BISESSUALI E ETERO CURIOSI

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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BISESSUALI E ETERO CURIOSI

Messaggio da progettogayforum » sabato 7 maggio 2016, 21:29

L’“orientamento sessuale” o, come meglio si dovrebbe dire l’“orientamento affettivo-sessuale”, indica l’interesse “insieme affettivo e sessuale” di un individuo per persone dell’altro sesso (eterosessualità), o del proprio sesso (omosessualità) o sia per persone del proprio sesso che dell’altro (bisessualità), va però sottolineato che in tutti e tre i casi di tratta di un interesse sia affettivo che sessuale. Esistono tuttavia situazioni, individuate originariamente dal linguaggio comune, che non sembrano riconducibili a nessuno dei tre orientamenti affettivo-sessuali appena citati. Si sente parlare spesso di “etero curiosi”; cercheremo qui di capire esattamente di che cosa si tratta. Gli “etero curiosi” sono in genere uomini adulti, over 40) con alle spalle una storia nettamente etero, spesso si tratta di uomini sposati e con figli, profondamente delusi dalla vita matrimoniale, che spesso non arrivano al divorzio o alla separazione perché non intendono mettere in difficoltà i figli, ma che vivono una vita sessuale frustrante e deludente. In Italia, oggi, il 50% del matrimoni finisce in separazione o divorzio e molti matrimoni che non arrivano alla separazione o al divorzio sono fortemente esposti al logoramento quotidiano e sono comunque fragili. Una percentuale notevole di mariti delusi della loro eterosessualità arriva non ad innamorarsi di un uomo ma a desiderare di fare sesso con un uomo. È proprio per questo che a loro non si può applicare la categoria del bisessuale, perché con gli uomini manca l’elemento affettivo. La stessa espressione ”etero curiosi” sottolinea che non si tratta di un diverso orientamento affettivo-sessuale, perché il loro orientamento affettivo-sessuale è etero (si innamorano “solo” di donne e sono stati in precedenza sempre nettamente etero) anche se si sentono attratti “solo sessualmente” dagli uomini. Ma anche qui va fatta una sottolineatura importante: la sessualità con gli uomini di un “etereo curioso” non è una sessualità gay, ma tende a riportare nel rapporto con un uomo i comportamenti e le dinamiche tipiche di un rapporto etero. In pratica, per un etero-curioso un uomo è sessualmente attraente in quanto “sostituto di una donna” e deve quindi incarnarne il ruolo.
Per chiarire in modo adeguato le differenze tra un bisessuale e un etero curioso riporto qui di seguito prima un mio scambio di mail con un 55enne etero-curioso e poi un altro scambio di mail con un ragazzo bisessuale “quasi gay”. Dalla lettura della corrispondenza si capirà chiaramente che si tratta di situazioni assolutamente non assimilabili

SCAMBIO DI MAIL CON UN “ETERO CURIOSO”

Caro project,
salto i convenevoli. Ho 55 anni, sono sposato e ho due figli, due ragazzi, uno di 22 e uno di 24 anni, che sono il mio vero orgoglio, ma loro sono etero che di più non si può. Il problema sono io, mi sono sposato a 28 anni, innamorato perso della mia attuale moglie. La mia adolescenza è stata quella tipica di un ragazzo nettamente etero: caccia alle ragazze, quasi come una fissazione, masturbazione solo a fantasia pensando a quelle ragazze. Per me però le ragazze non erano una questione di solo sesso, mi piaceva tutto delle ragazze, dal loro odore, anche quello genitale, alla loro compagnia, al loro atteggiamento intellettuale. Prima di conoscere mia moglie ho avuto due storie importanti con due ragazze che mi hanno coinvolto moltissimo. Con nessuna delle due però ho avuto veri rapporti sessuali, perché entrambe erano vergini e insistevano che senza matrimonio non si sarebbero concesse a nessuno (cosa che, invece, poi, è successa, anche se non con me). La prima la storia è finita perché io mi rifiutavo di presentarmi ai genitori della ragazza e lei non lo sopportava, la seconda, penso, perché c’era di mezzo un altro ragazzo, lei lo ha sempre negato, ma io ho sempre pensato che fosse così. A 25 anni ho conosciuto mia moglie e con lei è stato tutto diverso fin dal principio. Io, in pratica, avevo vissuto fino a 25 anni di masturbazione a fantasia, perché mai avrei avuto il coraggio di comprare un giornaletto porno all’edicola, e mi aspettavo che anche con lei ci sarebbe stato il problema della verginità e quindi mi sentivo piuttosto frenato, poi, piano piano ho visto che lei non mi fermava, le infilavo una mano sotto le gonna e lei lasciava fare, le tastavo i seni e lei lasciava fare, e poi in pratica è stata lei che ha preso l’iniziativa per fare sesso vero. Abbiamo cominciato con la masturbazione reciproca e poi il resto è venuto da sé. Lei era non solo bella ma intelligente e tra noi c’era un’intesa perfetta. Io ero strafelice, una ragazza bella e intelligente tutta mia e solo mia. C’era soltanto la storia del preservativo che non mi piaceva, ma lo potevo capire e lo accettavo per evitare di farle prendere la pillola. Credo che allora non ci fosse nessuno più felice di me. Quando mi parlò di matrimonio l’abbracciai sollevandola da terra. È andato tutto non bene ma splendidamente fino alla nascita del secondo figlio. Adesso c’erano i bambini, facevamo meno sesso ma la complicità era comunque totale. Da quando il mio secondo figlio ha avuto 5 anni, mia moglie, che è avvocato, ha cominciato ad esercitare la professione. Lo abbiamo deciso insieme, perché avremmo avuto molte possibilità economiche in più, dato che prima lavoravo solo io. Io ero contento dell’idea che lei lavorasse. La cosa però ha creato parecchi problemi, i figli erano piccoli e me ne potevo occupare io, almeno così pensavo, ma lei ha scelto per me ed ha ingaggiato una tata. Io avevo il mio lavoro che mi lascava parecchio tempo libero, potevo uscire per mio conto ma non ne avevo voglia e finivo per rimanere in casa, chiuso in una stanza per non dare fastidio alla tata. Quando mia moglie tornava a casa la sera (mai prima delle 22) era idrofoba e stava al telefono a discutere di lavoro fino ad oltre mezzanotte. In breve mi sono reso conto che mia moglie non era più la stessa persona, della famiglia si disinteressava quasi del tutto. Un po’ pensava ai figli, ma certo non a me. Tra noi il sesso era diventato un avvenimento periodico a data fissa, il sabato sera, e serviva soprattutto a lei come esercizio antistress. Dopo avere fatto di tutto per evitare, a 35 anni, ho ricominciato a masturbarmi, cosa che all’inizio mi è sembrata frustrante ma poi ci ho fatto l’abitudine, ma non è finita lì, mi sentivo frustrato, avvertivo il passare del tempo, a 48 anni ho cominciato a fare uso di pornografia, quasi compulsivamente e sempre di nascosto, e in pratica la mia vita sessuale è ritornata quella dei ragazzini. Devo precisare che le mia fantasie sessuali erano tutte e solo etero, guardavo solo porno etero, ma li guardavo con rabbia, come se il sesso fosse più violenza e dominio che piacere. Non nego che questo fatto mi ha impensierito, perché non era mai stato così. Mia moglie piano piano stava uscendo definitivamente dalla mia vita, sono andato anche a consultare un avvocato per la separazione, ma poi non ne ho parlato con lei e il matrimonio è andato avanti stancamente. D’altra parte non volevo mettere i bambini a rischio, mi sembravano ancora troppo piccoli. Ho provato a trovarmi un’altra donna, con una ho anche tentato i primi approcci, ma la trattavo in modo acido perché probabilmente la identificavo con mia moglie e lei alla fine non ne ha potuto più delle mie battutine e mi ha mollato.
Nel 2013, l’anno della svolta, è accaduta una cosa che non avrei mai immaginato, girando sui siti porno, che certe volte mi stancavano proprio, sono finito casualmente a vedere un video gay. Pensavo che la cosa mi avrebbe dato fastidio e invece non è stato così, l’ho visto tutto mentre mi masturbavo e sono venuto in modo intensissimo. Poi, lo puoi capire, tanti dubbi. “Che mi sta succedendo? Non è possibile!” L’indomani è successo di nuovo. In breve ho cominciato a farmi una selezione di video gay anche se continuavo a vedere anche quelli etero, non mi piacevano le smancerie, quei giochetti di coccole stupide tipicamente gay, volevo un video che andasse subito al sodo, niente preliminari. Vedendo come uno di quei ragazzi penetrava l’altro mi veniva da pensare che mentre loro lo facevano, se io avessi anche solo accennato a mia moglie di una cosa simile mi avrebbe preso per maniaco e mi sono detto che le donne non capiscono niente del sesso. Facevo fantasie anche sulle donne, che, lo devo sottolineare, mi sono sempre piaciute e mi piacciono ancora, anche se forse meno degli uomini, per esempio in fatto di uomini sono molto più esigente e selettivo sotto il profilo fisico, per una donna in genere non farei storie allo stesso modo. Comunque, da lì ho cominciato a fantasticare anche sui begli uomini dei porno, poi mi sono fatto coraggio e mi sono iscritto a una chat erotica. Mi sono accorto che mentre con le donne cercavo di fare un’esplorazione più psicologica, con gli uomini tendevo a capire subito se ci sarebbero stati con me a farsi penetrare, però ero disinibito solo a parole e avevo paura di farmi vedere in cam, quindi alla fine ho chiuso l’account perché ci sarebbe voluto un coraggio che io non avevo. Però è rimasta una regola fissa: porno (etero o gay, come mi andava a genio quel giorno, ma direi, soprattutto gay) e masturbazione ogni giorno e in pratica sempre pensando di fare sesso con un ragazzo, però io sempre attivo. Con un ragazzo penso che sia molto più facile che con una donna. Non mi piacerebbe fare la donna per un altro uomo, anzi l’idea la trovo repellente, e pure fare sesso orale a un ragazzo o masturbarlo per me è impensabile. A me dei ragazzi interessa il lato B e ce ne sono di quelli che ce l’hanno bello sodo (scusa il linguaggio troppo crudo). Io parlo di ragazzi, ma non equivocare, non mi piacciono i ragazzini, perché un uomo abbia per me un’attrattiva sessuale bisogna che abbia almeno 40 anni, comunque non meno di 35, i ragazzi dell’età dei miei figli non mi dicono niente, mi sembrano ancora immaturi. Sono andato anche sul tuo sito, e devo essere sincero, ci sono cose che non capisco proprio, tipo una storia d’amore tra due ragazzi o tutto quell’atteggiamento vittimistico tipicamente gay. Project, non so se sono gay, ma non credo, perché non mi piace proprio l’idea di essere gay, potrei essere bisessuale, questo penso che sia molto più realistico. Per strada mi ritrovo a girare la testa per guardare sia uomini che donne, ma adesso soprattutto uomini, anche se l’idea di innamorarmi di un uomo la considero del tutto incompatibile con la mia natura. In effetti non sono gay, però un bel po’ bisessuale penso di esserlo.
Con mia moglie ormai il sesso è una cosa rara (una volta al mese o anche meno), per non parlare del dialogo, lei ormai ha tutto un altro mondo di cui io non so nulla e non voglio sapere nulla. Non odio mia moglie, semplicemente mi è indifferente, è la madre dei miei figli, ma i ragazzi ormai sono grandi e se il mio matrimonio andasse a rotoli non penso che ne risentirebbero troppo e così l’idea della separazione o del divorzio breve (era ora!) torna a farsi sentire.
Di una cosa soltanto mi sento soddisfatto e cioè di avere cresciuto bene i miei figli che sono la vera soddisfazione della mia vita. In fondo non hanno avuto veramente una mamma, prima hanno avuto una tata e poi hanno avuto me e mi hanno voluto bene come io ho voluto bene a loro.
Adesso ho figli grandi e continuo a masturbarmi e a vedere porno gay e non solo! Beh, mi sono stufato e voglio provare a fare sul serio. Che cosa mi consigli, Project?

Risposta di Project

Ciao.
Intanto le categorie di gay e di bisessuale (categorie dell’”orientamento” sessuale-affettivo) hanno oggi una definizione piuttosto restrittiva e altre tipologie di “comportamento” più che di “orientamento” sessuale, sono state introdotte dall’uso comune e poi sono state effettivamente caratterizzate attraverso l’osservazione sistematica che ne ha definito meglio le caratteristiche. In una situazione come la tua si userebbe la categoria di “etero curioso”,
Un bisessuale si innamora di uomini e di donne, ha una masturbazione dedicata agli uomini o alle donne di cui è di volta in volta innamorato, la bisessualità, come l’omosessualità ha un aspetto affettivo dominante. Gli etero curiosi sono in genere uomini non giovanissimi, sposati e spesso con figli, profondamente frustrati dalla sessualità etero e portati non ad innamorarsi di uomini (altrimenti sarebbero bisessuali) ma solo al sesso con un uomo, oltre evidentemente a quello con una donna o in sostituzione del sesso con una donna, ma il rapporto che immaginano con un uomo, oltre ad escludere la dimensione affettiva, ha delle caratteristiche che lo allontanano significativamente dalla sessualità gay. Cerco di spiegarmi. Nella sessualità gay, cioè degli uomini che si innamorano di uomini (non si tratta di solo interesse sessuale) la sessualità è molto lontana da come viene comunemente rappresentata, tra due gay non ci sono ruoli sessuali, anche se la cosa può suonare strana. La sessualità etero è dominata dalla complementarità, i ruoli sono definiti per natura e un rapporto sessuale è veramente tale (ipoteticamente adatto alla generazione) solo quando c’è la penetrazione vaginale, altrimenti si dice che è incompleto. Nella sessualità etero, che è la sessualità dell’identità, non della complementarità, i ruoli sono spesso sentiti come una categoria importata dal mondo etero e non originariamente gay, e la penetrazione anale, che dovrebbe essere l’analogo della penetrazione vaginale nel campo etero, è di fatto una pratica nettamente minoritaria. Per capirci, la penetrazione anale è molto più praticata nel campo etero che nel campo gay. La sessualità che si vede nei porno cosiddetti gay ha ben poco di gay e i fruitori di quella pornografia sono spesso o donne o, nella grande maggioranza dei casi, etero curiosi, questa è la ragione per la quale i porno cosiddetti gay si concludono sempre con la penetrazione anale. Quando parlo di “gay”, lo ribadisco, non parlo di uomini che fanno sesso con altri uomini senza innamorarsene, ma solo di quelli che se ne innamorano. Gli etero curiosi, che fanno o vorrebbero solo fare sesso con uomini, sono molti, tanto da portare la produzione dei cosiddetti video porno gay (che in realtà sono prodotti nella grande maggioranza proprio per gli etero curiosi) a livelli quantitativi paragonabili se non superiori a quelli della pornografia etero. Se tieni presente che i gay (che si innamorato di uomini) sono circa l’8% della popolazione, capisci bene quanti devono essere gli etero curiosi, fruitori di pornografia cosiddetta gay. Tra l’altro l’esplosione della pornografia cosiddetta gay tra gli etero curiosi è favorita dal fatto che, trattandosi di uomini sposati e spesso con figli e per di più non giovani, per loro la pornografia e la masturbazione sono l’unico modo di trovare uno sfogo, diciamo così omosessuale, alle loro frustrazioni in campo etero, frustrazioni che sono comunque una cosa diffusissima. Oggi, in Italia, su 100 matrimoni, 50 finiscono in divorzio o separazione e quelli che non ci finiscono non sono certamente matrimoni tipo mulino bianco. La percentuale degli etero frustarti è altissima e la pornografia li porta alla fuga verso una ipotetica omosessualità tutta costruita a fantasia. Mi occupo di gay da molto tempo, i gay, come ho detto, sono circa l’8% della popolazione. Il che vuole dire che in Italia, tra uomini e donne di tutte le età sono circa 5 milioni. In una scuola con 1000 studenti ce ne sono circa 80 e sono tanti, ma gli etero curiosi sono molti di più. Intanto non sono una percentuale della popolazione che si mantiene sempre la stessa a tutte le età, perché la curiosità per l’altro orientamento emerge in genere in età matura, il che vuol dire che etero curiosi giovani ce ne sono pochi, mentre di etero curiosi maturi ce ne sono tantissimi. Già è difficilissimo trovare un compagno, non un partner sessuale, per un vero gay senza esporsi a grossi rischi (nota che la stragrande maggioranza dei gay non sono pubblicamente dichiarati e non li puoi individuare e che per ogni gay dichiarato pubblicamente ce ne sono circa 20 che non sono dichiarati, cioè la vera omosessualità è ancora oggi praticamente invisibile) ma è certamente molto più complicato per un etero curioso, che comunque ben difficilmente troverà un partner gay e molto probabilmente troverà un altro etero curioso (ne sono piene le chat erotiche e i siti di incontri) ma qui sta il punto: il sesso con i porno oggettivamente non è rischioso, il sesso in cam comporta un rischio non indifferente di essere registrati e di finire ad aumentare il materiale dei siti porno o addirittura il rischio di essere identificati, per esempio se ci si collega da studi professionali con IP fisso, ma comunque non comporta rischi per la salute, mentre il sesso fatto di persona e con partner beccati tra i frequentatori di chat erotiche e di siti di incontri, che possono avere avuto centinaia di partner, è ad alto rischio e francamente correre rischi di questa portata per una scopatina da una botta e via, beh, è proprio da perfetti incoscienti. Mi capita talvolta di parlare con ragazzi hiv+, beh credimi, mi si stringe il cuore, perché “dopo” c’è ben poco da fare e la vita è non sarò più quelle di prima, mente si poteva usare il cervello “prima” evitando di mettersi nei guai e poi, capiamoci bene, ancora un gay che spera o si illude di trovare l’amore della sua vita lo posso capire, ma uno che si mette a rischio tanto per provare che effetto fa… beh, proprio non lo capisco. Se hai rapporti con tua moglie una volta al mese è ovvio che tu debba ricorrere alla masturbazione quotidiana, se non lo facessi ci sarebbe veramente da preoccuparsi del tuo equilibrio mentale. C’è in tutto quello che hai scritto un elemento che mi colpisce molto ed è il fatto che ti vanti di aver cresciuto tu i tuoi figli, in effetti il tuo matrimonio ha un senso importante perché ci sono loro, e sai bene che quello è un tipo di affetto che va al di là di tutto il resto. Sono grandi, è vero, ma non credo che a quell’età possano essere pronti a capire quale sia la vera vita sessuale del padre. Devono fare la loro strada e dovrebbero farla nel modo più lineare possibile. In altri termini nei loro confronti hai dei doveri dai quali non ti puoi esimere in nome di nessuna libertà. Sei padre, hai due figli, io sono gay, non ho figli, ma ti giuro che sento il fatto di non avere figli come un vuoto, come qualcosa che mi manca e mi manca molto. Tu i figli ce li hai, beh sono loro il valore assoluto, al di là di qualsiasi curiosità sessuale. Ho avuto modo di conoscere tramite l’attività di Progetto gay tanti gay sposati e anche con figli, ma quelli erano veramente gay e non etero curiosi, beh quelli che avevano figli consideravano il fatto di avere figli la cosa fondamentale della loro vita, non cercavano dei gay per fare sesso e nemmeno per ricostruirsi una vita affettiva, ma cercavano delle amicizie gay, delle vere amicizie gay, cioè delle possibilità di parlare, di confrontarsi, di essere se stessi e di non essere emarginanti per questa loro particolarità. Io penso che un confronto serio farebbe bene a tutti anche e soprattutto per avere sempre i piedi per terra e per conoscere che cosa è realmente il mondo gay, quello vero, che non ha proprio niente a che vedere con i prono.
Un abbraccio.
Project

SCAMBIO DI MAIL CON UN BISESSUALE QUASI GAY

Ciao Project,
è da un po' che non ti scrivo.
Abbiamo scambiato un po' di email tempo fa e la conclusione dei nostri discorsi riguardava il fatto che io avevo già fatto un percorso di consapevolezza e accettazione della mia omosessualità.
Accettazione passata attraverso alti e bassi, ripensamenti e cambiamenti di idea.
Essendo single, l'unico possibilità che ho è quella di ricorrere alla masturbazione (non riesco a stare troppo tempo in astinenza). Ultimamente, quasi per gioco e curiosità mi sono messo a guardare video porno etero, e devo dire che non mi dispiacevano. Per un po' ho pensato che forse poteva anche piacermi il sesso etero. Ieri ho anche provato a masturbarmi guardando un video etero, ma mi sembrava talmente esagerato e finto che ho perso ben presto la voglia. Allora ho cambiato e ho aperto un video gay e finalmente ho visto qualcosa che mi dava davvero piacere.

Guardando un video etero mi sembrava davvero di vedere gesti meccanici, con ragazzi rudi e quasi animaleschi e ragazze finte che urlano un finto piacere. E poi, non so se hai notato, mai un bacio tra ragazzo e ragazza.

Guardando invece un video gay vedevo due ragazzi sicuramente eccitati e desiderosi di dare piacere l'uno all'altro. Ragazzi che praticamente sempre si baciano. Vedevo cioè il sesso, anche se in un'ambientazione tipica da video porno, come vissuto in modo più spontaneo e appassionato.

E' per questo che ieri, alla fine, per masturbarmi ho scelto di vedere un video gay. Il video etero è comunque sempre una rappresentazione meccanica del sesso. Il video gay mostra almeno complicità ed è molto realistico dal momento che i ragazzi non fingono l'orgasmo, mentre nei film etero le ragazze fingono l'orgasmo, a volte in modo perfino assurdo tanto è esagerato.

Perché questa differenza nel sesso etero? Io penso perché il sesso etero assolve essenzialmente alla finalità della procreazione. Il sesso gay invece, essendo fine a se stesso, è molto più legato al piacere (fisico soprattutto). Una relazione si fonda sull'amore, altrimenti non funziona, ma io credo che la sessualità omosessuale abbia una componente fisica e di ricerca del piacere fisico che l'eterosessualità non ha. Credo che una coppia eterosessuale abbia, in generale, una vita sessuale meno intensa di una coppia omosessuale, proprio per questo motivo.
Marco


Ciao Marco,
se non hai un compagno, ricorrere alla masturbazione è una necessità e non bisogna cercare di farne a meno perché la masturbazione è una pratica che ha un valore anche a livello di salute. È un fatto noto che chi pratica la masturbazione quotidiana è meno esposto ai tumori prostatici in tarda età. Quindi nessuna limitazione alla masturbazione che è una cosa che fa bene sia al copro che alla mente. E poi dici giusto, il sesso gay non ha preoccupazioni procreative e quindi è totalmente concentrato sulla ricerca del piacere. Il piacere fisico è una cosa importante che favorisce l’equilibrio psico-fisico e non va mai svalutato o trascurato. Il discorso sui porno è in effetti molto complicato. Oggi tendono ad affermarsi nuovi tipi di pornografia, diciamo così, più morbida e più specificamente gay, in cui per esempio il rapporto non finisce per forza con la penetrazione anale e la dimensione coccole è notevolmente potenziata. Gli attuali porno, cosiddetti gay sono costruiti per una grande massa di etero curiosi e non sono conformi alla vera sessualità gay che non è un’imitazione della sessualità etero. In pratica alcuni siti di porno gay hanno cominciato a produrre video proprio per i gay, cioè, in fondo, per un segmento del mercato di gran lunga meno importante di quello degli etero curiosi. Su una cosa invece non sono d’accordo, cioè che la sessualità etero sia meno attenta alla ricerca del piacere. Te lo dico convintamente perché ricevo molte mail anche da ragazzi etero e in molti casi almeno non ho affatto l’impressione che la sessualità etero vissuta da quei ragazzi sia meno attenta alla ricerca del piacere, anche perché la stragrande maggioranza del sesso etero non ha affatto una finalità procreativa, anzi la esclude a priori, quindi la sessualità etero assume una dimensione di ricerca dell’eros praticamente analoga a quella tipica della sessualità gay, anche se i modi sono diversi.
Un abbraccio!
Project


Ciao Project,
conosci siti dove si possono vedere video prono per gay e non per etero curiosi? Mi sapresti dare qualche suggerimento?
In effetti spesso i video seguono uno schema trito e ritrito, che comincia con brevi preliminari, sesso orale, sesso anale, orgasmo. Non mi sembra che il vero sesso gay segue questo schema così meccanico. Nella mia esperienza il sesso gay è stato quasi sempre un alternanza di baci, masturbazione e sesso orale, con l'orgasmo raggiunto con masturbazione reciproca. Per il sesso gay è così e questo non si vede spesso nei video porno gay. Per questo mi piacerebbe sapere se ci sono siti con video di questo tipo.
Sul sesso etero capisco quello che dici. Forse il mio pensiero è distorto proprio dal fatto che essendo io omosessuale, faccio fatica a capire come possa esservi autentico piacere sessuale al di fuori della omosessualità.
Grazie e un abbraccio,
Marco
P.S. Non sapevo che la masturbazione prevenisse il tumore alla prostata. Allora masturbarsi almeno una volta al giorno fa bene alla salute, oltre che all'umore!


Ciao Marco,
ho visto solo qualche video “tipicamente gay” ma bisogna dire che sono ancora una rarità. Perché il rapporto tra etero curiosi e gay, nel siti cosiddetti gay, è stimato almeno a 5 o 6 etero curiosi per ogni gay, anche perché l’etero curioso trova il sito cosiddetto gay fatto apposta per lui, mentre il gay non ci trova esattamente quello che vorrebbe.
La tua esperienza del sesso gay è quella assolutamente più diffusa e tipica tra ragazzi gay ma purtroppo la pornografia cosiddetta gay mette l’etichetta gay a cose che non rappresentano affatto la realtà gay.
Un abbraccio.
Project
p.s.: https://www.newscientist.com/article/dn ... te-cancer/


Ciao Project, chiaro, ma...
allora come faccio a capire se sono gay o semplicemente etero curioso? Mi spiego: io se vedo un video etero mi eccito, e posso masturbarmi e arrivare all'orgasmo. Questo però non significa che io sia etero. Infatti succede che se vedo un video gay mi eccito, e capisco dalla reazione fisica che ho, che mi eccito di più che a vedere un video etero. Questo a parità di contenuto (ovvero la solita sequenza sesso orale, penetrazione, orgasmo). Quindi posso masturbarmi e arrivare all'orgasmo vedendo un video gay. Aggiungo, anche se vedo un video lesbico posso provo eccitazione, ecc.
Ne consegue che tutte le forme di sessualità possono indurre eccitazione e portarmi a masturbarmi.
Tuttavia, se vedo un video gay il livello di eccitazione è maggiore (capisci cosa intendo - parlo del liquido pre-eiaculatorio abbondante nel caso di video gay e quasi assente nel caso di video etero) e in alcuni casi arrivo all'orgasmo senza quasi toccarmi. Solo con la pornografia gay mi è capitato di masturbarmi più volte di seguito a breve distanza. Con video etero/lesbici una volta mi basta per una intera giornata.
Da questi fatti (oltre che dal fatto che le poche esperienze gay che ho avuto sono state sessualmente più appaganti delle altrettanto poche esperienze etero) ho dedotto di essere omosessuale (o al più bisessuale con prevalente tendenza omosessuale).
Certamente la pornografia occupa uno spazio fondamentale nella mia vita sessuale. Al momento non ho partner e la pornografia e la masturbazione sono la mia unica valvola di sfogo.
Tornando all'etero curioso, credo che la differenza stia nel fatto che per me un video gay è bello proprio nelle sua parti meno crude, dove si vedono baci, masturbazione e sesso orale. Inoltre per me la bellezza dei ragazzi coinvolti nel video è fondamentale, tanto che spesso rivedo i soliti video perché ci sono attori e scene che mi piacciono particolarmente (sono molto selettivo!).
E poi secondo me un etero curioso ogni tanto si masturba guardando video gay, ma normalmente si masturba guardando video etero. Io invece mi masturbo ogni tanto guardando video etero e normalmente guardando video gay. Forse nel mio casi si potrebbe dire che sono gay curioso. Cosa ne pensi?
Un abbraccio.
Marco


Ciao Marco,
le cose che dici sono perfettamente logiche e non fanno una grinza se ci si limita solo al piano sessuale, ma le differenze sostanziali tra un gay e un etero curioso, non si limitano a quelle strettamente sessuali che hai descritto tu perfettamente, ci sono anche le differenze affettive. Un gay si innamora di ragazzi anche a livello affettivo, ne cerca la compagnia, anche senza finalità sessuali e soprattutto non ha alle spalle una sessualità etero profondamente frustrante. Un etero curioso ha un’affettività etero frustrata e non ha un’affettività gay. Per lui un ragazzo è il sostituto di una ragazza e la sua forma dominate di sessualità è quella etero. Un gay non ama solo fare sesso col suo ragazzo ma ama tutto di lui, se ne innamora. La coppia gay non è una cosa comunissima ma esiste, nell’ottica dell’etero curioso non c’è proprio la prospettiva di coppia, non c’è storia d’amore. Da quello che scrivi più che gay esclusivo sembri un bisex polarizzato, anche fortemente, in direzione gay. Il vero guaio dei bisessuali non fortemente polarizzati, cioè dei bisessuali per i quali la vita di coppia esclusivamente etero o esclusivamente gay è impossibile, sta nel fatto che sia i gay che le ragazze, da un ragazzo cercano proprio un rapporto di coppia stabile ed esclusivo. E ci vorrà ancora un bel passo avanti nella civiltà per pensare a coppie meno rigide in cui anche un bisessuale non sia costretto a rinunciare all’altra metà del cielo.
Un abbraccio.
Project


Ciao Project,
grazie come sempre per le acutissime osservazioni.
Una domanda: cosa intendi quando scrivi di un gay che non ha una sessualità etero profondamente frustrante? Perché un gay che ha una sessualità etero profondamente frustrante in che situazione si trova? E come reagisce?
Forse un etero può trovarsi in una situazione di sessualità etero frustrante e allora si rifugia nella sessualità gay come ripiego?
Aiutami a capire.
Grazie,
Marco


Ciao Marco,
la situazione degli etero curiosi si inquadra tra le omosessualità “di fuga”. Cerco di chiarie il concetto partendo dall’altra forma di “omosessualità di fuga” che è tipica dei ragazzi che hanno subito abusi sessuali. Tra le forme di imprinting sessuale (prime esperienze sessuali o para-sessuali) oltre le situazioni classiche legate allo spiare la nudità di altre persone, ai giochi sessuali esplorativi con coetanei dello stesso o dell’altro sesso (tutte forme di imprintig vissute in modo non traumatico), c’è anche, e non è rarissima, quella legata all’abuso sessuale da parte di adulti. L’imprinting può essere o omosessuale o eterosessuale, e questo non ha nulla a che vedere con la vera sessualità. L’imprinting è molto spesso prepuberale ed è vissuto più come un gioco, più o meno proibito, che come una forma di sessualità, perché per la sessualità nel vero senso della parola mancano proprio i presupposti. In genere un imprinting non conforme al vero orientamento sessuale (che comincerà a svilupparsi con la pubertà) crea un ostacolo allo sviluppo della vera sessualità. Se un ragazzo che ha avuto un imprinting gay si scopre poi etero, la questione non è molto traumatica perché l’evoluzione va verso una dimensione socialmente accettata e incoraggiata, se poi la sessualità emergente è gay allora non ci sarà nessuno stacco tra l’imprinting e la sessualità puberale. Nel caso in cui, invece, l’imprinting è stato di tipo etero (socialmente accettato) e lo sviluppo della sessualità puberale va in direzione gay, può sorgere qualche problema di accettazione, perché si tratta di superare l’abitudine a considerarsi etero e anche talvolta a masturbarsi con fantasie etero, i problemi però alla fine si superano perché il ragazzo avverte che la sessualità gay ha per lui una forza notevole, non paragonabile a quella della sessualità etero, e questo proprio a livello fisico. I veri problemi, e si tratta di cose che vanno prese molto seriamente, si hanno quando l’imprinting è avvenuto tramite abuso sessuale e peggio ancora quando è avvenuto con violenza. Ma entriamo nel dettaglio. Se un ragazzo ha subito un abuso sessuale da un uomo adulto e poi sente nascere in sé una sessualità etero al tempo della pubertà, quella sessualità per lui non è solo gradevole ma anche liberatoria e la rivendicherà come la SUA sessualità in contrapposizione alla sessualità del violentatore. Quando invece il ragazzo che ha subito un abuso sessuale da un uomo adulto sente nascere in sé, al tempo della pubertà, un desiderio omosessuale, cercherà di respingerlo con tutte le sue forze, perché lo riferirà all’abuso subito, in sostanza sarà portato a pensare che la sua nascente sessualità gay è il risultato e la conseguenza di quell’abuso. È in questi caso che si manifesta la cosiddetta eterosessualità di fuga, quel ragazzo in modo inconscio si forza alla eterosessualità che considera come una ribellione contro l’abuso. Ovviamente la situazione è molto delicata e, se non ben gestita, può portare anche a conseguenze irreparabili. Se la situazione è ben gestita, si arriva a superarla, non senza che ne restino tracce, quando arriva la prima “storia d’amore” omosessuale, cioè il primo rapporto “affettivo” profondo con un altro ragazzo. Il periodo dell’eterosessualità di fuga dei ragazzi abusati è terribile, perché si tratta di ragazzi omosessuali che stanno cercando di scappare dalla propria omosessualità, che attribuiscono all’abuso. I fallimenti con le ragazze sono la regola e così le frustrazioni e la depressione ai limiti dell’incontrollabile. Questa è una delle ragioni di fondo per cui la pedofilia deve essere combattuta con ogni mezzo, perché è oggettivamente devastante.
Anche per gli etero curiosi c’è una forma di omosessualità di fuga, chiaramente di fuga verso il gay e non verso l’etero come nel caso dell’abuso omosessuale. L’etero curioso è un etero, quindi per lui la frustrazione della sessualità etero è oggettivamente pesante. È quella frustrazione che fa nascere l’idea che “a livello sessuale” e solo a livello sessuale un rapporto omosessuale può essere gratificante e può rispondere in modo adeguato alla frustrazione nel campo etero. L’etero curioso non è un gay, non ha costruito negli anni un’affettività gay, per lui l’omosessualità è quella dei porno. Quando un etero curioso ci prova veramente con un ragazzo gay si trova spiazzato, perché finché il ragazzo gay non ha realizzato che non si trova veramente davanti a un gay, il ragazzo gay non punterà solo e soltanto sul sesso ma cercherà di costruire un rapporto anche sul piano affettivo. Sotto il profilo sessuale poi un gay non ci mette molto ad accorgersi che il suo partner non è gay, le fantasie sessuali sono diverse, le pratiche sessuali sono diverse e comincia ad essere evidente che la cosa non ha senso, e qui si infrange l’altro dogma dell’etero curioso, e cioè che trattare con un ragazzo gay sia più facile che trattare con una donna. L’etero curioso (che è un etero in certa di una sessualità di fuga) non è un gay sposato che cercando un rapporto fuori del matrimonio persegue la sua vera sessualità. L’etero curioso resta tale, spesso cambiando frequentemente partner omosessuale, finché non trova una disponibilità in ambito etero, cosa che per lui è la via naturale, in pratica quando la via etero diventa di nuovo possibile la curiosità viene messa da parte, magari fino alla successiva frustrazione etero.
Un abbraccio.
Project


Ciao Project,
molto interessante la tua spiegazione.
Continuo però a non capire cosa ti fa concludere che io sia bisex e non etero curioso. Cerco di spiegarmi meglio. Fatta la premessa che per me (come per molti) il sesso etero è culturalmente accettabile mentre quello gay non lo è, e di conseguenza fare sesso gay mi ha dato sensi di colpa mentre fare sesso etero no, la mia sessualità e la mia affettività presentano le seguenti caratteristiche:

sessualità:
masturbazione: prevalentemente (al 90% o 95% direi) gay (sia con l'aiuto di video porno che di fantasie gay);
contatti sessuali: ho avuto esperienze gay e etero (nel tempo, la prima gay a 14 anni poi alternate etero e gay, e comunque poche). Esperienze gay mediamente più soddisfacenti e disinibite, con le ragazze qualche difficoltà.
preferenze fisiche: non sono indifferente alla bellezza femminile. Una bella ragazza la riconosco benissimo, ma con una ragazza mi sento timido e inadeguato. Non ho però una preferenza speciale per un tipo particolare di ragazza. I ragazzi invece, per piacermi sessualmente, devono corrispondere ad un canone fisico molto particolare. Riconosco se un ragazzo è bello, ma questo non significa che necessariamente mi piace. Per piacermi, nel senso di attrarmi sessualmente, un ragazzo deve essere fatto in un certo modo, alto come dico io, con il viso come dico io, ecc. Coi ragazzi sono molto, molto più selettivo che con le ragazze.
preferenze sessuali: preferisco il sesso maschile a quello femminile. Un pene in erezione è per me molto più eccitante di una vagina. Quando ho avuto esperienze con i ragazzi, poter toccare il loro sesso è stato molto eccitante, mentre toccare il sesso di una ragazza non è stato male, ma non mi ha fatto impazzire allo stesso modo. Fare sesso orale a una ragazza mi dice poco (mi piace poco), mentre fare sesso orale a un ragazzo mi piace. Masturbare una ragazza mi piace, masturbare un ragazzo mi piace di più. Avere rapporti completi con una ragazza, ok ci riesco, avere rapporti completi con un ragazzo non mi piace e non mi interessa.

affettività:
mi è molto più facile innamorarmi di una ragazza. Per alcuni ragazzi ho preso una sbandata, ma non ho mai fantasticato su una relazione duratura e di coppia come con le ragazze. Questo vuol dire che coi ragazzi stavo bene, mi piacevano, ma mi interessava soprattutto l'aspetto sessuale. Con le ragazze stavo bene, ma mi interessava soprattutto l'aspetto affettivo.

Certo, come ti ho già detto, la sessualità gay mi prende molto di più. E se la sessualità (soprattutto quella più libera della masturbazione) va in quella direzione, non posso che dirmi bisex/gay. Devo anche dire che le ragazze che ho conosciuto non erano il massimo, sessualmente parlando, e questo potrebbe aver contribuito a darmi della sessualità femminile una visione distorta, portandomi a preferire una sessualità gay sperimentata come più disinibita e immediata. E' questo potrebbe essere ciò che ha fatto di me un cosiddetto etero curioso.
Tuttavia, la mia forte preferenza per il sesso gay (pensato e praticato), i ricordi piacevoli delle esperienze gay, la masturbazione pressoché esclusivamente gay, mi hanno fatto pensare (fin dall'adolescenza) di essere gay o bisex.
Solo che da adolescente mi convincevo di essere un etero che si lasciava andare a fantasie e pratiche gay, in mancanza di ragazze giuste e disponibili. Ora invece, visto che le ragazze giuste e disponibili non sono arrivate (ma le ho mai davvero cercate?), penso di essere un gay che si lascia andare a qualche incursione nel mondo etero (solo qualche video però, nessuna fantasia masturbatoria). Per questo, scherzando, dico che forse sono un gay curioso.
Un abbraccio,
Marco


Ciao Marco,
beh, cerco di rispondere articolatamente, ma tu dell’etero curioso non hai proprio niente. Intanto non hai l’età tipica degli etero curiosi che sono in genere over 40/45 e anche ben oltre, in secondo luogo non hai mai avuto una storia precedente etero importante ed esclusiva, che è la regola per gli etero curiosi, nella tua storia non c’è stata alcuna forte esperienza etero che ti abbia portato a sensi di frustrazione tali da indurti alla curiosità per l’altro orientamento. Anzi le tue prime esperienze gay risalgono addirittura ai 14 anni. E poi tutta la tua sessualità è nettamente gay, ma non solo perché ha per oggetto i ragazzi ma perché lo è assolutamente e tipicamente nei desideri: quello che ti eccita non è affatto quello che eccita gli etero curiosi, che vedono i ragazzi come sostituto delle ragazze e che tendono con i ragazzi ad avare rapporti sessuali finalizzati alla penetrazione anale a ruoli fissi. Tu scrivi: “preferenze sessuali: preferisco il sesso maschile a quello femminile. Un pene in erezione è per me molto più eccitante di una vagina. Quando ho avuto esperienze con i ragazzi, poter toccare il loro sesso è stato molto eccitante, mentre toccare il sesso di una ragazza non è stato male, ma non mi ha fatto impazzire allo stesso modo. Fare sesso orale a una ragazza mi dice poco (mi piace poco), mentre fare sesso orale a un ragazzo mi piace. Masturbare una ragazza mi piace, masturbare un ragazzo mi piace di più. Avere rapporti completi con una ragazza, ok ci riesco, avere rapporti completi con un ragazzo non mi piace e non mi interessa.” Tutte queste cose per un etero curioso sono assolutamente inconcepibili. Un etero curioso, che tratta con un ragazzo come se fosse una donna, non toccherebbe mai il pene del ragazzo, e l’idea di masturbare il ragazzo non la prenderebbe nemmeno in considerazione come ipotesi teorica, potrebbe farsi fare sesso orale dal ragazzo ma non il contrario, perché questo, nel suo codice, significherebbe assumere un ruolo passivo, cosa che per un etero curioso è impensabile. Per un etero curioso il cosiddetto rapporto completo (sesso anale da attivo) è la finalità del contatto sessuale con un ragazzo. Per un gay un’idea del genere è inconcepibile, e nella grande maggioranza dei casi la penetrazione anale non esiste proprio.
Quindi tu etero curioso proprio no! E nemmeno gay curioso, perché non mi pare proprio che tu sia frustrato dalla sessualità gay. E poi il tuo rapporto con le ragazze ha eccome una componente sessuale, che non sarà magari dominante ma c’è e non è affatto trascurabile. Che tu tenda a creare un rapporto affettivo più facilmente con le ragazze mi sembra una cosa più che possibile, quello che non mi torna al 100% e il fatto che tu non riesca a trovare un rapporto affettivo gay coordinato con l’interesse sessuale. Però la soluzione a questa apparente stranezza, che è l’unica che non si inquadra nella dimensione della bisessualità vera, la dai tu stesso nella tua premessa quando dici che un rapporto gay ti provoca sensi di colpa e uno etero no. Se tu superassi questo condizionamento di natura sociale conoscendo un ragazzo gay col quale costruire un rapporto veramente reciproco e profondo, penso che te ne innamoreresti eccome anche a livello affettivo! Non è ancora successo, ma succederà!
Un abbraccio.
Project


Grazie Project,
Le tue considerazioni sono molto logiche. Quindi, da quello che capisco, non mi vedi affatto come etero curioso, ma piuttosto come bisex fortemente orientato all'omosessualità.
Aggiungo alle tue considerazioni qualche precisazione: ho avuto un paio di storie con ragazze, tra i 17 e i 22 anni. Storie abbastanza lunghe (un paio di anni ciascuna) e piuttosto sofferte. La prima perché la ragazza abitava in un'altra città e la mia era stata più che altro un'infatuazione (sessualmente non si era andati oltre i baci); con la seconda invece avevo instaurato una relazione basata sulla competitività che non è durata.
La cosa strana è che questa ragazza, molto carina devo dire, aveva modi un po' mascolini (andava in moto, faceva arti marziali) e a me questo non piaceva perché desideravo che fosse molto più femminile. Sessualmente c'era abbastanza intesa, anche se non siamo mai andati oltre la masturbazione reciproca (praticata quasi sempre al buio o nella penombra). Insomma, una relazione sessualmente non proprio disinibita. Non cercavamo la penetrazione (io non la chiedevo e lei nemmeno) e non praticavamo nemmeno sesso orale. Come ti ho detto prima, fare sesso orale a una ragazza non mi ha mai fatto impazzire (l'ho fatto in pochi casi, ma la cosa non mi ha fatto impazzire).
Inoltre, durante i due anni di relazione con questa ragazza non potevo fare a meno di masturbarmi pensando...all'esperienza gay che avevo avuto con un compagno di classe a 17 anni. Anche qui nulla di stratosferico, ci eravamo masturbati reciprocamente, quasi per gioco, durante una settimana bianca e poi l'anno dopo, io mi ero fatto avanti e ci eravamo messi d'accordo per vederci una sera a casa mia e ripetere la cosa. Così avevamo finito per vederci una sera che i miei erano fuori e lì ci eravamo spogliati completamente e ci eravamo masturbati (con la luce accesa, nota bene). Un episodio unico, mai più ripetuto con questo compagno di classe, con cui abbiamo poi sempre fatto finta che non fosse successo nulla tra noi.
E quello non era il primo ragazzo con cui avevo avuto contatti sessuali. Il primo, come ti ho scritto, era stato a 14 anni (eravamo entrambi ancora in terza media).
Sarà stato che con questi ragazzi il sesso è stato disinibito e soddisfacente, mentre con le ragazze è stato inibito e insoddisfacente, ma da quelle esperienze ho cominciato a pensare, non senza angoscia e turbamento, di essere gay.
Però il mio pensiero in quegli anni era: se trovassi una ragazza disinibita con cui fare sesso soddisfacente, allora cambierebbe tutto.
Forse questo è un pensiero ricorrente di molti ragazzi gay o bisex che non accettano la loro omosessualità. Certo, con il tempo, vedendo che le cose non cambiavano (la mia masturbazione si polarizzava sempre più verso l'omosessualità, ragazze disinibite non le trovavo - ma le cercavo?) ho preso via via più coscienza che le mia tendenza omosessuale non era una cosa passeggera ma una costante.
Sull'affettività concordo con te. Come ti dicevo, per alcuni ragazzi (2 sicuramente), quando avevo tra i 15 e i 20 anni, ho preso una sbandata (li pensavo spesso, mi masturbavo pensando a loro, e non pensavo solo in chiave sessuale, mi piacevano nell'insieme), e questo in contemporanea o quasi alle mie storie etero (ma non mi masturbavo pensando alle ragazze con cui stavo...). Purtroppo i condizionamenti sociali e culturali e personali sono ancora tali per cui per me ancora oggi è impossibile pensare ad una vita di coppia con un ragazzo vissuta alla luce del sole. Mentre con una ragazza certamente non ho problemi, l'affettività funziona benissimo, anche se devo sacrificare la piena soddisfazione sessuale.
Un abbraccio,
Marco


Ciao Marco,
la cosa che più colpisce nella tua mail è il peso del condizionamento che hai subito: “ma da quelle esperienze ho cominciato a pensare, non senza angoscia e turbamento, di essere gay.” Ma perché angoscia e turbamento? Tu non hai fatto di tutto per andare verso una vita etero, che penso sarebbe stata del tutto insostenibile, perché dici che l’affettività con le ragazze andava bene ma avresti dovuto fare delle rinunce per quanto riguarda la sessualità. Uno come te, bisessuale con propensione gay al 90-95% (sulla base della ricorrenza della fantasie della masturbazione) di fatto è “quasi gay” e se tu avessi fatto una scelta orientata verso il matrimonio etero, dato che per te una sessualità etero è possibile, avresti fatto come tanti ragazzi gay che, dato che possono arrivare ad avere rapporti sessuali con una ragazza, si dicono: ok, allora sono etero e il matrimonio per me è la soluzione ideale, va bene alla mia famiglia, è quello che tutti si aspettano da me, … dovrei solo fare qualche “piccola rinuncia” sul piano sessuale! Solo che i gay sposati, come anche i bisex sposati, con propensione gay al 95%, sottovalutano molto la portata di quella rinuncia. Tu stesso dici che quando stavi con le ragazze non ti masturbavi pensando a loro ma pensando alle tue precedenti esperienze gay, ma quando la sessualità di coppia va in una direzione diversa da quella della masturbazione, la vera sessualità, cioè quella con la quale ci si può sentire appagati sia sessualmente che affettivamente, non è quella di coppia, ma quella libera da ogni aspettativa, cioè quella masturbatoria. Anzi è tipico dei gay sposati avere una masturbazione in chiave praticamente gay in modo esclusivo anche quando vivono una vita sessuale etero con la moglie (primi anni di matrimonio), e questo basta, insieme con la pressione sociale a tenere quei ragazzi bene stretti al loro matrimonio, ma quando poi la sessualità etero sfuma del tutto, perché una donna avverte eccome che c’è qualcosa che non va, anche se può non essere in grado di capire che cosa, la forza attrattiva sia sessuale che affettiva della sessualità gay si fa sentire con tutta la sua forza e il matrimonio etero va in crisi definitivamente. Una vita di coppia senza un feeling sessuale forte, almeno all’inizio, è destinata a lungo termine a mostrare tutti i suoi limiti. In altri termini è una scelta non istintiva ma mediata dalla ragione per motivi di utilità e di convenienza, in nome di quei motivi si accetta di fare dei “piccoli sacrifici” a livello sessuale, sacrifici che però non sono affatto piccoli e non sono affatto solo a livello sessuale e rendono comunque la vita di coppia etero assolutamente insoddisfacente. Il rischio di una scelta sbagliata come il matrimonio, in queste condizioni è alto, perché dire bisex non vuol dire che affatto che gay o etero è lo stesso, ma significa che, salvo rare eccezioni uno dei due orientamenti è fortemente prevalente. Tra il non rigetto di una donna e il “vero” desiderio di vivere la propria sessualità con quella donna c’è un’infinità di possibili gradazioni e il problema dei bisex è legato al fatto che una relazione di coppia, etero o gay che sia, parte col presupposto di essere esclusiva. Un bisex con polarizzazione 95% gay potrà molto probabilmente rinunciare senza troppi rimpianti ad una sessualità etero, che di fondo gli appartiene in modo marginale, ma non potrà mai sensatamente rinunciare ad una identità gay che lo caratterizza in modo forte, spinto solo da ragioni di tipo sociale o perché è stato condizionato a vedere l’omosessualità come intrinsecamente sbagliata. Io penso che al di là i tutti i ragionamenti teorici, per te, nonostante le spinte sociali, l’idea del matrimonio sia ormai un’ipotesi messa da parte in via definitiva e senza rimpianti. Purtroppo per tanti ragazzi bisessuali fortemente polarizzati in direzione gay le cose non stanno così, e il matrimonio appare come un miraggio, un’ancora di salvezza, e questo porta inevitabilmente, alla lunga a problemi molto seri.
Aggiungo una questione che mi sembra importante. Questo nostro scambio di mail penso potrebbe avere una utilità notevole per parecchi ragazzi. Se tu fossi d’accordo, si potrebbe pubblicare sul forum, sui blog ed inserire nel capitolo che riguarda la sessualità gay, preceduto da un scambio di mail tra me e un etero curioso. In questo modo si potrebbero fornire a chi legge le coordinate giuste per interpretare tanti fenomeni e per non fare di conseguenza scelte sbagliate. Ovviamente, le mail possono essere modificate da te come ritieni opportuno per evitare di mettere a rischio la tua privacy, che però non vedo come potrebbe essere messa a rischio dato che non ci sono riferimenti specifici di nessun tipo. Fammi sapere che cosa ne pensi.
Un abbraccio.
Project


Ciao Project,
grazie per il tuo commento. Scusami, ma io credo sia praticamente impossibile, per un ragazzo di 14 anni, avere un’espeerienza omosessuale, sia pure limitata alla masturbazione, senza provare, dopo, angoscia e turbamento. Io, pur avendo voluto quell'esperienza, ero consapevole che si trattava di un'esperienza omosessuale e non era una cosa fatta per gioco (del tipo: io chiudo gli occhi mentre mi tu mi masturbi e penso che a masturbarmi sia la ragazza XY che mi piace tanto). No, mentre con il mio compagno ci toccavamo, io ero interessato al suo sesso, e a lui in quanto ragazzo, punto. Dopo aver raggiunto l'orgasmo però, essendo svanita l'eccitazione (che fa diminuire i freni inibitori e il controllo) e avendo quindi ripreso controllo, ecco subentrare il turbamento e l'angoscia. Ovvero: quello che ho appena fatto è sesso gay, il sesso gay è considerato brutto da genitori, parenti, amici, quello che ho fatto è brutto. Inoltre, se quello che ho fatto è indizio di quello che sono (cioè sono omosessuale), ecco il turbamento e l'angoscia. Ed ecco tutto il tentativo di razionalizzare la cosa come: è un caso isolato, è successo perché non avevo la ragazza, se trovassi una ragazza non penserei a queste cose, ecc. ecc.
Se il ragazzo di 14 anni fosse stato davvero etero, problemi non se ne sarebbe posti, credo, in quanto avrebbe pensato fin da subito che a masturbarlo era stata la ragazza dei sogni. E il giorno dopo magari si sarebbe masturbato pensando alla ragazza dei sogni e non a quello che aveva fatto realmente con il compagno di classe.
Io 14 enne invece, dopo quella esperienza, nei giorni successivi mi ero masturbato proprio ripensando a quell'esperienza. Razionalizzavo però anche la masturbazione gay, pensando che fosse dovuta la fatto che l'unica esperienza sessuale da ricordare era quella. Come razionalizzazione era davvero debole, ma come puoi capire la pressione ambientale di genitori, parenti, amici, no. Ecco la ragione dell'angoscia e del turbamento.
Però non capisco una cosa: perché dici che non ho fatto di tutto per andare verso una vita etero?
Un abbraccio,
Marco
P.S. Se vuoi puoi pubblicare tutto, integralmente.


Ciao Marco!
Intanto grazie per il permesso di pubblicare le mail, ma devo cercare di fare un lavoro organico con una mail di un etero curioso vero e devo anche riscrivere parte del capitolo di Essere Gay sulla bisessualità e ci metterò qualche giorno.
Per quanto riguarda la sostanza della tua ultima mail concordo totalmente, non penso si potessero descrivere meglio i meccanismi che portano a sentire il sesso gay come una colpa e una cosa sbagliata per effetto delle pressioni familiari e sociali. Ma il problema sta proprio in quelle pressioni familiari e sociali, certe volte così profondamente interiorizzate da diventare quasi delle componenti dell'io. Sul fatto che nella società italiana, così come essa è, un 14enne possa essere complessato da un'esperienza sessuale gay non ci piove proprio, il fatto è che i condizionamenti a monte sono solo il portato di una totale ignoranza e di una marea di pregiudizi, era questo che intendevo quando ti dicevo che non capivo di che cosa si potesse avere paura. I complessi verso il sesso gay ci sono eccome e ce li hanno eccome pure i gay almeno all'inizio, però so bene che i problemi sono soprattutto all'inizio...
Un abbraccio.
Project

Grazie Project.
E per quanto riguarda la mia domanda sul perché dici che non ho fatto di tutto per andare verso una vita etero?


Ciao Marco.
Intendo dire che non ti sei forzato per arrivare comunque ad una eterosessualità esclusiva che non sentivi tua, il che significa che, almeno in età adulta, i condizionamenti familiari e sociali sono stati chiaramente superati, ci resta forse una specie di atmosfera del proibito che circonda il sesso gay, ma non è un’atmosfera oppressiva tale da indirti a fare quello che non vuoi o a mettere definitivamente da parte quello che vuoi. Non ti sei forzato perché avevi una tua sostanziale indipendenza psicologica, magari guadagnata con fatica, ma ormai raggiunta e consolidata. Tieni presente che ancora oggi ci sono gay (cioè persone che interessi etero non ne hanno affatto a nessun livello, che si forzano, perché magari pensando ai ragazzi possono arrivare anche ad avere un rapporto sessuale con una ragazza, a “comportarsi come etero”, in questi casi i problemi sono grossi e non sono problemi legati alla sessualità, cioè all’orientamento sessuale incerto, che anzi qui l’orientamento gay è certissimo, ma sono problemi di dipendenza psicologica. In buona sostanza questi ragazzi non riescono a rendersi indipendenti da una omofobia interiorizzata in età molto precoce e ormai acquisita. Quella omofobia li costringe ad agire contro la loro stessa natura e li condiziona profondamente rendendoli insicuri. Proprio in questi giorni sto scambiando delle mail con un ragazzo etero che ha avuto anche delle esperienze gay, molto minime per la verità, nella prima adolescenza, ma che continua a dare un peso spropositato a queste cose come se potessero mettere in crisi la possibilità di vivere pienamente la sessualità con la sua ragazza, che invece va oggettivamente benissimo, perché la ragazza è intelligente e a lui ci tiene molto. Nell’infanzia di quel ragazzo c’era un rapporto terribile col padre, comprese botte e umiliazioni pubbliche molto frequenti, si è sentito un figlio non voluto, quella è probabilmente l’origine dell’insicurezza che porta quel ragazzo a pensare di non essere affidabile e di non poter garantire alla sua ragazza una vita matrimoniale soddisfacente quando saranno sposati, e in questo quadro la supervalutazione di un minimo di esplorazione gay nella prima adolescenza ci sta perfettamente, tanto più che quelle esperienze gay erano anche un modo di fare una cosa che il padre riteneva esecrabile, cioè di reagire al potere oppressivo del padre. Nota che degli episodi di esplorazione gay si era dimenticato poi del tutto e che la masturbazione di quel ragazzo era stata sempre in chiave etero, il che non lascia dubbi sulla sua totale eterosessualità.
Un abbraccio.
Project

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