ansia da prestazione ?

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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GaGa
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ansia da prestazione ?

Messaggio da GaGa » domenica 24 febbraio 2013, 23:46

Ciao ragazzi, avrei bisogno d'aiuto per questo mio problema: sono fidanzato ormai da 5 mesi e cn il mio ragazzo non ho problemi a farmi vedere nudo, tuttavia quando facciamo sesso e io devo venire ci metto tanto oppure non vengo proprio.Lui mi piace,appena mi tocca ho un'erezione e quindi escudo ke il problema possa derivare dal piacersi fisicamente.Quando mi masturbo in solitudine non ho problemi, riesco a venire anche presto il problema insorge quando mi masturbo in sua presenza; ho provato a pensare a lui in varie situazioni erotiche, ho provato a pensare ad altri uomini che mi piacciono e ho anche provato a liberare completamente la mente ma senza risultati.Capita che mentre mi masturbo il mio pene perde di turgidità, è come se si rilassasse e la stessa cosa capita in modo analogo quando lui mi fa una pompa e in questo caso dopo un po' è come se il mio pene si anestetizzasse e non provo piacere,cioè non sento proprio niente. Premetto che sono all'ultimo anno delle superiori e in questo periodo sono un po' stressato per via degli impegni scolastici ( e anche perchè sono ossessionato dal mantenere il mio rendimento scolastico il più alto possibile).Sapreste dirmi cos' ho e se si come posso rimediare?

Grazie anticipatamente,
Marco

Alyosha
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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da Alyosha » lunedì 25 febbraio 2013, 2:22

Si Gaga penso anch'io sia un problema d'ansia, magari nonostante i cinque mesi ancora non vi conoscete bene, magari quando ti fa certe cose hai più la testa a cercare di dimostrargli che ti piace, che non a rilassarti e goderti il momento e poi la basturbazione... è un'atto molto intimo, non è semplicissimo condividerlo con un'altra persona e sentirsi immediatamente a proprio agio. Parlarne col proprio partner può aiutare, se non ci sono altri problemi che si riversano nel rapporto sessuale, non è neanche troppo difficile risolvere certi problemi. Io però rinuncerei a certi "impegni" fissi, cose da fare e vedrei di lasciare un pò più libero il rapporto, da come scrivi pare che a letto ci sia una sorta di check list con le caselline da spuntare.

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progettogayforum
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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da progettogayforum » lunedì 25 febbraio 2013, 11:01

Ciao Marco,
permettimi di prendere il discorso un po’ più da lontano. Innanzitutto una questione assolutamente fondamentale e cioè la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Se hai un compagno la prudenza non è mai troppa. Tieni presente che il virus hiv non oltrepassa la barriera costituita dalla cute sana (cioè senza abrasioni o eruzioni cutanee) mentre attraversa le mucose, cioè i tessuti che restano perennemente umidi, come le mucose del canale rettale, le mucose della bocca, la mucosa che ricopre il glande e la parte interna del prepuzio e l’occhio. Questo significa che il rischio della masturbazione reciproca è minimo mentre esiste un rischio hiv nel sesso orale e in particolare il rischio è alto nel sesso anale. Sia ben chiaro che i comportamenti sessuali di una coppia non sono assolutamente sovrapponibili a quelli di un’altra. Come ho scritto diverse volte non ci sono pratiche sessuali obbligatorie o necessarie e l’essenziale in un rapporto sessuale non è che cosa si fa ma con chi lo si fa e soprattutto la dimensione di intesa profonda sia a livello affettivo che sessuale che dovrebbe caratterizzare sempre l’esercizio della sessualità di coppia.
La sessualità gay non ha una finalizzazione predeterminata per cui ci sono dei preliminari e poi c’è l’atto sessuale vero e proprio (la penetrazione) come accade in dimensione etero. Tra gay non c’è nulla che sia indispensabile e, direi, la sessualità è in genere diluita e consiste in una condizione di intimità condivisa che si realizza trovando un equilibrio comune. Può avere una fortissima valenza emotiva e sessuale anche lo stare abbracciati nudo contro nudo per tutto il tempo che si vuole, oppure l’accarezzarsi anche intimamente. Un incontro sessuale di due ragazzi non dura cinque minuti, cioè il minimo indispensabile per arrivare all’eiaculazione e poi basta, tutto è finito. No, non accade così. La sessualità è rilassata richiede tempi lunghi, è una conoscenza dell’altro e una condivisione. La sessualità non è un’attività separata dalla vita affettiva ma si integra totalmente con la vita affettiva. Se due ragazzi hanno modo di vivere un incontro sessuale che dura una notte intera, è ovvio che non ci sarà costantemente il massimo livello di tensione sessuale e che non resteranno costantemente in erezione rigida per tutto il tempo, può benissimo succedere che ci siano pause, intervalli, in cui si parla, ci si distrae, l’importante è che tutto questo avvenga spontaneamente e non sia vissuto come un calo della dimensione affettiva. In questo senso non arrivare rapidamente all’eiaculazione non è affatto un segno di calo della libido ma è un mezzo per prolungare la tensione sessuale. Questo vale anche nella masturbazione, nella quale le fantasie si sviluppano prima della eiaculazione e servono proprio a mantenere il più a lungo possibile l’erezione rigida.
Una cosa importantissima è che il sesso si viva realmente in modo condiviso e voluto da entrambi. Nella sessualità di coppia il disagio accompagna spesso le situazioni in cui uno dei partner finisce per essere acquiescente ai desideri dell’altro anche quando di fatto la sua partecipazione non c’è. Ci sono pratiche sessuali che costituiscono per certi ragazzi contenuti tipici della fantasie masturbatorie e che quei ragazzi tendono a concretizzare nel sesso di coppia, ma non è affatto detto che l’altro ragazzo abbia fantasie sessuali strettamente affini. Per moltissimi ragazzi gay la penetrazione anale non è mai stata oggetto di fantasie masturbatorie, per quei ragazzi accettare la penetrazione solo per compiacere il partner è una forzatura, ma non solo, anche il sesso orale, che costituisce oggetto di fantasie masturbatorie in quasi il 100% dei casi, quando diventa una pratica obbligatoria, che si deve fare comunque perché in un certo senso il copione lo prevede, finisce per diventare una cosa assolutamente banale. La sessualità dovrebbe consentire una intimità condivisa che però non è una cosa semplice da realizzare. Troppo spesso ci si concentra sugli aspetti tecnicamente sessuali trascurando il lato affettivo che è la premessa necessaria della sessualità di coppia. In buona sostanza le cose che tu dici non hanno proprio niente di strano. Purtroppo molto spesso i modelli indotti dalla pornografia condizionano la vita reale enfatizzando talmente il senso dei comportamenti sessuali da finire per ridurre la sessualità a tecnica allontanandola dall’essere un incontro di persone.

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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da konigdernacht » lunedì 25 febbraio 2013, 12:02

Sottoscrivo le parole di project dalla A alla Z!

Anche secondo me è una questione prima di tutto di ansia, ossia l'ansia pesante di (non) venire, e secondo di scarsa conoscenza, o se preferisci una conoscenza ancora incompleta, ed affiatamento fisico e mentale con il tuo ragazzo.
In una mia vecchia relazione, avevo il tuo stesso problema che poi si era appianato nel giro di un anno e mezzo!
Ci vuole pazienza, e come dice project, tanto amore e prendersi i tempi della coppia! :mrgreen:

PS. un altro motivo potrebbe essere anche la stanchezza: se prima di andare a casa sua, ti masturbi, per quanto giovane c'è sempre un po' di stanchezza!!!
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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da GaGa » martedì 26 febbraio 2013, 15:50

Grazie delle risposte, mi intimidisce lesperienza di Koni per un fatto di tempistiche, cioè io vorrei soddisfare le richieste del mio fidanzato ( nei limiti del possibile) e forse è proprio questo timore di deluderlo che mi blocca, la stessa cosa mi è capitata quelle volte in cui ho fatto l'attivo: dopo un po' si rilassava perchè non avevo una grande sensibilità e quindi il piacere che provavo era ben poco rispetto a quando faccio il passivo. Può anche questo fatto dipendere dallo stress ? Possibile che io sia così influenzabile psicologicamente oppure c'è qualcosa di più sotto il profilo andrologico o cos'altro ci può essere ?

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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da Alyosha » martedì 26 febbraio 2013, 17:14

L'idea di fare sesso, ma più in generale di fare qualcosa per accontentare qualcuno mi lascia molto perplesso. Anche questi schemi rigidi. Poi se non ti piace fare l'attimo non lo fare e se non ti piace ricevere sesso orale, ma praticarlo pure. Insomma se non ti senti a tuo agio a fare certe cose e ti irrigidisci tutto perché forzarsi?

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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da GaGa » martedì 26 febbraio 2013, 19:30

Forse mi esprimo male, noi non abbiamo schemi rigidi e a me piace fare sesso ( qualsiasi forma assuma) con il mio fidanzato, il fatto è che quando faccio l'attivo o quando mi masturbo con lui dopo un poco perdo il piacere di farlo, come se diventassi insensibile ma io ho tutta la voglia di farlo,voglio venire ma alla fine non ci riesco; non so se mi spiego.
In secondo luogo io non voglio accontentarlo, perchè se non voglio farlo gli dico di no senza mezzi termini, ma quello che voglio è fargli provare un'esperienza piacevole.

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Re: ansia da prestazione ?

Messaggio da Alyosha » martedì 26 febbraio 2013, 20:12

Capisco il problema ma in amore si può solo essere egoisti, sposta più l'attenzione su di te o se ce la fai mettiti nei suoi panni che è la stessa cosa. Intendo dire che magari mentre tu pensi di dover venire, lui ha paura di non essere bravo e vi incasinate la vita a vicenda. Anche lui magari avrà le sue ansie da prestazione, mentre tu hai le tue le sue paura di non piacere ecc. ecc. Anzi probabilmente sarebbe più leggittimato ad averne lui, visto ceh sei tu quello che non viene. Magari poi scopri che certe cose non piacciono neanche a lui, perché entrambi vi state allineando a modelli di sessualità prestabiliti e la risolvete così. Hai provato almeno a parlargli di questo disagio? Intanto dovresti poterti rilassare in sua presenza, guadagnare una reale intimità, cosa che richiede tempo. Fare sesso ed essere in intimità non sono esattamente sinonimi. Posso fare sesso con un perfetto sconossciuto e condividere momenti di vera intimità anche con un'amico per intenderci. Quando uno sa stare in intimità con se stesso e con l'altro, può permettersi di essere esattamente quello che è, senza pensare ora faccio questo o faccio quello e se non faccio questo allora succede quell'altro, che è poi la vera condizione per godersi a pieno ceri momenti. Infondo vi conoscete da poco il vostro corpo, cosa vi piace e cosa no. Nella sessusalità etero i ruoli sono scontati, molto meno le cose che piacciono o non piacciono (sia fare che ricevere). Certi uomini sono assolutamente convinti che il proprio "maneggiamento" sia piacevole per la donna, la donna non parla per non "offendere" e i due si rovinano la vita a vicenda. Ti parlo di donne perché in genere sono gli uomini turbati dall'idea che la donna non raggiunga l'orgasmo (e cosa pessima da fare glielo chiedo visto che di suo non si vede). Ma in realtà sono problemi molto comuni anche per i maschi, solo che si vergognano a parlarne, se il contesto per qualche motivo genera ansia è facile non provare piacere, con l'unica differenza che nell'uomo si vede.
Cominciare a parlare di cosa piace e cosa non piace è un passo. In un certo senso "istruire il proprio compagno". Ci sono ritmi diversi, zone erogene diverse insomma ogni persona è unica da questo punto di vista. Consocerla significa anche capire cosa gli piace fare e cosa no con te e viceversa questo discorso vale anche per lui. Se ci sono delle volte in cui tu non vieni perché non ti va e lui si non è un dramma insomma. Non sei obbligato a dimostrargli che lui ti piace, perché potrebbe piacerti lui e non quello che fa o cosa che reputo ancor apiù probabile che sia proprio questa esigenza di dovergli dimostrare qualcosa che ti mandi in ansia e crei il problema.
Ovviamente non sono un esperto in materia, quindi posso averti detto delle autenticache feserie su tutto. Se il discorso non ti convince passa serenemante avanti non è affatto un problema.

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