VECCHIAIA GAY E SAGGEZZA

La vera vita dei gay anziani, Gay e problemi della terza età, Gay anziani e ricordi di vita.
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progettogayforum
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VECCHIAIA GAY E SAGGEZZA

Messaggio da progettogayforum » domenica 7 dicembre 2014, 14:01

Ricevo e riporto di seguito una interessante mail inviatami da un lettore anziano.

Caro Project,
Non sono un ragazzo e nemmeno un uomo maturo, sono proprio un uomo anziano. Ho letto molto del tuo forum e lo trovo molto bello, soprattutto penso che possa essere molto utile e vorrei contribuire anche io con qualche riflessione su come vivere in modo sereno una vecchia gay. Fino ai 55 anni e forse fino ai 60 credevo ancora in molte favole, mi riferisco in particolare a favole relative alla mia persona. Ho avuto le mie storie, come è ovvio, sono state anche belle ma poi sono finite. Adesso ho molti amici, soprattutto giovani, che mi trattano bene e mi vogliono bene. Per alcuni di loro sono divenuto un confidente, mi parlano delle loro storie, dei loro amori e anche delle loro delusioni. Sono bravissimi ragazzi ma per me hanno ormai la dimensione di figli, se non addirittura di nipoti, mi fanno tenerezza e io faccio volentieri il papà e il nonno. Da quando ho smesso di cercare un compagno (ormai parecchi anni fa) sto veramente meglio, mi sono adattato all’idea di essere un single vecchio, non un vecchio solo ma un vecchio senza un compagno. Un po’ come un vedovo, o come un vecchio zio che ha tanti nipoti. Giorno dopo giorno cerco di abituarmi all’idea del traguardo finale. Un traguardo che non ho mai desiderato ma che inevitabilmente si avvicina. Già adesso la voglia di vivere e di partecipare è molto diminuita, complice il mio stato di salute che mi debilita parecchio. Certe volte penso alle cose belle che posso dire ai ragazzi che conosco, cose belle nel senso di incoraggianti, cose utili per guardare avanti e per non farsi prendere dalle malinconie. Poi cerco di studiarmi un modello di comportamento da vecchio gay, che deve essere saggio ma non serioso, deve sapere sorridere soprattutto di se stesso e deve esserci quando serve e solo quando serve. Non so come mi vedono i miei amici giovani ma probabilmente non si pongono nemmeno il problema. Vedo che la maggior parte di loro non ha un’idea chiara della vecchiaia perché la vede ancora troppo lontana. In che cosa consiste il decalogo della saggezza del vecchio gay che ho elaborato? In realtà in poche cose: prima di tutto non invadere la privacy di nessuno, ascoltare senza chiedere, guardare al positivo, non fare prediche, non atteggiarsi mai a uomo vissuto o a maestro di qualcosa, fare attenzione alle persone, a quello che dicono, apprezzare e sottolineare il buono che c’è in loro, sorridere ogni volta che è possibile e non negarsi mai. Seguendo queste regole, che per la verità ora mi vengono spontanee, ho avuto belle soddisfazioni. Certo sono soddisfazioni in tono minore, niente che abbia sconvolto la mia vita, ma tante piccole cose che l’hanno aiutata, che l’hanno resa più gradevole. È la filosofia delle piccole cose, che poi creano e aiutano a mantenere un equilibrio interiore. È la filosofia della solitudine relativa, accettata come una cosa positiva e poi, soprattutto la filosofia de cercare di fare qualcosa di buono. Tutto qui.
Ti saluto Project e buon Natale!

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