domanda

La letteratura a tema gay e non
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f.pao***
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domanda

Messaggio da f.pao*** » mercoledì 23 gennaio 2013, 13:16

ciao a tutti, vi volevo fare una domanda: un libro che parla dell'omosessualità e dell'omofobia nei giorni nostri, per voi come dovrebbe finire? nel senso, leggereste mai un libro con un finale triste, molto triste, ma d'effetto? io personalmente si, perchè mi sono stancato di quei poco realistici e vissero tutti felici e contenti, la realtà è un'altra, spesso bruta e crudele, non quella tutta rosa e fiori che spesso si legge... e voi?

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marc090
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Re: domanda

Messaggio da marc090 » mercoledì 23 gennaio 2013, 15:49

Mi sento un po' fuori contesto perchè ho visto una quantità enorme di film rispetto ai libri atematica... Però... Visto che trovo la domanda veramente interessante, provo a dire la mia :)

Penso che alla fine dietro ai finali felici ci sia una volontà molto precisa.. Il tutto sta nel mostrare come potrebbe essere diversa una certa realtà, se decidessimo comunque (aldilà delle limitazioni e degli ostacoli che possiamo ritrovarci di fronte) di prenderci la responsabilità di certe azioni..

Credo che sia qualcosa di propositivo alla fine, per invogliare chi legge, se si è immedesimato, proprio ad ottenere quello che trova scritto, magari in una misura più ideale e adatta alla sua vita..

Di norma, ad ogni modo, amo tutte quelle storie in cui il realismo è la componente fondamentale, aldilà poi degli effettivi sviluppi, che per quanto tragici e magari brutti da digerire, danno comunque veramente tanto per riflettere :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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f.pao***
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Re: domanda

Messaggio da f.pao*** » mercoledì 23 gennaio 2013, 16:57

è quello che mi domandavo: è meglio un finale falso ma che mette allegria o un finale triste, anche molto triste e tragico, ma che alla fine lascia spazi ampi di riflessione e di meditazione? nel senso come una denuncia ad una certa realtà per mobilitare le coscienze e cambiare questo finale, ma nella vita reale..

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Yoseph
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Re: domanda

Messaggio da Yoseph » mercoledì 23 gennaio 2013, 17:57

mi piacciono i libri realistici, poi la trama può essere inventata o no, ma deve essere veritiera. E' un mio gusto personale, di solito questo tipo di libri contribuiscono alla mia crescita interiore e mi danno spunti di riflessione cosicché la loro funzione non si esaurisce nel mero intrattenimento!

barbara
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Re: domanda

Messaggio da barbara » mercoledì 23 gennaio 2013, 19:47

Una bella domanda... sai che me la sono posta mille volte, specie quando stavo cercando di scrivere un romanzo gay. Il manoscritto per ora ha un finale lieto, ma non so se lo cambierò... A proposito della tua domanda mi è successo di sentirne dire di tutti i colori. C'è chi dice che un finale lieto lo deprime perchè lo fa sentire più sfigato, chi dice invece che un finale triste è da evitare perchè la vita è già così triste. Ma c'è anche un' altra possibilità: il finale aperto, in cui non si sa come finirà, ed è molto di moda..
Non so se lo hai letto, ma nel forum ci fu un certo dibattito a proposito del finale di un mio racconto , che i ragazzi del forum mi fecero cambiare più di una volta...
Nel caso tu fossi curioso di sapere quale fu l'opinione che alla fine prevalse fra i lettori ti lascio il link

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