l'identità incerta del mio (?) uomo

Donne innamorate che non vogliono perdere il loro compagno neppure se è gay
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Alyosha
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Re: l'identità incerta del mio (?) uomo

Messaggio da Alyosha » domenica 2 dicembre 2012, 23:26

Sono contento possa esserti stato utile, ho tanto riflettuto su certi meccanismi e mi fa piacere possano servire le mie riflessioni. Riguardo a quello che scrivi non saprei ben risponderti, nel senso che dovresti chiedere a persone che magari hanno esperienze diverse dalle mie. Stando qua dentro ho capito che non si è omosessuali tutti allo stesso modo e che inevitabilmente chi come me ha un passato "etero" molto lungo, tende a leggere il mondo in modo diverso. Voglio dire ho sempre avuto forti disagi, però non legando mai in maniera consapevole questi disagi alla mia omosassualità, di fatto sono cresciuto come un etero con forti disagi, che ha avuto modo di confrontarsi come mille diversità. Per cui se lo chiedi a me la risposta è ovvia tendo a guardare la persona e in certe categorie ci sto stretto, non mi piace affatto vincolare le persone a definizioni è già un modo per gettizzarle. Poi conb le donne insomma, posso dirti che hanno una sensibilità e capacità di riflettere che mi appartiene molto. Vedo tanti gay ad ogni modo che hanno forti e intense amicizie con donne e li bisogna stare attenti ad eventuali asimmetrie, non è insolito che maturino sentimenti diversi cui si finisce con il dare lo stesso nome.
Per il resto debbo dirtelo con molta chiarezza in una società ossessionata dal sesso, la possibilità che uomo e donna si incontrino in questa sorta di gratuità può avere un senso e come a patto però che certe relazioni non diventino esclusive e limitanti e certe forme di amicizia qualche volta possono esserlo (anche tra etero credo).
Infine penso che esista sempre un pregiudizio di "ritorno" che è la risposta che chi viene gettizzato da e che in genere rinforza la gettizzazione, quindi probabilmente si in qualche modo può esistere una chiusura del gay rispetto all'universo femminile, ma non me la sento proprio di generalizzarla.

amelie
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Re: l'identità incerta del mio (?) uomo

Messaggio da amelie » domenica 2 dicembre 2012, 23:49

Non me la sento neppure io di generalizzarla. Grazie della risposta, veramente intelligente e misurata.

Come donna che vive in una società maschilista e che frequenta ambienti molto maschilisti ho faticato ad accettarmi. Scrivevo da uomo e ridevo alle battute sceme sulle donne. Poi, mi sono trovata a soffrirne troppo, a mia stessa insaputa.

E sento tutt'ora che sono alla ricerca del mio essere donna, del mio modo di essere donna a pieno, amando, essendo sicura di me, restando sensibile, ma non ingenua. L'identità di genere e la sessualità sono esperienze fluide, alla ricerca di una costante, sempre migliore definizione. E c'è tanta disinformazione in giro perciò grazie di esserti speso a rispondermi.

Alyosha
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Re: l'identità incerta del mio (?) uomo

Messaggio da Alyosha » lunedì 3 dicembre 2012, 0:15

Cara amelie c'è una continuità chiara tra maschilismo repressione della donna e omofobia, non ho davvero nessuna esitazione a riconoscerla. Tant'è che pensso che i meccanismi di repressione sessuale, di colpa inflitti alla donna che ambisce al godimento siano in grande misura simili alle tribolazione patite dagli omosessuali. Credo anche che lo spazio per il movimento omosessuale stia nascendo dallo sgretolamento del vecchio modello familiare, che storicamente si deve senza dubbio all'evoluzione sociale ed economica, ma culturalmente al movimento femminista. Dallo scardinamento di quell'idea di uomo e di donna dentro la coppia, sta emergendo tanta sessualità repressa, senza parlare del tema sempre troppo oscuro della bisessualità, che resta per certi versi un tabù anche peggiore che l'omosessualità stessa, perché difficile da collocare, definire, comprendere.

barbara
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Re: l'identità incerta del mio (?) uomo

Messaggio da barbara » martedì 4 dicembre 2012, 23:24

Amelie ha scritto: ho l'impressione che sia diffuso tra gli omosessuali considerare le donne trasparenti o inesistenti. La cosa mi turba per il semplice fatto che per me l'appetibilità sessuale non è un criterio per riconoscere o disconoscere a qualcuno come persona. A me di solito interessa ciò che dice qualcuno e mi interessa che chiunque indipendentemente dal suo sesso abbia una voce. Dici che la mia sensazione è sbagliata?
Questo meraviglioso forum smentisce questa sensazione...però l'ho provata più volte.
Quindi chiedo: esiste un pregiudizio a rovescio, oppure mi sbaglio?[


Benvenuta Amelie. Posso dirti in base alla mia esperienza che non ho vissuto questo . Semmai posso averlo pensato in passato, fraintendendo probabilmente quella che è forse una certa diffidenza che accomuna molti gay e scambiandola per avversione. Forse noi donne siamo più attente a cogliere certe cose o forse non c'è nei nostri confronti un interesse che possa comprensare quella diffidenza iniziale. Posso dirti che all'inizio mi è capitato magari di sentirmi in una fase di " prova". Ho interpretato ciò come una comprensibie cautela da parte di persone che hanno ben poche ragioni per fidarsi a scatola chiusa. E posso anche dire che le amicizie che poi sono scaturite mi hanno dato molto , molto più di quanto non mi sarei aspettata da un'amicizia uomo-donna. Il fatto che in genere non ci siano complcazioni credo che renda queste amicizie molto spontanee e profonde, perchè non ci sono secondi fini , nè paura da entrambe le parti di andare oltre.

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