GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 dicembre 2012, 10:38

Direi che dalla discussione emergono moltissimi punti interessanti. Su alcune cose importanti piacerebbe anche a me avere una risposta certa ma posso solo andare per tentativi. Procedo per punti.

Il discorso sul rischio aids non è ovviamente connesso ai siti di incontri in quanto tali ma alla promiscuità sessuale dell’ambiente, cioè al numero medio di partner per unità di tempo. I modelli epidemiologici che si possono adottare per descrivere il fenomeno possono essere vari (gruppo aperto, gruppo chiuso, ecc. ecc.) ma in tutti i modelli il rischio aumenta molto più che linearmente con l’aumentare della promiscuità dell’ambiente. Se la promiscuità raddoppia il rischio aumenta ben più di due volte. Secondo stime del Ministero della salute, nel 2011 le persone hiv+ in Italia erano circa 157.000. Le nuove infezioni riguardano per l’80,7% eterosessuali e per il 19,3% omosessuali e bisessuali, ma gli omosessuali e i bisessuali sono numericamente ben al di sotto bel 19% della popolazione, mentre gli eterosessuali sono ben al di sopra dell’80%. Il che significa che ancora oggi il rischio hiv per un omosessuale è circa doppio di quello di un eterosessuale. Questo dato per gli omosessuali è migliore e di parecchio rispetto agli anni precedenti ma proprio per questo la percentuale di omosessuali e bisessuali sui 157.000 sieropositivi stimati in Italia è ben al di spora del 19% ed è stimata sopra il 40%. Non voglio fare terrorismo, ma vorrei che si tenesse presente che i rischi sono reali, ovviamente non solo nei siti di incontri ma in qualunque incontro con contatti sessuale tanto più se con persone che hanno avuto molti partner.

La maggior parte dei gay in Italia e anche in Europa non punta a realizzare una vita di coppia. Intendo dire che, anche dove esistono le nozze gay, questo strumento legale è decisamente poco usato. Nei primi due anni dopo la legalizzazione delle nozze gay in Spagna risultavano celebrati 3.340 matrimoni gay, poiché gli spagnoli sono circa 46 milioni, stimando i gay maschi al 4%, cioè a 1,84 milioni, anche ammettendo che le coppie fossero tutte di omosessuali maschi si ottiene che in due anni meno dello 0,36% dei gay spagnoli ha scelto di sposarsi. Sicuramente su questi dati pesa ancora molto il pregiudizio sociale che non può essere annullato dalla legge ma resta il fatto che il matrimonio gay, al di là della questione di principio, è ben lontano dall’essere l’obiettivo reale dei gay. In Italia poi molti gay, dopo aver provato ad avere storie lunghe di coppia, hanno preferito lasciare perdere e cercare altri modelli convivenza molto meno vincolanti. Personalmente non credo che questo derivi dalla ricerca del sesso facile, che comunque almeno parzialmente c’entra, quanto piuttosto dalla ricerca di una vita più tranquilla rispetto alla vita di coppia. In ogni caso la tendenza alla vita matrimoniale è in netto calo anche tra gli etero e le coppie etero sposate finiscono in separazione o divorzio ormai nel 50% dei casi, anche quando ci sono figli. Questo vuol dire che la popolazione in genere e i gay in particolare non vedono la condizione di single come una forma di disagio ma come una forma di libertà, tanto più motivata perché non c’è il vincolo dei figli.

Vengo adesso al punto cruciale. Che cosa può fare un ragazzo gay per vivere la sua vita affettiva e sessuale e per conoscere altri ragazzi gay? Intanto distinguiamo tra i ragazzi che possono parlare di sé in quanto gay e i ragazzi che non possono farlo. Oggi c’è ancora purtroppo, almeno in Italia una distinzione molto netta tra dichiarati e non dichiarati e in genere tra i due gruppi non c’è molto dialogo, proprio perché la questione è radicalizzata. Per un dichiarato i non dichiarati sono “senza palle” per un non dichiarato i dichiarati sono solo soprattutto frequentatori di locali e cacciatori di sesso. Sarebbe auspicabile che si creasse, e si sta in qualche modo già creando, una zona intermedia in cui sia realmente possibile “scegliere” che cosa fare senza correre grossi rischi. Chiaramente, a parte il rischio di ghettizzazione dei gay dichiarati, che è ancora reale, è ovvio che un gay che si colloca nella zone intermedia tra dichiarati e non dichiarati per un verso evita la ghettizzazione dei dichiarati e per l’altro evita l’isolamento dei non dichiarati e può riuscire più facilmente anche nella vita reale a trovare ragazzi gay seri con cui confrontarsi.

Ma per tutti i gay, dichiarati o meno, internet resta uno strumento fondamentale anche in questo capo. Da quello che vedo, in particolare seguendo i siti di Progetto Gay in lingua Inglese, i blog individuali “seri” sono uno dei modi principali per conoscere altri ragazzi. Su alcuni blog si scambiano i “Like” o si lasciano commenti o si invia una mail, ma questo accade dopo aver letto il blog di un ragazzo, che sembra poco ma è molto di più che leggere un profilo su un sito di incontri, intendo dire che si parte da un altro livello e si capisce molto meglio chi è l’altro. È un sistema lento ma contiene un criterio di selezione automatica: tutti quelli ai quali non piacciono le nostre idee o nostri modi di fare si tengono alla larga. Attraverso una rete di blog seri si crea una rete di amicizie tutt’altro che superficiali e la possibilità di conoscere persone affidabili e non cacciatori di avventure è nettamente più concreta. Va sottolineato che questa modalità di contatto non è riservata ai ragazzi dichiarati perché i blog sono anonimi e si può benissimo scrivere un blog anonimo in modo serissimo e arrivare a attraverso quel blog a conoscere altri ragazzi affidabili.

Se devo essere sincero, non amo gli intruppamenti, cioè le procedure “globali” che, come affermano certi siti di incontri, ti mettono in contatto con sei milioni di persone. L’assenza di procedure di selezione rende un sito di incontri particolarmente inaffidabile. Chi cerca solo sesso non è interessato a leggere un blog, a capire chi è realmente un ragazzo. Per il cacciatore di sesso un ragazzo è un oggetto di consumo e ovviamente i cacciatori di sesso vanno dove si perde meno tempo in cose che non sono l’immediatezza del rapporto sessuale.

Anche Progetto Gay costituisce un filtro, non sempre efficiente e certamente meno specifico di quello che funziona in una rete di blog, ma in Progetto Gay, salvo eccezioni, ci sono ragazzi che preferiscono un ambiente tranquillo e controllato in cui si parla, si discute e ci si confronta.

Ciò che intendo dire è che deve esistere un criterio serio di selezione, cioè un criterio che permette di portare avanti una conoscenza se e solo se c’è un vero e reciproco interesse che non si riduce al sesso mordi e fuggi. Una relazione, se è veramente quello che si cerca, va costruita con i tempi dovuti.

Anche per i ragazzi non dichiarati internet è fondamentale perché consente l’anonimato e quindi lo sviluppo di rapporti personali che non richiedono un immediato e inevitabilmente rischioso esporsi in prima persona.

In un mondo in cui c’è eccome una sostanziale intolleranza della omosessualità la rete resta per i ragazzi gay una realtà che non è il virtuale che sostituisce il reale, come molti dicono, ma che è una finestra aperta su una realtà che diventa visibile proprio tramite l’anonimato delle rete e che sarebbe altrimenti non solo inaccessibile ma del tutto invisibile.

Capisco che si possa sognare tutto e subito e che i siti di incontri promettano proprio questo, ma io penso che rinunciare ad una vita affettiva vera in nome del sesso facile sia come mangiare la buccia e buttare via a mela. Essere gay non è un gioco sessuale o un’esperienza da provare ma una vita di affetti da costruire.

BUON 2013 A TUTTI!!!

jack89
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da jack89 » lunedì 31 dicembre 2012, 13:07

Nuovamente sono d'accordo quasi su tutto, pero' vorrei fare dei rilievi: intanto per me il modo migliore per conoscere altri ragazzi gay e' spegnere il computer e uscire di casa: frequentando molti ambienti diversi e affinando la propria capacita' di riconoscere altri ragazzi gay prima o poi qualcuno lo si incontra, e poi il clima di accettazione sociale verso i gay sta lentamente migliorando... bisogna essere un po' ottimisti! ; sulla questione dell'opposizione tra dichiarati e non dichiarati credo serva il buonsenso: nessuno puo' vivere una vita affettiva e una dimensione di coppia senza prima essersi dichiarato con qualcuno, mentre il vivere da gay dichiarato con tutti o il vivere con la fobia di essere "scoperti" sono due opposti di una condizione di disagio molto profonda; infine, sulla questione hiv, quello che non mi piace e' la sovrapposizione che emerge continuamente tra piano sessuale e piano morale, la colpevolizzazione della sessualita' (e il fatto che in numerosi post l'hiv sia al primo posto la dice lunga...): non si puo' vivere con la fobia dell' hiv sovrapponendola al senso di colpa per l'essere gay e considerarla come una punizione divina per chi fa sesso fuori da determinati schemi di coppia... preferirei che si parlasse prevenzione in appositi post piuttosto che fare un calderone in cui si mettono insieme argomenti diversi (se pur collegati) creando strane sovrapposizioni, anche inconsce... e poi è sano che un essere umano abbia una vita sessuale, diventa un rischio per la salute quando non si usano protezioni e/o si cambiano innumerevoli partner.

giulio
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da giulio » lunedì 31 dicembre 2012, 16:10

Salve, Iasabella.
Quando ho detto "affettività" e mi sono chiesto dove fosse possibile viverla, non intendevo il rapporto sessuale. L'affettività è una dimensione più grande del sesso e lo comprende. Affermare di vivere la propria affettività significa essere se stessi senza nascondersi, cercare amicizia e affetto. Da quanto hai scritto sembra che vivere l'affettività sia "cercare in modo sistematico" il rapporto sessuale. Non è così.
Dico questo anche riferendomi al fatto che non farei una cosa simile per scelta personale. Poi, non nego il fatto che molti cerchino esperienze occasionali tramite la chat, il sito, il locale; ma questo non riguarda solo il mondo lgbt. Noi ci focalizziamo sulla realtà strettissima di chi è sotto il peso del pregiudizio, però bisogna considerare che le esperienze tra etero sono frequentissime e date pure per scontate... Addirittura le toilettes della scuola o la vacanza, a volte, sono finalizzati al sesso. Questa realtà cruda e a volte squallida è, ripeto, data per scontata dalla gente; si sa, basta che le cose siano un po' nascoste. E la censura da parte del giudizio altrui non c'è, c'è subito per chi è omosessuale, anche quando questi non ha fatto nulla.

Alyosha
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da Alyosha » lunedì 31 dicembre 2012, 16:37

A me dispiaccia che non si parli mai di preservativo quando si fanno questi discorsi, che non si diano indicazioni pratiche e concrete e che invece pare si tenda a praticare un tipo di prevenzione che punta quasi all'astinenza. Le possibilità di incontrare l'uomo della propria vita sono molto ridotte e non è detto che a tutti vada di praticare l'autoerotismo a vita. Se parliamo di statistica l'incidena dell'HIV è calata per il solo merito delle precauzioni dato che le pratiche promiscue sono rimaste pressocché invariate. E' ovvio che la promiscuità aumenti il rischio, però mi chiedo quanta di quella quota di nuovi infetti sia dovuta al fatto che non si sono adoperate le giuste precauzione. A me per esempio preoccupano molto i giovani che si orientano nei loro primi incontri verso le chat perché non so bene se si mettono bene in testa che i preservativi vanno usati e quindi comprati. Pare un gesto banale ma qualche imbarazzo lo desta.
Sui siti d'incontri non voglio dire nulla invece non ho un'idea chiara a fiuto mi pare una lettura troppo estremista per quanto mi renda conto che con tutta la "pubblicità" in positivo che ricevono certi strumenti qualcuno che abbia un approccio più realista forse fa bene.

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IsabellaCucciola
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 31 dicembre 2012, 17:18

Mi sa che mi sono spiegata non molto bene... scusate :oops: ...
jack89 ha scritto:Ciao Isabella, intendevo "formativo" proprio in senso negativo, cioè come qualcosa di utile per capire chi e cosa non si vuole diventare attraverso il confronto con un pezzo di realtà che, lo si voglia o no, esiste... Sempre meglio, secondo me, capire una cosa del genere dopo esservisi scontrati personalmente che non in modo mediato da esperienze altrui.
jack89... come hai notato tu stesso, io avevo capito tutt'altro... scusami :oops: ...
giulio ha scritto:Salve, Iasabella.
Quando ho detto "affettività" e mi sono chiesto dove fosse possibile viverla, non intendevo il rapporto sessuale. L'affettività è una dimensione più grande del sesso e lo comprende. Affermare di vivere la propria affettività significa essere se stessi senza nascondersi, cercare amicizia e affetto. Da quanto hai scritto sembra che vivere l'affettività sia "cercare in modo sistematico" il rapporto sessuale. Non è così.
Giulio, quello che volevo dire è che essendo l'ambiente gay per lo più basato sulla voglia di soddisfare un rapporto sessuale, trovare qualcuno che invece voglia un rapporto serio è piuttosto difficile...
Alyosha ha scritto:A me dispiaccia che non si parli mai di preservativo quando si fanno questi discorsi, che non si diano indicazioni pratiche e concrete e che invece pare si tenda a praticare un tipo di prevenzione che punta quasi all'astinenza. Le possibilità di incontrare l'uomo della propria vita sono molto ridotte e non è detto che a tutti vada di praticare l'autoerotismo a vita.
Vedi Alessio... la tua osservazione mi ha fatto venire in mente una cosa... che mentre leggevo questo Topic non mi è passato neanche per la mente la questione "preservativo", nel senso che piuttosto che avere rapporti con sconosciuti incontrati in chat sia meglio l'astinenza... Non so perché, fino a questo momento, non si sia tirato in ballo questo argomento, vergogna?
Non saprei, comunque vorrei lasciavi un Topic, presente nel Forum, che penso possa essere utile...

viewtopic.php?f=54&t=1199

Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Alyosha
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da Alyosha » lunedì 31 dicembre 2012, 19:02

Ovviamente quella dell'astinenza è una mia esagerazione, capisco bene che l'ideale sarebbe ricercare un rapporto affettivo e stabile, però vedo anche la "curiosità", la voglia di sperimentarsi o anche semplicemente l'esigenza del contatto fisico come esigenze da non demonizzare, sopratutto se contrapposte ad una repressione sessuale. Ad ogni modo se si parla di prevenzione andrebbe detto con chiarezza che il mezzo più efficace è l'uso del preservativo anche se si hanno rapporti stabili con una sola persona o con persone non conosciute in chat (tra l'altro non hai mai la certezza che comunque non le frequentino). Ho visto che la discussione tendeva ad andare altrove e mi sono sentito in dovere di sottolinearlo, che male non fa mai.

k-01

Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da k-01 » lunedì 31 dicembre 2012, 19:17

Sono d'accordo con Jack89. Penso anche io che il miglior modo di conoscere persone sia nella vita di tutti i giorni. Come hanno sempre fatto del resto gli omosessuali che ci hanno preceduto nell'era pre-internet. Ce lo siamo dimenticati?
Le realtà virtuali sono spesso facili scorciatoie che creano illusioni. Ovviamente ci sono sempre eccezioni, ma la bellezza di un incontro casuale, le sensazioni epidermiche che una persona può darti dal vivo, che possono far scattare un'alchimia, un'intesa, una simpatia e a volte anche un interesse sessuale, non possono essere surrogate da una selezione artificiosa operata a monte. Il rischio è di escludere a priori persone sulla base di posizioni eccessivamente rigide e pregiudiziali.

Ovviamente un forum come questo è diverso da una chat o da un sito d'incontri. Ma le persone qui vengono principalmente per discutere, confrontarsi e cercare anche conforto e quindi è naturale che il target di persone a cui si rivolge sia diverso. Penso comunque che anche fra gli utenti di un forum ci sia il desiderio di conoscersi, ma anche se ci fosse un dopo, non è detto che l'intesa virtuale si tramuti automaticamente in un rapporto vero e concreto. E potrebbe essere anche il contrario, ovvero che un'antipatia si smentisca.

Riguardo l'hiv penso che possa contrarla anche chi non è promiscuo. Non ci sono persone a rischio zero, tranne chi è casto. Però è indubbio che la promiscuità costituisca un fattore di rischio. In certe situazioni si può perdere il controllo e le inibizioni, attuando più o meno consapevolmente comportamenti pericolosi.

Per chiudere auguro anche io buon anno, anche se per me si chiude male. :(

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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da progettogayforum » lunedì 31 dicembre 2012, 22:22

@jack89

Tu scrivi: " non si puo' vivere con la fobia dell' hiv sovrapponendola al senso di colpa per l'essere gay e considerarla come una punizione divina per chi fa sesso fuori da determinati schemi di coppia... "

Ti posso garantire che una cosa del genere non mi è mai passata nemmeno per l'anticamera del cervello.

L'idea che un ragazzo possa vivere in modo libero la sua sessualità non mi sconvolge affatto, ma pensare che ci sono ragazzi che hanno contratto l'hiv perché hanno sottovalutato il rischio mi sconvolge veramente. Queste cose le ho viste e, credimi, fanno un effetto terribile. Quindi al di là di qualsiasi posizione ideologica, è bene insistere sul fatto che il cervello va usato prima.

Ci tengo a sottolineare che le cose che dici, a me personalmente, non sembrano affatto lontane da quelle che dico anche io. BUON ANNO!!!

Calymero
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da Calymero » mercoledì 2 gennaio 2013, 13:32

Se mi permetti Project il messaggio è corretto e condivisibile, è il modo in cui lo comunichi che trovo, quì e in altri topic dedicati, non sempre efficace:
progettogayforum ha scritto:Il rischio più grave dei siti i incontri è il rischio hiv, cioè il rischio di essere contagiati dal virus dell’aids
Sembrerebbe che appena si entri in un sito di incontri si venga contagiati dal virus che attraversa la banda larga della connessione Internet.
Lo scopo dei siti di incontri è, per l’appunto, incontrasi. La finalità dell'incontro è quella che gli danno le persone coinvolte.
Ora, se una persona già in partenza cerca incontri per sesso, ed è disposto ad averli con chiunque capiti senza conoscersi a fondo, e per di più senza proteggersi, è evidente che è esposto al rischio contagio, ma non è certo il sito di incontri in sé a costituire il fattore di rischio: il sito è solo il canale utilizzato per trovare ciò che si cercava deliberatamente in partenza.
Se invece si tratta di una persona che non è in cerca di sesso facile ed immediato, ed il sito in questione è funzionale a tale scopo, evidentemente rimarrà deluso perché non troverà quello che cerca.
Non è certo un dogma la relazione "entrare in un sito di incontri per conoscere qualcuno = farci sesso a stretto giro".
Ma se la finalità dell’incontro è, da entrambe le parti, proprio quella di consumare un rapporto sessuale, rimane pur sempre una scelta consapevole, per quanto azzardata.
E' importante mettere in guardia sui rischi che si corrono e ribadire l'importanza di proteggersi SEMPRE nei rapporti sessuali, ma questo a prescindere dal discorso siti di incontri sì/no.
Altrimenti sembrerebbe che i ragazzi gay siano degli sprovveduti, il che non è certo vero.

P.S. Buon anno anche a te!

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massimino
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Re: GAY, OMOFOBIA E SITI DI INCONTRI

Messaggio da massimino » mercoledì 2 gennaio 2013, 13:40

IsabellaCucciola ha scritto:Io penso che questo succeda perché rispetto a un ragazzo etero, il ragazzo gay determinate esperienze durante l’adolescenza difficilmente riesce a viverle… Gli innamoramenti (per lo più unidirezionali), i primi rapporti per scoprire la sessualità, il più delle volte un ragazzo non li può vivere, e così arriva a un punto in cui sente il bisogno e l’urgenza di poter vivere questi momenti, e quindi viene a mancare il buonsenso…
Sono perfettamente d'accordo con te su questo, IsabellaCucciola.
jack89 ha scritto:il modo migliore per conoscere altri ragazzi gay e' spegnere il computer e uscire di casa: frequentando molti ambienti diversi e affinando la propria capacita' di riconoscere altri ragazzi gay prima o poi qualcuno lo si incontra, e poi il clima di accettazione sociale verso i gay sta lentamente migliorando... bisogna essere un po' ottimisti!
k-01 ha scritto:il miglior modo di conoscere persone sia nella vita di tutti i giorni. Come hanno sempre fatto del resto gli omosessuali che ci hanno preceduto nell'era pre-internet. Ce lo siamo dimenticati?
Le realtà virtuali sono spesso facili scorciatoie che creano illusioni. Ovviamente ci sono sempre eccezioni, ma la bellezza di un incontro casuale, le sensazioni epidermiche che una persona può darti dal vivo, che possono far scattare un'alchimia, un'intesa, una simpatia e a volte anche un interesse sessuale, non possono essere surrogate da una selezione artificiosa operata a monte.
Quanto avete ragione! (k-01, che belle parole hai scritto!)
Sarebbe davvero l' ideale: trovarsi nello stesso posto e nello stesso momento per un imperscrutabile volere del destino...
Solo che non è facile: bisogna affinare la propria capacità di riconoscere gli altri ragazzi gay, come suggerisce jack 89, e frequentare i luoghi giusti. Però non vi nascondo che il fatto che di omosessuali in giro ce ne siano così pochi (almeno se paragonati agli eterosessuali) mi scoraggia un po'. Non so a voi.

Inoltre vorrei esprimere un parere in merito alla questione del matrimonio gay citata da Project: è indubbio che la percentuale di gay che sceglie di sposarsi possa essere elevato a indice dei reali obiettivi della popolazione omosessuale in fatto di relazioni; però si può anche convivere con la stessa persona per tutta la vita senza sposarsi mai, tanto più se non ci sono figli. Ovviamente è solo una mia opinione...

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