MA NOI POSSIAMO ESSERE UNA COPPIA GAY?

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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MA NOI POSSIAMO ESSERE UNA COPPIA GAY?

Messaggio da progettogayforum » sabato 19 dicembre 2020, 12:03

Ciao Project,
mi piacerebbe parlare un po’ con te per avere un confronto su alcuni punti importanti per il mio rapporto col mio compagno. Ho letto il tuo manuale “Essere Gay” e ci ho trovato molte cose che corrispondono alla mia esperienza. Cercherò prima di riassumere i fatti e poi di presentarti i miei dubbi.

Io ho 29 anni, mi puoi chiamare Max, non ho mai frequentato ambienti gay e fino ad un paio di anni fa non avevo mai avuto amici gay e meno che mai un compagno. Ho sempre fatto moltissimo uso di pornografia, non proprio a livello di dipendenza ma quasi, diciamo che era come una droga che mi permetteva di avere comunque una sessualità pure non avendo partner di nessun genere. Non ho mai fatto uso di siti di incontri o di chat erotiche o di applicazioni per incontri gay, penso di non averlo fatto più per paura delle malattie che per la cosa in sé. Intanto mi sono laureato e ho trovato anche lavoro.

Quando stavo all’università sognavo di trovare il ragazzo dei miei sogni all’università, quando ho cominciato a lavorare ho sognato di trovarlo nell’ambiente di lavoro, ma non ho trovato niente né da una parte né dall’altra. Io non sono un ragazzo da copertina, sono molto normale, passabile ma non un divo del cinema, forse anche questo conta molto e magari conta molto anche il fatto che non vado in giro a cercare occasioni.

Comunque, a Pasqua 2017 incontro per puro caso, tramite amici un uomo sposato di 36 anni, esattamente dieci anni più di me, un uomo molto bello, c’è una certa simpatia reciproca, da parte mia anche qualcosa in più, ma lui è sposato, non ha figli ma è sposato, quando ha usato l’espressione “mia moglie” ha gelato tutti i miei bollenti spiriti e io ho cercato di allontanarmi da lui che invece faceva di tutto per trattenermi. O meglio non ci provava affatto a livello sessuale, ma aveva per me delle attenzioni che nessuno ha mai avuto, mi telefonava spesso, parlavamo di tutto, ma non di sesso o di vita sentimentale, insomma era un buon amico e qualcosa di più di un buon amico.

A staccarmi non ce l’ho fatta perché lui mi corteggiava in modo molto discreto ma il suo era, nonostante tutto, il modo di fare di un amante, non quello di un amico. Ovviamente lui deve avere capito che io ero gay, non so da che cosa lo abbia capito, ma certamente lo ha capito perché a un certo punto è stato lui a cominciare a parlare di sesso e in pratica mi ha detto che era sposato ma era gay, che poteva anche avere rapporti con la moglie, e succedeva, ma non era quello che voleva veramente, mi ha detto che quando si masturbava pensava agli uomini e che da quando mi aveva conosciuto aveva cominciato a pensare a me. È chiaro che per fare un discorso di questo genere lui doveva dare per scontato che io fossi gay, e infatti poi me lo ha detto chiaramente.

Ti giuro, Project, che non sapevo che pesci prendere, stare con lui mi sarebbe piaciuto eccome, ma lui era sposato e le complicazioni sarebbero state tantissime. Per me sono state giornate piene d’ansia, ti si presenta un’occasione praticamente unica di stare con l’uomo che desideri ma lui è sposato, è gay, ma è sposato. Siccome non sapevo che cosa dire gli ho accennato al fatto che avrebbe potuto divorziare, perché ormai c’era il divorzio breve e col consenso di entrambi i coniugi bastavano 6 mesi di separazione, altrimenti dodici, ma comunque poteva essere una cosa tutto sommato breve. Lui era perfettamente al corrente di tutte queste cose e quindi aveva pensato concretamente al divorzio solo che poi non se l’era sentita e non aveva preso nessuna iniziativa. Quando ne abbiamo parlato insieme lui era molto titubante. Io non me la sono sentita di insistere, anche perché, se poi lui non avesse divorziato, mi sarei cacciato in una situazione molto complicata e dall’estate del 2017 abbiamo interrotto ogni tipo di contatto, anche quello telefonico.

A febbraio 2018 mi chiama una mattina molto presto, saranno state le 6.00, più o meno, e mi chiede se mi sono trovato un ragazzo, io gli dico di no e lui mi dice: “Non so se ti può interessare ma io sono in attesa di divorzio. Mia moglie si è trovata un compagno e mi chiesto se ero disposto a fare un divorzio consensuale e io le ho detto di sì.” Mi sentivo preso in contropiede e gli ho risposto: “Fammi fare mente locale. Ci devo pensare un po’ … Ti richiamo io a ora di pranzo.” Lui mi ha detto semplicemente. “Ok!” e abbiamo chiuso la telefonata. Lui aveva parlato fin dall’inizio di andare a convivere. Sapevo che la casa in cui stava con la moglie era sua e che erano in regime di separazione dei beni, ma il problema casa non ci sarebbe stato comunque perché io avevo il mio piccolo appartamentino in affitto, anche se portarci dentro stabilmente un’altra persona mi avrebbe creato grossi problemi col padrone di casa. Insomma, Project, prima di dargli la mia risposta mi sono fatto mille domande ma soltanto su aspetti economici o di rapporti sociali. Io allora pensavo che non ci potessero essere altri problemi.

All’ora di pranzo lo chiamo e gli dico che la cosa mi interessa e molto! Lui ne è felice. Ci diamo appuntamento a casa sua per cenare insieme e per parlare di noi. Vado a casa sua, ha preparato una cena con le candele, una cosa che non sopporto, gli chiedo di spegnere le candele, lui lo fa senza fiatare, rendendosi conto che tutta quella messa in scena da seduzione è solo controproducente. Mi rendo conto che lui si aspetta che dopo cena io vada a letto con lui, ma lo freno subito e gli dico: “Prima dobbiamo fare il test!” e lui mi risponde: “Ma non ce n’è bisogno, e poi ho i preservativi.” Gli ho detto che non dovevamo correre rischi perché nessuno di noi due poteva conoscere la vita sessuale dell’altro. Lui mi ha chiesto se avevo avuto molti ragazzi, quando gli ho detto che non ne avevo mai avuto uno non ci ha creduto e ha pensato che fosse una battuta, poi per quanto riguardava lui mi ha detto: “Io ho fatto sesso solo con mia moglie e qualche volta pure prima, ma solo con donne.” Quasi che il sesso fatto con una ragazza fosse meno pericoloso. Lì per lì per lì non mi sono fermato a pensare che cosa potesse significare che prima di sposarsi aveva fatto sesso con altre ragazze.

Comunque ha ingoiato il boccone amaro del fatto che si dovesse fare prima il test e dopo qualche giorno lo abbiamo fatto ed è venuto tutto negativo, quindi si poteva dare il via libera al sesso. Vado a cena a casa sua, questa volta senza candele, cena spartana e rapida e poi in camera da letto. E qui per me è arrivata la prima doccia fredda, pretende si spogliami lui, non è il massimo ma glielo posso permettere, mentre mi spoglia mi dice: Adesso mi devi dare la tua “cosina”, io lo guardo con tanto d’occhi e lui si riprende subito: “… il tuo cosino” … Gli faccio un’altra volta una smorfia come per dire, almeno stai zitto! Mi fa cenno che ha capito. Per un po’ le cose vanno avanti passabilmente, Poi si distrae e mi chiama con il vezzeggiativo che usava per la moglie. Io lo guardo di nuovo con uno sguardo di fuoco. Le cose tornano a migliorare, ma dopo qualche minuto mi dice: “Tu sei la mia puttanella preferita!” E qui non ci ho visto più e gli ho detto: “Mi sa che tu hai sbagliato persona…” Insomma, non siamo arrivati alla fine, perché ogni tanto venivano fuori cose strane, molto tipicamente etero e poi io non voglio essere il sostituto di una donna, se lui vuole una donna che problema c’è? Ce ne sono tante!

A fine serata era quasi alle lacrime e mi ha detto: “Mi devi insegnare a fare sesso come i gay, perché sono ancora molto indietro.” La seconda volta che ci siamo incontrati per fare sesso ha evitato le gaffe più grossolane e abbiamo fatto anche un po’ di sesso, piuttosto poco veramente, lui era contento perché non l’ho rimproverato e siamo arrivati fino alla fine ma io mi sono sentito in modo pesantissimo il sostituto di una donna. Dovevo fare su di lui tutto quello che fa una donna, ma lui non faceva mai lo stesso con me, aveva un comportamento disinteressato al mio “cosino” come lo chiamava lui e mi diceva che ho bei seni e un bel sedere, una cosa che non avrei mai detto ad un ragazzo gay.

Comunque, in un modo o nell’altro un po’ di sesso lo abbiamo fatto ma francamente non era proprio un gran che. Dopo la seconda volta cominciavo a pensare che mi ero veramente messo nei guai e che probabilmente lui non era affatto gay, forse vagamente bisessuale. Una sera in cui era un po’ sconfortato della nostra esperienza invece di fare sesso abbiamo solo parlato ed è stato molto meglio. Gli ho chiesto che cosa provava quando faceva sesso con una donna e lui me ne ha parlato in un modo molto etero, gli ho chiesto anche che cosa si aspettava da un uomo e lui mi ha risposto: “Prima di tutto amicizia … poi anche sesso, però da un uomo vorrei soprattutto affetto.” Gli ho chiesto: “Ma perché allora la prima volta che sono venuto da te volevi fare sesso con me subito?” Mi ha risposto: “Perché credevo che a te facesse piacere … adesso se non vuoi più fare sesso con me lo posso capire, però non te ne andare io ho bisogno di una persona che mi rispetti e mi capisca. Non so se mi sono veramente innamorato di te, tu sei l’amico che non ho mai avuto … e assurdo eh?” Io gli ho detto: “Non è affatto assurdo … mi sa che noi dovremmo parlare molto … che posso dirti? Non mi aspettavo una cosa di questo genere, ti sei fidato di me fino a questo punto … è ovvio che non me ne andrò, ma mi sembra strano diventare l’amico più caro di un etero che può pure andare a letto con me, almeno fino ad un certo punto, ma poi continuerà ad amare le donne … “

Lui mi ha risposto: “No io non sono etero, con te ci voglio stare, non penso proprio che potrei rimettermi con una donna, il contatto che ho con te è proprio diverso. Io ti amo di più di come amo le donne, non ho mai trovato una donna che mi capisse veramente, pesavo che fosse successo con mia moglie ma quando lei ha visto i miei punti deboli si è comportata come tutte le altre. Io non la biasimo, forse al suo posto avrei fatto lo stesso. Tu invece non sei scappato e non penso che sia così per quel po’ di sesso maldestro che puoi fare con me che provo a volerti bene come farebbe un gay ma non so nemmeno da dove cominciare, certe volte penso che ci riuscirei ma qualche volta penso proprio di no. Mi sono chiesto: ma noi possiamo essere una coppia gay? Non mi chiedere che cosa penso perché non lo so nemmeno io, io adesso sto bene ma ho paura che tu possa sparire come è sparita mia moglie.”

Caro, Project, i fatti finiscono qui. Io gli voglio bene, è un brav’uomo che prima mi sembrava forte e inarrivabile ma poi si è dimostrato fragile e molto insicuro. Con me è stato onesto al 100% e probabilmente pure con la moglie, e io penso che la moglie se ne sia andata proprio per questa sua fragilità, per la perpetua indecisione e perché ti rendi conto che in fondo su di lui puoi contare soltanto fino a un certo punto. Lui è stato etero a modo suo per tanti anni, poi ha provato ad essere gay, ma sempre a modo suo, e in un certo senso ha fallito tutte e due le volte. Ha paura di essere sé stesso, deve seguire un copione dettato dall’esterno, pensa che se segue il suo istinto sbaglia e si trattiene, fa le cose sempre a metà, partecipa, ma con la perenne paura di sbagliare, di me si fida ma nello stesso tempo mi teme, della sua sessualità dice: “Io sono gay” e in un certo senso è vero, è contento di stare con me ma ha paura di deludere di non essere all’altezza anche se non è per niente così. Adesso non conviviamo, ma lui lo vorrebbe, me lo fa capire in tutti i modi. Prima avevo qualche dubbio sul fatto che fosse veramente gay, ma poi quei dubbi sono svaniti perché lui è sessualmente coinvolto e questo è innegabile, in sostanza io non ho paura di un ritorno di fiamma verso le donne perché lui con me sta bene, e in un certo senso pure io. Mi ha raccontato un po’ della sua vita che è stata una vita sostanzialmente normale. Dice di avere saputo da sempre che gli piacevano gli uomini ma che poi ha fatto sesso solo con le ragazze perché con loro era tutto molto più facile e alla fine lui non era refrattario alle donne, ma dice che quando stava con una donna, se avesse potuto scegliere se ne sarebbe andato con un uomo.

Adesso vengo al punto, Project, non so dirti se la storia con lui mi soddisfa veramente, forse potrei stare meglio con un altro, ma alla fine penso che anche con un altro starei bene sempre in modo relativo, i problemi sarebbero altri ma non è detto affatto che sarebbero minori di quelli che ho con lui. Certo mi sono trovato in una situazione lontanissima da quella che avevo sognato per anni, però io a quest’uomo voglio bene veramente, non so come dirlo, non lo vedo tanto come il compagno per la vita sul modello che mi ero immaginato ma gli voglio bene, ho l’impressione che lui conti molto su di me e questo mi gratifica. Tra noi c’è un dialogo che penso sia inimmaginabile per moltissime persone. Per un certo periodo pensavo che avrei dovuto cercare un sistema per poter tagliare la corda e liberarmi di lui, ma adesso sto cominciando a pensare che in fondo non lo voglio fare. E qui viene la domanda che ti faccio: tu che faresti?

Io non ho paura che lui possa prendere male il fatto che ti ho mandato questa mail, perché lui sa esattamente come stanno le cose e sa anche che sono molto incerto, o forse sa che anche se sono molto incerto, comunque gli voglio bene.

Ti allego il mio contatto skype [omissis] perché preferirei parlarne a voce, se lo ritieni possibile, metti la mail nel forum, magari mi arriva anche da lì l’input giusto.

Grazie e spero di sentirti presto.
Max

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