MATRIMONI GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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mbs500
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MATRIMONI GAY

Messaggio da mbs500 » mercoledì 28 novembre 2012, 18:29

Cari,
ho finalmente avuto il permesso da project in persona di aprire l'argomento.
quindi, fatevi avanti numerosi, e ditemi che ne pensate.

Un saluto

Mbs500
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Amleto
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da Amleto » mercoledì 28 novembre 2012, 19:08

Favorevole, anche in chiesa!

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IsabellaCucciola
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 28 novembre 2012, 19:10

Siccome una domanda porta sempre un’altra domanda, vorrei chiedere a te, mbs500, cosa ne pensi del matrimonio gay????
Sinceramente questo è uno degli argomenti che trovo più spinosi… da una parte anche per un pregiudizio che avevo riguardo alle persone omosessuali…
Comunque tornando alla domanda…
Diciamo che penso sia giusto che se due persone dello stesso sesso si amano e si vogliono bene possano sposarsi come accade per le persone eterosessuali…

Vorrei lasciarvi a questo blog, che contiene un servizio fotografico del matrimonio (naturalmente in Spagna) tra Pablo e Andrés.

http://www.victorlax.net/blog/2012/10/p ... ove-crazy/

E qui il video:
http://vimeo.com/50692707

Isabella
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k-01

Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da k-01 » mercoledì 28 novembre 2012, 19:39

Io assistito personalmente al matrimonio gay di un mio amico in Spagna alcuni anni fa. Anche se era un matrimonio d'interesse - combinato per dare la possibilità all'amico straniero di ottenere la cittadinanza spagnola - ritengo giusto dare questa possibilità a chi lo desideri.
Io però non ho mai sognato di sposarmi.

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sam
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da sam » mercoledì 28 novembre 2012, 21:15

Personalmente non mi interessa sposarmi , ma ovviamente sono PRO.

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Landon
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da Landon » mercoledì 28 novembre 2012, 22:45

Come tutti voi,anche io sono favorevole al matrimonio civile gay.
Per quanto riguarda il matrimonio religioso gay,invece,l'argomento risulta essere molto più complesso. Sono favorevole al matrimonio religioso gay solamente nelle Chiese(Valdesi,Metodiste e non ne conosco altre) favorevoli. Sono,invece,contrario a quello nella Chiesa Cattolica semplicemente perché,quest'ultima,non accetta questa possibilità.
Personalmente parlando,invece,l'argomento cambia. Io preferirei delle unioni civili al matrimonio vero e proprio. Fermo restando che questa oppurtunità,in uno Stato laico quale l'Italia,dovrebbe essere garantita senza discriminazioni.

mbs500
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da mbs500 » giovedì 29 novembre 2012, 0:05

Bene bene, vedo che l'argomento attecchisce bene.
Cara IsabellaCucciola, mi chiedi che ne penso io. Sono stato in un certo senso preceduto da Landon.
Ti do però due risposte contrastanti.

La prima:
sono decisamente contrario, perché penso che il matrimonio sia un capriccio d'altri tempi, che nonostante tutto sopravvive, specie in Italia, questo nostro bel paese così impregnato di tradizioni e modernità (quasi le contraddizioni ne fossero l'essenza), costoso peraltro, che assoggetta due persone a un giogo altrettanto se non addirittura più costoso che il matrimonio stesso, per non parlare poi del caso in cui l'idillio finisca. È un istituto che ha perso col tempo il suo significato morale in favore di quello commerciale (specie per i matrimoni etero questo). Se io sto bene con una persona, non è sposandola che glielo dimostro ma standole accanto tutta una vita giorno dopo giorno. E stare accanto tutta una vita a una persona, non mi dev'essere comandato da una firma messa in un giorno dissennato, ma consigliato dai sentimenti che provo per l'altra persona.

La seconda:
sono molto favorevole al matrimonio (specie quello gay) se visto come consacrazione del sentimento tra due persone, se, e dico solo se, queste ci tengono a tal punto a ufficializzare la cosa. Può sembrare in contraddizione con quello che ho scritto sopra. Non è così. Mi spiego. Io sono fondamentalmente contrario al matrimonio per me singolarmente, ma sono favorevole al matrimonio visto come atto che due persone, indipendentemente dal sesso, devono poter fare, cioè io sono contrario al matrimonio ma ritengo giusto che chi vuole possa sposarsi, tenendo ben presente però che:
- sono favorevole al matrimonio civile per due motivi:
1) anche se spesso viene preso poco in considerazione, è poi quello che conta sotto il profilo giuridico
2) è secondo me eticamente più corretto.

- sono sfavorevole al matrimonio religioso in quanto:
1) non ha valenza come atto senza la firma in municipio (è giuridicamente inutile)
2) non capisco perché due ragazzi che si amano debbano farsi dichiarare marito e marito da un'autorità come la Chiesa, che, seppur predicando pace e fratellanza, ci ha sempre dichiarato guerra in quanto gay, da secoli. Capisco i gay che vogliano sposarsi, ci sta, sono d'accordo. Ma che vogliono sposarsi in comune. Perché volersi sposare in chiesa è come voler andare a chiedere il consenso a stare insieme, a una delle autorità che più ci contrasta, da sempre. Qualora mai accettasse di sposare i gay, lo farebbe soltanto per tornaconti suoi. Questo anche se si è credenti. Perché chi è credente, crede in Dio, non nella Chiesa. Sono due cose diverse. Non ci è dato sapere se Dio creda in noi in quanto gay, ma di certo sappiamo che la Chiesa come autorità, che tanto si fregia di rappresentarlo, in noi non crede. E non parlo del parroco sotto casa, ma della Chiesa come Ente. Allora cercando di ottenere il matrimonio religioso si dà alla Chiesa la doppia soddisfazione da un lato di andare comunque a bussare alla sua porta nonostante si permetta di denigrarci senza farne mistero, e dall'altro di dirci no sbattendoci la suddetta porta in faccia. Perché dovremmo dargli queste soddisfazioni? Siamo noi a dove dare un senso religioso al matrimonio, non una frettolosa messa profumatamente pagata.

Mbs500
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IsabellaCucciola
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da IsabellaCucciola » giovedì 29 novembre 2012, 0:28

Sai mbs500...
mbs500 ha scritto:sono decisamente contrario, perché penso che il matrimonio sia un capriccio d'altri tempi, che nonostante tutto sopravvive, specie in Italia, questo nostro bel paese così impregnato di tradizioni e modernità (quasi le contraddizioni ne fossero l'essenza), costoso peraltro, che assoggetta due persone a un giogo altrettanto se non addirittura più costoso che il matrimonio stesso, per non parlare poi del caso in cui l'idillio finisca. È un istituto che ha perso col tempo il suo significato morale in favore di quello commerciale (specie per i matrimoni etero questo). Se io sto bene con una persona, non è sposandola che glielo dimostro ma standole accanto tutta una vita giorno dopo giorno. E stare accanto tutta una vita a una persona, non mi dev'essere comandato da una firma messa in un giorno dissennato, ma consigliato dai sentimenti che provo per l'altra persona.
Diciamo che mi è capitato di riflettere molto su questa cosa e mi rendo conto che il più delle volte il matrimonio viene visto come un "qualcosa da fare" nella propria vita.... forse perché come ragazza sono cresciuta con l'idea che bisogna trovarsi un uomo, sposarsi e avere figli...
Sono rimasta un po' male a leggere che qualcuno non se la sente di sposarsi, però alla fine penso che conti di più l'affetto che si costruisce giorno dopo giorno, che un qualcosa fatto solo perché è "normale" farlo...

Isabella
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Alyosha
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da Alyosha » giovedì 29 novembre 2012, 15:24

Vorrei fare una considerazione più ampia se possibile relativa alla parificazione delle coppie omosessuali non alla loro omologazione alle coppie etero. Cosa andrebbe fatto nello specifico? Distinguere la questioen delle coppie di fatto etero da quelle gay innanzitutto. Purtroppo nel dibattito e anche nei tentativi maldestri di legiferazione al proposito non si è avuto il coraggio di distinguere nettamente tra le due cose. Mi sono sempre chiesto quale sia l'esigenza di una coppia etero di chiedere una legiferazione sulle coppie di fatto e probabilmente risiede nella necessità di trovare un istituto giuridico più snello che permetta una risoluzione del contratto più semplice. In sostanza concordo con mbs500 il matrimonio è uno strumento giuridico obsoleto figlio di una società che semplciement enon esiste più. Tenendo conto la quantità spropositata e di divorzi e di coppie di fatto, tenendo conto anche delle esigenze economiche che potrebbero indurre persone a condividere uno stesso tetto pur non essendo vincolati sentimentalmente è ovvio che sarebbe necessaria una regolamentazione del fenomeno.
Ma per i gay che senso può avere un matrimonio? Innanzitutto non essendoci madri rinuncerei alla parola matrimonio, ma non per un vezzo linguistico, quanto più semplicemente perché la natura del rapporto che si viene a creare, sempre non esssendoci figli, è diversa come pure diversa è la tutela dei singoli. Per farla semplice intendo dire che in una coppia etero la priorità è garantire il diritto del minore, priorità funzionale anche alla conservazione del rinnovamento sociale. In una coppia gay questa priorità non c'è, come pure, salvo casi eccezionali non è individuabile un elemento debole del rapporto. E' noto per esempio che in caso di divorzio la casa coniugale viene affidata sempre alla moglie, più un indennizzo per lei e uno per i figli. Quessto come forma di risarcimento, diciamola così, rispetto ad una donna che essendosi occupata a tempo pieno della famiglia (qual'ora non abbia un lavoro s'intende) ha diritto al mantenimento come forma di indennizzo e al contempo anche l'onere di accudire alla prole. Questo impianto perd edi ogni significato rispetto ad una coppia di fatto gay, mentre continua ad avercelo rispetto ad una coppia di fatto etero.
Infine considerando l'altissimo numero di coppie solide e navigate omosessuali che ci sono, quale dovrebbe essere il significato di parificare le coppie gay?
Ne vedo almeno due, uno è il riconoscimento della diversità. Una legge sulle coppie omosessuali sancirebbe definitivamente la leggittimità della coppia stessa a sussistere. L'altro obiettivo sarebbe l'orientamento sociale di questa stessa omosessualità. Una legge sulle coppie gay avrebbe l'effetto positivo, a mio giudizio, di orientare i gay verso rapporti stabili. Tuttavia se come è prevedibile, visto che divorziano le coppie etero, anche le coppie gay si separeranno con la stessa percentuale se non più alta, perché chiedere un istituto come quello del matrimonio che gli stessis etero sembrano non volere più. Andrebbero pensate formule più snelle, con dei diritti che scattano in maniera direttamente proporzionale alla durata del rapporto. Diritti come la reversibilità della pensione (sia per etero che per gay si intenda), al mantenimento, all'eredità ecc. ecc. hanno un senso se la coppia sussiste da un tempo sufficientemente lungo, mentre probabilment eil riconoscimento della leggittimità della coppia ha un senso fin da subito. Mi piaceva molto l'impianto della vecchia legge dei DICO che prevedeva un insiseme di diritti che scattavano nel tempo.
La questione del matrimonio in Chiesa invece è tutt'altra faccenda. Considerando la Chiesa un'associazione privata con dei membri che sottoscrivo un contratto (Il credo per l'appunto), quella resta una questione tutta interna a quell'associazione. Il rinnovamento dovrebbe partire da un movimento tutto interno ad essa, certo è che non credenti non potrebbero, ne forse vorrebbero neanche, ssposarsi in Chiesa. Sarebbe un mondo migliore se la Chiesa non s'impiacce nelle cose dello Stato quanto lo Stato in quelle della chiesa.... A Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.

mbs500
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Re: MATRIMONI GAY

Messaggio da mbs500 » giovedì 29 novembre 2012, 16:06

Grande Alyosha ;)
Ti stimo moltissimo.

Mbs500
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