amare follemente un gay represso x 2 anni

Donne innamorate che non vogliono perdere il loro compagno neppure se è gay
anna84
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da anna84 » giovedì 25 agosto 2011, 19:37

vi ringrazio delle belle parole ke avete speso per me boy-com e telemaco,siete davvero molto gentili....vi mando un abbraccio ad entrambi e a presto :)

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Toki79
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Toki79 » venerdì 16 settembre 2011, 18:11

Poverina! Mi spiace per te ma anche per lui, alla fine da quanto ho capito è stato molestato dallo zio quando era in tenera età... quelle sono cose che segnano.

Ad ogni modo hai ragione a non avere dubbi sulla sua omosessualità, mi domando solo perché tu non lo abbia lasciato prima. Capisco che il cuore ti diceva tutto il contrario ma la dignità dove la metti? Almeno ti sei parzialmente vendicata raccontando alcuni particolari intimi, anche se, concordo con boy-com, forse sarebbe stato più elegante tralasciarli.

Tieni conto però che qualche mese per una forte delusione d'amore è pochissimo, se ne sei già quasi uscita il tuo amore per lui non era tanto folle (e meno male).

Auguri
I believe there is something out there watching over us. Unfortunately, it's the government.

Malvina
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Malvina » martedì 3 luglio 2018, 3:00

Anche se sono passati molti anni vorrei ringraziare anna84 e chi ha risposto per aver condiviso queste esperienze. Anche io sono stata con un ragazzo così, che mi ha letteralmente distrutto la vita, e finalmente dopo anni di solitudine profonda (molti mi hanno consolata ma nessuno mi capiva davvero, non essendoci passati in prima persona) ho trovato qualcuno che sa quanto queste situazioni possano essere dolorose. Anche il mio ex pur non avendomi mai amata mi ha cercata ossessivamente quando lo lasciavo, anche io ci sono tornata molte volte, anche lui mi si era dichiarato troppo presto, mi baciava meccanicamente... è tutto così famigliare!

Il mio ex è anche molto misogino. Scrive dei post su Facebook molto rabbiosi in cui racconta che nella sua vita è stato solo con delle puttanelle, per lui una donna vale l’altra, e quando gli chiedevo rassicurazioni su di noi lui pareva quasi dovertirsi a non darmene nessuna, mi compativa per le mie “menate affettive”, diceva he ero stupida perché ero una femmina, una femminuccia a cui non piace essere contraddetta, e che avrebbe voluto che fossi più militare, più dura, una vera donna cazzuta, solare e forte. Per di più mi comparava a tutte le donne che vedeva, perfino alle mie amiche, a mia sorella, lasciandomi intendere che loro erano meglio di me. Poi quando io cercavo di lasciarlo si buttava ai miei piedi e diceva di avere una malattia dentro, che lo portava a trattare male le persone... poi quando io mi “rimettevo” con lui subito ritornava lo stronzo di sempre. Quando facevamo sesso sembrava una marcia funebre, qualcosa che lui faceva senza gioia, e non sapevo a che cosa pensasse, ma non mi ha mai abbracciata affettuosamente, mai fatto delle coccole se non con imbarazzo e una sorta di disgusto, carezze superficiali, poi subito dopo sbuffava e diceva che ero viziata. Gli piaceva però ricevere le coccole, come un bambino, con la scusa che stava male. Mi sentivo sua madre o una puttana da disprezzare, a seconda dei momenti. Non potete capire, o forse solo voi che eventualmente leggete qui, potete capire che sofferenza, che assurdità ho vissuto.

Ma non ritengo di essere una vittima perché io in parte lo sapevo che era gay. Me n’ero accorta da alcune cose, il rapporto che aveva con il suo migliore amico e questa sua anaffettività, il rapporto che aveva con sua madre (questo forse è un luogo comune), il disinteresse TOTALE che aveva per l’intimità... era come se gli mancasse *quella cosa*, e non voglio dire il pene, ma l’istinto a starmi vicino emotivamente e fisicamente che poi diventa corpo nell’atto sessuale. È fissato con le ragazze, ne parla sempre con questo tono di ... non lo so, biasimo, orrore, non si capisce proprio perché corra loro dietro da come ne parla e in genere tutte lo rifiutano perché non è in grado di entrare nelle loro simpatie, trattandole così male come fa. Questo nonostante sia un bel ragazzo, per cui tutte inizialmente gli rivolgono la parola e si incuriosiscono (è anche intelligente e spiritoso, originale e creativo)... Guardando indietro so che mi vuole molto bene, semplicemente non mi accettava per quello che sono, una donna. Diceva che giocavo a fare la femmina quando io mi comportavo in modo assolutamente naturale. Mi guardava piangere in silenzio come se non riuscisse a connettersi con il mio dolore. A volte era gentile, non era un mostro, sia chiaro. Ma non riusciva a essere amorevole come ragazzo. Mi dimostrava affetto solo nella scenetta in cui lui stava male e io mi prendevo cura di lui come una mamma-infermiera, e lui in preda alla sua “depressione” (che io sospetto sia la sua repressione) fingeva di essere moribondo e mi chiedeva di lenire il suo dolore con il mio potere magico o qualcosa del genere, mi chiedeva di sentire il suo cuore, di stargli vicino... tutte le cose che gli mancavano nei momenti normali, solo che erano totalmente slegate dalla dimensione sessuale. La sua sessualità era tutto sadismo in pratica.

Ho parlato tanto di lui perché mi fa ancora male quello che abbiamo vissuto. Eravamo molto vicini, simbiotici, e ci siamo voluti davvero bene, anche se ci siamo fatti anche male ed è meglio per tutti e due stare lontani (queste situazioni sono così assurde e contraddittorie)... non ho detto niente su di me e su perché stavo con lui pur sentendo che era gay. Voglio però dirlo nel caso altre persone passassero di qua e potessero beneficiare della mia esperienza come è successo a me.

Allora, per prima cosa- non ne potevo avere la certezza. Lui mi ha lanciato tanti indizi ma non me lo ha mai detto chiaramente e apertamente. Né avrebbe potuto farlo, perché il problema tra noi era proprio che lui non riusciva ad aprirsi con me, solo a farmi del male per sfogare il suo dolore e a mentire (anche a se stesso), raccontarmi storie, vendermi la sua personalità fittizia... non c’era spazio né per ascoltare me, né per esprimere veramente sé. Se lui è gay veramente, non credo lo abbia affatto accettato, e se lo ha accettato lo nega con tutte le sue forze.

Secondo: avere un ragazzo probabilmente omosessuale che però riesce a fare sesso con le donne e fa sesso con te da un certo punto di vista è una buona mossa se sei una ragazza insicura, perché sai che non ti può tradire. E anche perché (scusate se vado di stereotipo ma nel mio caso era così) con un ragazzo gay puoi avere un’amicizia che con un ragazzo etero è impossibile avere. Ricordo che apprezzavo molto la sua pazienza, la sua passione per la psicologia, per il pettegolezzo, il suo occhio per l’estetica, il modo in cui potevamo parlare per ore di come erano i nostri amici maschi, come ragionavano eccetera... e poi quando ci veniva voglia facevamo anche sesso, e io non mi sentivo messa alla prova da lui, perché sapevo che stava pensando più che altro a se stesso mentre lo facevamo, era l’affetto nei miei confronti e il suo bisogno di “scaricarsi” a motivarlo, non la mia desiderabilità come donna... Il prezzo che pagavo per questa relazione “comoda” era la frustrazione del mio vero bisogno, che non è solo fisico ma anche emotivo e psicologico. Io avevo molta più voglia di lui, e lui cominciò a dire che ero ninfomane, lo disse anche in giro quando ci fummo lasciati.

Quindi è stata colpa di entrambi per me. Io sapevo, profondamente, di non amarlo. Gli mancava quella luce negli occhi che mi sembrava la caratteristica più importante nell’uomo che mi sognavo accanto. Ma quando cercavo di allontanarmi lui mi inseguiva in tutti i modi. Quando ho cambiato numero è arrivato a scrivere a mia sorella, ai miei migliori amici, con insistenza, per sapere dov’ero... Non rispettava minimamente la mia richiesta semplicissima di essere lasciata in pace per superare la cosa. Quando pensava che lo avessi cancellato cercava di tornare con me. Forse non voleva perdermi perché ero stata più o meno l’unica che lo aveva visto, seppur illudendosi consapevolmente, come l’uomo etero che lui voleva a tutti i costi essere. Perdere me significava perdere la persona che più aveva creduto alla sua personalità artificiale, quella che lui passava e passa ancora la sua vita a scolpire e rifinire, piena di giustificazioni artificiose sul perché non sia normale, non sia come gli altri ragazzi, non riesca a rapportarsi alla gente o alle donne, sul perché le donne siano stupide e debbano essere più uomini...

C’è forse un terzo motivo, dolce-amaro, per cui stavo con lui a parte la paura di un amore vero e la paura di sbagliarmi sul suo conto, ed è un misto di voyeurismo e pietà. Un qualcosa di morboso, una curiosità quasi da reporter. Mi pareva, lui -e mi pare ancora- un caso eclatante di come la repressione possa distruggere completamente la vita di un indoviduo. Standogli vicino vivevo una sorta di perverso reality in cui mi aspettavo ad ogni passo che lui si tradisse e che si rivelasse gay con una prova inconfutabile, o che lo confessasse proprio. Anche se forse avrei preferito sadicamente coglierlo sul fatto, come in un giallo. Non posso biasimarlo in fondo se si sentiva accerchiato e messo con le spalle al muro e se metteva in dubbio la sincerità del mio amore, perché c’era anche un elemento dark nella cosa, e io lo sapevo. Mi pareva anche il mio legittimo compenso per le cose che sopportavo da lui.

Con il tempo ho accettato la situazione, ho capito che non ero io ad essere sbagliata, che io non posso cambiarlo, che lui è così con tutti e non solo con me perché soffre profondamente. A volte vorrei aiutarlo, ma non so come fare e tendo a dirmi che forse essendo stata la sua unica ragazza e lui il mio ragazzo più importante nonostante tutto... forse sono proprio l’ultima persona che lo può aiutare. Il che mi dispiace perché nessuno mi è mai stato così tanto vicino, e per lui è lo stesso in fondo... Ora spero che il futuro mi porti a una storia normale, con un ragazzo che ha voglia di baciare la sua ragazza, di coccolarla, di stare bene insieme, tranquilli e tutto. Mi pare impossibile perché sono molto cinica al riguardo, in parte per traumi legati ai miei genitori. Ho paura che se incontrassi un bravo ragazzo non sarei attratta da lui. Ma va beh, vedrò cosa succede.

Chiedo scusa se ho rivitalizzato un poat così vecchio, spero di non essere cancellata! Avevo bisogno di raccontare quanto mi sono sentita capita. Grazie ancora all’OP e a tutti gli altri. Saluti

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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da progettogayforum » martedì 3 luglio 2018, 10:17

Ti ringrazio per questo tuo post, che è un documento molto importante e ti chiedo l'autorizzazione ad inserirlo nel volume ESSERE GAY delle edizioni di Progetto Gay ( http://gayproject.altervista.org/manual ... ualita.pdf ) e a tradurlo in Inglese per inserirlo nei siti in Lingua Inglese di Progetto Gay ( http://gayprojectforum.altervista.org e https://gayproject2.wordpress.com/ )

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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Help » martedì 3 luglio 2018, 11:57

Ciao Malvina, benvenuta nel forum.

Mi spiace per la tua spiacevole esperienza. Per quel che può valere ciò che dico, noi uomini non siamo tutti uguali, spero tu possa trovare quello più giusto per te.

Cerca di non rientrare in relazioni che ti fanno star male. Volersi bene è sempre un buon primo passo quando si è in cerca della felicità.

Buona fortuna.

Malvina
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Malvina » martedì 3 luglio 2018, 18:33

Grazie! Non mi aspettavo questo riscontro. Per me va benissimo se il mio post viene inserito in una raccolta, per quello che vale spero possa gettare un po’ di luce su un tipo di situazione che forse è più comune di quanto si pensa.

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agis
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da agis » mercoledì 4 luglio 2018, 11:00

Malvina ha scritto:

...Ho paura che se incontrassi un bravo ragazzo non sarei attratta da lui. Ma va beh, vedrò cosa succede....

...spero possa gettare un po’ di luce su un tipo di situazione che forse è più comune di quanto si pensa.
Sì Malvina. Esperienza molto ben scritta e descritta e bene fa project ad includerla. Mi congratulo anche per la tua proprietà e padronanza del mezzo narrativo. Brava! :)
Ora, senza aver la pretesa di produrre un'elaborazione analoga alla tua, mi sono limitato a quotare due soli passaggi dai tuoi interventi precedenti. Al di là delle etichette, un campo che viene lasciato ancor troppo spesso nel sottosuolo è quello delle fantasie necessariamente soggettive, dei film mentali che tutte/i, volenti o nolenti, ci accompagnano in quella che diventa poi la relazione fisica col/la partner. Pensa solo a come fantasie di tipo BDSM comportino l'elaborazione di intere sezioni tematiche del porno che in tanto esistono in quanto clickate ed abbondantemente usufruite. Questo solo dovrebbe, a mio avviso, farci pensare tutti, insieme a te, che possa trattarsi appunto di situazioni molto comuni in donne o uomini sessualmente maturi. I problemi che riporti, quindi, indipendentemente da generi od orientamenti, potrebbero sorgere in tutte/i coloro che sperimentino una dissociazione tra una parte logico/razionale del sé con cui viviamo la maggior parte del tempo della nostra vita da svegli ed una parte emotivo/analogica che, prepotente, emerge, necessaria e necessitante, nel sogno o nella fantasia di quando si faccia sesso/all'amore.
E' forse per questo che vorresti cambiar strada ma ancora temi di non essere orgasmicamente eccitata da un ragazzo teneroso e coccoloso e quello in cui ti dibatti è appunto un problema binario da "Ercole al bivio", un problema di scelta tra una tua personale prodezza nella vita sessuale orgasmica ed una personale felicità nella vita normale e razionale di tutti i giorni sul quale altro aiuto non ti si può forse dare se non un'esortazione a soppesare le alternative o ad uscire da una logica binaria e considerare possibili terze vie... sei libera stasera? Sarò anche frocio ma conosco un posto dove fanno certi vermicelli da paura... 8-)

Scherzo neh project :mrgreen:

Malvina
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Malvina » venerdì 20 luglio 2018, 17:03

Grazie agis, forse mi hai fraintesa non avevo una relazione sadomaso, e quel ragazzo era molto coccoloso (quando stava male e voleva essere accudito), erano piü che altro violenze psicologiche ed emotive le sue, che non si rendeva conto di farmi. Quando io cercavo di spiegargli che mi faceva male con il suo comportamento, lui sbuffava e diceva che l’amore non esiste, che la gente se lp inventa, che io non soffrivo per lui perché lo amavo ma perché ero una donna e le donnette sono delle creaturine schifose e patetiche. Pensava che fingessi, tipo. Al massimo se si parlava d’amore mi diceva che lui si era innamorato soltanto a otto anni di una bambina che conosceva e poi aveva capito che in realtà era innamorato di se stesso. A me queste cose sembravano ridicole, più che altro molto costruite e cerebrali, poco vissute, ma come ho detto una parte di me pensava che avrei potuto “guarirlo” standogli vicino e un’altra parte semplicemente era attratta dall’assurdità del suo personaggio e voleva capire cosa c’era dietro.

Non penso che sarei mai attratta da un uomo violento o aggressivo, ne ho conosciuto uno che aveva questi tratti e anche se ci parlavo e provavo qualcosa per lui non mi sono mai lasciata avvicinare in quel senso perché non tollero la violenza neanche accidentale e le cose tipo ti chiamo puttana mentre ti scopo (o che ne so) mi tolgono ogni desiderio, non è il mio genere. Credo che vorrei stare con un uomo che ama le donne, le rispetta, non dice male di loro, non si sente superiore a loro, non le vede come oggetti di sfogo sessuale che eventualmente possono essere angelicati per un breve momento ma rimanendo contenitori vuoti apprezzati soltanto per la bellezza esteriore- uno che le vede come persone insomma. Poi non giudico chi apprezza la dominazione ecc. per me sono fatti loro. :)

Poi va beh, l’orgasmo è un discorso facile, basta un uomo eccitato e passarci abbastanza tempo insieme da abituarmi alla sua presenza, penso che chiunque potrebbe appagarmi se non ha un micropene. :lol: Il mio problema è che sono un po’ restia a fidarmi delle persone e consentirmi di passarci del tempo, se una persona non mi convince scappo molto lontano anche prendendo misure drastiche.

Ma tornando al mio ex, la contrapposizione è più questa: vorrei una persona che è in grado di provare ed esprimere emozioni piuttosto che una persona che o non le prova o le rinnega completamente. Lui aveva un rapporto molto forte con un suo amico che viveva lontano, era stato lui a consigliargli di farsi una ragazza, una donna matura, per stare meglio (essere meno depresso). Con lui l’attaccamento c’era ed era molto normale, con tutte le normali emozioni che nel rapporto tra noi mancavano.

Detto questo non voglio assolutamente affibbiare orientamenti sessuali a qualcuno, questo è solo un mio sospetto e leggendo il post di cui sopra mi sono molto riconosciuta in un tipo di esperienza.

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agis
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da agis » sabato 21 luglio 2018, 8:43

Figurati Malvina, grazie a te. No, t'assicuro che non mi ero spinto a pensare che potessi avere con il tuo ex un rapporto sadomaso strictu senso in termini fisici. A parte il fatto che, molto spesso, c'è comunque uno hiatus tra fantasie e realizzazioni pratiche legato a condizionamenti varii ivi compresi - perché no? - quelli dettati dai codici, esistono forme psicologiche più sfumate.
Mi fa poi sinceramente piacere che per te l'orgasmo sia facile e che tu lo associ, oltre che alla familiarità col partner ad un fatto dimensionale. E' cosa che noi maschietti gay non abbiamo troppa difficoltà a comprendere, figurati ^_^. Anche qui, comunque, il panorama è piuttosto variegato almeno a voler far fede al mio vissuto personale oltre che alle ragazze ed ai ragazzi da cui ho ricevuto qualche confidenza in questo senso.
L'insoddisfazione di voi donne per la povertà emotiva di noi maschietti è poi, spero lo ammetterai, anch'essa un locus communis. Ho vissuto personalmente l'esperienza di mia madre che ha avuto un matrimonio sessualmente più che soddisfacente per passare però poi una intera vita coniugale a lamentarsi di un uomo anaffettivo ed incapace di una condivisione empatica finanche con i suoi stessi figli maschi. Ancor oggi mi vado interrogando su quanto questo possa essere etologicamente ascritto ad un inevitabile dimorfismo sessuale proprio della nostra specie e quanto a condizionamenti di tipo culturale/ideologico. Speranzosamente propenderei di più per i secondi.
Forse oggi meno di un tempo ad un figlio un po' frignone si dice:

"Non piangere che non sei una femminuccia"

Chennepenzi? ^_^

Malvina
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Re: amare follemente un gay represso x 2 anni

Messaggio da Malvina » martedì 24 luglio 2018, 23:16

Sì sicuramente i condizionamenti sociali c'entrano, anche noi ne abbiamo. Ci si aspetta che siamo sempre belle e curate, con standard più severi di quelli che hanno gli uomini. Ci si aspetta anche che siamo più mature, più coscienziose, più buone degli uomini, più educate, più remissive e più modeste. (Anche a noi dicono: "Non piangere! Guarda come sei brutta quando piangi!" e poi quando cresciamo anche "Non fare le menate agli uomini, che poi scappano!") Ci sono poi anche dei vincoli fisici oggettivi. Le donne sono più piccole e più deboli, in media, e questo probabilmente ci porta a dover fare più affidamento sulla comunicazione per sopravvivere (donde la fama di essere manipolatorie) e a sentirci più facilmente in pericolo quando non siamo all'erta, ragion per cui la emotional security per noi è molto più importante. Di recente ho sentito parlare di uno studio del 2006 in cui si testava la forza muscolare della parte superiore del corpo di uomini e donne (torace braccia e mani insomma) e i risultati dicono che il 90% delle donne era più debole del 95% degli uomini. Poi ci sono gli ormoni, il testosterone per esempio, che è legato sia al desiderio sessuale sia all'aggressività. Il mio ex ragazzo si vantava spesso del fatto che lui sceglieva di non rispondere alla mia occasionale sberla esasperata perché se avesse voluto avrebbe potuto spaccarmi il cranio - e sicuramente era vero.

Quello che mi racconti di tua madre mi ricorda peraltro quello che diceva la madre di quel ragazzo, che mi aveva riportato lo stesso tipo di esperienza con l'ex marito, cioè suo padre.

La mia relazione purtroppo era sessualmente molto frustrante, perché la libido del mio ragazzo - per usare una categoria freudiana - si esprimeva solo in minima parte attraverso il sesso. Le tre cose che coinvolgevano la gran parte delle sue energie quando eravamo insieme erano: i discorsi (tendenzialmente ispirati da odio e risentimento: lamentarsi del mondo, criticare la mia personalità che era troppo femminile/troppo infantile/troppo emotiva, articolare perché lui era meglio degli altri e gli altri non lo capivano), i suoi disturbi psicosomatici, e sua madre, che aveva con lui un rapporto morboso, al punto che non solo io (che ovviamente essendo parte in causa ero un osservatore tendenzioso) ma anche il padre del ragazzo la accusava di essere la causa dei suddetti disturbi essendo troppo accondiscendente nei confronti dei suoi deliri antisociali. Mentre stavamo insieme ci capitò di andare in vacanza al mare tutti e tre, e il mio ragazzo dal momento in cui arrivò la madre smise totalmente di venire a letto con me (in tre settimane solo una volta, a fronte di scenate indicibili da parte mia, si forzò ad avere un rapporto di qualche secondo che fu come puoi immaginare abbastanza insoddisfacente), e anche di passare il tempo con me, preferendo seguire sua madre in spiaggia, andando da lei per farsi fare delle coccole molto spinte che mi scatenarono reazioni di rabbia e dolore immani, e arrivando perfino a dormire con lei la notte (nudo, abbracciato a lei). Per me fu uno shock emotivo fortissimo, ci stavo insieme da poco più di un anno e sapevo che era strano ma non avrei mai immaginato di dovermi trovare in una situazione del genere. Tutto questo era frustrante dal punto di vista sessuale, oltre che "affettivo". Invece era apertissimo a parlare che ne so, di libri, delle nostre esperienze anche più profonde, e di filosofia, e per carità, era per questo che mi ero innamorata di lui (gli altri ragazzi sì che mi parevano dei gretti in quel senso), ma chiaramente questo non bastava e non era adatto a un rapporto simbiotico come il nostro, in cui lui occupava quasi tutte le mie giornate lasciandomi poco spazio per incontrare qualcun altro. Motivo per cui in quella relazione io sono letteralmente deperita, mentre così non era per le mie amiche che avevano relazioni abbastanza normali in cui i loro ragazzi magari non erano dei fini poeti e musicisti come il mio (una mi invidiava anche, era evidente che il mio ragazzo da un certo punto di vista era un passo avanti) - però sicuramente non dovevano essere implorati per fare sesso e se anche magari avevano un rapporto fondamentalmente erotico con la propria madre che poteva vagamente ingelosire non per questo ci dormivano assieme, ma soprattutto si vedeva che si impegnavano per essere gentili, mentre il mio non faceva il minimo sforzo, anzi, era come se volesse vendicarsi su di me di quello che "le donne" gli avevano fatto subire da quando era venuto al mondo.

Insomma, quello che voglio dire è: sì, sicuramente quello che dici tu è un problema tipico tra le donne e gli uomini e sì, il mio ragazzo era un uomo e aveva tutti i caratteri tipici maschili, anzi, era iper-maschile, motivo per cui io ero davvero molto attratta da lui e faccio tuttora fatica a trovare qualcosa di comparabile. Relazionandomi con lui percepivo che i pezzi giusti c'erano, ma erano in qualche modo spostati, e io speravo di poterli spostare come volevo io e far sì che si interessasse a comunicare con me e non con "l'Assoluto", che volesse proteggere la relazione nostra e non quella con il suo amico (con cui mi spaccava discretamente le palle, per inciso :mrgreen: ), e che volesse avere un rapporto di intimità e tenerezza con me e non con sua madre. Come mi sembra abbia detto anche tu, è più un problema quantitativo. Il ragazzo in questione sta molto in là nello spettro "maschilista", e forse ha diverse scelte. Può cambiare atteggiamento e modo di pensare e stare bene con una donna; può rimanere com'è e stare male con una donna impaurita e criptomisogina come lo ero io a vent'anni (avevo vissuto il mio primo rifiuto amoroso, cominciavo a rendermi conto che le donne e gli uomini sono diversi, pensavo che gli uomini fossero più fortunati, e a coronare il tutto i miei avevano divorziato e mio padre sembrava rinato con la sua fidanzata molto più giovane mentre mia madre era in un abisso e non riusciva a pensare di poter mai avere un altro uomo vicino :| ) o magari con una donna molto molto tollerante e materna che può stare tre settimane in vacanza col suo ragazzo senza voler fare sesso e riesce a stomacare il suo carattere e le sue idiosincrasie senza sfasare. Io per un po' sono stata meglio con lui e con la sua depressione che nel mondo adulto, poi ho risolto i miei complessi e non ho più avuto bisogno di un rapporto così. Ora spero di trovare un uomo magari non altrettanto comprensivo e psicologo ma più affettivo e tollerante nei confronti delle donne.

Scusa la prolissità, sono argomenti delicati e non mi piace trattarli sbrigativamente.

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