SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da progettogayforum » martedì 19 giugno 2012, 13:14

Ciao Project,
sono un ragazzo di 17 anni, quasi 18, e penso di essere gay o meglio sono gay anche perché le ragazze mi lasciano del tutto indifferente. Ti voglio raccontare la mia storia, non so se una cosa del genere è capitata ad altri ragazzi ma in pratica ha occupato il mio cervello da più di due anni. Quando stavo in prima superiore, un interesse per i ragazzi ce lo avevo già e mi masturbavo solo pensando ai ragazzi, mi piacevano ma non mi ero mai veramente innamorato di un ragazzo e ancora meno di una ragazza. Diciamo che il mio interesse era solo sessuale, o forse era così perché non poteva essere diversamente. Dunque, aprile 2010, seconda superiore, si fa la gita scolastica, io chiaramente mi ci fiondo perché penso che magari può pure succedere qualcosa, a stare tanto tempo coi ragazzi qualche occasione si crea, non dico di sesso, ma almeno di vederli nudi, o almeno in mutande, che per me sarebbe già stato moltissimo. Dovevamo stare fuori quattro notti, la prima abbiamo fatto tardissimo, causa discoteca e siamo tornati in albergo che erano quasi le tre, quindi siamo crollati dal sonno, la seconda notte si sono pure ubriacati hanno vomitato per terra, proprio un comportamento da deficienti. Il bello è venuto la terza notte. Stavamo in camera in tre e sono venuti altri tre ragazzi, quindi eravamo sei, tutti maschi, e hanno cominciato a parlare di sesso, ma seriamente. Io mi chiedevo come potessero parlare così in modo disinvolto, proprio senza nessun problema. Io in pratica stavo a sentire, dicevano tutto quello che provavano per le ragazze, che provavano a toccarle e a farsi toccare quando potevano, che si masturbavano pensando alle ragazze. Io non sarei mai stato capace di fare discorsi simili. Sono rimasti a parlare per più di tre ore, erano proprio contenti, si vedeva che era una cosa che li metteva a loro agio. Uno dei miei compagni di stanza era in erezione e c’è rimasto tutto il tempo, a me stare con loro faceva un effetto fortissimo, mi veniva duro ma se anche se ne fossero accorti, in una situazione come quella, non sarebbe stato un problema perché stavamo parlando di ragazze. Io poi sono gay e non lo sa nessuno ma se lo dicessi non ci crederebbe nessuno. Non ho mai avuto il problema che qualcuno mi prendesse per gay e adesso comincio ad avere il problema opposto, che qualche ragazza possa pensare che le sto facendo il filo. Le ragazze mi vengono dietro e questo mi imbarazza parecchio. Dunque quella sera per me è stata una bellissima serata anche se mi rendevo conto che quella intimità coi miei amici era tutta basata su un equivoco, però ho provato una forma di quasi intimità sessuale coi miei amici che mi è piaciuta moltissimo. L’ultima notte stavo in una stanza a due e lì è successo quello che ti puoi immaginare, il mio amico ha cominciato a parlare di ragazze poi il discorso è passato sul sesso, un po’ più proprio fisico ed è finita che ci siamo masturbati reciprocamente. Per me era la cosa più eccitante che mi fosse mai capitata. È durata poco, massimo 10 minuti. Ero proprio sconvolto dal fatto di poter fare col mio compagno una cosa simile e avevo cominciato a pensare che alla fine fosse gay, perché mi ha detto che era stato molto bello. Poi siamo andati a dormire. Io non ho chiuso occhio, mi ripassavo mentalmente tutte le sensazioni di qualche minuto prima, ero convinto che il mio compagno fosse gay e mi sentivo straordinariamente felice perché era quello che mi piaceva di più tra tutti i miei compagni. Volevo fargli capire che gli volevo bene, che mi ero innamorato di lui e tutto il resto. La mattina tutto tranquillo come se non fosse successo nulla, io provo a fargli un sorriso ma è del tutto preso da altre cose, dall’ultima escursione della gita, della macchina fotografica ecc. ecc. e non mi guarda nemmeno, ma non deliberatamente, proprio così come gli veniva naturale, poi mi risponde in modo amichevole ma diciamo così amichevole ordinario. La gita finisce, ricomincia scuola, tutto come se tra noi non fosse successo niente, io mi guardo bene dal fare discorsi. In pratica non se ne è parlato più, sono passati due anni, anche quest’anno siamo andati in gita insieme e siamo capitati nella stessa stanza, adesso lui sta con una ragazza o meglio fa il filo a una ragazza che non lo guarda nemmeno e ci sta proprio male, me ne ha pure parlato seriamente durante la gita e una sera era proprio sul punto di mettersi a piangere, praticamente quella ragazza adesso è la sua fissa, ma il guaio è che non è la sua ragazza. Io ho cercato di consolarlo da bravo amico “etero” che sa dare consigli agli amici su come si trattano le donne. A un certo momento ho preso tutto il coraggio che avevo e gli ho detto: “ti ricordi di due anni fa?” Lui mi ha risposto che si ricordava della nottata in sei in una stanza a parlare di ragazze e che era stato bellissimo. Quello che era successo tra noi sembrava che non se lo ricordasse nemmeno, poi sorridendo ha fatto capire che invece se lo ricordava ma ha concluso: “Vabbe’, ma allora eravamo ragazzini!” Io ho risposto con un sorriso come a dire: “sì, è vero”, comunque la sua battuta per svalutare la cosa per me è stata una colettala, io speravo che la gita di quest’anno fosse un’occasione per chiarirci e invece per me è stata un’occasione per capire che se non so che un ragazzo è gay è meglio che non ci penso proprio. Ho capito che lo stesso fatto per me e per lui aveva un significato completamente diverso, a me sembrava l’inizio di una storia d’amore, per lui era una stupidaggine da ragazzini. Eppure io sul ricordo di quella notte ci ho vissuto due anni intensissimi, sognando a occhi aperti, aspettando un suo cenno, interpretando tutto quello che diceva e che faceva in modo gay. Almeno adesso ho aperto gli occhi.
Se vuoi, pubblica pure questa e-mail.
Grazie di tutto quello che fai!
Aldo (nome inventato però mi piace perché sono Alto! Ih ih!!)

quaccchero
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da quaccchero » martedì 19 giugno 2012, 16:58

Mi ci rivedo tantissimo in questo racconto, anche se non sono mai arrivato a "tanto". Ricordo una gita nelle superiori, non ricordo più quale anno fosse, in cui mi ritrovai in camera con due compagni, di cui uno era il mio migliore amico. Anche io speravo accadesse qualcosa, anche perché era già da qualche tempo che avevo perso la testa per il mio amico. La prima sera tenemmo i letti separati. La seconda, lui di sua iniziativa chiese se volessimo unirli, ma solo il mio e il suo, non quello di altri. Quella notte ovviamente non dormii. Ricordo che c'era un orologio luminoso e ho visto ogni minuto dalle 2 alle 4. Alle 4 circa, lui si sposta in parte nel mio letto, in una cosa che a me sembrava un tentativo di avvicinarsi, mettendo la sua testa attaccata alla mia. Alle 5 trovo il coraggio e gli metto un braccio attorno al petto. Alle 7 ci svegliamo per via della sveglia. Io col mio braccio su di lui.

Passa tutta la giornata senza che si dica nulla... poi alla fine gli chiedo se potessi abbracciarlo visto quello che era successo la notte precedente. La sua reazione è stata brutale all'inizio e così fino al termine della gita. Dopodiché, con calma, abbiamo ritrovato la nostra amicizia, anche se lui spesso giocando faceva capire di volerla portare a qualcosa di più, ma si ritraeva...

Nel tuo caso, siete arrivati a fare qualcosa di sessuale. Il rifiuto successivo, è un po' come il rifiuto parziale del mio amico... era una cosa che avrebbe voluto, ma che qualcosa di più grande gli diceva di lasciar stare. Nell'adolescenza si sperimenta, non esiste il bianco o il nero, ma una sfumatura di sessualità.

Questo tuo amico un giorno potrebbe svegliarsi e capire di essere sempre stato attratto anche dai ragazzi e ricordare quella sua prima volta con te in modo molto positivo, come potrebbe benissimo vivere in modo ottimo il resto della sua vita senza sentire la necessità di dare sfogo a deboli attrazioni verso persone del proprio stesso sesso.

Ci si ripensa, sì... i primi innamoramenti, anche non corrisposti, son sempre quelli che ci lasciano un'impronta. Ma poi ce ne son tanti altri, la vita è lunga...

editore
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da editore » martedì 19 giugno 2012, 18:23

Durante l'adolescenza si fanno tante esperienze che non vogliono dir niente, nel tuo caso poi si è trattato solo d'una volta, quindi è veramente azzardato trarre conclusioni.
Io, invece, ho avuto un paio di "storie" (chiamamole così) durante l'adolescenza andate avanti anche per alcuni anni, e non si possono neanche definire come semplici sperimentazioni sessuali, perché c'era proprio una ricerca reciproca del contatto sessuale, del piacere non solo sessuale, ma proprio del contatto con l'altro; è stato poi, come sempre, la paura di quella parola (gay) a negare tutto. Uno dei due a 19 anni si è trovato una ragazza e ora, dopo 10 anni, si è sposato sempre con la stessa (nel suo caso ho sempre pensato che fosse bisessuale); l'altro invece ha avuto anche lui una ragazza c'è stato asseme per 5 anni, poi si è lasciati per motivi che tuttora ignoro, avendone perso i contatti, ma non mi stuperebbe se fosse perché non hanno mai avuto un contatto sessuale tra loro, essendo stata la sessualità del tutto fuori dal loro rapporto di copia almeno per primi due anni, benché fossero entrambi più che ventenni.

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riverdog
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da riverdog » martedì 19 giugno 2012, 18:48

In quanto riportato dal ragazzo della mail (l'alto Aldo) vedo davvero poco di omosessuale, al di là della mera prestazione sessuale (ovviamente).... già l'aver iniziato il tutto parlando di donne! Mi fa pensare un po' alle ragazze che i primi baci se li danno tra loro per fare esperienza in attesa del principe azzurro! :D

Diverso mi sembra il caso nelle esperienze di Quaccchero ed Editore, nel primo caso già è insolito che sia stato il tuo amico a proporre di unire i letti, poi l'avvicinamento notturno 'strano', per non parlare poi del successivo 'gettare il sasso e ritrarre la mano'.... fa davvero pensare ad una omosessualità/bisessualità ancora in fase d'accettazione....
Ancor più palese (e di parecchio) quanto riportato da Editore!

Eh sì.... chissà quante persone seguirebbero maggiormente i propri impulsi se quella parola non facesse così paura!! :roll:

quaccchero
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da quaccchero » mercoledì 20 giugno 2012, 18:35

Beh, river, però conta che è stata una masturbazione vicendevole. Avessero fatto ciascuno per proprio conto, quante volte l'ho sentito raccontare da coetanei etereo durante il periodo delle medie e liceo (la cosa mi faceva parecchio eccitare). Quella è una cosa "normale" per quell'età. Non capita a tutti, ma a molti sì. Vicendevole sinceramente non l'ho mai sentito. E' un contatto molto intimo che presuppone un interesse verso lo stesso sesso, magari solo abbozzato.

Certo magari può essere letta come semplice necessità di sentire per la prima volta le mani di un altro attorno a qualcosa di molto intimo, soprattutto a quell'età. Comunque è evidente per questo "Aldo" sia stata solo una delle tante esperienze, mentre per il ragazzo della lettera è stata qualcosa di più. Quello che si prova prende il nome di sehnsucht e quasi tutti noi l'abbiamo provato almeno una volta senza dargli mai un nome. Ma la vita va avanti e le persone importanti, a volte, restano indietro...

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riverdog
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da riverdog » mercoledì 20 giugno 2012, 21:48

quaccchero ha scritto:Certo magari può essere letta come semplice necessità di sentire per la prima volta le mani di un altro attorno a qualcosa di molto intimo, soprattutto a quell'età.
Beh.... io la intenderei proprio così!
Poi certo, per fare una cosa del genere bisogna essere etero parecchio disinibiti oppure.... omosessuali in missione segreta :D In questo caso presumo si trattasse di un rappresentante per parte!

Per la cronaca, io parlo solo per sentito dire.... anche perché a quell'età stavo assieme ad una ragazza.... per fortuna poi sono riuscito a smettere! ;)

Alyosha
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da Alyosha » mercoledì 20 giugno 2012, 21:58

Beh se si evitasse di tagliare la realtà con il coltello, probabilmente evitare di dividere il mondo in gay ed etero gioverebbe praticamente a tutti, se non esistesse neanche la distinzione poi, non esisteremmo neanche noi in quanto gay e tutto sarebbe certamente più semplice. La sessualità non ha barricate i gay tutti da un lato e gli etero tutti dall'altro, ma è una scala continua e non ci sono punti di sezione ben precisi ma sfumature che via via ti fanno passare da etero a gay. Un pò come succede dall'1 al 2 che in mezzo ci puoi metter 1,3 1,4 1,5 e così via all'infinito. Tra il gay e l'etero ci potresti mettere in mezzo l'etero che va solo a donne, l'etero che non ha mai avuto rapporti con donne, l'etero che ha qualche rapporto con uomini, il bissessuale etero, il bisessusale e basta, il bisessuale gay il gay che ha rapporti solo con donne, il gay che non ha maai avuto rapporti e il gay tuttop d'un pezzo. Però se si guarda bene si potrebbe continuare a dividere all'infinito e alla fine dividi dividi scendi scendi troveresti quel punto infinitesimale dove ti collochi soltanto tu con la tua sessualità. Insomma se si evitasse di chiamare etero o gay la gente che ha rapporti con altri uomini, anzi se si evitasse di definire etero o gay le persone che hanno rapporti con altre persone, probabilmente si uscirebbe dal dilemma. Temo che la cosa che conti di più sia, ma con quella particolare persona, proprio quella lì intendo, ci si sta bene o no? Voglio dire uno sente l'esigenza di definirsi gay, perché viviamo in un mondo omofobo che ci dice che dobbiamo essere tutti etero. Se questo confine netto non fosse mai stato culturalmente e storicamente marcato probabilmente non mi definirei in nessun modo e farei semplicemente quello che mi va di fare...
Non che la risposta sia più semplice, ma la domanda mi pare meglio posta.
Definirsi e contrapporsi in qualche modo rassicura chi lo nega, però sul serio si potrebbe provare a ragionare in altro modo. Insomma una cosa è l'identità sessuale che ogn'uno di noi ha bisogno di darsi, per definirsi e orientarsi, rapportarsi agli altri, accettandola ovviamente come una generalizzazione, altro conto è l'orientamento sessuale in senso stesso. Gli etero nudi e crudi secondo me sono merce rara almeno quanto il gay nudo e crudo. Mi spiego con chiarezza se ssi parla di un 8-10% da un lato, mi aspetto un 8-10% dall'altro.

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riverdog
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Re: SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Messaggio da riverdog » mercoledì 20 giugno 2012, 23:08

Se parliamo di 'orientamento' la distinzione è chiara: omosessuale, bisessuale,
eterosessuale. Stop. E non vedo proprio perché non andrebbe usata. Non si tratta di darsi un'etichetta, ma di capire di cosa si sta parlando. Prendiamola come una semplificazione necessaria.
Poi è chiaro che la 'sessualità' permette sconfinamenti, fondamentalmente col suo attrezzo ognuno fa quello che vuole.... ci mancherebbe!
Logicamente in questo topic si stanno facendo delle supposizioni (non del tutto campate in aria....)
Mettiamola così: io a scuola ho studiato solo l'insieme dei numeri naturali.

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