Il viaggio immobile di Jean Vautrin

La letteratura a tema gay e non
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IsabellaCucciola
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Il viaggio immobile di Jean Vautrin

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 8 aprile 2013, 17:25

(Questo libro era uscito nel 1993, con il titolo di Baby Boom, dopo essere andato fuori catalogo, è stato pubblicato da un'altra casa editrice con il titolo Il viaggio immobile il 09/05/2012).
Ecco la trama:

Tredici racconti che hanno come protagonisti personaggi sradicati e grotteschi ai margini dell’amore.
Proprio questi personaggi costituiscono il centro narrativo di Vautrin, sia che si tratti del marito che, scientemente, entra nella nevrosi della moglie sterile e accetta di divenire padre di una bambola, sia che si tratti di una donna ormai vecchia che rivendica ancora il piacere sessuale o del bambino superdotato che lo rivendica già, sia infine che si tratti dell'amante appassionato che ammazza la sua compagna per poterla fotografare morta. Tutti questi personaggi sono terribili, spesso comici e sempre tragici. Sono tutti al limite delle loro risorse, sul bordo del precipizio, barcollanti tra follia e ragione, tra un'esistenza vuota e il niente. Attraversano il mondo con la fragilità e la forza dei fantasmi e di fronte a loro si ergono gli esseri odiosamente normali, che esibiscono la loro felicità volgare e la soddisfazione di essere del tutto conformi al gregge. Vautrin è invece dolorosamente affascinato dalle persone in arrivo da o in cammino verso l’inferno, colti nel momento più vicino all’esplosione, in cui tutto vacilla, tutto è possibile. È proprio qui l'Autore ama far iniziare le sue storie, perché - come ha lui stesso affermato - "diffido dei momenti di calma. La felicità serve solo a rassicurare, il che significa arrestarsi, divenire un’istituzione. Solo l’inquietudine, lo stare sul chi vive garantiscono l’attenzione, quindi la creazione”.

Isabella
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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