UNA COPPIA GAY TRANQUILLA

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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progettogayforum
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UNA COPPIA GAY TRANQUILLA

Messaggio da progettogayforum » martedì 13 ottobre 2020, 1:34

Caro Project,
ricordo di aver cominciato a bazzicare per il tuo forum tanti anni fa e un po’ mi ha fatto da vaccinazione nei confronti dei siti di incontri, delle ap e soprattutto del sesso facile. In qualche modo ti devo molto, anche se tu non lo sai, perché ho conosciuto il mio compagno, col quale convivo da anni, sulla chat di Progetto Gay, quando c’era tanta gente e c’erano addirittura due canali di chat. Tu non mi conosci, perché io ero uno di quegli utenti alla scappa e fuggi e allora mi sarei imbarazzato parecchio a parlare con te.

Adesso ho 35 anni e il mio compagno ne ha 31. Posso dire che tutto sommato siamo una bella coppia. Lui è proprio bello, io molto meno, ma siamo una bella coppia perché sono più di otto anni che conviviamo e che ci vogliamo bene. Io mi chiamo Paolo e il mio compagno si chiama Giovanni. Siamo sempre stati tranquilli e abbiamo avuto parecchie fortune, oltre quella di incontrarci su Progetto e di sentirci un po’ affezionati all’ambiente, anche se dall’esterno.

Abbiamo avuto entrambi famiglie che non ci hanno creato problemi. Hanno certamente faticato per accettare la nostra relazione, ma almeno non ci hanno creato problemi di principio, direi che soprattutto i miei genitori hanno faticato ad accettare la situazione quando non conoscevano Giovanni e quindi ragionavano molto in astratto. I genitori di Giovanni con lui avevano un ottimo rapporto anche da prima e non avrebbero mai avuto paura che lui potesse mettersi nei guai. Noi siamo entrambi figli unici, il che per un verso semplificava i rapporti familiari ma per l’altro, forse, rendeva più difficile accettare l’idea di un figlio gay, ma alla fine, i nostri genitori si sono incontrati e hanno fatto amicizia. Questa è stata la nostra seconda fortuna, ma quella più importante è stata che stavamo proprio bene insieme.

Non siamo festaioli, modaioli, non fumiamo, non beviamo, lavoriamo molto ma senza la fissa della carriera e dei quattrini, perché ci vogliamo godere la nostra vita. Prima abbiamo studiato, poi abbiamo dovuto pensare a trovare lavoro e abbiamo avuto poco tempo per noi, adesso che le nostre situazioni lavorative sono almeno relativamente stabilizzate, vogliamo avere un po’ di tempo per noi, non per viaggiare o per fare chissà che cosa, ma proprio per stare tra noi. Noi abbiamo sempre avuto entrambi il sabato e la domenica libera e la sera del sabato ci divertivamo a cucinare qualcosa di diverso, o a fare il bucato e a stirare, o a pulire casa, e poi ci mettevamo insieme sul divano a vedere la tv. Possono sembrare delle banalità, ma stare sdraiato sul divano e sentire il calore del corpo del mio compagno appoggiato a me mi riempie di tenerezza. Una carezza e un sorriso sono la cosa più bella del mondo se vengono dalla persona giusta.

Prima di conoscerci abbiamo avuto delle esperienze ma minime, un po’ deludenti, e quindi in un certo senso educative, ma mai traumatiche. Voglio dire che abbiamo capito che per stare bene insieme bisogna stare sulla stessa lunghezza d’onda, cioè bisogna vedere la vita in un modo piuttosto affine, altrimenti le contraddizioni prima o poi vengono fuori. Cioè in amore il chi conta molto più del che cosa e del come.

Da quando ci siamo conosciuti siamo vissuti in monogamia stretta, non per dovere teorico di fedeltà o per paura delle malattie, ma perché stavamo bene insieme. Abbiamo cercato insieme il nostro equilibrio sessuale e non è stato nemmeno difficile trovarlo perché anche da quel punto di vista ragionavamo più o meno allo stesso modo. Il sesso tra noi c’è e c’è sempre stato, fin dai primi tempi, ma altri momenti della vita non sono stati per noi meno fondamentali.

In particolare a me è capitato qualche anno fa di perdere il lavoro e in quel momento ho sentito Giovanni vicinissimo. Lui sapeva che io stavo vivendo un momento molto difficile e mi è stato vicino non a parole, ma passando ore a scorrere annunci e a verificare possibilità e condizioni di lavoro. Certe volte abbiamo passato la notte insieme al computer a preparare e a spedire curriculum e siamo andati in giro il sabato per fare colloqui di lavoro. Il problema del lavoro era un mio problema ma mi sono sentito molto confortato dalla presenza di Giovanni e penso che se il problema fosse stato suo non avrebbe potuto darsi da fare più di come ha fatto per me, e tutto questo operativamente senza chiacchiere inutili. A lui premeva che io trovassi il miglior lavoro possibile e in tempi brevi, non pensava minimamente a dovermi dimostrare che se ne stava occupando, lui non doveva fare bella figura ma risolvere il problema.

Sia io che lui avevamo già pochi amici prima di conoscerci, poi i nostri amici si sono conosciuti e i suoi amici sono diventati amici miei e viceversa. Adesso gli amici non sono più né miei ne suoi ma nostri, nel senso di noi come coppia, sono in tutto sette persone, due coppie etero, una coppia gay e un ragazzo etero in cerca di ragazza. Tra noi tutti sanno tutto di tutti e non ci sono mai stati problemi. Quando lo racconto non ci crede nessuno, mi dicono che è impossibile, ma è proprio quello che succede.

Io adesso mi sento sereno e ho solo in sottofondo la paura che tutto questo possa essere sconvolto da un momento all’altro da qualcosa di imprevisto e di terribile, perché quando la tua felicità l’hai realizzata hai paura di perderla. Nella nostra vita non ci sono stati fatti eclatanti, è stato tutto molto tranquillo. I nostri genitori stanno ancora tutti in buone condizioni di salute e le cose dovrebbero andare avanti così almeno per una decina d’anni. Il covid, che per tanta gente è stato uno sconvolgimento, a noi ha portato l’opportunità di lavorare entrambi da casa. Si lavora sì, ma non ci sono più i tempi di trasferimento e abbiamo molto più tempo per noi.

Sto sperimentando quanto sia importante essere in due nel senso sostanziale del termine, è proprio una cosa che ti tranquillizza, che ti fa stare bene, e poi ti rendi conto di essere importante anche tu per il tuo compagno, sai che puoi metterlo di buon umore quando è triste o si sente frustrato e soprattutto hai un motivo per non lasciarti andare quando ti gira male, devi stare bene anche per lui, e non è una cosa da poco, ti fa tirare fuori il meglio che hai dentro. Quando è di buon umore, Giovanni canticchia e di riflesso io mi sento contento, quando sta troppo tempo senza canticchiare vuol dire che c’è qualcosa che non va e che ha bisogno di una carezza o di un bacetto, e funziona.

Quando ci siamo conosciuti non vivevamo nella stessa città ma in città molto vicine, a pochi minuti di treno. Ci vedevamo tutte le volte che avevamo un pomeriggio libero, quindi almeno due volte alla settimana, poi piano piano abbiamo cominciato a spostarci in macchina, anche per avere un posto dove rimanere a parlare con un minimo di tranquillità e di privacy quando pioveva, perché all’inizio i nostri genitori non sapevano nulla di noi, quando l’hanno saputo, in pratica un anno dopo che ci siamo conosciuti, Giovanni veniva a casa mia e io andavo a casa sua, non c’erano problemi, è vero, ma avevamo bisogno di un avere un po’ di intimità ed è così che abbiamo cominciato a pensare di cercare lavoro nella stessa città e di vivere insieme.

In pratica io ho mandato i primi curriculum ad aziende della sua città quando lui stava ancora finendo gli studi e ho trovato lavoro nella sua città. Lui non guadagnava ancora e l’idea di prendere un appartamento insieme, intendo dire proprio di acquistarlo insieme, cioè di pagarlo metà per uno, non era praticabile, e allora sono stato in un affitto “per studenti” cioè in un affitto che poteva essere rinnovato annualmente e siamo andati avanti così per quasi due anni, ma almeno avevamo un posticino tutto nostro.

Quando lui ha cominciato a lavorare ormai i nostri genitori si conoscevano e facendo uno sforzo notevolissimo, ci hanno pagato un anticipo per l’acquisto di un appartamento. A dire la verità non è stato tutto semplice perché né i suoi genitori né i miei erano favorevoli ad un acquisto in comune, perché in caso il rapporto non fosse andato bene ci sarebbe stato anche il problema di dividere la casa. Ma francamente una eventualità del genere sembrava del tutto impensabile sia a me che a Giovanni e così abbiamo preso l’appartamento.

Il mutuo non era molto pesante perché lavoravamo in due, poi quando io ho perso il lavoro e sono stato senza lavorare per quasi un anno, cioè ho fatto lavori saltuari per quasi un anno, per me, pagare la mia parte non era proprio facile, ho continuato a pagarla comunque, ma Giovanni pagava tutte le bollette, le tasse, il bollo della macchina e l’assicurazione, tra l’altro avevamo anche dato via la mia macchina che era più nuova e valeva qualcosa di più, e avevamo tenuto per noi solo quella di Giovanni, perché, dato che vivevamo nella stessa casa non avevamo bisogno di due macchine. Avevamo fatto un mutuo corto per pagare meno interessi. Avremmo fatto uno sforzo più intenso ma più breve. Oggi ci manca solo un anno alla fine del mutuo e poi la nostra casetta sarà veramente nostra.

Giovanni dice molto bene del posto dove lavora e dei suoi colleghi ma non li considera amici, non li riceve mai a casa. Io sul posto di lavoro ho le mie soddisfazioni ma in un certo senso non ho fisicamente un posto di lavoro, cioè in teoria ce l’ho, ma su 10 giorni, almeno otto li passo in giro per la provincia, con la macchina aziendale, a fare sopralluoghi e a montare impianti. Le squadre di operai con le quali lavoro cambiano sempre e io mi trovo perennemente nel ruolo dell’esperto che viene da fuori ma che non ha niente a che vedere con l’ambiente. I miei capi si fidano di me perché non creo problemi e anzi li risolvo se ce ne sono. Se devo dire la verità, non ho mai avuto veri problemi di lavoro, qualche complicazione sì, ma per disguidi di tipo amministrativo e solo per quello.

Qualche problema invece lo ha avuto Giovanni con una ragazza che ha un po’ perso la testa per lui, e si tratta di una sua collega di lavoro, ma non lavorano proprio insieme. Ne abbiamo parlato ma io non sapevo che cosa dirgli. Alla fine lui si è dimostrato distaccato e la ragazza si è messa l’anima in pace, senza bisogno di dire nulla e di fare dichiarazioni di nessun tipo. Tutta la storia non è durata più di un paio di mesi ed è finita da sé. A me non sono mai successe cose del genere perché nel mio ambiente di lavoro non ci sono donne. In questo periodo della vita mi sento felice e vedo che anche Giovanni si sente felice.

Project, se vuoi pubblica pure questa mail, io sento spesso ragazzi (etero ma non solo) che parlano di omosessualità come se fosse una specie di catastrofe e parlano degli omosessuali come di una specie di razza dannata. Non so che esperienze abbiano avuto nella vita e non mi permetto di giudicare nessuno, mi limito solo a dire che è proprio l’omosessualità che mi ha reso felice. Io voglio bene a Giovanni e mi sento amato da lui. Saranno pure cose rare, ma queste cose esistono eccome!

Ciao Project! Ti saluta anche Giovanni. Grazie di quello che inconsapevolmente hai fatto per me e per Giovanni!
Paolo

Lorenz
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Re: UNA COPPIA GAY TRANQUILLA

Messaggio da Lorenz » mercoledì 4 novembre 2020, 18:18

Salve, ragazzi. Una bella lettera per narrare una bella storia di due persone che sanno volersi bene. Ecco questo è l'esempio di come intendo io l'amore tra persone dello stesso sesso. Mai e poi mai sia qualcosa che rende un sentimento qualcosa di riprovevole. Io sono qui da non molto ed ho una storia di corca 18 anni alle spalle e col mio amore ho deciso che è giunto il momento di legalizzare la nostra convivenza con una unione civile. Stiamo bene insieme alla stessa maniera di come hai raccontato la tua vita familiare. Un bell'esempio dunque per tutti: grazie

Lao
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Iscritto il: domenica 19 luglio 2015, 20:41

Re: UNA COPPIA GAY TRANQUILLA

Messaggio da Lao » giovedì 5 novembre 2020, 0:16

Auguro a Giovanni, Paolo e Lorenz di non smettere di cercare e di rendere vera questa felicità così speciale.

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progettogayforum
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Re: UNA COPPIA GAY TRANQUILLA

Messaggio da progettogayforum » venerdì 6 novembre 2020, 19:58

Caro Lorenz, ho letto la tua risposta al post viewtopic.php?f=22&t=4863 e te lo ripeto anche qui, sono felicissimo di leggere le cose che hai scritto! Ho conosciuto parecchie coppie intergenerazionali ed erano cose serie. Imporre limiti a priori ai rapporti d'amore significa non capire che dove c'è amore vero non ci cono limiti. Auguro a te e al tuo compagno ogni bene possibile per la vostra prossima Unione Civile! Pensare che voi possiate legalizzare il vostro rapporto è segno che il mondo sta realmente cambiano e che molti pregiudizi stanno crollando.
TANTI CARISSIMI AUGURI!!!

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