NORMALITA' GAY E DIPENDENZA DALLA PORNOGRAFIA

Approccio dei ragazzi gay verso la sessualità
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konigdernacht
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Re: NORMALITA' GAY E DIPENDENZA DALLA PORNOGRAFIA

Messaggio da konigdernacht » domenica 22 agosto 2010, 2:31

Concordo con barbara e korio quando affermano di non escludere la terapia psicologica per “combattere” i problemi di pornodipendenza, che a mio avviso, differentemente dall’alcolismo o dalla droga, supportate da un meccanismo fisico-psichico, agisce ad un livello meramente psichico (paragonabile ma non simile ai meccanismi della mania del gioco).
Credo che mentre project veda il lato negativo (ossia lo scaricabarile), barbara veda il lato più “umano” e “saggio”, ossia le persone vicine al dipendente non si sentono in grado di “curare” tale dipendenza e si affidano ad uno specialista; lato tra i due che riesco a concepire meglio. Sottolineerei cmq che il supporto familiare, anche se in cura presso uno specialista, è fondamentale, come korio ci testimonia.

Quello che è successo a Matteo per un anno in seguito all’innamoramento per un compagno di corso etero ha effettivamente portato alla pornodipendenza, e con l’accumulo delle cose, anche all’alcolismo; anche a me è capitato di innamorarmi di un amico etero e di aver avuto una “pornodipendenza” ma devo ammettere molto più blando di quanto descritto: quello che al ragazzo della lettera o a korio è successo per un semestre, a me succedeva qualche giorno.
Credo che il motivo fosse legato al fatto che a me piacesse andare all’università, senza contare ai vari “diversivi” che potevano essere la musica e lo sport, due passatempi che consiglierei caldamente per chiunque avesse qualche dipendenza, il tutto supportato dal mio carattere forte e determinato.

Quindi, il mio spassionatissimo e opinabilissimo consiglio sarebbe effettivamente un terapia psicologica, che potrebbe benissimo essere musicoterapia, accompagnata da qualche sport, che potrebbe riversare nella pet therapy (equitazione per esempio).

Un augurio di tantissima felicità e di realizzazione dei sogni per Matteo
Zerchmettert, zernichtet ist unsere Macht
wir alle gestürzt in ewige Nacht

Alyosha
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Re: NORMALITA' GAY E DIPENDENZA DALLA PORNOGRAFIA

Messaggio da Alyosha » venerdì 5 novembre 2010, 14:02

Leggo questo post è la discussione è un pò vecchiotta, ma sento di dover dire la mia sull'argomento, che questa volta riguarda più la reazione sociale delle "devianze" che non l'omosessualità in sé. Io non posso avere un approccio più radicalmente diverso da quello proposto da project rispetto alla figura dello psichiatra e del farmaco. Preferisco di granlunga l'intervento psicologico e ritengo spesso e volentieri l'assunzione del farmaco, una medicalizzazione del problema, che deresponsabilizza tutti (compreso il paziente). Detto cio però Project secondo me si riferiva ad una dinamica diversa. Ho riletto il post due volte di proposito, perchè difficilmente ho sentito dire a project cose irragionevoli (come lo sarebbe stigmatizzare gli psicologi e dire che se ne può fare a meno). Rileggendo, il ragazzo non dice mai "adesso voglio andare dallo psicologo perché ne sento il bisogno", ma sono i post successivi che gli consigliano di fare questo ed è per quello che project generalizzando riporta l'esempio della famiglia (come se anzicchè dirlo qua nel forum l'avesse detto alla famiglia e la risposta fosse stata, bene vai dallo psicologo). Questa differenza è fondamentale, perché se la richiesta di aiuto non parte direttamente dal consultante qualunque intervento è assolutamente inutile. Questo è però l'abc per qualunque psicologo non agisca in malafede. In effetti anch'io rileggendo l'intervento ho solo visto un bisogno di affetto e un desiderio di vedersi accettato partendo proprio dai lati più bui e imbarazzanti (o in quelli che lui vede tali). Il ragazzo fà espressamente questa scelta, dice che è estremamente imbarazzato, ma vuole pubblicato lo stesso il post e si decide a vuotare il sacco solo quando legge tra i post la storia di un'altro come lui. Insomma credo che la sua richiesta fosse quella di un confronto con storie simili alle sue, e la decisione di scrivere dipendesse da quella meraviglia tuitta speciale che ha provato quando si è accorto di non essere il solo. Ho vissuto personalmente con un pò di angoscia la frase in cui si diceva "è già da una settimana che non bevo e non guardo porno", mi ha fatto troppa tenerezza e mi è parsa un ulteriore violenza che si stava autoinfligendo (la prima è stata guardare porno e cominciare a bere ovviamente). Mi viene in mente l'immagine di uno che dopo essere stato ferito e umiliato, viene convinto del fatto che questo è per il suo bene e continua a umiliarsi e ferirsi da solo. E' evidente che i porno e l'alcol sono un "sintomo", segni che rimandano ad altro e che lui non deve affatto provare a risolvere quelli, perché questo tentativo lo porterebbe fuori strada. Dovrebbe guardare piuttosto a quello che questi segni gli stanno urlando e se lui crede che uno psicologo lo possa aiutare faccia pure. Ma intanto come soluzione ha scelto questo forum e di questa sua scelta occorre tenerne conto.

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