EGOISMO E SOLITUDINE DI UN VECCHIO GAY

La vera vita dei gay anziani, Gay e problemi della terza età, Gay anziani e ricordi di vita.
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progettogayforum
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EGOISMO E SOLITUDINE DI UN VECCHIO GAY

Messaggio da progettogayforum » venerdì 15 luglio 2016, 20:33

Le riflessioni di un vecchio, gay o etero poco importa, sono un tentativo di trovare un senso e di fare un bilancio. Il futuro è breve e non è gravido di promesse ma di timori. L’impressione di non essere all’altezza della vita cresce col tempo, ma l’espressione può creare equivoci e va chiarita. Uno ha i suoi modelli nella mente, ma poi si trova incommensurabilmente al di sotto di quei modelli, nel senso che alla fine l’egoismo resta la molla finale dei comportamenti, che tutto resta centrato sul sé, anche se il problema è solo quello di sopravvivere giorno per giorno cercando di andare avanti comunque. L’egoismo è un vizio terribile, il mio vizio, è la sostanziale mancanza d’amore verso il prossimo, sia quello più vicino che quello più lontano. Più si perde un contatto reale con gli altri più si diventa egoisti e si punta solo su se stessi. Mi sento incapace di capire la vita degli altri, le mie scelte di fondo sono egoistiche e questo comporta la solitudine, si crea così un circolo vizioso da cui è impossibile uscire. In un certo senso mi mancano gli altri ma mi accorgo di non essere capace di capire la vita degli altri o di condividere qualcosa con loro, anche qualcosa di banale. Qualche volta vado a cena con qualche amico e poi penso che avrei fatto molto meglio a rimanere a casa a pensare alle mie cose. I mesi passano senza progetti, se non assurdi o egoistici, e la sabbia continua a scendere nella clessidra. La salute ancora tiene benino, ma l’impressione di buttare il tempo in cose del tutto assurde mi accompagna inesorabilmente. Resto confuso dalla mia freddezza, dalla mia indifferenza. Credo si essere stato un maestro di belle parole, ma solo di quelle. Bisognerebbe rifondarsi, trovare una motivazione, anzi mettere in pratica la propria motivazione. Ho scritto romanzi perché quelli sono solo un parto della mia fantasia, l’altro non esiste, L’altro vero non è un altro me stesso e alla fine mi interessa poco, tutto questo è squallido, è agli antipodi di quello che ho sempre sostenuto ma è meschinamente vero.

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agis
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Re: EGOISMO E SOLITUDINE DI UN VECCHIO GAY

Messaggio da agis » venerdì 15 luglio 2016, 23:08

Mah, sarà... il senso,però, non mi pare qualcosa che io vada trovando o meno da qualche parte ma, appunto, un frame imposto ad un insieme di costrutti mentali che ti/mi/ci si vada approntando pressoché inevitabilmente. Come ci si possa trovar sopra o sotto a questi costrutti modellizzati in funzione di questo egoismo mi richiederebbe qualche parola di approfondimento in più ché definisci, tra l'altro, questo "vizio" come mancanza di amore verso il prossimo. Dovessimo accettarla come tale, temo molti di noi - se non tutti - potremmo lamentarci per l'identico problema. Certo qui le parole possono esser trappole nella misura in cui non è detto che a parole uguali corrispondano in te ed in me attività mentali sovrapponibili. A me personalmente non è mai capitato in ogni modo di amare indistintamente tutto il mio prossimo mica mi chiamo Gesù Cristo! :mrgreen: Così come per altro non mi è capitato di odiarlo. Pensi che un generico interesse punteggiato da saltuarie passioni possa bastare a salvarci dalla qualifica di egoista? :) Il futuro comunque non è gravido di alcunché. Nel momento in cui s'ingravida di qualcosa è già un presente ;)
Ciao!

Hospes91
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Re: EGOISMO E SOLITUDINE DI UN VECCHIO GAY

Messaggio da Hospes91 » venerdì 15 luglio 2016, 23:19

Mi spiace molto leggere queste tue parole, Progettista, perché le sento molto sincere; e mi spiace ancora di più rendermi conto che queste sensazioni io le ho già vissute, sia in prima persona che con l'immaginazione pensano a come sarò da anziano. Secondo me è essenziale avere uno scopo per stare bene , se no la vita non ha senso, e la solidarietà è probabilmente ciò che maggiormente può regalarcene uno. Tu hai già fatto moltissimo per tutti noi con questo forum, ma capisco bene che non ti basti. Mi sembra di capire che anche tu pensi che sia molto facile consigliare gli altri ma non sé stessi, che anche tu ti veda uno molto ferrato nella teoria ma non altrettanto nella pratica. è doloroso vedere la vita procedere sempre più inesorabilmente diversa da come l'avevamo immaginata, lo capisco benissimo. A me ha aiutato molto la Fallaci, anche lei soffriva per questi stessi motivi, però ad un certo punto si è resa conto che era troppo attaccata alla vita, troppo desiderosa di vita per disprezzarla, per non ritenerla BELLA anche al cospetto di tutti i progetti falliti ed i sogni rimasti irrealizzati. "Amo disperatamente la vita", scriveva, ed io la ringrazierò sempre per averlo scritto, perché non si è tenuta questi pensieri per sé, perché pur provenendo da una donna anziana eterosessuale sono applicabilissimi anche ad un giovane uomo omosessuale. Purtroppo non so contraccambiare i tanti consigli che tu hai dato e spesso continui a dare a noi, però davvero, sforzati di pensare che la vita ha un senso anche quando a noi non appare. E ricorda che non so quanti (per essere eufemistico) avrebbero messo su un forum come questo come invece hai fatto tu, ed è già tantissimo. Anche se non ci conosciamo ti abbraccio forte e ti ringrazio ancora una volta, e ti dico: "Coraggio!" ;) .

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