Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Alexbord84
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Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da Alexbord84 » martedì 24 dicembre 2013, 11:12

Salve a tutti
sono un "vecchio" frequentatore di questo forum - mi ero iscritto ormai 4 anni fa ed avevo avuto molto supporto da parte vostra, solo che non riesco più a risalire ai miei dati d'iscrizione e ho così aperto un nuovo profilo (se qualcuno può aiutarmi a ricercare il vecchio, ringrazierei).

Vorrei raccontarvi la mia storia, nella speranza di trovare un po' di conforto da parte vostra.

Ho 29 anni e il mio ragazzo 27. Da circa 4 anni vivo la mia omosessualità con relativa tranquillità, grazie anche al supporto di parecchi amici (putroppo con i genitori non c'è stato alcun dialogo, e proabbilmente mai ci sarà, ma è un'altra storia).
Dopo alcune storie un po' travagliate, fallimenti di storie online, grandissime prese in giro, circa tre anni fa ho conosciuto, al mercato (!!!), quello che definirei il più grande amore della mia vita. Ci siamo frequentati per qualche tempo, dopodichè abbiamo deciso di prendere la cosa più seriamente. Da allora, sebbene con alti e bassi, la nostra storia è proseguita molto bene. Abbiamo affrontato i momenti più belli della mia vita, abbiamo condiviso (quasi) tutto, sia le cose più belle che le questioni più difficili. Veramente, mi sono stupito di me stesso, dopo un'adolescenza di tristezza e di solitudine, finalmente ero riuscito ad essere realmente felice. Non so bene come descrivere questa nostra storia, se non come la cosa più bella del mondo. Abbiamo in programma di andare a vivere assieme, ma la condizione economica e familiare per il momento ci costringe a rallentare.
Vengo dunque al mio dilemma centrale: qualche giorno fa, per errore, sono entrato nella sua cronologia di facebook (conosciamo entrambi le password, a volte gli chiedo di controllare se ci sono dei messaggi per me e viceversa)e ho notato un messaggio strano. Come sapete, tutti siamo un po' curiosi, e sono andato a vedere, pensando che si trattasse magari di una persona che da tempo non sentiva, insomma sono andato a guardare, ma senza alcun sospetto nè malizia.. Ho trovato una conversazione decisamente "hot" con tanto di commenti. Si trattava di una conversazione abbinata a videochat. Sono rimasto spiazzato, senza parole.
Ora, non voglio giudicare chi fa queste cose, non sono una persona così, ognuno è libero di fare ciò che vuole con la propria sessualità. Io personalmente non ho questo genere di abitudini perchè 1. non le trovo stimolanti 2. mi vergognerei a morte.
Gli ho fatto capire immediatamente che c'era un grosso problema, ma dopo aver letteralmente fatto finta di niente è letteralmente scoppiato in lacrime terrorizzato dall'idea che lo volessi lasciare all'istante. Gli ho spiegato cercando di essere il più razionale possibile, che non condivido la sua scelta ma che non mi sento di condannarlo nè di lasciarlo per questo motivo, ma che forse dovrebbe fare un po' di chiarezza con se stesso per questo motivo. Credetemi, è veramente una persona d'oro, non ho mai conosciuto nessuno al mondo come lui, e sono altrettanto certo che questa sua azione non sia necessariamente segno che la mia storia sia stata una bugia (potrei parlarvene per ore, ma non vorrei essere troppo prolisso).
Il grosso problema che ho ora è che non riesco ad interpretare bene questa cosa: c'è qualcosa che manca in me dal punto di vista sessuale? (si può parlare di questa tematica, non vorrei mai urtare la sensibilità di qualcuno)
Dal momento in cui ho scoperto tutto ciò fatico a dormire e spesso scoppio in lacrime, perchè non so come affrontare questa cosa.
Ne abbiamo parlato un po', ma rispetto anche il suo grandissimo imbarazzo, ha ammesso che è successo anche altre volte e che lo fa nei momenti in cui sente quel bisogno fisico che non riesce a controllare, non è assolutamente niente oltre al puro sfogo fisico, e anche da quello che ho letto si intuisce questo... Non vivendo assieme, non possiamo essere sempre vicini, e a volte passano anche delle settimane in cui non riusciamo ad avere un momento di intimità, vuoi perchè ci sono altri in casa, vuoi perchè siamo fuori... insomma capirete anche voi questa situazione. Anche a me succede di avere dei momenti in cui "non riesco a contenermi", ma ricorro ad altri mezzi.
Non voglio colpevolizzarlo, veramente, cerco di capirlo il più possibile, ma faccio molta fatica. Noto che da allora ha assunto un atteggiamento molto più freddo e pessimista, non ride più. Ci sentiamo comunque come facciamo di solito, ma sento che qualcosa è cambiato. So che sembra strano, ma ho paura di perderlo, avrei voluto far finta di niente, ma non ce l'ho fatta, e so che ho fatto la cosa giusta.
Ma sto male, non so veramente cosa fare. Non voglio vietarglielo, credo sia abbastanza grande per capire la dinamica di queste cose, posso provare ad accettare la cosa eventualmente, se ci riuscirò, sarà perchè lo amo.
Avrei bisogno del vostro supporto, se qualcuno ha vissuto una storia simile e l'ha superata. Per favore non ditemi che la storia dovrebbe finire perchè non è assolutamente quello che vorrei, a meno che non fosse lui a volerlo (ma perchè dovrebbe?). Il grande problema che ho non sta nel perdono o no, ma nel come dovrei interpretare e affrontare questa cosa, non la so gestire :(
Ultima modifica di Alexbord84 il sabato 28 dicembre 2013, 10:34, modificato 1 volta in totale.

Diabolik85
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da Diabolik85 » venerdì 27 dicembre 2013, 2:31

Ciao Alex,
innanzitutto bentornato nel forum.

Ho letto la tua storia e sinceramente non ci vedo nulla di così strano. Se a te la cosa NON dà fastidio, non vedo motivo per cui chiedere un nostro parere. Personalmente a me darebbe molto fastidio un comportamento del genere, però ecco, ognuno è fatto a suo modo. Nella mia ultima relazione quando sentivo una necessità simile a quella del tuo compagno, era perchè in quel periodo mi mancava qualcosa. Evidentemente al tuo compagno manca qualcosa, ma come dici tu c'è chi usa un mezzo piuttosto che un altro. L'unica cosa che puoi fare è parlarne faccia a faccia e vedere se c'è qualcosa che non va, anche se dal tuo racconto non mi pare. Certo che una relazione non può finire per un qualcosa di virtuale, l'importante però è che non si trasformi in reale e che persista. Poi oh, se va bene a te, va bene a tutti :)

In bocca al lupo!

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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da progettogayforum » sabato 28 dicembre 2013, 1:12

Ciao Alexbord84, vedo solo oggi il tuo post della vigilia di Natale. Quanto al recupero del vecchio account, se mi mandi due righe via mail (l'indirizzo lo trovi sul forum a "contatta Project") e mi dici il vecchio nick, te lo recupero di sicuro.
Quanto al tuo compagno, beh, mi viene in mente che per la sua età è decisamente esuberante e parecchio lontano dallo standard dei coetanei, segno che la salute lo assiste abbastanza bene. I suoi comportamenti distruggono il rapporto che c'è tra voi? Questo, a priori, non è affatto detto ma certo è che nella storia di un rapporto intergenerazionale intervengono molte variabili che non sono capite in modo simmetrico da entrambe le parti. Quello che tu racconti sembra più una scaramuccia tra coetanei sostanzialmente innamorati e un po' in crisi ma non sembra una tipica storia intergenerazionale. Le complicazioni, in queste cose, in genere hanno ben poco anche vedere con la sessualità e sono legate all'adattamento reciproco e al capire che la relazione è voluta da entrambe le parti anche se con motivazioni non sempre sovrapponibili. La tua storia mi spiazza un po' e mi dovrebbe portare a rivere molti concetti sui rapporti intergenerazionali. Quello che mi lascia perplesso è che le altre storie di questo tipo che ho visto avevano molti elementi di affinità tra loro mentre la storia che tu racconti sembra una classica storia tra coetanei.
Tanto premesso, mi sono chiesto, se il suo progressivo chiudersi in se stesso sia veramente da attribuire al fatto di essere stato colto sul fatto o non sia la spia di qualche altra cosa, cioè in sostanza di una possibile difficoltà di comunicazione.

Alexbord84
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da Alexbord84 » sabato 28 dicembre 2013, 11:19

Scusate, ho sbagliato ad inserire l'età... Era 27 e non 72 [ho corretto], chiedo scusa!

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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da progettogayforum » sabato 28 dicembre 2013, 11:21

Ricevo ora dall'autore del post di apertura di questa discussione una mail in cui mi spiega che ha corretto nel post di apertura l'età del suo ragazzo. Originariamente aveva scritto "per errore" 72, invece di 27!!
Beh, effettivamente come con il 27 tutto il discorso ha un senso ben diverso!!
Quindi i miei riferimenti ai rapporti intergenerazionali sono del tutto fuori posto.

barbara
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da barbara » sabato 28 dicembre 2013, 13:44

Caro Alexbord bentornato! Magari ci conosciamo già, comunque quella che tu poni è una questione fondamentale e assai delicata nella vita di una coppia , e cioè la fiducia. A un certo punto bisogna accettare il fatto che non c'è modo di controllare il comportamento altrui, per cui va fatta una scelta : fidarsi o non fidarsi. Certo è anche importante non trascurare certi segnali , e considerare anche che chi viene tradito è sempre l'ultimo a saperlo. Dunque va trovato un equilibrio fra credere alla parola dell'altra persona e verificare come stanno le cose. Eccedere in uno dei due estremi porta la coppia a una tensione insostenibile. Ognuno ha bisogno di avere la sua libertà e di non sentirsi il fiato sul collo, ma nel medesimo tempo è giusto che sappia che il partner non è cieco e sordo di fronte a certi atteggiamenti.
E poi bisogna anche capire qual è per noi il significato di tradimento. capire qual è il limite che ognuno di noi si dà per decidere fino a che punto accettare o non accettare. Si tratta di un limite molto soggettivo perché ci può essere la persona che non tollera nemmeno che il partner accetti delle avances virtuali e invece la persona che accetta di perdonare perfino che il partner abbia fatto sesso con qualcun altro.
Sono scelte che ognuno fa in base a quanto si sente ferito e in base a quanto ritiene che accettare una determinata cosa sarebbe mancanza di rispetto per sé.
Evidentemente al tuo ragazzo come minimo piace essere corteggiato. Gli piace il gioco della seduzione . Il che non significa che la cosa si spinga più in là del gioco. Per farti un esempio nel rapporto fra uomo e donna questo genere di gioco fra conoscenti, colleghi ecc è una prassi così diffusa da essere di fatto la norma, anche se in genere non si arriva a comunicazioni dirette di tipo sessuale. Nella maggior parte dei casi resta comunque un gioco in altri no.
Per concludere potresti anche chiederti se nella vostra relazione ci sia abbastanza spazio per questo tipo di gioco che al tuo compagno piace molto e magari regolarti di conseguenza. ;)

Alexbord84
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da Alexbord84 » sabato 28 dicembre 2013, 14:08

Grazie per la risposta molto interessante! La cosa che più mi preme in questa situazione è che, nonostante cerchi di capire e accettare questa cosa, comunque mi crea un po' di confusione. Il discorso sul fatto che ognuno, anche nella vita di coppia, ha bisogno della propria libertà, è assolutamente vero, sono d'accordo con te! Non so bene però come far fronte al tutto. Ne abbiamo parlato abbastanza liberamente in questi giorni, e da entrambe le parti sappiamo che non minerà la nostra relazione, solo che inevitabilmente ci penso in continuazione. Ho capito che la sua è probabilmente pura e semplice voglia di essere corteggiato, voglia di evadere un po': ho cercato un po' di mettermi nei suoi panni e, anche se avrei fatto scelte diverse, comprendo il tutto. non gli ho chiesto di scusarsi o di promettere di non farlo mai più, preferisco che sia lui a prendere questa scelta, se vuole. Sono disposto a far spazio a questo tipo di gioco nella nostra relazione, solo che, ora che lo so, è inevitabile che vorrei esserne tenuto al corrente. Non so spiegarmi bene, "vorrei non aver mai saputo ma vorrei sapere"... forse è troppo difficile da spiegare a parole :) Ma, nonostante tutto, ci penso lo stesso... Forse è solo una questione di tempo?

barbara
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da barbara » sabato 28 dicembre 2013, 17:57

Il fatto che ne avete parlato è molto importante. Se il tuo obiettivo è avere una relazione duratura, questa è la chiave per rendere solido un rapporto: parlare sinceramente e trasformare una crisi in un'occasione di conoscenza e di crescita come persone e come coppia.
La crisi è quasi sempre indice di una differenza di vedute e di sentire , che porta due partner a trovarsi in conflitto. Superare una crisi significa per la coppia arrivare a una mediazione che tenga conto delle diverse posizioni , ma significa per i singoli interrogarsi , proprio come stai facendo tu, sul perché di queste differenze. Mano a mano che si approfondisce la conoscenza di qualcuno è ovvio che ci rendiamo sempre più conto di come alcune cose che per noi sono scontate non lo sono affatto per l'altra persona.
In un certo senso siamo obbligati a relativizzare il nostro modo di vivere per fare posto al modo di vivere dell'altro, e così facendo si crea un cambiamento che è reciproco.
Ma per poterlo fare bisogna andare al di là dell'etichetta "giusto" o "sbagliato" e mettersi in ascolto. Ascoltare l'altro ma anche noi stessi, le nostre emozioni.
Inutile negare che questo episodio ti ha ferito, e di questa realtà l'altro deve essere reso partecipe.

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Blackout
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da Blackout » sabato 28 dicembre 2013, 19:38

Ciao Alex
leggendo il tuo post mi è venuta in mente una storia che mi aveva raccontato un amico che purtroppo portava ad un brutto finale per la coppia. Solo che là la coppia viveva vicino, non mancava certo la possibilità di momenti intimi e il rapporto non durava da così tanto tempo.
Da come la descrivi tu non mi sembra per niente una situazione di "quasi tradimento" probabilmente il fatto che non avete una vita sessuale frequente per via dei vari intoppi, rende il tuo ragazzo sensibile a queste videochat. Credimi, anche io ne ho una vergogna pazza eppure per tanta gente è una valvola di sfogo e un mezzo di una normalità per me inarrivabile.
Magari ti senti per così dire un pò sostituito in quei frangenti ma non credo sia una cosa del genere. Comunque hai fatto bene a dirglielo e se ne state parlando significa che è una cosa che volete superare per il bene della coppia. Ormai lo sai, inutile girarci intorno, se le cose non cambiano ci devi convivere, chiaramente se è quello che vuoi. O magari cercate di aumentare le volte in cui potete stare per i fatti vostri (passare anche settimane senza far nulla con il proprio partner, per alcuni diventa molto spossante).
Secondo me, ora che l hai beccato lui ridurrà un po' questo vizietto e tu riuscirai a ingoiarlo più facilmente con un pò di pazienza. Vi auguro buona fortuna, stimo tantissimo chi per il bene della coppia è disposto a fare qualche sacrificio.
Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te. (P. Coelho)

solpi
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Re: Credevo di essere felice, non so se potrò esserlo ancora

Messaggio da solpi » lunedì 30 dicembre 2013, 20:26

Sono alexbord, scusate il cambio di nome, ma sono riuscito grazie a project a recuperare il mio vecchio account.

Vi ringrazio per queste parole, un po' mi conforta sapere che si tratta di una problematica che si può risolvere. A ormai più di una settimana devo ammettere che ci soffro ancora parecchio: nonostante razionalmente cerchi di tenere fronte a questa cosa, continuo ad essere parecchio sospettoso. Mi dispiace molto essere così, mi sto sforzando di comprendere questa situazione, un po' delicata. Forse deve servirmi un po' di lezione, che ognuno ha la sua parte "privata". Vi giuro, mi sembra di essere sdoppiato: da una parte mi sento ferito e tradito, dall'altra parte invece mi dico che non c'è niente di male e che è una cosa che accade... Insomma, meglio così che un tradimento! Però non riesco a smettere di pensarci... Vorrei tanto poter superare questa cosa, è quello che veramente voglio, ma non ci riesco, eppure non vorrei per niente al mondo che la nostra storia avesse ripercussioni negative. Scusate se sembro un po' esagerato, ma questo è l'unico posto in cui cerco di dire tutto quello che penso...

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