Ho paura del sesso (e soprattutto del pene).

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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RoXasVersailles
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Ho paura del sesso (e soprattutto del pene).

Messaggio da RoXasVersailles » domenica 18 marzo 2018, 22:46

Ciao a tutti, è un po' vergognoso per me scrivere questo post, e mi scuso in anticipo per i termini che userò forse, però davvero non so a chi chiedere aiuto. Ho una paura enorme del sesso, mi terrorizza quasi.
Ma andiamo con ordine: ho 20 anni e mezzo, e una qualche esperienza la ho avuta (ma mai sesso anale, solo preliminari di vario tipo e qualcosa di feticismo).
Ecco, il problema apparentemente potrebbe non porsi, visto che riesco a buttarmi comunque nelle esperienze, invece...
Anzitutto, ogni volta che ho avuto a che fare con un ragazzo in ambito sessuale, cominciano a tremarmi le gambe, mi irrigidisco, sento davvero qualcosa di terribile specie nelle mie gambe, qualcosa di simile a un crampo forte, ma sento ansia anche in tutto il resto del corpo.
Quando un ragazzo prende il mio pene in mano poi davvero ho un crollo di nervi, non riesco mai a godere, anzi... ho davvero paura. E' difficile per me spiegare quello che sento in quei momenti. L'irrigidimento si fa ancora più forte e queste mani estranee mi terrorizzano.
Non riesco in nessun modo a lasciarmi andare.
Il sesso anale non riesco nemmeno a concepirlo. Ho provato solo una volta (da passivo) ma è durato... 4 secondi. Stavo cominciando davvero a sentirmi male già dal primo secondo e ho sentito non tanto un dolore (ancora non era manco entrato) quanto una sensazione disturbante che non riesco bene a spiegare. Non so come sarebbe da attivo perché non ho avuto modo di provare, ma penso sarebbe meno disturbante ma non lo troverei comunque bello.

Riesco a sciogliermi un po' solo nel texting per ovvi motivi (non ho il corpo dell'altro realmente davanti a me) e, in minima parte, nei preliminari feticisti in cui io ricopro il ruolo di master, per il semplice motivo che ho tutto sotto controllo e dico io al partner ogni minimo movimento che deve fare.

Comunque, fino ad ora non ci ho mai pensato molto seriamente, perché non ho mai avuto tante opportunità di pensare a quest'argomento. Fatto sta che io persi la mia innocenza a 13 anni (con la mia migliore amica di allora ahha ma vabbe) e diciamo che dai 13 ai 14 ho avuto esperienze di preliminari con ragazzi e ragazze vissute tranquillamente (tranne il tentativo di sesso anale). Poi dai 14 e mezzo ai 16 e mezzo non ho fatto niente, a 16 e mezzo solo un preliminare che mi è piaciuto molto ma perché quel ragazzo era riuscito a mettermi molto a mio agio "preparandomi" mentalmente già da due ore. Poi di nuovo dai 16 e mezzo ai 18 e mezzo niente. Poi da quando è cominciata l'università ho fatto qualcosina, e quindi invece ho cominciato a sentire il terrore di cui parlavo prima.

E appunto ho cominciato a pormi domande sul mio rapporto con il sesso. Per alcuni momenti penso di essere asessuale perché sì, io amo alla follia il corpo maschile in ogni sua forma, ma sembra più un amore come si potrebbe fare davanti un quadro o una statua che davanti una persona... nel senso, è un amore intriso di erotismo, ma non riuscirei a mettere in atto l'erotismo, davvero ragazzi non so come spiegarmi... nel senso, vedo un bel ragazzo, e penso "uh, gli farei questo" ma se davvero mi trovassi a poterglielo fare non so se sarei capace.

In questi giorni mi sto frequentando con un ragazzo e si comincia a parlare anche dell'argomento sesso. Io finora non ho avuto problemi, a buttarla su simpatia e interessi in comune, ma ora comincio ad avere paura. Non tanto per questo ragazzo in sé, che mi interessa ma fino a un certo punto, ma in generale, ora come ora sarei assolutamente incapace di qualsiasi relazione in cui il sesso sia coinvolto anche solo di striscio.

Ora come ora, per riuscire ad essere "funzionale" nell'ambito sessuale, avrei bisogno di un ragazzo molto paziente, capace di prepararmi psicologicamente per almeno un'oretta con una roleplay, capace davvero di sciogliermi. In tutti gli altri casi sono bloccato...

Per finire: la cosa che più mi terrorizza è lo sperma. Non so perché. Ma appena ne sento anche solo parlare mi viene un po' il voltastomaco. E soffro di fimosi, ma per quanto questo possa essere parte del problema, non penso sia giusto ricondurre tutto a questo.
Vado da una psicologa e abbiamo anche accennato questo argomento, ma ancora non ne abbiamo parlato, lo faremo probabilmente nel prossimo appuntamento, ma prima volevo, se possibile, dei pareri maschili... credetemi ragazzi non so davvero cosa fare XD
I'll chew you up, I'll spit you out, 'cause that's what young love is all about.

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progettogayforum
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Re: Ho paura del sesso (e soprattutto del pene).

Messaggio da progettogayforum » lunedì 19 marzo 2018, 2:31

Intanto ti ringrazio per il tuo post che è serissimo. Molte delle cose che tu scrivi sono molto più comuni di quanto tu non possa credere. Tutta l’educazione sessuale è ormai delegata alla pornografia, che tuttavia identifica la sessualità con i soli rapporti sessuali, eliminando del tutto la dimensione affettiva, che è l’anima della sessualità. La grande maggioranza dei ragazzi gay, che di pornografia ne ha fin sopra i capelli, quando vede un film serio a tema gay, tipo il Maurice di Forster, si commuove in modo profondo perché in quel film è descritto il nascere e il maturare di un rapporto affettivo vero. Il sesso non è un gioco o un modo per mettersi alla prova ma è o dovrebbe essere uno scambio affettivo profondo tra due persone che si vogliono bene. Se fosse veramente questo non creerebbe nessun problema, ma purtroppo è vissuto troppo spesso in tutt’altro modo. Se si parte del presupposto che il sesso serve per “provare” o per mettersi alla prova vengono meno tutti i presupposti della vera sessualità. Il disagio del sentire mani estranee sul proprio pene o peggio quello del forzarsi alla penetrazione non voluta è una cosa ovvia, perché fare sesso con un estraneo degrada la sessualità. Ho scritto un lungo articolo sul sesso anale in ambito gay (http://gayproject.altervista.org/manual ... ualita.pdf pagine 461-469). Il sesso anale è una pratica nettamente minoritaria in ambito gay. L’affermazione è sostenuta da pubblicazioni scientifiche a da indagini sociologiche che vanno dalla metà dell’800 ai giorni nostri, sia in Europa che negli Stati Uniti. Per circa il 66% dei gay il sesso anale non è mai stato oggetto di fantasie sessuali. I gay per i quali il sesso anale è inconcepibile sono moltissimi. Nell’ambito di un rapporto sessuale sostenuto da una dimensione affettiva seria, nessuno penserebbe mai di imporre e nemmeno di proporre al partner una pratica non gradita. Forzarsi a fare qualcosa che non si desidera non è un atto sessuale ma una forma di violenza. Quanto alla fimosi, che non è una cosa rarissima, potrebbe essere un impedimento (e comunque relativo) in un rapporto etero finalizzato al concepimento, nel senso che potrebbe renderlo più improbabile. In ambito omosessuale, potrebbe creare qualche difficoltà nella penetrazione attiva, ma ho conosciuto diversi ragazzi gay che avevano una fimosi e vivevano benissimo la loro sessualità di coppia. Se il partner si formalizza per un fatto del genere, scusami la brutalità, ma sarebbe meglio mandarlo sonoramente a quel paese. Per essere più “funzionale” (come dici tu) sul piano sessuale, dovresti innamorarti profondamente di un ragazzo e allora tutti i problemi sparirebbero, perché allora vivresti la sessualità nel suo aspetto più serio e coinvolgente. Non si tratterebbe di provare ma di amare ed è proprio tutta un’altra cosa. Quando dici di un ragazzo col quale intendi fare sesso che “ti interessa fino a un certo punto” riconosci che con quel ragazzo non c’è nessun rapporto affettivo serio e con queste premesse non ci si può certo aspettare di vivere un’esperienza coinvolgente.

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Niko
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Re: Ho paura del sesso (e soprattutto del pene).

Messaggio da Niko » lunedì 19 marzo 2018, 21:50

Ciao RoXasVersailles,
non so se ti ricordi di me, credo che qualche volta abbiamo parlato nella chat di Progetto :)
Le parole di Project sono sempre illuminanti e offrono molti spunti di riflessione su cui occorrerebbe riflettere.
Parlo nella forma impersonale perché quello che vado a scriverti, in parte, è rivolto anche a me, visto che anch'io purtroppo molte volte non riesco a vivere la sessualità serenamente e il sesso anale anche a me mette un po' di ansia.
Più in generale, però, secondo me la paura che descrivi tu non è legata sostanzialmente alla penetrazione anale, né al pene o allo sperma.
Cerchiamo di affrontare il problema nei suoi molteplici aspetti e soprattutto non fermiamoci ad un'analisi superficiale.
Riprendo una metafora stupenda di Project: la sessualità non può essere vista come l'"anticamera dell'inferno", e se noi la consideriamo in tal modo evidentemente il problema non è la sessualità in sé, né tanto meno siamo noi il problema, bensì è la percezione distorta che noi abbiamo del concetto di sessualità che ce la fa vedere quasi come se fosse un qualcosa da dover fare per forza, un qualcosa da dimostrare o un modo per provar piacere.
Facciamo però un passo indietro e capiamo cosa significa "sessualità".
Project ha scritto una cosa giustissima secondo me: la vita sessuale dovrebbe rappresentare l'apice di quella affettiva, perché l'incontro tra corpi dovrebbe essere da accompagnamento ad un incontro tra anime, tra menti, tra caratteri, tra sentimenti e così via.
Seconda cosa: non dimentichiamoci mai che vita affettiva e sessuale si compenetrano a vicenda e il passaggio tra le due sfere dovrebbe essere sfumato, non netto.
Hai una divisione netta dal momento in cui in una chat di incontri ti scrivi con qualcuno per consumare un rapporto sessuale. (Questo non è il tuo caso ma è per farti capire, ovviamente è un caso estremo e la sfera sentimentale viene a mancare completamente per cui è come se ti masturbassi davanti ad un porno.)
Se invece incontri qualcuno, te ne innamori e l'interesse è ricambiato, allora a livello mentale piano piano crescerà sempre di più un sentimento rivolto verso quel ragazzo come persona, non un interesse particolare verso i suoi attributi.
Credo che il problema di tutto ciò sia il mancato innamoramento verso questa persona, perché quando ci innamoriamo non andiamo a pensare al sesso, al pene e alle nostre ansia, bensì concentriamo tutta la nostra attenzione sulla persona in quanto essere umano dotato di emozioni e sentimenti, ci innamoriamo della persona ancor prima di raggiungere un contatto con la sua fisicità.
Dopodiché la sfera affettiva sfumerà in quella sessuale senza che noi ce ne accorgiamo e l'unica cosa che conta sarà lui, sarai te, sarete voi, due anime che si appartengono e che usano il proprio corpo per amare l'altra persona, per dar piacere all'altro, e vedrai che poi avrai lo stimolo di baciare quelle stesse mani occupate ad amarti, e non le percepirai più come mani di un estraneo che invadono prepotentemente la tua sfera protettiva.
So che le mie parole non possono essere efficaci come magari parlarne a voce con qualcuno, però potrebbero porre una base per uscire da tutta questa situazione.
I siti di incontri e le app purtroppo danno un'immagine distorta della sessualità e dell'approccio ad essa, per cui quasi tutte le relazioni oggigiorno sembrano un costrutto, un qualcosa di artificiale e di imitativa di un rapporto che dovrebbe nascere e svilupparsi al naturale.
Se capiamo questo, possiamo finire di sbattere contro lo stesso muro, volta dopo volta, come un giocattolo meccanico che non puoi comandare e che appena incontra un ostacolo per in maniera iterativa ci sbatte contro più e più volte.
In questo caso bisogna fare un passo indietro, retrocedere per poi riuscire ad avere una visione di insieme realistica e per poter andare avanti.
Bisogna rivoluzionare la percezione che noi abbiamo della sessualità su nuove basi, perché fino a prova contraria rimaniamo sempre persone da amare, non strumenti da utilizzare.
Spero di averti dato utili spunti di riflessione.
Un abbraccio.
Nico

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