Riflessioni sulle chat

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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IsabellaCucciola
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Riflessioni sulle chat

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 17 aprile 2013, 8:38

(Spero di non creare un Topic che esiste già :oops: ...)
Vi premetto che questo Topic non ha nessuna connotazion moralistica, ma sono alcune riflessioni che mi sono venute in mente leggendo il Topic:
viewtopic.php?f=23&t=2691
E quello che ho scritto io:
viewtopic.php?f=23&t=3392

Stavo pensando che sinceramente:
1) non sappiamo chi abbiamo dall'altra parte dello schermo, e comunque se questa persona ha cattive intenzioni, di sicuro non ce lo fa sapere...
2) Non venitemi a dire che se ci chattate per un periodo, alla fine “conoscete” una persona perché succede che magari chattando con qualcuno ce lo immaginiamo in un certo modo, e quando lo conosciamo di persona vediamo che è tutt'altro...
3) Non venitemi a dire che vi fidate di un perfetto sconosciuto solo perché avete visto la sua immagine in una foto, perché sappiamo tutti che le foto possono essere modificate...
4) mi rendo conto che forse penserete che sono una persona un po' paranoica, però tenete presente che molte volte quando succedono situazioni descritte come nei due Topic che ho riportato all'inizio, non sempre escono su un giornale... Sinceramente... Quante volte un ragazzo giovane chatta con qualcuno aspettandosi una determinata persona e poi quando va all'appuntamento, si trova di fronte tutt'altro... Magari qualche persona di una certa età che si spaccia per un ventenne?????

Sempre evitando questioni moralistiche... Ma come si fanno ad avere rapporti con una persona che non conosciamo minimamente? Come facciamo ad avere rapporti sessuali con un perfetto sconosciuto di cui non sappiamo nulla della propria passata “vita sessuale”? Non venitemi a dire che in questi casi si usa il preservativo, perché molte volte il preservativo viene usato solo nei rapporti anali, e non in quelli orali... Quindi...
Ripeto, non voglio giudicare le persone che hanno rapporti sessuali con perfetti sconosciuti, e mi rendo conto che non sempre ci deve essere del pericolo conoscendo delle persone in chat... Mi rendo conto anche che molte volte la voglia di non sentirsi soli o comuqnue di voler avere un rapporto fisico può far annebbiare la testa di molti... però mi chiedo: “Sono io che mi faccio tante paranoie inutili... o sono gli altri a farsene troppo poche???”


Isabella
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marc090
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da marc090 » mercoledì 17 aprile 2013, 10:56

E' che le domande partono ignorando il lato sociale di un'interconnessione mondiale... Se Internet, è nata come una rete militare, per espandersi a rete di ricerca e diventare poi la realtà che è tutt'ora, è perché alla base c'è un grosso desiderio di conoscenza, di comunicazione... di scambio...

Non è un caso che i social network speculino così tanto sul concetto di condivisione... Fanno leva su questo "innaturale" bisogno per lucrare a scapito altrui (innaturale per come arrivano a manipolarlo).

Le chat partono da questo presupposto, ma si agganciano addirittura ad un'ottica differente... I siti d'incontro, facilmente accessibili da tutti, promettono tante cose... Fosse l'avventura occasionale, e dicasi avventura per il rischio implicito, che la promessa del cosiddetto principe azzurro.

E' un mondo che va sicuramente capito, anche vissuto credo, nel senso che è bene conoscerlo ancor prima di porsi tali domande... Però quel che dico, è che forse, per assurdo, conviene aver in mente cosa si vuole ottenere da esperienze del genere prima di buttarcisi... In quel caso allora, credo si possa facilmente rispondere alle domande che poni, con una certa visione, sicuramente molto personale.

Effettivamente, è implicito che alla base di qualsiasi rapporto, ci debba essere anche una certa fiducia reciproca.. Il grado di tale fiducia è poi affidato alle persone che lo vivono.
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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konigdernacht
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da konigdernacht » mercoledì 17 aprile 2013, 12:36

Concordo con quanto scrivi, Isabella!
Chiaramente, ci sono chat e chat: certi tipi di chat possono contenere pericoli potenzialmente alti mentre altre chat ne possono contenere di meno (come per esempio la chat di progetto). Chiaramente è un discorso generale perché le menti bacate ci sono OVUNQUE!
IsabellaCucciola ha scritto:2) Non venitemi a dire che se ci chattate per un periodo, alla fine “conoscete” una persona perché succede che magari chattando con qualcuno ce lo immaginiamo in un certo modo, e quando lo conosciamo di persona vediamo che è tutt'altro...
L'unica cosa che mi verrebbe da dire è che pià passa il tempo tra sentirsi in chat e vedersi, più si ha sicurezza della bontà. Vedersi di persona solitamente dopo un anno di chat, senza magari scambiare immagini o videochiamate, sottolinea come effettivamente non ci sia - in generale - un secondo fine.

La cosa importante è sempre preservare attentamente la propria privacy, non dare dati personali in nessuno modo, e stare attenti SEMPRE!
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progettogayforum
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 17 aprile 2013, 13:23

Vorrei aggiungere un’osservazione a proposito delle chat. A parte i rischi connessi all’aids e alla possibilità tutt’altro che remota di incontrare tipi mentalmente instabili, c’è da tenere presente che la maggior parte dei frequentatori “abituali” e di lunga data dei siti di incontri non è costituita da giovani adulti fisicamente prestati (gruppo “A”) che avrebbero e hanno di fatto la possibilità di avere incontri sessuali con ragazzi simili a loro e senza troppe difficoltà, salvo, forse, i condizionamenti ambientali, si tratta in genere di adulti, nemmeno giovani (gruppo “B”), diciamo sopra i 40, ma i cinquantenni e oltre sono molto numerosi, che di fisicamente attraente hanno ben poco. Che un ragazzo gay possa essere attratto da un altro ragazzo fisicamente prestante o almeno passabile, è probabile ma è molto improbabile che possa essere attratto da certi tipi che mettono per necessità di fatto false foto sui siti di incontri, perché se ci mettessero le foto vere, in pratica, nessuno li contatterebbe. Tra gli utenti del gruppo “B” ci sono quelli di livello sociale medio-alto, spesso sposati e con figli (gruppo “B1”) e quelli di livello sociale medio-basso, in genere single e ormai dipendenti dai siti di incontri (gruppo “B2”). Gli utenti del gruppo “B2”, quando cercano sesso al di fuori del loro gruppo, devono ricorrere alla seduzione basata sui discorsi, sulle promesse, sulle bugie, cose tutte che reggono poco, e in pratica finiscono in tempi brevi per tornare a cercare sesso all’interno del loro gruppo. Gli utenti del gruppo “B1” dispongono di una attrattiva molto più allettante perché hanno dalla parte loro il fascino del denaro, delle belle macchine, delle belle case, degli alberghi di lusso e simili. Gli utenti del gruppo “B1” di fatto inducono altri a forme non dichiarate di prostituzione. Su questa base, sempre rigorosamente mistificata, si costruiscono anche pseudo-rapporti di coppia in cui manca un elemento essenziale e cioè l dimensione affettiva, in buona sostanza si tratta di forme di sfruttamento reciproco mascherate da relazioni di coppia. Quando il fragile equilibrio di queste forme di quasi-prostituzione viene meno scattano reazioni di frustrazione e di rivalsa rabbiosa e si può arrivare alla violenza, che d’altra parte è la risposta ad un’altra forma di violenza (non fisica). C’è un elemento oggettivo che permette di distinguere queste forme di quasi-prostituzione ed è legato a quello che accade dopo che la relazione sessuale è finita: se si mantiene un contatto, se si parla anche d’altro, se cioè resta un’amicizia che ha alla base una forma di stima “reciproca” questo indica che la relazione è stata vissuta da entrambe le parti come una cosa autentica; se invece, terminata la relazione sessuale, è finito tutto, questo significa che per almeno una delle due parti, e spesso per entrambe, il rapporto è stato vissuto fin dall’inizio come una ricerca di un vantaggio e in questi casi, dopo, non c’è né affetto né stima reciproca, perché con ogni probabilità queste cose erano del tutto estranee al rapporto fin dall’inizio.

moonlight87
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da moonlight87 » domenica 19 maggio 2013, 22:15

Ciao a tutti,

be io posso solo dare un piccolo contributo a queste riflessioni suchat si/chat no. Io posso dire che le esperienze con ragazzi con i quali sono stato insieme per un periodo ragionevolmente lungo le ho avute tramite conoscenza in chat..

E' vero che non sono durate chissà quanto, è vero che effettivamente dopo queste esperienze mi ritrovo a riflettere se sia veramente la via giusta per conoscere una persona con lo scopo di porre le basi per una relazione duratura e basata su valori autentici...

Probabilmente dovrei cambiare io, e sforzarmi di conoscere altri ragazzi con altre modalità che sono convinto ci siano..ma spesso anche parlando con altri ragazzi (che vogliono semplicemente innamorarsi) non trovano altro mezzo che la chat..

per cui mi domando a volte..ma una relazione nata in chat è di serie B rispetto a una classica (passatemi il termine)?..è come se avessi sempre una sorta di "pudore" a dire agli altri (miei amici, famigliari) "ho conosciuto il mio ragazzo in chat"..come se fossi io il primo a pensare che conoscere qualcuno in chat in realtà non porti poi a relazioni stabili o vere..

..ho esternato probabilmente un po di pensieri confusi, ma che mi passano per la testa in questo periodo..dettato probabilmente dalle delusioni che ho avuto..liberi di darmi una vostra opinione su questo :-)

Buona serata .-)
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IsabellaCucciola
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 19 maggio 2013, 22:39

Ciao Davide... allora...
moonlight87 ha scritto:per cui mi domando a volte..ma una relazione nata in chat è di serie B rispetto a una classica (passatemi il termine)?..è come se avessi sempre una sorta di "pudore" a dire agli altri (miei amici, famigliari) "ho conosciuto il mio ragazzo in chat"..come se fossi io il primo a pensare che conoscere qualcuno in chat in realtà non porti poi a relazioni stabili o vere..
riguardo al fatto che avresti una sorta di “pudore” nel dire che hai conosciuto una persona in chat, a essere sincera lo avrei anche io... forse per il fatto che le chat sono più “impersonali” rispetto al conoscere una persona in un altro contesto... con queste premesse si “potrebbe” quasi vedere una relazione nata in chat, come una relazione di serie B, però alla fine penso che forse queste paranoie su come poter classificare la propria relazione alla fine siano inutili... anche perché uno potrebbe chiedersi: “Quale può essere una relazione di serie A?”
moonlight87 ha scritto:Probabilmente dovrei cambiare io, e sforzarmi di conoscere altri ragazzi con altre modalità che sono convinto ci siano..ma spesso anche parlando con altri ragazzi (che vogliono semplicemente innamorarsi) non trovano altro mezzo che la chat..
Sul fatto di avere difficoltà su come poter conoscere altri ragazzi è purtroppo una questione ancora spinosa... io di solito consiglio sempre un'associazione, anche solo per trovare altre persone con cui dialogare, dato che mi sembrano più serie di chat, o altri posti...

Isabella
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da moonlight87 » lunedì 20 maggio 2013, 14:29

Grazie per i tuoi consigli Isabella..mi fa piacere di non essere l'unico a pormi queste domande.

Hai ragione sul fatto che non è corretto classificare a priori una relazione come serie A, B o C...ciò che conta in fin dei conti non è tanto come ci si conosce ma come prosegue poi una relazione, su quali sentimenti si basa... ;)

Buona giornata

Davide
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LuvSeeker
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Re: Riflessioni sulle chat

Messaggio da LuvSeeker » sabato 15 giugno 2013, 22:26

Mi inserisco anch'io nel discorso parlandovi della mia esperienza. :)
Premetto che non sono il tipo che frequenta assiduamente le chat, sia perché fondalmente ogni qualvolta che ci vado incontro gente assurda sia perché nella mia zona non c'è molta "scelta" in quanto a ragazzi gay.
In genere mi ci iscrivevo soprattutto per guardarmi intorno, per vedere se tramite le foto riuscivo a riconoscere qualche ragazzo che conoscevo di vista e magari iniziare una eventuale conoscenza. Non ho mai cercato secondi fini e non giudico affatto chi le frequenta solo ed esclusivamente per sesso. Lo fanno gli etero (su Badoo ne è pieno) quindi perché non dovrebbero farlo anche i gay?
Chattando con un ragazzo però ho capito che mi interessava a tal punto da incontrarlo; ci siamo scambiati i numeri, ci siamo sentiti per telefono per circa una settimana e alla fine ci siamo visti di persona. Era un ragazzo a posto, anche se aveva mentito sull'età (era 2-3 anni più grande rispetto a quanto scritto sul profilo), e non si è mai permesso di trattarmi male. Non credo che avesse cattive intenzioni; da come parlava si capiva che voleva iniziare qualcosa di serio. Dopo qualche volta che ci siamo visti però ho deciso di interrompere la nostra "relazione" perché non faceva per me (nonostante avesse intorno ai 38 anni non aveva ancora del tutto accettato la propria omosessualità e la differenza di età si sentiva).
Dopo aver conosciuto lui ho cancellato la app (della chat) dal telefono e mi sono preso una "pausa" perché fondamentalmente in quel periodo ho iniziato ad avere dei problemi con l'università e quindi non volevo avere troppe distrazioni. Penso che però tornerò presto a frequentarle sempre con l'intenzione di trovare qualche ragazzo serio con cui parlare del più e del meno e magari instaurare qualcosa.

Ergo, la mia è stata un'esperienza positiva ma sono anche consapevole che non è sempre così. Fidarsi e bene ma non fidarsi è meglio. ;)
Living life one mistake at a time. ~

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