La parità nelle coppie gay

Coppie gay, difficoltà, prospettive, significato della vita di coppia dei gay
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Isolander_Andy
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La parità nelle coppie gay

Messaggio da Isolander_Andy » mercoledì 1 settembre 2010, 15:41

Ci ho pensato molto, ci ho riflettuto e alla fine ho tirato le somme.
Non credo di aver fatto chissà quale scoperta, però volevo sapere i vostri pareri.

Nelle coppie gay esiste una certa parità.
Una parità che si sviluppa in due direzioni: quella fisica/sessuale e quella affettiva.
Detto ciò, vorrei azzardare questo ragionamento:
Un ragazzo che ha preso coscienza della sua omosessualità credo che tendi a cercare un rapporto affettivo in cui il partner rispecchi il più possibili i suoi valori affettivi, nel mio caso (giusto per annoiarvi un po' :) ) la sincerità e la tenerezza.
Per qualcun'altro potrebbe essere la simpatia e l'incertezza...
Sono gusti.
Ora mi chiedo e vi chiedo: ma questa visione paritaria della coppia gay è frutto di una coscienza individuale egoistica, cioè, una visione standardizzata del proprio "io" nel partner o esiste davvero questo "specchio", questa corrispondenza di carattere?
Lo stesso discorso vale per il contatto fisico/sessuale: si tende a voler plasmare sul proprio partner la propria visione del contatto fisico o esiste anche in questo caso una corrispondenza di idee e gusti?

Lo so, sono banale, però vorrei capire se il mio ipotetico ragazzo me lo costruisco di pura fantasia o può esserci davvero un"essere umano come lo desidero.
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

Loocho
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da Loocho » mercoledì 1 settembre 2010, 16:49

Ciao Andy,
per quello che ne so io, per quello che sono i miei studi e le mie ricerche, la questione sembrerebbe essere ben più semplice.
Cercherò di spiegartelo in maniera poco tecnica, così che la cosa non si faccia subito pallosa:
Le differenze non stanno tra coppia gay e coppia etero, bensì tra maschi e femmine.
Senza bisogno di generalizzare (perché gli esseri umani sono sempre in grado di sorprendere), si può tener conto del fatto che i maschietti puntano più spesso all'aspetto fisico, le femminucce a quello pratico/affettivo.
Com'è evidente, per far funzionare una coppia c'è bisogno di entrambe le componenti, sebbene per essere definito "omosessuale" sia necessario essere attratti "SESSUALMENTE" e non "sentimentalmente" da una persone del nostro stesso sesso ma per far reggere una coppia, ciò che maggiormente conta è la complicità e la sincerità.
In base a quanto detto prima, è possibile che un buon campionario di maschi abbia voglia di fare sesso con il maggior numero di partner possibili (fermilà: non è la regola, è solo una statistica). Se è etero, probabilmente andrà con delle prostitute, se è omo finirà in qualche sauna/cruising ecc...
Allo stesso modo un buon campionario femminile preferirà al contrario una vita sessuale di coppia chiusa e fedele.
Le coppie-aperte eterosessuali, per queste caratteristiche, sono in effetti molto rare. Esistono ma non è facile trovarne (e soprattutto sono socialmente poco accettate, quindi solitamente vissute in clandestinità).
Le coppie-aperte lesbiche sono praticamente introvabili.
le coppie aperte gay (maschio-maschio) invece sono molte e forse di più.

Senza scendere in giudizi morali (non è questa la sede), ciò che va considerato è solamente il rapporto a DUE che, in quanto tale, deve avere regole e funzioni pianificate tra le due persone coinvolte.

Paradigma:
a) Se tra due persone è stato preso l'accordo che il sesso deve essere fatto solo all'interno della coppia, CI SI DEVE attenere alle regole, quando si sentirà la necessità di andare con qualcun altro, l'unica possibilità è lasciarsi. Significa che non si ama a sufficienza il partner.

a) se tra due persone si considera il tradimento sessuale (scopare con qualcun altro) un peccato veniale, è necessario cercare di non commetterlo. Poi è obbligatorio il perdono e difficilmente si ottiene. In alternativa il tradimento va consumato in totale segretezza.

c) Se tra due persone si considera il sesso come una semplice attività fisica, che non coinvolge i sentimenti, probabilmente il tradimento sessuale verrà vissuto con tranquillità, complicità e anche divertimento. Le due persone di questa coppia, si raccontano con serenità le rispettive avventure sessuali, così come si farebbe con una partita di tennis o di calcetto (per loro, in fondo) è la stessa cosa.

Quello che intendo dire è che alla base di una coppia solida c'è SOLO la sincerità. Tuttil resto non ha davvero nessun senso. Anche tu, prima o poi troverai un fidanzato e, credimi, scoprirai che è quello giusto solo quando ti accorgerai di avere voglia di dirgli tutto di te e non vedrai l'ora di sapere tutto di lui. Se sarete sinceri, l'amore saprà fare il resto.
:-)

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konigdernacht
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da konigdernacht » mercoledì 1 settembre 2010, 22:35

Loocho ha scritto:Quello che intendo dire è che alla base di una coppia solida c'è SOLO la sincerità. Tuttil resto non ha davvero nessun senso. Se sarete sinceri, l'amore saprà fare il resto.
concordo pienamente! :D
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barbara
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da barbara » mercoledì 1 settembre 2010, 22:58

Beh! Loocho ,non ho capito bene dalla tua analisi come ne escono le "femminucce", cioé se piuttosto romanticone o piuttosto tontolone...
Probabilmente le donne sono state educate mediamente molto più degli uomini a fare le "vestali" del loro matrimonio .
Forse questo spiega il fatto che spesso diventano l'elemento che lavora di più verso la stabilità della coppia. Un pò di parità a quanto pare non farebbe male , vista questa difficoltà dei "maschietti" di restare fedeli , con tutte le conseguenze del caso.

Loocho
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da Loocho » giovedì 2 settembre 2010, 15:25

Barbara, se avessi queste risposte sarei un genio e non un semplice sociologo.
Purtroppo i fattori possono essere molteplici e, non ultimo, proprio quello dell'educazione.
Rimane da stabilire se questo termine ("educazione") abia o meno qualche rilevanza a livello sociologico.
La monogamia degli esseri umani non sta scritta da nessuna parte e nemmeno nel DNA. Lo stesso, la maggior parte delle copiie umane è monogama. Questo, per assurdo che possa sembrare, non è che un retaggio dovuto allo svezzamento dei piccoli.
I "cuccioli" di uomo ci mettono 15/17 anni ad emanciparsi e, fino a quel momento hanno bisogno del sostegno della famiglia che, guarda caso, molto spesso significa "della madre" ma solo per il tipo di evoluzione che ha avuto il nostro genere. I maschi "vanno" a lavorare, le femmine governano la casa e la famiglia. Per quanto i tempi siano cambiati e le evoluzioni abbiano avuto anche connotazioni di tipo emancipativo, la nostra cultura fa fatica a discostarsene e... viene presa per buona.
Anche la fede cattolica, ovviamente fa il suo e se le "regole" prevedono che bisogna essere monogami, molto spesso si finisce per seguirle anche se non siamo particolarmente "fedeli".
Io parlavo di comportamenti di massa e quelli parlano chiaro: i maschietti vogliono scopare, le femminucce vogliono una famiglia. Per quanto queste due cose sembrino incompatibili, alla fine la società regge ancora piuttosto bene. :-)

Sulle "femminucce" non avevo intenzione di esprimere giudizi (così come per i "maschietti") riportavo semplicemente un campione.
Se conosci qualche coppia lesbica, ti accorgerai che è SUPER-fedele e monogama, se conosci qualche coppia GAY (M+M) ti accorgerai che invece è più...sbarazzina. Le coppie etero, hanno la componente maschile che va a puttane e quella femminile che finge di non accorgersene.
Questo sempre per la linea di massima. Niente deve essere preso come assoluto.

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Telemaco
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da Telemaco » giovedì 2 settembre 2010, 16:36

Beh Loocho dici cose estremamamente interessanti nei tuoi discorsi sociologici, ma fai attenzione a non eccedere nel generalizzare un po' troppo ogni comportamento che ti appare a prima vista facilmente tipizzabile, soprattutto perchè poi ne vuoi trarre determinate conclusioni (anche se è proprio di questo che ti occupi col tuo lavoro).

Comunque, se posso, IMHO, l'argomento è stato leggermente sviato, perchè per quanto possa essere molto bella l'affermazione sulla sincerità di coppia e interessanti le indagini sulle sovrastrutture mentali che un certo tipo di cultura, morale, religione, ingenerano nell'idea collettiva dell'amore e del sesso (e queste gelide cosiderazioni possono anche ulteriormente scendere ai fattori antropologici ancor più profondi, ma evitiamo)... tutto sommato penso che la PARITA' a cui alludeva Isolander_Andy non faceva capo a considerazioni sulla parità fra "coniugi" nel loro relazionarsi all'interno del focolare domestico, ossia non penso alludesse alla RELAZIONE fra i due e alla dinamica di coppia nè tantomeno alla sua solidità, ma forse molto di più L'IDENTITA' del compagno idealizzato.
Cioè, mi pare di capire che Andy si chieda se le caratteristiche che egli, e in generale un ragazzo gay attribuisce all'immagine che si fa del partner di vita siano in qualche modo condizionate dal fatto che vi è corrispondenza di genere col partner stesso, e quindi potenziale identificazione di sè nell'altra persona in ogni aspetto, sia fisico che mentale.

E in effetti, a questo non saprei rispondere con certezza; in proposito alcune vecchie teorie (a mio parere semplicistiche e grossolane) parlano di "narcisismo gay" di fondo, (cosa già accennata anche se come tema secondario in un altro topic) ovvero direbbero che un gay è sostanzialmente narciso perchè ricerca nel partner e nelle sue caratteristiche una parte di sè stesso, ma esse sono state ampiamente superate e io stesso che le ho citate non le condivido per niente (anche perchè sarebbe impossibile poi giustificare l'esistenza del narcisismo di persone etero).

Insomma credo che Andy si chiedesse il meccanismo alla base dell'innamoramento gay (domanda da un milione di euro!) e mi lascia un pochino dubbioso il trascinare tutto al mero impulso sessuale e alla maggiore o minore vincolatività (qualunque ne sia l'origine, socio-economica, culturale, religiosa) del "tacito patto" di sesso esclusivamente interno alla coppia. Possibile che non ci sia null'altro? Tutto qui?
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da barbara » giovedì 2 settembre 2010, 18:11

Loocho, guarda che la mia non era affatto una critica. Figurati che tempo fa ci avevo pure provato a dire qualcosa del genere (sulle coppie lesbiche più durature), ma la reazione del forum é stata un pò freddina.
Comunque: sei un sociologo! cavolo, interessante. Mi piace la sociologia.

Questoé invece quello che ho trovato in una ricerca sui ruoli nella coppie omosessuali

la divisione dei ruoli all'interno del nucleo domestico assume connotati diversi rispetto alla tradizionale forma della famiglia nucleare. La divisione dei ruoli non scompare né si riproduce Nella relazione con i figli e nella gestione domestica del nucleo la differenziazione risulta meno rigida e incentrata su una pluralità di strategie flessibili nel tempo, invece che fondata su di una universale dicotomia tra l'affettività materna e l'autorità paterna. In particolar modo la differenziazione dei ruoli sembra rispondere più alle esigenze dei figli e a una logica di ottimizzazione delle risorse che non alla necessità di inserirsi in un modello di comportamento fondato sul genere.

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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da progettogayforum » domenica 2 gennaio 2011, 14:55

Benvenuto nel forum N1c0L4s!!!

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Isolander_Andy
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da Isolander_Andy » domenica 2 gennaio 2011, 19:24

N1c0L4s ha scritto:Dimmi...se il tuo ipotetico ragazzo ideale é ipotetico...immagino che nella tua fantasia anche tu sia ipotetico giusto? hai altre qualità...
Bene allora mettiti lì e fai la tua parte! Il tuo ragazzo ideale non arriva perché tu lo stai aspettando e non stai facendo nulla per fare in modo che lui arrivi.

Pensa se anche la tua altra metà ha la tua stessa idea! Non v'incontrerete mai...allora ti dico: impegnati e fai il possibile per far che l'impossibile sia possibile.Vuoi stare ad ascoltare gli altri e mettere da parte l'unica cosa che ti fa stare bene ovvero l'amore?Su allora, rimboccati le maniche e credici!

Pensare che non ce la puoi fare ti può far perdere solo tempo.
Se il messaggio era riferito a me allora devo un attimo sviare il discorso da questo topic e mandarti a quest'altro qui :D
viewtopic.php?f=22&t=873

Poi ne riparliamo in chat se ti va ;)
Isolander
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Re: La parità nelle coppie gay

Messaggio da Alyosha » lunedì 3 gennaio 2011, 0:00

Iso hai sollevato proprio un bel tema. Sentendo i discorsi di loocho mi è venuto in mente che la sociologia ha sempre avuto su di me un effetto rassicurate... Ricordo ancora quando ho letto il "suicidio" di Durkeim, parlarne in quel modo mi rasserenava proprio. Adesso leggo queste analisi, immagino quello che hanno significato per me i drammi di un rapporto e tutto invece si rilassa, nei numeri e in quei milioni di storie senza nome. Mi viene in mente la frase, forse troppo gettonata, di Erich Maria Remarque "La morte di un uomo è una tragedia, la morte di milioni è statistica". Mi fermo qui... E' vero che vado sempre fuori topic, ma in questo caso se continuo attacco a parlare e deraglio proprio:)

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