GAY TRA SOGNO E MONDO REALE

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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GAY TRA SOGNO E MONDO REALE

Messaggio da progettogayforum » domenica 22 ottobre 2023, 10:25

Caro Project,
sono un fedele lettore del Forum di Progetto, quando lo leggo mi vengono momenti di entusiasmo perché vedo tante belle storie, cioè tante storie che finiscono bene, poi faccio il confronto tra quello che leggo sul forum e quello che ho vissuto e che vivo tuttora io in prima persona e i conti non mi tornano. Ma è possibile che io trovi sempre le persone sbagliate? Che io mi vada a cacciare sempre in situazioni ingestibili? Ma perché non capitano pure a me dei ragazzi come quelli che ti mandano le loro storie. Io non ho trovato mostri di perversione o gente cattiva, niente di tutto questo! Ho trovato solo ragazzi che si volevano divertire un po’, che di quello che sono veramente se ne infischiavano allegramente. Qualcuno di questi ragazzi si era pure costruito una specie di teoria filosofica o psicologica o sociologica per dare un’apparenza scientifica al suo discorso. In pratica al fondo di questa teoria c’è un’affermazione che si dà per evidente e scontata e cioè che tutti agiscono solo per il proprio utile, o per il proprio ego, tanto che qualsiasi azione altruistica è falsamente altruistica, perché il vero fine è la gratificazione individuale derivante dal sentirsi altruisti e quindi migliori degli altri. Questa teoria dovrebbe poggiare sull’esperienza, e guardando quello che è successo a me dovrei dire che è una teoria piuttosto realistica. Ma se leggo certe storie del forum mi commuovo proprio, mi piacciono, ci ritrovo il mio modello di vita! Vuol dire che non sono cresciuto e che mi piacciono le favole? Devo dare per scontato che le teorie egoistiche sono fondate e che il mondo è solo un equilibrio di egoismi? Magari quella sarà pure la regola, ma se mi piacciono le eccezioni e se io voglio sentirmi un’eccezione, questo accade solo perché sono un bambino non cresciuto? La scorsa settimana, dopo circa un mese e qualche segnale incoraggiante da parte sua, ho chiamato un mio ex che se ne era andato dando la colpa a me, per la mia frequente indisponibilità, in pratica non mi piaceva essere agli ordini di nessuno. Lo chiamo, parliamo, ma mi sembra un estraneo, uno di cui realmente non so niente, di cui non avevo capito niente. Prima mi sembrava diverso, lo sentivo vicino, almeno per molti aspetti, è stato il mio idolo per qualche anno, poi mi sveglio e mi accorgo che il sogno è finito. La telefonata non è stata breve, abbiamo parlato di mille cose, io avevo il compito di ascoltatore, o al massimo ero autorizzato a dichiararmi d’accordo, se provavo a dire che vedevo le cose in un altro modo si arrabbiava e alzava la voce. Era il suo modo di dirmi: “se vuoi tornare con me devi fare quello che dico io e basta!” Ma io una cosa del genere non la posso accettare, non sono lo zerbino di nessuno e non voglio padroni. Io non ho alzato la voce, ho aspettato pazientemente un momento di calma della conversazione (perché quando parte in quarta con le prediche non la finisce più!) e l’ho salutato educatamente. Quando ho chiuso il telefono ho provato la sensazione di aver recuperato la mia libertà. Lo avevo richiamato per capire se avesse senso riprovare a mettermi con lui, bene, adesso ne ho avuta la conferma più netta: non ha alcun senso! Io al guinzaglio di uno così? La libertà è una meraviglia! Adesso è passata una settimana, un po’ mi manca, cioè non mi manca lui, mi manca la mia fantasia su di lui e allora mi leggo una storia di Progetto che mi fa venire un po’ di entusiasmo. Che mi capitino cose come quelle che leggo nelle storie non lo credo proprio, ma sognare è bello comunque, sognare un mondo senza egoismi elevati a regola dell’umanità, senza persone che dicono che ti vogliono bene perché ti devono mettere il guinzaglio, e anche senza stupidi cronici come me che continuano per tutta la vita a credere alla befana.
Franz

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Re: GAY TRA SOGNO E MONDO REALE

Messaggio da progettogayforum » domenica 22 ottobre 2023, 15:02

Caro Project,
ho letto la mail di Franz, bella!! Anche a me è capitato di ribellarmi all’idea di farmi mettere il guinzaglio. Il ragazzo all’inizio mi sembrava un’ipotesi praticabile, poi più lo conoscevo e più mi dicevo: No!! Lui i comportamenti da bulletto nemmeno li vedeva, si metteva in cattedra e pretendeva di insegnarmi come va il mondo. Tu parli di parità nella coppia! Ma quando mai!! E quindi … ciao!! Senza spiegazioni! E ha capito che era una cosa definitiva perché non ha insistito e me ne sono liberato. Ci ho messo sei mesi ma me ne sono liberato! Tu pensa il paradosso: prima fai tanta fatica per trovarti un ragazzo e poi devi fare tanta fatica per liberartene! Io però sono arrivato a una conclusione diversa da quella di Franz, Il forum lo leggo come una specie di libro di favole, ma di andare a caccia di ragazzi mi sono proprio rotto. Se penso a tutto il tempo che ho buttato via in questo modo mi sento un completo deficiente! In fondo si fa di tutto per un po’ di sesso, che non è nemmeno un gran che, tante attese e tante fantasie e poi si riduce tutto a una stupidaggine e pure rischiosa, se non ci stai attento! Meglio soli che male accompagnati!
Jason
p.s. per Project: se credi mettila nel forum come risposta a Franz.

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Re: GAY E AUREA MEDIOCRITAS

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 25 ottobre 2023, 10:59

Caro Project,
leggendo certi post del forum ho l’impressione di essere sulle montagne russe: alcuni post sono esaltanti ed esaltati (amori veri, importanti, profondi, ecc. ecc.), altri sono rinunciatari, delusi, se non addirittura depressi. Certo che la vita è varia! A qualcuno va bene ad altri meno, però alla fine ci si fa portare un po' troppo dall’entusiasmo o dalla depressione del momento. Ci sono post dello stesso ragazzo, con date diverse solo di una settimana, che oscillano tra i sentimenti più opposti. Io penso che la fantasia è nello stesso tempo la cosa più bella, perché scalda i sentimenti, ma anche quella più illusoria perché fa vedere principi azzurri, o almeno sentimenti forti, dove probabilmente non c’è niente del genere. So per esperienza che queste violente oscillazioni di umore esistono eccome e cerco di non volare troppo in alto per non cadere troppo in basso. Ho 29 anni, un’età che non è né carne né pesce, per mia fortuna ho un lavoro che mi occupa il cervello per buona parte della settimana e ho pure un ragazzo. Non è un angelo e non è un demonio, è un ragazzo col quale, più o meno, si è creato un rapporto stabile, con almeno una certezza, quella che non mi mette in crisi la salute. Lo dico perché una volta, che era andato con un altro (e pure senza protezione!) me lo ha detto e poi ha fatto il test e me lo ha portato per farmelo vedere. Tu mi dirai che se se ne era andato con un altro avrei fatto bene a mandarlo a quel paese per la sua strada, però lui non mi ha messo a rischio e non ha raccontato bugie e io l’ho apprezzato molto. Con lui le cose vanno benino, si va avanti anche un po’ per abitudine. I grandi furori amorosi non ci sono mai stati. Forse lui è interessato soprattutto al sesso, io forse pure, ma ne potremmo fare pure a meno, non è una fissa. Le cose vanno avanti per inerzia, un po’ per un motivo particolare, in genere le coppie vanno in crisi quando uno comincia a pensare che rispetto all’attuale compagno “forse c’è di meglio” e quindi è meglio provare a cambiare. Con la stessa linea di ragionamento è logico pensare che le coppie siano invece stabilizzate dalla constatazione che rispetto all’attuale compagno “forse c’è di peggio” e quindi è meglio tenersi quello che c’è. Che ci sia di meglio del mio attuale compagno non faccio fatica a crederlo, (senza offesa per lui, che tra l’altro pensa lo stesso di me) ma in pratica non ho mai trovato principi azzurri, mentre che ci sia di peggio l’ho sperimentato direttamente un paio di volte, tanto che dopo sono tornato all’ovile. Insomma, Project noi le nostre scappatelle ce le siamo fatte ma poi ci siamo stufati pure di quello! Entusiasmo tra noi oggettivamente non ce n’è e nemmeno progetti comuni: lui ha la sua vita e io la mia e né la sua né la mia sono vite entusiasmanti: si lavora in un regime di cosiddetta normalità coi soliti dispettucci tra colleghi, i soliti pettegolezzi e le solite scalate di carriera, tutto condito con tanti bei discorsi per sottolineare che siamo una bella squadra anche se siamo una squadra più o meno normale. Vacanze insieme coi colleghi? Uno lo aveva proposto, più per buttarla in chiacchiere che altro, ma nessuno gli ha dato retta e sono cominciati i distinguo: io devo pensare ai bambini, io alla suocera, ecc. ecc.. Vacanza col mio compagno? No! Lui deve essere libero, o meglio si deve sentire libero. Se può andare dove vuole alla fine non va da nessuna parte, se fosse vincolato a me gli peserebbe e per me più o meno sarebbe lo stesso. Quindi grandi dichiarazioni di libertà reciproca che non portano a nulla. Mi sono chiesto che cosa succederebbe, cioè che cosa farei io, se il mio compagno si trovasse in difficoltà serie, e francamente non lo so. Forse non ha senso pensare a queste cose solo a livello di ipotesi. Stando alla statistica, ancora per parecchi anni non dovremmo avere problemi di questo genere. Ho provato a chiedere a lui che cosa farebbe lui se fossi io a trovarmi in difficoltà e lui mi ha detto molto candidamente: “non lo so”, che alla fine è una risposta onesta. Oggi si sta per così dire “insieme”, quello che sarà domani non lo sa nessuno. Accontentarsi, venire a compromesso non è la tomba dell’amore ma la sua naturale evoluzione, o meglio la sua metamorfosi finale e stabile. Mi rendo conto che questa mail sembra proprio l’elogio della mediocrità e in un certo senso lo è, non sto certo accusando il mio compagno di essere un mediocre, sto dicendo che lo siamo entrambi e che forse ci siamo scelti proprio per questo. Dovrei essere depresso e sognare chissà che cosa? Io più o meno sto bene come sto! Certo, c’è il più o meno, ma c’è anche un certo stare bene! Il bicchiere tutto sommato è anche mezzo pieno.
Aurea Mediocritas 94

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