agis ha scritto:
Non era necessario riconoscerla, hai ragione. Tuttavia l'eunuco capo - e gli eunuchi erano castrati fisici - nel fare quella dichiarazione ci rivelò già molti secoli fa che non necessariamente tu/io/noi potremmo inibire la cosiddetta "vita sessuale" attraverso quest'atto, sia esso farmacologico o chirurgico. Che cosa ti fa pensare appunto che la terapia che tu invochi abbia un effetto su questa "vita sessuale" di cui il tuo vissuto patologico non mi è personalmente chiaro. Non che con ciò, beninteso, ti voglia psicanalizzare perché non sono uno psicoterapeuta e di queste cose non mi intendo professionalmente. Ma, almeno tentare di capire di che cosa si stia parlando...
E' un po' complicato da spiegare ma ci provo. Lo prendo come un esercizio di sintesi che certamente non mi riuscirà.
Non sento il bisogno di una vita di coppia e non riesco a provare sentimenti verso i miei simili. A quanto ricordo non sono nato con un'anaffettività così marcata. Ci sono arrivato a furia di calci e schiaffi su tutti i fronti; professionale, emotivo, e via dicendo. A questo si aggiunge una mia fissazione per il lato fisico, estetico: sono esigente pur non avendone titolo dato che non sono mai stato questa grande bellezza, anzi. Sono nato così; c'è chi nasce con il talento dello scrittore, chi ha la fobia innata per i ragni e così via. Io sono nato non bello e con un'aspetto fisico infelice, oltre a una mente similmente bacata. Potremmo aprire una parentesi su quanto i fattori della personalità siano innati e quanto dovuti all'ambiente. Pur non negando l'influenza di quest'ultimo, propendo nettamente per la prima alternativa. Ma non aprirò la parentesi.
In pratica la coesistenza devastante di timidezza, introversione, aspetto fisico infelice, pretenziosità sul lato fisico (non esasperante ma ce l'ho), a posteriori un lato dell'orientamento sessuale che non credevo di avere (sì, giro intorno con le parole e lo sto facendo in modo del tutto consapevole) hanno avuto come risultato il fatto che ho avuto pochissime esperienze di sesso e tutte sgradevoli, al punto che nemmeno le ricordo anche perché confinate all'adolescenza. Alla fine non hanno fatto che precipitarmi nel circolo vizioso della disistima verso me stesso, dato che si è trattato di donne tutt'altro che belle e/o intelligenti.
Ora sento di aver buttato la mia vita; sento che qualcosa di assolutamente fondamentale mi è mancato e non potrò certo averlo ora che il mio stato fisico è peggiorato dall'età. Però ne sento ancora il desiderio e per questo mi chiedevo se esiste una via farmacologica per reprimerlo. Tanto è scontato che non ci sarà nulla per me. Forse si potrebbe pensare che sono pessimista ma non per caso ho detto che non ho una dimensione affettiva: sarebbe la sola cosa che potrebbe compensare una vita sessuale insoddisfacente o anche quasi inesistente. Immaginarmi in coppia (donna o uomo che sia) è totalmente fuori dal mio orizzonte mentale; restano le cosiddette scopamicizie ma ricadiamo nell'altro problema: sono un po' pretenzioso e potrei combinare qualcosa solo pagando, cosa che mi getterebbe in uno stato di disprezzo verso me stesso ancora peggiore di ora. E non certo per una questione morale quanto perché non essendo mai stato apprezzato per quel che sono, pagando avrei la conferma che sarebbe il solo modo per fare sesso.
Ho pensato a lungo a queste cose, prima in modo confuso e poi -da due anni a questa parte che molte cose mi sono chiare -in modo più lucido, e sono arrivato alla conclusione che la sola possibilità è non desiderare; sono nell'identica situazione del lenzuolo che non copre il letto e che spostato da una parte ne lascia scoperte altre. Forse quella farmacologica è una soluzione un po' radicale ma non ne vedo altre, dato che vorrei passare gli anni che mi restano in una relativa serenità. Tempo fa parlavo con un'amica il cui padre di ottanta e passa anni si è dovuto operare alla prostata e lei mi raccontava delle di lui preoccupazioni di perdere la pisellofunzionalità, cosa che mi ha preoccupato seriamente a sua volta ma per motivi diversi. Non è il solo caso a mia conoscenza di persone i cui istinti sessuali sono ben vivi a età del genere e se penso a quanti ancora me ne mancano per arrivarci la mia tristezza cresce se possibile ancora di più.
Nota a margine: quando si ha un cattivo rapporto con sé stessi e il mondo è facile scivolare da un lato nell'incolpare tutti gli esseri umani di essere cattivi e insensibili, e dall'altro verso sensi di colpa e inadeguatezza del tutto irreali. Non vorrei cadere in nessuno dei due estremi. Come scrivevo sopra siamo il risultato della combinazione tra i fattori innati e quelli esterni, che si influenzano gli uni con gli altri. Cerco di pensare a queste cose senza implicazioni morali, in fondo sono connessioni tra neuroni, espressioni del DNA, meccanismi, insomma. La combinazione che è toccata a me è quel che è e non è il caso, da parte principalmente mia, di aggiungerci sovrastrutture mentali.
Come previsto, non sono riuscito a essere sintetico e, quel che è peggio, ad aver messo ordine tra i pensieri, gli argomenti e i loro nessi.