In tutta sincerità penso che a quelle domande potresti rispondere e avere molta ma molta pazienza e che piurtroppo non hai molte alternative, almeno al momento. Un gay può decidere in che misura essere riservato e se decide di rendere pubblico il suo orientamento deve mettere nel conto che qualcuno faccia domande incuriosio.
C'è un detto che dice "domandare è lecito, rispondere è cortesia". Ma ci dev'essere cortesia anche nel fare certe domande

ad una persona che conosco da pochi minuti non mi verrebbe mai in mente di chiedere (a meno che non fossi ubriaco e almeno un po' interessato a infilarmi nelle sue mutande) dettagli anatomici
molto personali sui suoi genitali.
Essere curiosi non è certo un crimine, ma lo si può essere da civili o da incivili, anche nel chiedere domande private. Come minimo si può prima chiedere se si possono fare domande di natura privata. Sono una persona trans, non un unicorno rosa a pois, non sono obbligato a raccontare i fatti miei a tutti solo perché esisto. Essere disposti ad educare gli altri è una scelta libera che non tutti fanno.
Per molte persone transessuali rispondere a QUALSIASI domanda sul tema è fuori discussione perché non hanno voglia di fare gli insegnanti improvvisati. Io lo faccio perché trovo che sia utile e penso che la maggior parte delle persone che fanno domande partano con buone intenzioni, ma capisco bene la posizione di chi sceglie di fare altrimenti.
In tutta oggettività penso che la posizione di chi fa domande sia più genuina e aperta di chi in realtà si crede tollerante e poi si tieni i suoi beu pregiudizi nel cassetto.
Oddio, dipende...
Ci sono quelli educati e già un po' informati sulla questione, che sono la minoranza e tendono a fare domande poco sceme.
Poi ci sono i "benintenzionati", che magari a volte fanno domande che possono urtare ma non lo fanno per cattiveria, è semplicemente che sono concetti complicati per loro da capire (questo ad esempio lo vedo con mio padre, che è anche un uomo di un'altra generazione per cui è molto difficile concepire certe questioni, però almeno ultimamente si sforza. Oppure con alcuni miei compagni che volevano capire meglio alcune cose).
Queste due tipologie non mi danno fastidio anche se fanno domande che possono sembrare stupide, a meno che non siano domande VERAMENTE private (al che di solito cerco di spiegare gentilmente che sono fatti miei).
Quelli che mi danno fastidio sono le persone che chiedono informazioni solo per pettegolezzo, per "fascino dell'horror", per un interesse feticistico e quant'altro. E si capisce fin troppo bene quando hai a che fare con questa gente.
E fidati, tutto vogliono fuorché essere aperti e tolleranti e capire meglio.
Vedesi il tizio che, conosciuto su internet da tipo neanche 10 minuti, passò subito ad informarmi che "io continuerò ad usare il femminile perché a me queste sembrano cose stupide" e poi mi mandò un messaggio privato con domande del tipo "ma quindi tu ti masturbi come le
altre donne?" "usi vibratori? E dove li metti?".
Ora, anche con tutta l'ingenuità e la buona volontà di questo mondo, una persona del genere come fa ad essere "aperta" mentalmente? "Genuina" sicuro, genuina nella sua cafonaggine
Diversa tutta via è la tua situazione, dacché fino ad oggi non puoi decidere se nascondere o meno il tuo orientamento di genere, per cui si sei comunque incastrata in una immagine che non ti riflette in alcunché.
Guarda, per nasconderlo l'ho pure nascosto in diverse situazioni XD è che a volte è inevitabile (vedesi scuola, ospedali, etc)
PS: preferisco l'uso del maschile
credo comunque sia nostro dovere mostrare disponibilità riguardo questi argomenti e in qualche modo "educare" la gente a capire un pò meglio il nostro mondo...
Guarda, io credo che sia
molto utile cercare di educare la gente a capire e mostrare disponibilità verso gli altri, ma sarei MOLTO restio a considerarlo
nostro dovere!
Non spuntiamo mica da sotto le rocce, non siamo una congrega segreta, soprattutto nel 2012 (quasi 2013) esistono mille risorse per informarsi in proposito se uno è veramente interessato, e bastano pochi minuti di google. Se io a meno di 16 anni sono stato in grado di cercare informazioni sulla mia condizione e a capire certe cose, un adulto sicuramente ha la testa e la maturità per farlo,
se veramente vuole.
Dunque non credo che nessuno debba sentire questa cosa come un dovere. Non è che non capisco quello che dici e qualche anno fa pensavo anche io che fosse un dovere e venirne meno significasse quasi farne un torto agli altri nella mia situazione, ma la realtà è che noi non abbiamo nessun obbligo morale verso gli eterosessuali non-trans. Molti di loro si comportano come se fosse così, ma anche questa è una forma (sottile) di omofobia. Non è che lo facciano apposta, è che danno per scontato che "non etero" = "bestia rara e sconosciuta", come se improvvisamente fossimo mutati in qualcosa di bizzarro ed alieno
Certo, è una reazione migliore di "è diverso da me, quindi va distrutto", su questo non c'è dubbio. Ma non è che solo perché è meno peggio è sicuramente una cosa molto positiva.
La curiosità educata non mi scompone. La curiosità "spinta" è ben accetta se c'è un certo rapporto (sostanzialmente di certe cose ho sempre avuto l'abitudine di parlare solo con la mia amica più stretta).
Ecco, hai riassunto in breve ciò che io volevo dire dilungandomi

per cui concordo con te!
Quando mi è stato chiesto "Ma come cZo fa a non piacerta la fGa?!?" ho risposto: "Ma come fGa fa a non piacerti il cZo?!?"
Dopodichè siamo scoppiati in una sonora risata!
Ecco, risposte come questa a volte ci stanno proprio

poi se l'altra persona è furba capisce, altrimenti amen.
(Esempio: io al simpaticone che mi chiese se "mi masturbavo come tutte le altre ragazze" risposi "non lo so guarda, non è che sono stato a chiedere a tutte le ragazze che conosco quanto spesso si masturbano, ma immagino che dipenda da se sono fidanzate o single". Sfortunatamente non colse l'antifona, quindi dovetti bloccargli i messaggi.

)