Forse l'attrazione per questa terra è molto forte. Vivere in un posto o in un altro rimette in discussione i valori di una vita . Siamo proprio sicuri che i condizionamenti esterni che viviamo siano tutti delle buone cose?
Questa schiavitù del lavoro, per esempio, che ci fa ammalare quando non c'è , anche quando non abbiamo problemi economici , siamo proprio certi che non ci impedisca l'accesso a valori differenti?
Ora come si parte, si può ritornare . Anche restare sempre nello stesso posto equivale a correre dei rischi . Il primo rischio è quello del rimpianto . Chiedersi un giorno, quando ormai è troppo tardi, perchè non ci è mai staccati , anche per qualche mese , dal luogo in cui si è vissuti , quando era possibile farlo.
Tra il partire e il non farlo ci sono tante vie di mezzo . Sarà che ho visto crescere mia figlia in qualche mese all'estero più che in qualche anno in Italia, ma mi sento di spezzare una lancia a favore di questa esperienza , troppo audace per chi ha il "posto fisso", ma ben possibile per chi è precario.

Arboricolo
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Arboricolo » giovedì 18 ottobre 2012, 11:22

Grazie ancora Alyosha e Barbara.
Scusate se non posso rispondere con frequenza ma a casa è diventato difficile e a lavoro, è inutile spiegarvi, anche se, a quanto pare, riesco a farlo molto più da lavoro che da casa e questo la dice lunga !
Rispondo ad Alyosha: sebbene il tuo discorso sia molto generico, cosa che è assolutamente normale, visto che non hai tutta la situazione davanti, né quella presente né quella passata, hai fatto veramente "centro" più volte nel tuo scritto.
Ad esempio quando dici che le cose non avvengono per caso, non è una novità per nessuna delle persone che conosco che io vorrei provare un'esperienza all'estero, in un posto abbastanza differente da quello in cui vivo e tutto questo, come hai colto anche tu, è un passo che avrei voluto fare da solo e lo stavo per fare in passato, se non fosse stato per una concomitanza di problemi (che non sto qui a scrivere) che me lo hanno impedito.
Con il primo canarino (li chiamerò così) si è protratta troppo in avanti la relazione a distanza, con interruzioni e riprese, che secondo me sono state più che naturali ma che comunque hanno generato una sorta di perdita di fiducia reciproca nel proseguire veramente la cosa.
Ti posso dire comunque che non è sparito, ora ci scriviamo a volte delle mail e a volte anche tramite Facebook e mi ha anche invitato di nuovo a passare le vacanze da lui, anche se gli dissi che avevo una storia con quest'altro ragazzo... ora forse lo ha capito definitivamente.
Parlando della storia attuale, con il secondo canarino, non posso nascondere che vorrei seriamente avere il tempo per una seria riflessione, cosa che voglio proporgli, anche se non so come la prenderà, visto che è suscettibile, immensamente suscettibile, però qualcosa devo fare, così non posso di certo continuare.
Anche come rapporto di coppia ormai c'è molto "gelo", ci scambiamo battute, ridiamo, parliamo ma sembriamo molto più amici che fidanzati e proprio ora che stiamo soli, periodo in cui potremmo avere più intimità senza problemi, e questo secondo me è un chiaro segnale che qualcosa s'è rotto e che o prendo il toro per lo corna al più presto, quindi affrontare le cose con tutta la sincerità del mondo, o si continua in una sorta di deterioramento che non farà bene a nessuno.

Cara Barbara, ciò che hai scritto tu, invece, non è altro che la compensazione di quanto scritto da Alyosha, il suo completamento, sempre ovviamente a mio avviso.
Non c'è un'età per fare determinate cose, soprattutto se uno, come ricordavi giustamente tu, non ha un contratto di lavoro soddisfacente e sicuro.
È ovvio che mi sono informato sulle cose che potrò fare ed ho già preso contatti con delle persone del posto, uno di essi è italiano ed è proprietario di un ristorante, mi ha detto che sarebbe ben disposto a iniziare a farmi lavorare presso di lui, all'inizio solo nei giorni con più persone ma poi, se gli andrò a genio, si potrebbe pensare anche a qualcosa di più continuativo.
Con questo non voglio dire che vado lì e troverò la strada spianata ma che comunque ho già posto alcune piccole basi ed ho anche valutato i pro e i contro.... e poi, si può sempre tornare, non sarà la fine del mondo.

Quello che adesso voglio fare è slegarmi da queste catene che mi sono messo da solo e parlare con il massimo della dolcezza e tranquillità al mio attuale fidanzato, dolcezza e tranquillità che però dovranno essere accompagnate anche da una secca sincerità.
Forse hai ragione Alyosha, mi son fatto trasportare troppo dagli eventi, cavalcando l'onda della voglia di cambiamento, senza pensare in modo più profondo alle conseguenze che si hanno quando si inizia una relazione.
Vorrei stare da solo per un po' di tempo e capire se ancora ho questa grande voglia di cambiamento e, a quel punto, prendere tutto il tempo necessario ad organizzarmi e fare il passo da solo, da indipendente quale sono e desidero sempre essere.
Provo anche una pena enorme a scrivere queste cose, lui è molto coinvolto e io mi sento profondamente in colpa.... perché molta colpa la ho, oggettivamente parlando.
Un abbraccio e a presto
Simone

Alyosha
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Alyosha » giovedì 18 ottobre 2012, 11:34

La colpa è un ivenzione medievale (giuro che è davvero così :)), non esistono colpe per la semplice ragione che non esistono peccati. Fa la cosa che senti più giusta per te, siamo responsabili delle nostre azioni e non di quelle degli altri. Non è e non deve essere un problema tuo la sua reazione, ma suo e credimi che chi pare fragile spesso usa proprio la sua fragilità per ricattare moralmente. E' importante che certe cose le faccia per te stesso, avere un buon amico alle canarie può servire, avere un ragazzo non perché lo si ama ma perché può risultare utile un pò meno.
Sei una persona molto intelligente e riflessiva, staccatevi un pòse ne senti l'esigenza, molto meglio farlo adesso che sei a casa tua che giunti lì dove magari questa cosa non la faresti "per convenienza". Con lui ddevi stare perché te ne sei innamorato e se è così vedrai che comunque questo sentimento si rifarà vivo, ma se non lo sei non mi pare sinceramente il caso di legare questa tua avventura all'estero a lui, pare poterti facilitare e invece alla lunga ti ostacolerebbe.
Un abbraccio e in bocca al lupo davvero per tutto.
P.S.: Che carina la scritta in azzurrino per me e in lilla per Barbara... La prossima volta perà voglio il lilla per me, a Barbara piace un sacco l'azzurrino :mrgreen:.

Arboricolo
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Re: Sono perplesso

Messaggio da Arboricolo » giovedì 18 ottobre 2012, 14:31

Be', per colpa volevo intendere la responsabilità, ho indubbiamente delle responsabilità se sono nella situazione in cui sono, quindi sono pienamente d'accordo con te che siamo responsabili delle nostre azioni, ho usato, forse, il termine errato.
Ovviamente non ho iniziato la storia per convenienza, questo sia chiaro, ci siamo conosciuti in modo più o meno casuale ed abbiamo iniziato una bella amicizia telematica, fatta di rispetto reciproco e condivisione.
Amicizia che poi è cresciuta, a tal punto da spingerci a conoscerci, ciò che forse non è stato casuale sono le sue intenzioni, ce la messa tutta per farmi dimenticare dell'altro e voleva arrivare a conoscermi, perché gli piacevo fin dall'inizio (questo è ciò che mi ha detto lui).
Quando l'ho conosciuto di persona mi ha fatto subito un'ottima impressione e mi sono fatto trascinare dagli eventi ma secondo me lui aveva un piano già scritto, per questo all'inizio mi ha fatto vedere solo certi aspetti della sua vita, l'ho conosciuto meglio quando ormai ero bello coinvolto.
Lui sapeva anche che sarei andato a vivere dal primo canarino, quindi sapeva che il problema della distanza sarebbe stato limitato nel tempo e quando mi ha proposto di vivere in casa sua, be', lo ammetto, l'ho vista subito come una cosa fattibile, sempre comunque rimanendo con i piedi per terra, avendo ben presente che le cose avrebbero potuto incrinarsi.
Fuggire da me stesso o da una parte di me stesso, cosa che hai scritto nell'altro post... be', sì, in un certo senso è vero ed è verissimo che, ovunque vada, certe cose me le ritroverò comunque tra i piedi.
Vedo come vanno le cose, parlandoci anche, in modo sempre sincero e senza paura di ferirlo, gli voglio un bene enorme e adoro quel suo sguardo profondo, non vorrei mai farlo soffrire ma di certo così soffriamo tutti e due.
Se vado alle Canarie e se le cose dovessero andar male con lui ma bene nel luogo, be', mi prendo una casetta in affitto, ché lì sono economiche e faccio la mia "prova all'estero", però da solo, con tutta la mia amata indipendenza, in questo modo darei a me e a lui la possibilità di vedere come vanno le cose nel suo ambiente, io non ho affatto paura di questo e sono ben cosciente che le cose possono tranquillamente finire e uno può sempre tornare indietro.... ripeto, non sto lasciando quasi niente lavorativamente parlando qui.
La scelta dei colori? Hai ragione, avrei dovuto invertirli ;)
Un abbraccio
Simone

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