gesti erotici nel tempo

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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Felix
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da Felix » mercoledì 2 novembre 2011, 21:17

Nicomaco ha scritto:“A volte gli era capitato di pregare, mentre faceva l’amore. Il suo sguardo si distendeva sulla nudità del corpo desiderato con una devozione castissima, addirittura verginale. Sentiva il miracolo di avere accanto a sé la bellezza della creazione e di poterla contemplare in silenzio. Di poterla toccare, assorto, con al punta delle dita così come, con lo sguardo, poteva accarezzare, in certi tramonti, la montagna. Non lo sfiorava nemmeno lontanamente l’idea del possesso e del dominio sull’altro. Non voleva rubare niente, né pretendere, né strappar via. Voleva che tutto si mantenesse intatto in un senso di gratitudine e di pienezza. Potevano trascorrere ore in queste ricognizioni in cui il corpo dell’amato diventava l’universo, con le sue costellazioni e i suoi mondi. E le volte in cui era Thomas ad addentrarsi in lui, a percorrere con lo sguardo e le mani il suo corpo, anche allora lui pregava, scivolando nel sonno, perché provava la felicità di vivere la sua imbarazzante finitezza come un valore che dava pace agli altri. E questi momenti d’amore e di devozione per arrivare ai quali aveva impiegato praticamente una vita – poiché erano momenti estremi di ricapitolazione – lui li chiamava, fra Isaia e Virgilio, l’età dell’oro. Erano momenti talmente intimi che, per un istintivo pudore, lui non ne aveva mai parlato a Thomas.”
Cavolo se mi piace questo brano Nicomaco! E' a dir poco splendido e direi quasi che rispecchia in pieno la mia visione più alta della sessualità. La contemplazione della bellezza dell'amato che diventa quasi estasi e si fa preghiera perché eleva verso dimensioni che altrimenti resterebero precluse; la concezione di un rapporto sessuale visto non come mera consumazione dell'altrui corpo; l'assenza della voglia del predominio... Devo assolutamente procurarmi quel libro! Grazie Nicomaco!!!
Quanto alla domanda che tu hai posto (NB: però devi rispondere anche tu alle mie! Non basta farlo indirettamente con un brano splendido di un romanzo!!! ;) ), posso confermare che la dimensione onirica ha avuto un peso importante, anche se per me al risveglio era l'inizio della lotta: i sogni erotici, infatti, erano molto più frequenti in me durante il mio decennio di repressione totale, per cui la libertà e il piacere sperimentato nel sogno diventava tormento nel momento della veglia. Progredendo nell'accettazione di me anche il sogno erotico si è fatto meno frequente, ma adesso di sicuro lo vivo con piacere quando mi capita. Più frequente è il sognare ad occhi aperti. Ma si tratta sempre di fantasie nell'ottica del brano da te riportato, dove la volgarità è del tutto assente e prevale il desiderio dell'unione fisica come segno altissimo dell'unione dei due cuori, il mio e quello del mio immaginario amante (dove amante, lo ribadisco come ho fatto in un altro post, mantiene il suo significato letterale, vale a dire COLUI CHE AMA e non colui che permette la conificazione di un altro :mrgreen: ).
barbara ha scritto:Poichè ognuno di noi può trovarci un senso diverso, ti dirò cosa rappresenta per me. Ho pensato a quando si dice: non volgere le spalle al nemico. E' come se il gesto contenesse in sé un segno di fiducia assoluta, che puoi permetterti sono con chi è amico , complice, fidato.
Se io avessi questa fantasia , la assocerei a questo : al desiderio di incontrare qualcuno del quale possa fidarmi così ciecamente da poter rinunciare a controllare ciò che succede , avendo la certezza che non approfitterà della mia fiducia per farmi del male.


Cavoletti di Bruxelles Barbara!!! Mi piace la tua interpretazione e la sento mia. Non mi ero soffermato all'interpretazione del gesto, per cui la tua è la prima. Ed è bellissima!!! Ed è anche il desiderio che ho: incontrare l'amato e unico che mi accolga e che si lasci accogliere totalmente da me... Da qualche parte ci sarà e speriamo che si faccia vivo presto!!! :oops: :oops: :oops:
E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare, perché mi piace ciò che pensi e che dici, perché in te vedo le mie radici.
...
E ti vengo a cercare perché sto bene con te.

Perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te


(F. Battiato, E ti vengo a cercare/La cura)

Alyosha
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da Alyosha » mercoledì 2 novembre 2011, 22:59

Se io avessi questa fantasia , la assocerei a questo : al desiderio di incontrare qualcuno del quale possa fidarmi così ciecamente da poter rinunciare a controllare ciò che succede , avendo la certezza che non approfitterà della mia fiducia per farmi del male.
Ho trovato molto belle queste parole anch'io, mi pare sia proprio così. Quanto ai sogni per rispondere a Nicomaco, di polluzioni notturne ne ho avute pochissime in età adolescienziale, quando per un periodo decisi di non masturbarmi più. Direi che ne è valsa la pena visto che l'esperienza è davvero unica. Per il resto sogno veramente poco. E mi capitava spesso di sognare dei rapporti sessuali maschi che poi improvvisamente diventavano donne o viceversa e comunque avevo chiara l'idea di non potere completare l'atto per poi svegliarmi. Ultimamente mi succede la stessa cosa, sento anche nel sogno l'esigenza di interrompermi. ma almeno i maschi restano maschi ed è già qualcosa :).

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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da barbara » giovedì 3 novembre 2011, 0:09

Se Nicomaco ha a portata di mano il romanzo di Tondelli, c'è un passo che per me è il top del top dell'erotico. Ma la cosa strana è che si tratta della descrizione di una gocciolina di sudore , la qual cosa non è esattamente "elegante" da raccontarsi... eppure l'autore è così abile da trasformarla in un istante di puro erotismo.
Questo per dire che è tutto molto soggettivo.

Nicomaco
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da Nicomaco » giovedì 3 novembre 2011, 14:06

Cara barbara, hai una straordinaria sensibilità gay! :lol: Scherzi a parte, ricordo anch’io il passo che suggerivi! Ha colpito anche me per la sua carica erotica. ;-) E’ uno dei brani che raccontano di un viaggio a Barcellona, compiuto dal protagonista Leo con il suo compagno Thomas nel periodo pasquale di un non meglio precisato anno.

Eccolo.

“Il sole, già di mattina presto, era caldo. Sulla distesa dei tavolini di Plaza Reial, restarono in silenzio fissando le palme altissime, e sorseggiando la sangrìa. Leo rollava pigramente una sigaretta alzando ogni tanto gli occhi intorno. Accanto alla fontana stavano alcuni freaks, i pantaloni colorati, i capelli lunghi, le chitarre, i gilet, i cappelli a grandi falde di cuoio chiaro. Alcuni uomini facevano il giro degli angoli della piazza offrendo hascisc. Radunavano un gruppetto di giovani, smerciavano qualche stecca e poi si spostavano all’angolo seguente come un gioco di cortile. La simmetria della piazza era assolutamente teatrale, come le grandi quinte barocche di Roma. Anche se qui c’era il fascino della modernità e di un calore diverso. Le persiane altissime e allungate dei palazzi erano sbarrate. Leo immaginò che si affacciasse una ragazza dai capelli neri e dalla spalle nude. E i colori di questo sogno erano il rosso, il bianco e il nero. Leo toccò il braccio di Thomas per parlargli. E lo vide allungato sulla sedia, a torso nudo, le gambe divaricate, gli occhi chiusi rivolti al sole. Avrebbe voluto baciarlo, ma preferì accarezzarlo con gli occhi. Notò il luccichio di una goccia di sudore scendere dall’incavo dell’ascella. La guardò con intensità e desiderio”.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

barbara
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da barbara » giovedì 3 novembre 2011, 22:01

Speravo che avresti trovato questo brano!!!
Grazie, Nicomaco... :D

Alyosha
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da Alyosha » venerdì 4 novembre 2011, 2:01

1) Perché ci sono periodi in cui prevale un desiderio rispetto ad altri, al punto da condensare in sé quasi tutta l'idea del rapporto sessuale?
2) Partendo dal presupposto che l'uomo è un'unità inscindibile, e notando che un gesto è capace di raggiungere profondità inaudite del proprio animo e di comunicare più che se si usassero le parole - nella poesia ho scritto: posando, delicata, la mano sul ventre. Avresti sentito in quel contatto molto più di quanto le parole possano dire - cosa può rappresentare il desiderio di un gesto specifico piuttosto che un altro in un determinato periodo della propria vita?
Felix finalmente trovo un pò di tempo per rispondere alle tue domande. Non è che non volessi farlo è che non sono semplici.
Siccome le due domande si rincorrono a vicenda ti do un unica risposta. Io penso che i nostri stati d'animo sono tanti e non sempre vogliamo le stesse cose (anche dalla stessa persona intendo). Ci sono momenti in cui siamo più espansivi, più gioiosi, forse anche più sicuri di noi o non so cos'altro e momenti in cui invece ci sentiamo più schermati più atti a farci proteggere. Poi bisogna pure vedere quel gesto per ciascuno di noi che valenza ha. Non so se ho ben inteso a cosa ti riferisci però penso che ognuno nel contatto fisico metta le sue cose, le sue emozioni e che ogn'uno le viva in modo diverso. Poi considera pure che secondo me molto dipende anche dalla persona che hai davanti. Per quanto siano fondamentali i propri desideri, poi ci si adatta e si cerca di trovare una corrispondenza con l'altra persona (almeno credo).

Rayden
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da Rayden » venerdì 11 novembre 2011, 0:36

Felix, proverò a rispondere alle tue domande congiuntamente, perché penso che siano strettamente connesse tra loro, anzi la seconda domanda mi sembra racchiudere in sé la risposta alla prima e viceversa.

Secondo me, le diverse forme che i nostri desideri possono assumere non rappresentano colori contrastanti su un dipinto indefinito, ma soltanto sfumature differenti dello stesso colore.

Ciascuno di noi concepisce l'amore come un sentimento di un determinato colore: seguendo lo schema tracciato da Project, può essere il rosso del primo cerchio, il blu del terzo oppure un colore intermedio – diciamo il violetto – del secondo cerchio, che nasce dall'unione degli altri due, pur rimanendo da essi distinto ed autonomo. Semplificando molto, chi vede l'amore come un cerchio rosso penserà al proprio compagno essenzialmente in termini di sesso, istinto, meccanicità, pulsione; chi lo vede come cerchio blu volerà con la fantasia verso l'immagine del proprio ragazzo amato con pura affettività, sguardi fuggenti, abbracci, carezze; chi vede l'amore come cerchio violetto spingerà il cuore verso la propria metà desiderando sia coccole che momenti di passione, sia tenerezze che contatto fisico.

Si tratta di tre prospettive diverse da cui guardare all'amore. Ciascuna di esse ha delle caratteristiche che la contraddistinguono e portano a viverla in un certo modo piuttosto che in un altro, sia a livello interiore che nei gesti esteriori della vita di tutti i giorni. Non mi sento di giudicare quale delle tre forme d'amore debba essere messa al primo posto e quale all'ultimo o se esista una classifica dei colori dell'amore. Per quel che mi riguarda, nonostante apparenti oscillazioni verso il blu, penso che in fondo il mio colore sia il violetto, perché credo di avere una concezione equilibrata dell'amore, come connubio di anima e corpo, l'unione di due ragazzi in qualcosa di unico, magico ed eterno.

Nell'ambito della stessa concezione dell'amore, il mutamento dei desideri e delle fantasie dona al colore di questo sentimento una sfumatura piuttosto che un'altra, senza mutarne la percezione generale, ma rendendolo vario e mai scontato. Nel mio caso, ad esempio, le fantasie tendono a dare precedenza alla sfera affettiva su quella sessuale, nel senso che un ragazzo che mi accarezza i capelli, mi abbraccia adagiando la testa sulla mia spalla o semplicemente mi sussurra parole dolci all'orecchio rappresenta molto bene la mia concezione dell'amore, senza con ciò escludere la sfera sessuale, perché anch'essa necessita di uno spazio e mi spinge a desiderare momenti di contatto fisico. Ciò significa che il mio colore dell'amore presenta spesso e volentieri sfumature più chiare, più scure, omogenee o striate, ma senza per questo smettere di essere violetto, proprio perché rimane quell'idea di fondo per cui l'amore è per me un'unione spirituale e fisica equilibrata e profonda.

Ecco il motivo per cui le fantasie rappresentano tonalità diverse dello stesso colore, che possono variare molto da persona a persona, pur avendo tutte la stessa concezione di che cos'è l'amore. Io, per esempio, a volte vorrei essere abbracciato e coccolato, a volte baciato appassionatamente, a volte vorrei sdraiarmi appoggiando la testa sulle gambe del ragazzo che mi piace, mentre lui mi sfiora delicatamente il viso, scendendo con le dita dalla fronte al collo e sussurrandomi che non mi lascerà mai solo. Si tratta di fantasie che hanno un'intensità variabile ed una profondità di diversa natura e non è escluso che possano cambiare da un giorno all'altro o magari anche più volte nello stesso giorno. Esse rappresentano ciò che in quel momento provo o che almeno vorrei provare, il gesto che in quell'istante meglio riesce ad esprimere quel che sento dentro, la forma d'amore che avrei il desiderio di vivere, perché in quell'attimo sarebbe quanto di più bello saprei donare o quanto di più autentico vorrei ricevere.

Il perché ciò accada è piuttosto difficile a dirsi. Io sono dell'idea che molto dipenda dal contesto in cui siamo immersi, dal tipo di vita che conduciamo, dalla nostra situazione sentimentale, dal nostro livello di soddisfazione, dall'esistenza di momenti di solitudine o abbattimento.

Per quanto mi riguarda, un ruolo importante è giocato da fattori esterni, per cui, ad esempio, posso avere desideri diversi a seconda che fuori ci sia un sole cocente oppure un temporale o stia nevicando. Ancora, le fantasie possono cambiare a seconda che mi trovi in camera da letto, disteso su una spiaggia o a passeggiare in un grande prato verde, oppure in relazione alle ore del giorno o alla temperatura dell'ambiente che mi circonda.

Allo stesso tempo, incidono molto fattori interiori come il diverso grado di felicità che possiamo provare dopo aver vissuto una bella esperienza o, viceversa, una situazione che ci ha creato dispiacere. Parecchio dipende anche dalla vita che conduciamo, la quale può essere tranquilla e serena oppure satura di stress all'ennesima potenza, o ancora dall'atteggiamento più o meno ottimista verso il nostro futuro affettivo.

Se ci pensi, qualora fosse semplice capire perché le nostre fantasie mutano nel tempo e a seconda delle circostanze in cui sono vissute, forse l'amore perderebbe il suo aspetto più misterioso, che è dato proprio dall'incapacità di ciascuno di capirlo fino in fondo. Credo che il mutamento delle sfumature dei desideri, all'interno dello stesso sfondo di sentimenti e valori, alla fine sia qualcosa di positivo, che rende speciale ciò che proviamo e ci fa essere noi stessi in ogni occasione in cui vogliamo semplicemente amare.

Rayden

barbara
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Re: gesti erotici nel tempo

Messaggio da barbara » venerdì 11 novembre 2011, 8:37

Davvero incantevole questa metafora sui colori, Rayden. Se dovessi associarla a un colore sceglierei il glicine, perchè porta con sé il profumo inebriante del fiore da cui prende il nome .
Vedere un glicine fiorito in primavera rappresenta per me vitalità e delicatezza , la stessa sensazione che mi ha evocato il tuo commento. E proprio per questo è uno dei miei colori preferiti. :)

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