SESSUALITA’ AFFETTIVA GAY E PORNOGRAFIA

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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progettogayforum
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Re: SESSUALITA’ AFFETTIVA GAY E PORNOGRAFIA

Messaggio da progettogayforum » domenica 29 agosto 2010, 18:22

Dunque, Isolander,
non credo proprio che resterai solo, tanto più perché dimostri avere un cervello e di saperlo usare, ma c’è una cosa da dire: i ragazzi gay sono spesso così isolati che finiscono per assimilare i modelli della pornografia e per imitarli almeno per un po’ (anche qualche anno) ma poi si cresce e finalmente si comincia a capire proprio quello che scrivi tu, cioè che due ragazzi gay sono prima di tutto amici, si vogliono bene e poi possono avere anche una vita sessuale e che le esperienze sessuali senza una base affettiva seria alla fine lasciano sensazioni sgradevoli. Per qualcuno, per superare il preconcetto che l’essere gay sia essenzialmente un fatto sessuale, c’è bisogno di passare per una o più esperienze che riportino al senso della realtà. Il condizionamento esterno (in primo luogo della pornografia) e le difficoltà ambientali oggettive nell’istaurare un rapporto affettivo stabile (per esempio la difficoltà per realizzare una convivenza tra due ragazzi) finiscono per portare quasi forzatamente a leggere il rapporto come essenzialmente sessuale. Per capire che cosa è realmente un ragazzo, quanto può essere complessa la sua psicologia e, direi, per imparare a volergli bene ci vuole un tirocinio che ha bisogno di tempo. Certo, i ragazzi che sono vissuti in un clima familiare in cui l’affetto tra i genitori è stato una costante della loro infanzia e della loro adolescenza faticheranno molto meno a capire il senso del volersi bene, ma i ragazzi che sono stati abbandonati a se stessi e hanno vissuto in ambienti in cui il senso di dominio e la prepotenza erano dominanti faticheranno molto di più. Cioè anche ad amare si impara e si impara da quello che si ha intorno a sé. Le cose che scrivi e me piacciono molto e di ragazzi che ragionano come te ne conosco tanti. Tu sei fortunato ad essere arrivato a questo modo di ragionare in età così giovane. Per molti ragazzi la sessualità più che un valore affettivo è una rivalsa contro la vita e contro le frustrazioni e le umiliazioni che hanno dovuto subire.

Jek70
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Re: SESSUALITA’ AFFETTIVA GAY E PORNOGRAFIA

Messaggio da Jek70 » domenica 29 agosto 2010, 18:29

Fortunatamente non la pensano tutti così, stai tranquillo. ;)

Certo trovare degli amici e magari anche il fidanzato non è cosa facile, occorre tempo per conoscersi e darsi fiducia, ma non è una cosa impossibile.

Comunque Andy, sei giovanissimo e giustamente desideroso di vivere la tua vita facendoti degli amici, e poichè lo desideri veramente vedrai che gli amici verranno.

Certo con molta probabilità incontrerai anche quelli che vorranno solo sesso, ma si può sempre dire di no, non è una cosa obbligatoria ;) e ancor meno, cosa della quale vantarsi.

La propria vita sessuale non è e non deve essere una nota per cui sentirsi superiori a chi conduce una vita sessualmente più tranquilla, che trovo dal mio punto di vista anche più equilibrata.

Vai tranquillo Andy per la tua strada e segui sempre i tuoi ideali senza mai farti "smontare" e soprattutto farti sentire inferiore.
Vivi sempre secondo le TUE aspettative. ;)

L'unica cosa ovviamente di essere sempre prudente, senza paranoie ma in modo maturo e razionale. ;)

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Telemaco
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Re: SESSUALITA’ AFFETTIVA GAY E PORNOGRAFIA

Messaggio da Telemaco » sabato 4 settembre 2010, 13:03

E' una discussione un po' datata ma complessa e interessantissima, provo a dare anche io il mio piccolo contributo ribaltando un pochino il punto di vista, non so se condividerete.

Effettivamente io penso che il modo in cui un ragazzo gay si avvicina alla sessualità in periodo adolescenziale non lasci molto scampo ad una facile destrutturazione dell'idea stessa di "affettività". Io stesso proprio per questo non ho avuto problemi a negare l'evidenza nella maniera più categorica per anni, cioè a negare il fatto di essere gay per il semplice motivo che tanto i due aspetti, affettività e sessualità, possono (potevano) essere scissi.

La sessualità a sè stante come una cosa prettamente fisiologica, un bisogno fisico come un altro, però attraversato da tabù, pregiudizi vaghi e generici assorbiti dall'esterno o frutto di convinzioni interne, e poi chiaramente vissuta di nascosto, in maniera furtiva e come vero e proprio sfogo momentaneo da tenere il più possibile separato dal resto: una segreta e inconfessabile parentesi di fantasie omosessuali in una vita "etero".

L'affettività a sè stante come una cosa di facciata, "pubblica", quindi inevitabilmente da rivolgere verso ragazze, anche se poi di quest'affettività pseudoeterosessuale non resta che un'immagine distorta, o addirittura deforme, poichè l'aspetto sessuale è sostanzialmente assente, perchè segregato nelle fantasie di cui sopra, mentre quello affettivo è inappagante perchè costruito appositamente per dare agli altri un'immagine di eterosessualità apparente (e spesso forse per autoconvincere se stessi).


Forse per molti ragazzi gay, è triste a dirsi (io mi includo in questi), il primo modo con cui viene vissuta l'affettività è un'AFFETTIVITA' IN NEGATIVO, perchè finalizzata in via principale a negare la possibilità di attrazione verso lo stesso sesso.
Manca insomma l'approccio iniziale di un'affettività in positivo, ossia volta ad affermare l'attrazione verso l'altro e ad intenderla come sensazione naturale, spontanea e positiva, che possa fare bene a sè stessi e all'altro se si è ricambiati; avendo recepito un certo modello culturale dominante fin da bimbo, ciò che il gay fa quasi subito, è, al contrario, negare che vi possa essere questa attrazione verso l'altro, perchè si manifesta verso chi "non va bene" e dev'essere perciò scartata perchè ritenuta o sbagliata, o irrealizzabile (o tutt'e due).

In una situazione così sfasata è facile che vi siano pesanti conseguenze nel relazionarsi con gli altri gay, nel senso che non è che poi ci si debba sorprendere troppo se la maggioranza dei gay fa una fatica terribile a rimpadronirsi di un concetto autentico e soddisfacente di "affettività", perchè da un lato ne ha vissuto in pieno la più o meno accentuata falsità che ha dovuto in qualche modo attribuirgli per motivi esterni o\e interni, dall'altro lato ne ha sperimentato anche per lungo tempo il netto distacco dalla sessualità, la quale, non potendo non essere vissuta, è stata degradata e svilita a mera necessità fisiologica secondaria e collaterale per potervisi avvicinare tentando contemporaneamente di rimaner coerenti con l'autoconvinzione di essere eterosessuali.

La domanda finale quindi è: come rimettere insieme i pezzi?
# Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo.
(Gǔlǎo de zhōngguó yànyǔ)

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