UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Messaggio da progettogayforum » lunedì 4 giugno 2012, 15:04

Caro project, ti ringrazio per la chiacchierata di ieri sera che mi tira un po’ su di morale. Quando ti ho scritto ero veramente a terra, uno a 42 anni, dopo averle provate un po’ tutte rimediandoci solo senso di vuoto e delusioni si mette in testa che non c’è proprio più niente da fare, che la vita è uno schifo e che forse essere gay è veramente una specie di condanna, perché tanto, tu puoi sognare quello che vuoi ma trovi solo gente che cerca sesso o forse soprattutto gente che non sa dove sbattere la testa e pensa che almeno un po’ di sesso può essere un surrogato dell’amore. In fondo all’idea di trovarmi un ragazzo ci ho già rinunciato, forse no, se capita ok, ma non me lo vado a cercare, ormai sono stanco di correre dietro ai sogni, ma vorrei almeno avere un mondo un po’ mio, vorrei avere degli amici veri senza altre complicazioni, non mi interesserebbe nemmeno gay piuttosto che etero, ma vorrei che fossero amici veri, forse con degli amici gay ci si potrebbe capire di più? Francamente non credo, di gay ne ho conosciuti tanti e un rapporto di amicizia non c’è mai stato. Tu dici che è possibile, dici che i gay non sono tutti fissati solo col sesso e che ci sono gay diversi da quelli che ho conosciuto io. Sarà anche vero, anzi, spero che sia vero. Parlare ieri notte mi ha fatto bene. Sei un gay molto fuori del comune e credi in quello che dici. Nei giorni scorsi avevo girato un po’ per il forum e mi aveva colpito perché effettivamente è un posto diverso dagli altri. Non solo dalle chat di incontri ma pure da certi siti di tipo psicologico, qui si tiene un profilo più basso, mi spiego meglio, qui nessuno usa linguaggi clinici o suggerisce terapie, si parla e basta e alla pari. È un po’ quello che mi è sempre mancato. E poi vedo che esiste un mondo gay parecchio diverso da quello classico e per me è una scoperta importante, anche se a 42 anni avrei dovuto saperlo già da un pezzo. Sono ormai più di due anni che non vado in giro per locali e che non ho rapporti con nessuno. Ho fatto i controlli per la salute e sta tutto a posto, diciamo che quella paura l’ho superata e me la sono portata appresso per anni. Forse a 40 anni uno comincia a sentirsi vecchio, c’è chi reagisce travestendosi da ventenne, io ormai sono stufo di queste cose. Chiarisco che non sono stato un maniaco del sesso, anche se le mie esperienze le ho fatte, ma adesso vorrei proprio stare tranquillo, cioè per me uscire dal giro non è stato difficile, non ne ero dipendente e ormai ne ero sostanzialmente stufo perché le prime volte mi illudevo che un ragazzo dopo averci fatto sesso potesse anche volermi bene, ma le cose non sono mai andate così, al massimo durava un mese, poi se ne andavano per i fatti loro come se non fosse successo proprio nulla. Un mondo tipo quello di cui parli tu, cioè con amici veri, con un ragazzo che mi vuole bene io non l’ho mai avuto. Sempre e solo innamorato unilateralmente di ragazzi che a me non ci pensavano proprio, sesso sì, ma solo quello, ma senza premesse e senza conseguenze, e poi ti stufi anche di quello. Io adesso a 42 anni sono ancora un tipo passabile fisicamente, mi curo molto del fisico, ma quando avevo vent’anni ero proprio un bel ragazzo e per questo avevo un certo successo, ma che io potessi avere una mia sensibilità, dei miei sentimenti, non è proprio interessato mai a nessuno. Ho conosciuto solo ambienti di una superficialità assoluta, come se fosse tutto un grande gioco, la parola d’ordine era sesso, e anzi se parlavo di sentimenti o anche se solo ci provavo mi guardavano strano, come se fossero cose assurde. Uno degli ultimi ragazzi coi quali sono stato e col quale ho avuto una storia di tre mesi, se n’è andato proprio perché si è reso conto che mi stavo innamorando di lui e ha preferito allontanarsi per non sentirsi vincolato in nessun modo, cioè stare con me e fare sesso con me sì, ma l’idea di volersi bene la considerava come un perdere delle possibilità, non come una cosa positiva ma come una limitazione della sua libertà. Capito questo la cotta per lui mi è passata. Adesso è tardi, project, io vado ma penso che mi risentirai. Grazie di tutto.
Gianni

Nicomaco
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Re: UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Messaggio da Nicomaco » martedì 5 giugno 2012, 11:10

Mi spiace veramente che si arrivi a quarantadue anni un po’ disillusi. Ne parlo da coetaneo a coetaneo. Forse occorrerebbe abbandonare non solo “certi giri”, ma anche certi “sogni”. Personalmente ho sempre rifuggito tanto l’idea che per trovare la felicità si dovessero frequentare ambienti “particolari”, quanto l’idea che la felicità nella vita si raggiungesse con il fantomatico “principe azzurro”, giovane, bello, palestrato, ricco e di successo. Puro mito a mio modo di vedere. Essere realisti, avere una vita semplice … quasi banale direi. Questo è quello a cui in fondo ho sempre aspirato e che vedo realizzato oggi anche grazie a PG. E poi l’età è veramente relativa. Io personalmente sono molto più “fiero” di me stesso oggi piuttosto che vent’anni fa … sarò sbagliato io … non so … Certo, a quarant’anni si vede la vita in modo diverso rispetto a quando se ne hanno venti. Si è sicuramente più maturi, nel senso che si è tendenzialmente (o si dovrebbe essere) più “esperti” della vita, meno avventati, più equilibrati … ecco. E quindi bisognerebbe evitare di inseguire il mito del giovanilismo a tutti i costi, che trovo abbastanza patetico … e anche un po’ tragico visto che l’esito è quello di non vivere né i vent’anni sognati né i quaranta reali. Non mi pare sia il tuo caso Gianni. Anzi. Se hai scritto a Project è probabilmente perché in te è scattato qualcosa che ti ha incuriosito e indotto ad approfondire in una direzione che non sconoscevi, ma nella quale speravi un po’. Credimi: i gay seri, che desiderano conoscere per gradi le persone (come accade nella vita di tutti i giorni a milioni di uomini) e che danno il giusto peso ai sentimenti e al contatto fisico, esistono eccome!
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

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IsabellaCucciola
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Re: UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 11 giugno 2012, 17:21

Immagino di non essere la persona più adatta a scrivere, però mi ha toccato quello che ha scritto Gianni.
Nicomaco ha scritto:l’idea che la felicità nella vita si raggiungesse con il fantomatico “principe azzurro”, giovane, bello, palestrato, ricco e di successo.
Scusa Nicomaco, tu hai parlato del principe azzurro, però penso che più o meno tutti abbiano l’idea che questo principe azzurro non esista veramente.
Diciamo che da una parte c’è il principe azzurro, che ti vuole bene e ti accetta per quello che sei e che è “giovane, bello, palestrato, ricco e di successo”, e all’estremo opposto c’è la persona che viene a letto con te solo per soddisfare un proprio desiderio sessuale e poi ti pianta in asso. Quelli che ti ho citato sono due estremi di persona, però per quanto vicini anche due estremi hanno sempre un punto di mezzo… il punto di mezzo è una persona che ti apprezza per quello che sei, che ti apprezza per i tuoi pregi e per i tuoi difetti, così come tu lo apprezzi per i suoi pregi e difetti. Il punto di mezzo è una persona normalissima, che però riesce a farti battere il cuore, perché è riuscito a trovare la chiave giusta per liberare quello che avevi dentro il cuore, e quando trovi una persona così, l’età, la posizione sociale e l’aspetto fisico, e tutte le cose che cerchiamo nella perfezione del principe azzurro passano in ultimo piano.
Con questo non voglio dire che per essere felici bisogna avere per forza un patner, però penso che un rapporto a due possa, oltre a dare felicità, anche aiutare una persona a crescere…

Io quello che vedo in Gianni è la ricerca di questo punto di mezzo, e mi auguro che possa trovare una persona così nella propria vita…

Un’altra cosa che vedo è un senso di stanchezza… Se ha iniziato a vivere il proprio orientamento sessuale a vent’anni… sono anche vent’anni che ha continuato a cercare qualcosa di serio ricevendo tanta, troppa superficialità…

Alla faccia dell’arrivare a quarantadue anni disilluso!!!

Isabella
P.S.
Nicomaco ha scritto:Io personalmente sono molto più “fiero” di me stesso oggi piuttosto che vent’anni fa … sarò sbagliato io … non so …
Mi permetto questa piccola presunzione… Penso che tu sia più fiero adesso rispetto a vent’anni fa perché in questo tempo hai accumulato delle esperienze e il fatto che ti sei iscritto e interagisci in questo Forum dimostra che sei una di quelle persone che non si fermano solo all'apparenza...

Che orgoglio può avere una persona che arriva quarant’anni avendo vissuto solo in maniera superficiale e egoncetrica?
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Nicomaco
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Re: UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Messaggio da Nicomaco » lunedì 11 giugno 2012, 20:25

Ciao Isabella. La prima parte del mio post precedente conteneva riflessioni estemporanee e generali sui miti che mi paiono piuttosto diffusi (credo ... da quello che ho potuto apprendere leggendo qua e la nella rete ...) in certi ambienti gay: la costruzione di relazioni personali nelle quali gioca un ruolo preponderante la bellezza, la cura maniacale per l’aspetto fisico, la giovinezza e anche … il sesso (mettiamoci anche quello va … me n’ero scordato …). Miti che mi parevano “toccati” anche dal discorso di Gianni. Che Gianni cerchi altro lo avevo capito anch’io. E infatti in modo sintetico (forse troppo …) mi pareva di averlo rilevato ;) . Auguri, Gianni, anche da parte mia!
IsabellaCucciola ha scritto: Mi permetto questa piccola presunzione… Penso che tu sia più fiero adesso rispetto a vent’anni fa perché in questo tempo hai accumulato delle esperienze e il fatto che ti sei iscritto e interagisci in questo Forum dimostra che sei una di quelle persone che non si fermano solo all'apparenza...

Che orgoglio può avere una persona che arriva quarant’anni avendo vissuto solo in maniera superficiale e egoncetrica?
Non c’è dubbio che si può arrivare a quarantadue anni ed essere persone superficiali e immature. Come pure arrivarci e non esserlo mai stati o non esserlo più. Ma appunto questo conferma che l’età è relativa per costruire una relazione interpersonale (anche affettiva ovvio …). E questo lo avevo sottolineato prima di scrivere che mi sento più fiero oggi di 20 anni fa (che poi vuol dire semplicemente che sto bene con me stesso e con le persone che conosco … da parecchio tempo comunque … l’incontro con PG mi ha aperto la strada verso la riflessione e la “socializzazione” con altre persone omosessuali, che tutto sommato condividono valori simili ai miei … ed è stato sicuramente importante ;) ).
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barbara
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Re: UN GAY 40ENNE FUORI DAL GIRO

Messaggio da barbara » martedì 12 giugno 2012, 7:51

Parlando da etero non posso conoscere certe realtà gay che Gianni può aver frequentato, quindi non so quanto le mie riflessioni siano pertinenti, ma ci provo.
Molto spesso ho pensato che l'esperienza difficile che hanno vissuto le persone omosessuali nelle relazioni con gli altri abbia portato molti di loro, una volta adulti, a pensare solo al sesso , abbandonando l'interesse per l'esperienza affettiva. Tuttavia mi sembra di notare che questo atteggiamento sia molto più diffuso fra i gay che non tra le lesbiche, che pure sono state vittime dell'omofobia come i maschi.
L'altra cosa che noto è che un certo il tipo di mentalità "sessuocentrica" è presente anche in molti uomini eterosessuali, mentre è molto meno presente fra le donne eterosessuali.
Qualcuno potrebbe obiettare che la maggior parte degli uomini etero si sposano e rimangono insieme a una donna magari per una vita. Certo che lo fanno, ma con questo? Il mondo anche è pieno di matrimoni di "convenienza" , dove la fedeltà non esiste proprio. Tradizionalmente l'uomo non si sposava affatto per amore , ma per avere una donna che gli desse dei figli e gli tenesse in ordine la casa. Poi siccome "l'uomo è cacciatore" era accettato socialmente che il marito potesse andare a cercarsi delle amanti . Mentre se la moglie faceva la stessa cosa era una considerata una poco di buono , tanto che poteva addirittura essere punita col delitto d'onore.
Le statistiche dicono che anche ora l'infedeltà esiste eccome. Anche le donne tradiscono, ma per quel che so lo fanno soprattutto perchè si innamorano di altri uomini , non tanto perchè vogliono avere la soddisfazione di portarsi a letto qualcuno di diverso dal coniuge , come capita più spesso ai mariti.
Nel racconto di Gianno noto molte analogie con un certo pensiero maschile della vita, che spero cambierà col tempo.
A Gianni vorrei dire di non arrendersi e di cercare nella direzione giusta. E poi anche gli uomini apparentemente superficiali possono magari stancarsi di rincorrere il sesso e accettare finalmente di provare a mettersi in gioco davvero in un rapporto. Certo avere il proprio equilibrio e prendersi cura di sè è la cosa fondamentale. Su questo punto trovo molta saggezza nel pensiero di Gianni.

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