Che cosa possono imparare gli etero dai gay

Che cosa sanno e che cosa pensano gli etero dei gay
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voyager79
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Che cosa possono imparare gli etero dai gay

Messaggio da voyager79 » sabato 10 luglio 2010, 19:33

Questo pomeriggio, sfogliando una delle riviste di mia sorella, mi sono imbattuto in un articolo intitolato “Che cosa possono imparare gli etero da noi”; incuriosito, inizio a leggere l’articolo, nel quale alcuni gay (dei quali sono indicati nome, cognome, età e professione) riportano il loro pensiero sulle differenze tra omosessuali ed eterosessuali riguardo al sesso ed all’amore. Riporto di seguito alcune frasi che hanno colpito la mia attenzione…

«Gli omosessuali sentono di dovere ancora rispettare un modello di coppia codificato migliaia di anni fa. Gli omosessuali si vedono invece come individui in relazione con altri individui. E questo rende il sesso più semplice e fluido.»

«Noi gay affrontiamo la questione della sessualità perché ce lo chiede chi ci circonda: percepiti come diversi dagli altri, siamo costretti a interrogarci a fondo per sviluppare la nostra vita emotiva. Un lavoro faticoso, che ha però i suoi vantaggi: alla fine raggiungiamo una consapevolezza non comune in materia di sesso. abbiamo un rapporto più diretto con il corpo e cerchiamo, e accettiamo, pratiche creative, interessanti, perché le decidiamo al momento, senza dovere ricorrere a regole reimpostate.»

«Gli omosessuali sono più aperti alla sperimentazione, si muovono spediti e informati su sesso e sessualità, decisamente più degli etero. Ma noi gay abbiamo una ricchezza in più: la differenza di orientamento sessuale e la battaglia di civiltà che combattiamo da sempre ci hanno resi più permeabili al cambiamento ed al rinnovamento. Così abbiamo sviluppato una nostra peculiare attitudine alla cultura, che si esprime attraverso il cinema, la musica e l’arte, e che rende il nostro modo di amare più consapevole e ricco di sfumature. »

«Sono stato felicemente etero, fino a 28 anni. Poi ho visto lui, e ho dovuto rivedere tutte le mie convinzioni. Non amo le etichette, ma ora posso definirmi ancor più felicemente pansessuale: il “più” dipende dal fatto che sento un nuovo coraggio in me, quello che mi permette di aprirmi verso tutto il mondo, senza più inibizioni. E adesso l’amore può arrivare da qualunque direzione.»

Alla luce di quel che hanno detto alcuni nostri “colleghi” (passatemi il termine), vi (e mi) domando:
1) E’ solo questo che gli etero possono imparare da noi?
2) E noi possiamo imparare qualcosa dagli etero?
A voi la parola, se volete…

Un abbraccio,
voyager79
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Explorer5
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da Explorer5 » sabato 10 luglio 2010, 20:27

voyager79 ha scritto:Questo pomeriggio, sfogliando una delle riviste di mia sorella, mi sono imbattuto in un articolo intitolato “Che cosa possono imparare gli etero da noi”; incuriosito, inizio a leggere l’articolo, nel quale alcuni gay (dei quali sono indicati nome, cognome, età e professione) riportano il loro pensiero sulle differenze tra omosessuali ed eterosessuali riguardo al sesso ed all’amore. Riporto di seguito alcune frasi che hanno colpito la mia attenzione…

«Gli omosessuali sentono di dovere ancora rispettare un modello di coppia codificato migliaia di anni fa. Gli omosessuali si vedono invece come individui in relazione con altri individui. E questo rende il sesso più semplice e fluido.»

«Noi gay affrontiamo la questione della sessualità perché ce lo chiede chi ci circonda: percepiti come diversi dagli altri, siamo costretti a interrogarci a fondo per sviluppare la nostra vita emotiva. Un lavoro faticoso, che ha però i suoi vantaggi: alla fine raggiungiamo una consapevolezza non comune in materia di sesso. abbiamo un rapporto più diretto con il corpo e cerchiamo, e accettiamo, pratiche creative, interessanti, perché le decidiamo al momento, senza dovere ricorrere a regole reimpostate.»

«Gli omosessuali sono più aperti alla sperimentazione, si muovono spediti e informati su sesso e sessualità, decisamente più degli etero. Ma noi gay abbiamo una ricchezza in più: la differenza di orientamento sessuale e la battaglia di civiltà che combattiamo da sempre ci hanno resi più permeabili al cambiamento ed al rinnovamento. Così abbiamo sviluppato una nostra peculiare attitudine alla cultura, che si esprime attraverso il cinema, la musica e l’arte, e che rende il nostro modo di amare più consapevole e ricco di sfumature. »

«Sono stato felicemente etero, fino a 28 anni. Poi ho visto lui, e ho dovuto rivedere tutte le mie convinzioni. Non amo le etichette, ma ora posso definirmi ancor più felicemente pansessuale: il “più” dipende dal fatto che sento un nuovo coraggio in me, quello che mi permette di aprirmi verso tutto il mondo, senza più inibizioni. E adesso l’amore può arrivare da qualunque direzione.»

Alla luce di quel che hanno detto alcuni nostri “colleghi” (passatemi il termine), vi (e mi) domando:
1) E’ solo questo che gli etero possono imparare da noi?
2) E noi possiamo imparare qualcosa dagli etero?
A voi la parola, se volete…

Un abbraccio,
voyager79
In generale gli omossessuali sono piu' acculturati, questo è vero possono rendere un grande lascito per il futuro di una societa',spesso pero' il fatto di essere rifiutati non li aiuta ad andare oltre i loro problemi ,ovvero nonostante la societa' li rifiuti non partecipano attivamente al dibattito culturale della societa intera nel suo insieme,molti si lamentano del fatto che troppi gay si basano solo sull'aspetto fisico,di un rapporto e mai sul principio dal quale deriva questo rapporto,ovvero guardare al futuro con piu' speranza ed avere una persona vicino con tutte le conseguenze che possono accadere ovvero si prendono sia i pregi e i difetti di una persona.Sicuramente gli etero non si informano sulla sessualita' sia per un fatto culturale(ricordiamoci che qualche anno fa la verginita' era un valore),sia perchè si sentono forti di un modello che appunto esiste da molti secoli,nonostante gli sforzi un modello che possa definirsi gay non esiste ancora(ovviamente con tutti i pregi e difetti del caso) e questo crea confusione e in molte persone anche sofferenza, su alcuni argomenti gli etero sono piu' coesi dovremmo imparare da loro ad avere una maggiore coerenza, e poi dovremmo cercare di aprire un ponte con loro perchè tutta la societa ' sia piu' ricca di sentimenti, di emozioni e cultura. ;)
Ama la verità, ma perdona l'errore. Voltaire

Jek70
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da Jek70 » sabato 10 luglio 2010, 20:33

Ogni persona è un mondo. Tutti hanno qualcosa da insegnare a tutti etero o gay che siano.

Comunque che la persona gay sia più aperta emotivamente, è una consenguenza della situazione che è portata a vivere. Anche un etero ha potenzialmente la stessa creatività di un gay solo che spesso (non vale per tutti ovviamente) non si sofferma a pensare e a chiedersi mille perchè, in quanto, non ne ha bisogno.

Noi che invece di perchè per bisogno ce ne poniamo anche più di mille, alla fine chi più chi meno, inevitabilmente e anche per necessità, impariamo a vedere la vita in modo più poliedrico.

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bluray61
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da bluray61 » sabato 10 luglio 2010, 20:50

Francamente la mia opinione su questo modo di presentare le differenze tra un omosessuale ed un etero e' che sia tutta "aria fritta".
Inanzitutto i gay che rispondono in queste interviste generalmente sono una elite culturale che non rappresenta affatto la realta' dei gay.
Avete mai visto l'intervista ad un operaio gay,oppure ad un panettiere?
E poi comunque un gay e' un maschio ed alla fine ragiona e si comporta da maschio.
Sarebbe molto piu' interessante sapere cosa possiamo insegnare noi (inteso come maschi) alle donne e cosa potrebbero insegnare loro a noi visto che anche tanti anni di cosiddetta emancipazione femminile poco hanno risolto della loro situazione visto che ancora oggi vengono sistematicamente discriminate in molti ambiti.
Anche la considerazione sulla maggiore fantasia sessuale dei gay alla luce di quello che ho letto in un anno di frequentazione del forum mi sembra francamente una baggianata.
Anche queste statistiche risentono del solito cliche' del gay piu' sensibile perche' effemminato.
Luigi
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L'inconscio ci comunica coi sogni
frammenti di verità sepolte"
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Ennis
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da Ennis » sabato 10 luglio 2010, 22:44

"Gli omosessuali si vedono invece come individui in relazione con altri individui. E questo rende il sesso più semplice e fluido."

vorrei tanto sapere chi è l'idiota che ha detto sta roba! parte benissimo perchè ,d'accordo con jek70, una persona gay è più aperta emotivamente rispetto ad una etero poichè la situazione cui è portata a vivere ne implica la sua forte sensibilità ma dimostra di non aver capito niente se si limita all'aspetto puramente sessuale.
cosa vuol dire "rende il sesso più semplice e fluido"??? :evil:
dicendo ciò porta a pensare le persone che essere gay significa solo andare a letto con persone dello stesso sesso, tralasciando l'aspetto affettivo.

mi disgusta pensare che persone così importanti (da quello che ho capito sono persone dello spettacolo? :? ) che avrebbero la possibilità di dialogare con un pubblico più ampio invece di chiarire la situazione la peggiorino continuando a metterci in cattiva luce...

che cragna! :cry:

barbara
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da barbara » domenica 11 luglio 2010, 0:52

A parte la doverosa premessa che parlare per categorie lascia un pò il tempo che trova, perché ci sono omosessuali e omosessuali, etero e etero.
Comunque, volendo fare un tentativo di ragionare sulla domanda , mi verrebbe da porne un'altra:

ciò che gli omosessuali possono insegnare a noi etero lo devono al fatto di essere omosessuali o al fatto di essere discriminati da noi?,
In altre parole se vivessimo in un mondo dove essere etero o gay equivalesse ad avere i capelli chiari o scuri , fosse cioò pienamente accettato come una variante dell'umanità, in quella condizione gli omosessuali insegnerebbero agli etero le stesse cose che possono insegnare ora?

Ho cercato di rispondere e mi si é imbrigliato il cervello. ma forse é solo il caldo.
magari domani con qualche grado in meno...

Jek70
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da Jek70 » domenica 11 luglio 2010, 10:33

Barbara, hai centrato il punto. Anche io la vedo un po' come te.

Non credo che il solo orientamento sessuale possa essere alla base di una "diversità" di essere. Credo che la discriminazione e il disagio sociale che si è costretti a vivere, chi più chi meno, porti inevitabilmente le persone a sesibilizzarzi o ad indurirsi.
Se i gay potessero vivere una vita completamente libera nel loro modo di essere credo che le uniche differenze sarebbero quelle normali che differenziano ogni essere umano.

barbara
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da barbara » domenica 11 luglio 2010, 11:24

Sono arrivata anch’io in buona parte alla stessa conclusione di Jek. Difficile poi separare le due cose, visto che siamo nel paese riconosciuto dalla Comunità Europea come il più omofobo d'Europa.
In generale chi è oppresso , per razza, ceto sociale, orientamento sessuale, ecc nel momento in cui prende coscienza della propria condizione sviluppa una cultura che in base alle mie convinzioni è in grado di svelare i limiti della cultura dominante.
Quando ero una ragazzina chi mi ha insegnato queste cose era un prete operaio (per questo la frase di Luigi di ieri sul gay operaio mi ha un po’ infastidito ).
Visto che avevo solo sedici anni, per farmi capire questo concetto , una volta questo prete mi ha detto : “i padroni sono più coglioni degli operai , così come gli uomini sono più coglioni delle donne”. A volte sapeva essere molto sintetico …
Detto ciò credo che confrontarti con una dimensione diversa dalla tua ti arricchisce sempre, a patto di essere curiosi e non giudicanti.
Più che altro ti obbliga a non dare per scontato certi aspetti del tuo mondo e a riconsiderarli, avendo visto che in un’altra realtà è possibile fare diversamente.
Certi modelli che hai introiettato dalla nascita puoi metterli in discussione solo se puoi immaginare delle alternative. Trovo che le discussioni sull’amore e sulla vita di coppia ne siano l’esempio migliore; ma anche per la sessualità è un po’ lo stesso ragionamento.
Mi ha stupito molto l’importanza che si dà all’amore nelle vostre discussioni specie perché siete uomini. Anche fra le donne chi parla spesso di amore sono le ragazze giovani o le single.
Invece fra gli uomini etero questi discorsi rappresentano un tabù, almeno a quanto so . Questo vale però anche per i sentimenti in generale . Gli uomini che conosco, tranne eccezioni, non ne parlano quasi mai , a differenza di noi donne che non facciamo altro. Magari se siamo sposate non facciamo discorsi sul senso dell’amore , ma passiamo un sacco di tempo ad analizzare i rapporti fra noi e gli altri, marito compreso.
Sulla sessualità mi sentirei di dire che la nostra mentalità ha bisogno di aprirsi , di vivere questo momento, con o senza affettività, ma in modo più naturale.
Se la sessualità omosessuale aiutasse in questo non ci troverei nulla di male. E' proprio la repressione sessuale che porta a certe perversioni , come lo stupro ad esempio.
Posso capire che qui o anche in altri ambiti gay si voglia sottolineare l'aspetto dell'affettività, che é anche un modo per riaffermare anche l'amore gay può essere un amore serio, ma personalmente non ritengo affatto sbagliato il sesso fine a se stesso se nel rispetto dell'altro, anche se putroppo per me sono stata educata diversamente.
Non so se voi siate o meno rappresentativi, ma ho trovato anche un livello culturale non comune ; un divario che noto soprattutto nei ragazzi più giovani, forse perché ci si rifugia nello studio o ci si vuole attrezzare il più possibile . Questo vale anche per le donne, che in base alle statistiche rispetto agli uomini hanno un titolo di studio più elevato e migliori rendimenti scolastici. (ciò non toglie che nel lavoro continuino poi a essere discriminate) . Se ipotizziamo che i maschi gay siano mediamente più studiosi , dovremmo concludere che i maschi etero siano la categoria meno istruita d’Italia. :lol: :lol: :lol:

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Aster
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da Aster » domenica 11 luglio 2010, 11:58

siamo nel paese riconosciuto dalla Comunità Europea come il più omofobo d'Europa
Oddio, mi sembra impossibile onestamente, dove l'hai letto?
Invece fra gli uomini etero questi discorsi rappresentano un tabù, almeno a quanto so. Questo vale però anche per i sentimenti in generale .
Questo secondo me è vero solo in parte, non ne parlano molto in pubblico perché è percepita come una cosa poco virile, specie per chi è più avanti con l'età o ha un livello di istruzione più basso, secondo me. Molti ragazzi che conosco soffrono molto di non avere nessuno con cui parlarne o forse il coraggio di farlo, esponendo un lato non macho-figa-motori-calcio poco accettato in certi ambienti.

barbara
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Re: Che cosa possono imparare gli etero da noi

Messaggio da barbara » domenica 11 luglio 2010, 12:50

Aster ha scritto: siamo nel paese riconosciuto dalla Comunità Europea come il più omofobo d'Europa Oddio, mi sembra impossibile onestamente, dove l'hai letto?

L'hanno detto due ore fa in una trasmissione dedicata sul canale Current. c'é una serie sull'argomento, stamane era registrata il Olanda, il paese meno omofobo d'Europa. Ho visto due gay sposati con le loro gemelline . Ve lo racconterò in un post a parte.


Aster ha scritto: Molti ragazzi che conosco soffrono molto di non avere nessuno con cui parlarne o forse il coraggio di farlo, esponendo un lato non macho-figa-motori-calcio poco accettato in certi ambienti.

Non era quello che stavo appunto sostenendo? Non ho detto che hanno un ghiacciolo al posto del cuore come nella pubblicità. Ho detto che non ne parlano. Cosa vuol dire che non ne parlano in pubblico? parlano da soli ?
La cosa preoccupante secondo me é che , per quanto vedo, nelle nuove generazioni questo machismo sta riprendendo quota. Stiamo tornando indietro invece di andare avanti. E' ovvio che quando si parla in generale si parla di tendenze. Pure io conosco uomini con i quali parlo di tutto, ma non sono certo così tanti come le donne che conosco.

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