ATTRAZIONE E REPULSIONE IN UNA EX COPPIA GAY

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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ATTRAZIONE E REPULSIONE IN UNA EX COPPIA GAY

Messaggio da progettogayforum » sabato 26 dicembre 2020, 13:31

Caro Project,
intanto Buon Natale! Siamo un po’ tutti bloccati per il covid e si fa un po’ Natale per modo di dire. Come stai passando il Natale? Da solo, scommetto! Ma fai bene, perché i rischi sono grossi.

Ti racconto un po’ di cose, così passi un po’ di tempo a leggere e io ne passo un po’ a scrivere.

Ho 36 anni, non amo le feste, sono come un orso e mi piace vivere nella tana. Ieri ho passato la giornata a rispondere a un sacco di persone che mi hanno fatto gli auguri, però il 99% di loro ha una mailing list e gli auguri sono automatici, lo capisco perché si tratta di messaggi molto standard, e questo mi fa un po’ di malinconia. Poi ci sono anche i messaggi degli amici veri, che sono pochissimi, e che quest’anno in pratica ho sentito solo per telefono. Rispondere a tutti questi messaggi, la maggior parte dei quali arrivano da contatti di lavoro, non mi è mai piaciuto, ed è per questo che non gradisco il periodo delle feste, però le feste, quest’anno, mi hanno fatto capire tante cose.

Io ho avuto tre storie di una certa importanza, voglio dire storie con ragazzi, di due di loro non ho saputo più niente, col terzo (in realtà è stato il primo) ho mantenuto un certo rapporto, a lui in fondo ci ho sempre tenuto, anche se alla fine ciascuno ha fatto la sua vita. Ma i nostri contatti, dopo che ci siamo lasciati, sono stati sempre evanescenti, quasi ambigui. Gli altri due sono spariti, lui no, diciamo che è “quasi sparito” e forse anche lui un qualche interesse nei miei confronti ce l’ha, ma il guaio è che non ci siamo mai capiti veramente. Il rischio del fraintendimento, del non capirsi, o del capire una cosa per un’altra lo percepisco chiarissimo.

Non ho mai capito se lui ha avuto o ha ancora qualche progetto su di me, è tutto giocato sul non detto, è tutto giocato su allusioni, sul dire mezza parola e poi tornare subito indietro, sul dare per scontate le intenzioni dell’altro anche quando l’altro non ha detto o fatto nulla di chiaro, e temo molto seriamente che lui scambi per rifiuti certe mie ritrosie, perché tante volte lo temo anche un po’ cioè ho quasi paura di lui, nel senso buono, lo vedo timoroso ma allo stesso tempo invadente.

Abbiamo vissuto una storia molto bella tanti anni fa, che poi è finita perché era evidente che lui aveva bisogno di una persona più viva, più simile a lui. Quando mi ha detto che non se la sentiva di andare avanti si aspettava una scenata di gelosia che non c’è stata ed è rimasto spiazzato, ma ormai aveva detto quello che aveva detto e ha mantenuto il punto. Io non l’ho ricercato per riprendere la relazione perché capivo che lui con me si sentiva stretto, ma “a modo mio” gli voglio bene e mi dispiace vederlo sempre insoddisfatto.

Quando stavamo insieme ci siamo voluti bene ma avevamo ciascuno sull’altro un progetto troppo individuale e troppo lontano dalla realtà. Una vita con lui l’avrei vissuta ma con tanti se e con tanti ma. E lui stesso forse una vita con me non l’avrebbe nemmeno voluta. Io gli voglio bene ma capisco che per costruire qualcosa insieme questo non basta, e non è bastato, e direi che il discorso vale anche per un eventuale futuro, ammesso e non concesso che lui abbia in testa cose simili, cosa che non credo proprio realistica.

Lui poi si adombra facilmente, pensa che io lo tenga a distanza, forse in qualche modo io lo faccio, ma noi non ci spieghiamo mai, pensiamo che tutto si capisca solo per intuizione e i fraintendimenti sono tantissimi. Il nostro errore, sia suo che mio, è stato quello di porre delle condizioni irrinunciabili che, il fondo, per l’altro erano inaccettabili. E quando lui pensa o suppone di essere in qualche modo rifiutato, semplicemente chiude ogni forma di comunicazione e sparisce per lunghi periodi, aspettando che sia io a fare di nuovo il primo passo.

I nostri rapporti sono contraddittori, abbiamo obiettivi divergenti e ciascuno di noi, molto probabilmente anche lui, cambia spesso idea e atteggiamento sulla possibilità non dico di rimettersi insieme ma anche solo di coltivare un’amicizia vera. Noi non siamo amici, parliamo poco, cioè adesso parliamo poco, anni fa parlavamo molto ed era tutta un’altra cosa, ma adesso parliamo pochissimo, le risposte a scatto e le fughe tra noi sono la regola. Noi possiamo essere solo amanti o meglio ex-amanti anomali, che si cercano ma si temono allo stesso tempo, e tutto questo è stressante, lo dico per me ma penso che per lui sia esattamente lo stesso. In teoria la cosa più ovvia da fare sarebbe passare oltre, però è un passo che non siamo mai riusciti a fare.

Siamo diversissimi in molte cose, però lui, nella mia vita, è comunque una presenza importante, anche se probabilmente non lo capirà mai, lo sento affettivamente molto vicino, quei pochi contatti ispidi e scontrosi che abbiamo hanno per me molto più senso delle dichiarazioni d’amore che ho ricevuto dagli altri due ragazzi. I due ragazzi recitavano una parte, lui no, le cose le viveva profondamente.

Con me è allo stesso tempo molto timido e molto aggressivo ma aggressivo in modo rinunciatario, quando ce l’ha con me mi dice che non si farà più sentire e sparisce, ha l’impressione che io voglia frenarlo, fermarlo, che non sia mai pronto a dirgli di sì senza mettere paletti di vario genere. Mi sono chiesto tante volte che cosa dovrei fare ma capirlo non è facile per niente. Gli innamorati vedono tutto rosa, io se penso a lui vedo “anche” un mare di complicazioni, non vedo solo quello, cioè non ci sono solo i problemi, ma i problemi ci sono. Lo sento che in qualche modo a me ci tiene, ma penso di non essere proprio la persona giusta per lui, e in fondo lo pensa anche lui.
Certe volte penso che non mi ha dimenticato del tutto perché dopo ha fatto brutte esperienze, però di alcuni dei ragazzi che ha avuto ha detto anche cose molto positive, molto migliori di quelle che dice di me, eppure quei ragazzi li ha persi di vista. Possono essere amici due ex-amanti? A me sembra di no, perché l’amicizia e l’amore sono cose diverse.

Nei suoi confronti sento ancora un coinvolgimento sessuale, direi quasi astratto, teorico, in effetti da lui, però, non vorrei sesso o meglio non vorrei solo o soprattutto sesso, io vorrei che ci si capisse, ma lui dice che per capirsi c’è una sola strada e cioè vivere il sesso insieme, però lo dice dando per scontato che il legame non può essere esclusivo e questo mi spaventa. Lui è molto autonomo e libero e ha dato il ben servito a ragazzi che secondo me a lui ci tenevano molto più di me, ma quelli forse gli cedevano troppo facilmente o magari con loro non aveva un dialogo chiaro esattamente come succede con me e quei ragazzi hanno preferito cambiare aria.

Qui è tutto in sospeso. Non so come finirà. Dubbi, sempre dubbi, decidere non è proprio il mio mestiere e nemmeno il suo. La finisco qui, altrimenti non la finisco più.

Se vuoi, puoi pubblicare la mail, che è sufficientemente generica. Ho omesso deliberatamente l’ultimo episodio di incomprensione che si è verificato questa mattina. Come sarebbe bello se fosse tutto più semplice!

Buon Natale Project!

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