SESSO E AMORE GAY

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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SESSO E AMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 31 agosto 2021, 12:32

Caro Project ti mando una pagina del mio diario, fanne quello che vuoi, è un tributo d’amore per il ragazzo che mi ha cambiato la vita.

“Mi chiami e mi dici: Vengo da te, ho bisogno di venire da te. Io ti aspetto con ansia, non so come ti troverò. L’ultima volta è stata difficile, non eri sereno per niente, avevi perso il tuo tradizionale ottimismo. Preparo accuratamente il nostro letto perché tu possa notare un gesto in più di attenzione verso di te. Arrivi a casa, sei stravolto, stanchissimo, sudato. Mi dici che hai bisogno di fare una doccia, mentre tu sei sotto la doccia, io cambio l’asciugamano e poi me ne vado ad aspettarti nella stanza da letto. Arrivi coi capelli bagnati, li strofini vigorosamente con l’asciugamano, poi asciughi la barba, finisci di asciugare capelli e barba con un foglio di carta-casa, poi poggi gli occhiali e ti stendi nudo sul letto, io finisco di spogliarmi e mi stendo a fianco a te. Tu ti giri verso di me e mi stringi forte. Sento che sei totalmente coinvolto, che il fare sesso con me risponde a un desiderio profondo, a una necessità. Tu sai che sono contento di stare con te, forse sono meno coinvolto di te perché ho un temperamento diverso ma sai che non ti scambierei con nessuno e che sei stato l’unico ragazzo che ho desiderato veramente, forse perché sei stato l’unico che mi ha desiderato veramente. Ormai il sesso tra noi è del tutto privo di ritualismi e di dubbi, hai bisogno di sentirti libero, hai bisogno di uno che ti desideri senza volerti cambiare, nel sesso come nella vita non sei egoista, non sei dominante, io sono il tuo amico e il tuo amante, entrambe le cose, non mi sono mai sentito il tuo giocattolo, non hai mai preteso nulla, hai accettato di adeguarti a me e di prendermi come sono, non mi hai mai strumentalizzato. Certe volte ti vedo fremere a occhi chiusi e sono felice di poterti offrire almeno qualche minuto di oblio della realtà. Poi quando apri gli occhi, cerco di capire che c’è dietro quegli occhi, certe volte mi sorridi per farmi capire che stai bene e che sei contento di me, altre volte nei tuoi occhi vedo tanta malinconia e allora ti stringo più forte, per farti dimenticare il mondo. Resto spesso stupito di come i nostri ritmi sessuali si accordino perfettamente, prima tra noi qualche incomprensione c’era ma ora non più, mi conosci a fondo, mi lasci totalmente libero, sento la tua attenzione, la tua cura verso di me, quella cura che non ammetterai mai ma che è nei fatti. Non abbiamo bisogno di parole, ci capiamo anche in silenzio, tra noi c’è rispetto reciproco, è automatico il chiedersi preventivamente se l’altro è d’accordo, l’accettare l’idea che si decide in due, che ogni cosa importante deve essere fatta di comune accordo. La nostra maggiore gratificazione risiede nella consapevolezza che l’altro c’è ed è contento di esserci, che non si sente a disagio ma si sente realmente libero. Tu sai che con me puoi essere te stesso senza filtri e che ti sentirai rispondere senza filtri. Noi non condividiamo solo la sessualità ma anche le malinconie, anche le frustrazioni. Il nostro non è uno scambio continuo di affetto perché non conviviamo, il nostro rapporto è fatto di momenti separati ma intensissimi e sappiamo entrambi che quei momenti non si perderanno, il nostro dialogo è fatto di cose minime, di parole e di gesti di cui solo noi conosciamo il significato. La tua chiamata inattesa al telefono, anche di poche parole che ricordano l’ultima volta che abbiamo fatto l’amore, cambia il tono di tutta la mia giornata, è un modo per dirmi: Sono stato bene con te e voglio rivederti presto! Quando vedo comparire il tuo nome sullo schermo del cellulare comincio ad eccitarmi e do per scontato che succede anche a te, e desidero la tua presenza e so che non tarderà troppo, un giorno o forse due e ti rivedrò, ti abbraccerò e ti vedrò fremere tra le mie braccia. Quello che temo è il dopo-sesso, quando la pausa dell’eros è finita e il cervello torna ai soliti pensieri, quando sembra che i problemi siano più grandi di noi e tornano le malinconie, ma anche questa paura si sta lentamente dissolvendo perché il sesso ci ha aperto le porte di una comunicazione più diretta e immediata. Mi sono chiesto spesso come abbiamo fatto a sceglierci e a metterci insieme perché apparentemente siamo diversissimi. Per quanto mi riguarda c’entra la tua bellezza, sia fisica che morale. Quando ti osservo sul letto mi sento fortunato perché ho vicino l’unico uomo che ho veramente desiderato, che incarna il mio ideale di virilità ma anche di dolcezza. Pensavo che non sarebbe mai successo e mi tenevo a distanza, ma poi sei stato tu a volerlo e a farmi uscire dalle mie paure, hai avuto pazienza, hai capito che ero sul punto di scappare ma non me lo hai permesso. Hai parlato poco ma sei stato una presenza costante, non capivo che cosa tu potessi trovare in me, pensavo che nella tua vita sarei stato un elemento marginale ma giorno dopo giorno vedevo che non era così. Il nostro rapporto è solo nostro, nessuno lo deve rovinare, nessuno sa che stiamo insieme. Tra noi non abbiamo segreti, niente scheletri nell’armadio. Ognuno sa i punti deboli dell’altro e li rispetta. Hai occhi bellissimi, specialmente quando sorridono, certe volte parliamo con gli sguardi e io sogno che i tuoi occhi possano sorridere sempre, che la tua anima conosca una serenità profonda, la stessa che sai trasmettermi quando mi stringi a te.”

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Re: SESSO E AMORE GAY

Messaggio da progettogayforum » martedì 31 agosto 2021, 12:33

Il sesso privo di affettività si potrebbe definire una dipendenza, ma sarebbe ingeneroso e comunque ci sono dipendenze ben peggiori che si travestono da valori, meglio sarebbe dire che quando è puro, cioè incontaminato da senso di dominio e non condizionato da altri fini, il sesso diventa esso stesso un valore perché crea un contatto che è ben difficile sia del tutto privo di affettività, il sesso condiviso è l’esatto contrario di un rifiuto, se non è una recita, ci permette di essere accettati senza travestimenti. Il sesso è innanzitutto fidarsi, non provare timori, non sentirsi giudicati, e la sensazione di non essere trascurati ma accettati e voluti quando si è se stessi senza schermi è bellissima. Il sesso non è una cosa sacra, un oggetto di culto o di astinenza o una cosa da preservare per chissà quali fini o da evitare a priori, non è una realtà da sublimare, è una componente della quotidianità, che almeno per una buona parte della vita non può essere repressa, che se compressa da una parte rispunta dall’altra, più o meno sublimata, senza il sesso essere ammessi nella soggettività profonda di un’altra persona sarebbe difficilissimo perché prevarrebbe il mondo delle parole dietro le quali è molto più facile nascondersi e assumere un ruolo. Il sesso vero non ha bisogno di altre motivazioni, basta a se stesso. Il sesso, se è pulito, onesto, semplice, voluto, condiviso, è una realtà di importanza enorme e non va rifiutato ma rispettato perché può essere veramente una medicina dell’anima. Nei momenti cupi della vita, in quelli in cui lo stress e la depressione sono in agguato, vedere che c’è chi è contento di stare con te, chi ti accetta per come sei, chi ti cerca, chi condivide la sua intimità con te può solo rianimarti, può scacciare i cattivi pensieri, può riportarti a credere nel genere umano. La sessualità è una delle pochissime ragioni dell’altruismo, dinanzi alla persona amata si mettono da parte i propri interessi, perché la sessualità vera, che è una forma d’amore, è incompatibile con l’egoismo. Nella natura della vera sessualità c’è il fatto che per vivere veramente il sesso bisogna essere veramente in due e questo è il vero problema della sessualità, perché la reciprocità non si realizza facilmente. La vera reciprocità non è una meteora caduta dal cielo, che arriva dall’alto perfetta e definitiva, no, la vera reciprocità in genere parte dal poco ma vero, molte volte parte dalla sessualità, nemmeno dalla condivisione di tutta la sessualità, ma dalla costruzione di un terreno comune, anche limitato, ma autentico. Una condivisione autentica, anche se limitata crea momenti di comunicazione profonda e non si smentisce nel tempo. Chiedere una condivisione totale significa assolutizzare, porre delle condizioni irrealizzabili a qualcosa che non tollera condizioni di alcun genere. Condividere significa creare uno spazio comune, non una simbiosi, condivisione significa accettare l’altro com’è, senza alcuna pretesa di cambiarlo e questo è veramente fondamentale. Nelle vere storie d’amore non si sceglie perché, come diceva James Baldwin: “Qui non c’è niente da decidere ma tutto da accettare.”

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