PORNOGRAFIA GAY E CINEMA GAY

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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PORNOGRAFIA GAY E CINEMA GAY

Messaggio da progettogayforum » giovedì 28 maggio 2020, 20:49

Caro Project,
ho 29 anni, fino ha due anni fa, in pratica, ho pensato solo a studiare e ho anche ottenuto buoni risultati. Adesso ho un posto di lavoro che prima non mi sarei nemmeno sognato, però solo adesso mi sto rendendo conto che è un lavoro che paga bene ma distrugge le persone, l’ansia è fortissima e anche i rischi. Pure se lavori dalla mattina alla sera vivi a livelli di tensione che non auguro a nessuno, tanto che sto meditando concretamente di fare un downgrading di lavoro, perché non voglio rischiare di morire giovane per correre appresso ai quattrini. Tra l’altro non amo la vita sociale, ho pochissimi amici, che è pure ovvio, se non hai il tempo nemmeno per respirare. Quanto al sesso confesso di essere un consumatore assiduo di pornografia, non mi sento dipendente dalla pornografia, ma quando non c’è proprio niente altro e il tempo è pure pochissimo, allora va bene pure quella, che almeno ha il vantaggio di non trasmettere malattie. Nella tanta pornografia che ho visto il sesso è una cosa semplicissima, ti trovi di fronte un ragazzo che ti piace e che sta aspettando proprio te per fare sesso, e succede tutto senza nessun problema, ma il fatto è che tutto questo non ha niente a che vedere con la realtà. Sono ormai quattro mesi che mi piace un ragazzo, e sto facendo i salti mortali per cercare di stargli vicino almeno un po’, ma di tempo ce ne vuole tantissimo, prima c’è la solita storia se è gay o no, e già qui la cosa è enormemente più complicata di come la presentano nei porno. Le incertezze sul fatto che fosse o non fosse gay erano tante e le domande che io mi ponevo su di lui anche lui se le poneva su di me. Io ho cercato di mandare messaggi che lui potesse capire, messaggi che a me sembravano chiari, ma lui non ha capito niente. Ci sono un sacco di cose complicate: prima devi capire se ti puoi fidare, ed è difficilissimo. Poi c’è tutta la fase del farglielo capire ma senza esagerare, facendo due passi avanti e almeno uno indietro per prepararsi a una ritirata strategica se le condizioni non sono favorevoli, poi, quando hai capito che lui è interessato, cominci a chiederti: “Interessato a che cosa? A me? O a fare sesso con me? A fare sesso e basta? Oppure cerca quello che cerco io, cioè un vero volersi bene?” Altro che spontaneità! E poi vorresti sapere tutto di lui ma non gli puoi chiedere niente, dici che gli vuoi lasciare tutta la sua libertà ma sei geloso marcio, poi quando si crea un po’ di intimità che potrebbe anche sfociare sul sessuale, allora è proprio un’angoscia, fare la prima mossa o aspettare? Una carezza? Un bacetto? Un bacio profondo? Non sai mai che fare. E poi non puoi correre troppo, non puoi assumere ruoli a priori, devi cercare di capire che cosa lui sta cercando. Poi quando ti sembra di capire che lui con te ci potrebbe o meglio vorrebbe pure stare, allora vengono le domande più imbarazzanti: “Posso toccarlo per primo in modo chiaramente sessuale o devo aspettare che lo faccia lui? Il sesso deve essere fatto in silenzio? E se poi, alla prova dei fatti, lui sessualmente non mi ispira? Se magari è un tipo strano e mi pento subito di essermi messo con lui? Se è maniaco del sesso ma solo di quello? Cioè se di me non gliene frega niente?”
Ieri su un sito porno ho visto un video che mi è piaciuto moltissimo, non aveva niente di porno nel senso, diciamo così, classico, era un film più di nudo che di porno. Due ragazzi belli, ma non bellissimi da copertina, che stanno insieme nudi sulla spiaggia e poi in mare, e poi giocano tra loro, fanno la lotta, si comportano proprio come due ragazzini che giocano. Insomma era un bel video: niente rapporti sessuali, ma tanta tenerezza, insomma mi è piaciuto. Mi sono chiesto perché invece di fare tanta pornografia dove non c’è nessuna tenerezza non si fanno video di questo genere. Io penso che questi video piacerebbero molto ai gay.
Ho visto anche un altro video, diciamo così, non tipicamente porno, può darsi che fosse un pezzo di un film serio finito in un sito porno quasi per sbaglio. C’era un po’ di sesso, più suggerito che visto, c’era un po’ di nudo, ma poco, e poi c’erano dei dialoghi tra i due ragazzi. Il video era dell’America latina. Uno dei due ragazzi racconta all’altro la sua storia ed era una storia di povertà e di abbandono e l’altro ragazzo gli va vicino e lo abbraccia, ma era tutto molto realistico, cioè quella era una storia d’amore, non era un video porno, io ci sono rimasto commosso, eppure sono uno che non si commuove facilmente.
Perché invece del porno non si raccolgono dei video di questo genere, con un po’ di sesso, un po’ di nudo ma pure un po’ d’amore? Io non sapevo che esistessero dei video di questo genere, li ho trovati per puro caso, ed è stata una bella scoperta perché a un certo punto il porno classico stanca, annoia, è sempre la stessa cosa, non ci sono attori e personaggi, non c’è storia, il parlato è ridotto a stupidaggini.
Ho visto pure un terzo video sullo stesso sito e pure questa volta di classicamente porno non c’era praticamente niente. C’erano due ragazzi che erano tentati dall’idea di provarci uno con l’altro, ma il video era centrato sulle situazioni di imbarazzo, di stallo, di rinvio, di rinuncia, di esitazione, di autolimitazione, che sono tutte cose che sono segno che all’altro ragazzo gli vuoi bene veramente e hai paura di perderlo, che vuoi guadagnare la sua fiducia, il suo rispetto, il suo affetto. In quelle scene mi ci sono rivisto tanto. Altro che tutto facile!
In passato ho visto anche dei film gay, parlo di film non porno. Sono belli, però c’è una cosa che non capisco, o meglio che capisco solo in parte: perché non si parla mai della storia di una coppia di ragazzi focalizzando l’attenzione proprio su di loro, cioè sulle dinamiche di coppia, che sono quelle che nella realtà condizionano di più? E invece si insiste sul rapporto con l’esterno, coi genitori, con gli amici, col clima omofobico sociale. È più un bozzetto d’ambiente che una storia gay. È vero che i gay possono avere il problema del coming out, del rapporto coi genitori e tutto il resto, ma ridurre la vita di un ragazzo gay, e ancora di più di una coppia gay, solo a quelle cose significa fare critica d’arte analizzando la cornice e trascurando del tutto il quadro.
Ho sognato spesso di fare il regista di film gay, porno e non porno, perché tutto si può fare con arte, e credo che ci riuscirei abbastanza bene, con poche regole ma ben chiare. Prima di tutto un solo tema che riguardi la coppia gay, quindi eliminare in partenza ogni pretesa di raccontare la vita intera di un gay o un lungo periodo della vita di un gay. Molto meglio concentrarsi solo su un tema o solo su un momento della vita e quel tema deve essere “normale”, cioè deve essere il meno strano possibile. Le storie improbabili, quelle solo di fantasia e quelle troppo intrecciate con altri temi andrebbero scartate a priori. Il secondo luogo la narrazione deve essere lenta, attraverso le immagini, eliminando del tutto i discorsi banali e di riempimento, altrimenti il film diventa una soap opera. Lo spettatore deve avere la possibilità di affezionarsi ai personaggi, di entrare nella loro psicologia, di capirli. Le parole devono essere poche e importanti e si devono stampare nella mente dello spettatore. Le chiacchiere di riempimento vanno eliminate del tutto. Le inquadrature e le atmosfere possono aiutare molto, ma devono essere centrate sui personaggi, strette su di loro e sulle loro reazioni emotive. Adesso sto divagando un po’ troppo, ma mi perdonerai per questo. Poi c’è il problema del soggetto e qui farei una scelta molto personale, perché è quella che mi interessa di più. Niente ragazzi giovanissimi che devono ancora capire che cosa significa vivere una vita gay e niente anziani depressi e delusi, vorrei una storia tra trentenni che non hanno problemi collaterali seri, cioè che lavorano, che vivono per conto loro, che hanno pochi rapporti con le famiglie di origine. Darei per scontate tutte le precedenti esperienze gay classiche. Mi sono chiesto più volte come sceglierei gli attori. Io stesso, quando vado a vedere un film, non sono affatto indifferente al fatto che l’attore incarni o meno il mio tipo di ragazzo ideale, anzi direi che è una cosa molto importante. C’è un elemento che mi rende un attore particolarmente gradito ed è il suo modo di sorridere. Ecco, penso che sceglierei i protagonisti soprattutto sulla base del loro modo di sorridere, del loro modo di manifestare dolcezza.
Qualche volta, leggendo qualche storia dei ragazzi di Progetto Gay, ho pensato che mi sarebbe piaciuto farne un film. Progetto è diventata un po’ una miniera di possibili soggetti di film a tema gay.
Fine della mail! È stata una digressione sui miei sogni di regista improbabile. Grazie di avermi ascoltato. Ovviamente fai della mail quello che vuoi.
Un caro saluto.
G. P.

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