I libri sul comodino

La letteratura a tema gay e non
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clark68
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Re: I libri sul comodino

Messaggio da clark68 » venerdì 13 dicembre 2013, 0:35

ciao :)
gli ultimi tre libri che ho letti sono:
" Quella sera dorata" di Peter Cameron
molto suggestivo bello il finale
" Un giorno questo dolore ti sarà utile" sempre di Cameron
non male un pò intrigata bella storia
"Fai bei sogni" di Massimo Gramellini
dopo 40 anni scoprire la verità deve essere stato un colpo duro bel libro
ora mi manca il libro sul comodino sto scegliendo quale leggere prenderò qualche consiglio grazie Isabella
buona lettura a tutti
Clark

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IsabellaCucciola
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Re: I libri sul comodino

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 15 dicembre 2013, 12:56

VOCI DAL SILENZIO. Scrittori ai margini d'America, (a cura di) Mario Maffi, uscito nel gennaio 1996, preso in biblioteca.
“Questo volume raccoglie ventiquattro materiali, suddivisi fra racconti, poesie, disegni, brani di autobiografie e di romanzi di autori asiaticoamericani (di origine cinese, giapponese, filippina, hawiana), in un arco di circa cinquant'anni. Si tratta degli autori più rappresentativi, ieri dello sforzo di conservare un'identità propria sul suolo americano, oggi di una realtà multietnica e multiculturale ormai indiscutibilmente affermatasi, ma in Italia poco conosciuta. Il volume documenta, per la prima volta al lettore italiano, il lento emergere di una consapevolezza culturale e la ricerca di espressioni letterarie capaci non solo di parlare all'interno degli stretti confini della propria comunità, ma di porsi con autorevolezza a fianco dei grandi nomi della letteratura americana.”

Qui potete leggerne alcune pagine:
http://books.google.it/books?id=g86qozp ... &q&f=false
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da IsabellaCucciola » mercoledì 18 dicembre 2013, 13:51

AFRICANA. Racconti dall'Africa che scrive in portoghese, (a cura) di Vincenzo Barca, Roberto Francavilla, preso in biblioteca.
“Diciannove racconti che arrivano Angola, Mozambico, Capo Verde, e São Tomé, paesi accomunati dall'uso del portoghese, scelto come lingua ufficiale e insieme come “trofeo di guerra” al termine di una sanguinosa lotta per l'indipendenza. Storie di Luanda, di Maputo, delle campagne, delle isole: di ieri, al tempo del dominio portoghese e negli anni della guerra, di oggi, nella difficile costruzione del presente. Storie che corrono di bocca in bocca, fiorite nella tradizione orale. Autori internazionalmente affermati (come Luandinio Vieria, Pepetela e Mia Couto), grandi personaggi della lotta per l'indipendenza (come Agostinho Neto, primo presidente dell'Angola indipendente), nuove voci più ironiche e disincantate (come quello di Germano Almeida José Eduardo Agualusa) compongono un quadro dinamico e variegato. Un universo in cui convivono modernità e tradizione, la sacralità della parola detta e la suggestione della scrittura, la lingua europea e le tante lingue d'Africa. Mondi che stridono nell'incontro, alla ricerca di una composizione: di tutto questo è fatta l'identità africana.”
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Re: I libri sul comodino

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 23 dicembre 2013, 10:07

IONA MOON di Melanie Rae Thon, preso in biblioteca.
“Alla periferia di una piccola città dell'Idaho, White Falls, vivono miseramente Iona Moon e la sua famiglia, coltivando patate. Iona al mattino si alza presto, munge le mucche e poi va a scuola, dove tutti la prendono in giro perché puzza di stalla, è ossuta e non si riempie il reggiseno di fazzoletti di carta; al tempo stesso affascina i maschi che la circondano come le sue coetanee non riescono neanche a immaginare. Iona è appassionata, e pertanto desiderabile. Non ha paura del proprio corpo, né della propria sessualità. Del resto, si chiede, che senso ha preservare tutto per un'occasione speciale che magari non verrà mai? Vive nel presente e fa quello che vuole o che è necessario: tutto ciò la rende affascinante ma anche terrorizzante e le conferisce un grande potere sui compagni. Li spaventa perché li spiazza, e quando la paura si fa troppo grande, loro la allontanano con disprezzo, rivolgendosi di nuovo alle cosiddette ragazzine perbene.
Anche Jay Tayler, uno dei più bei ragazzi di White Falls, figlio del dentista e futuro dentista a sua volta, ne è affascinato: ama i suoi modi schietti e semplici, il fatto che lo aiuti a slacciarle il reggiseno invece di tirarsi indietro come fanno le altre, che provi il suo stesso piacere e non si lasci rubare niente che non voglia dare. Ma Jay, come peraltro le era stato preannunciato - “la sua specie non sposerà mai la tua specie” -, l'abbandona e Iona, alla morte della madre, se ne andrà via di casa, per tornarci soltanto dopo aver capito che la sola geografia non permette la vera fuga. Qui ricomincia la scuola, trova un lavoro e lentamente si scopre cresciuta, soprattutto quando comprende fino in fondo ciò che sua madre le diceva spesso: “È il cuore ferito che ci rende veramente umani”.
Un romanzo che, con precisione e delicatezza, ci coinvolge nell'atmosfera lenta e insieme crudele della provincia americana, dove le città sono talmente piccole che “ogni cosa succede agli altri in definitiva succede a te”.
Un personaggio femminile indimenticabile, che richiama alla mente una serie di coraggiosi adolescenti della letteratura americana, da Huck Finn a Holden.”
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da progettogayforum » lunedì 23 dicembre 2013, 13:30

Una bellissima trama e con una morale di fondo!! Mi piace!!

Diabolik85
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Re: I libri sul comodino

Messaggio da Diabolik85 » mercoledì 25 dicembre 2013, 3:18

L'ultimo libro che ho letto è stato "Lo scafandro e la farfalla" di Jean-Dominique Bauby.

Praticamente Bauby descrive come sia cambiata la sua vita, dopo essersi risvegliato da un coma profondo, causatogli da un ictus, che ne ha deteriorato tutte le funzioni motorie, lasciandolo in una condizione che la medicina chiama sindrome locked-in.
Il libro è stato interamente scritto da Bauby tramite il battito della palpebra del suo occhio sinistro.

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di meglio, sicuramente meglio il film ( che io non ho visto però ).

In ogni caso consiglio la lettura del libro, fa riflettere parecchio e poi in due orette lo si legge.

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da e^ip+1=0 » martedì 7 gennaio 2014, 18:03

Diabolik85 ha scritto: Praticamente Bauby descrive come sia cambiata la sua vita, dopo essersi risvegliato da un coma profondo, causatogli da un ictus, che ne ha deteriorato tutte le funzioni motorie, lasciandolo in una condizione che la medicina chiama sindrome locked-in.
Il libro è stato interamente scritto da Bauby tramite il battito della palpebra del suo occhio sinistro.
Vedo che il film ha ricevuto anche un premio a Cannes per la miglior regìa, quattro oscar e due golden globe, sicuramente va visto!
Peccato che il libro, a quanto dici tu, non sia granché.

Tra l'altro questa storia mi ha ricordato Stephen Hawking: anche lui scrive grazie ad un sensore che interpreta i movimenti della sua palpebra. Dei suoi libri ho letto solo: "una breve storia del tempo", ve lo consiglio se volete conoscere qualcosa in più su tutto ciò che vi circonda! :)

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da agis » martedì 7 gennaio 2014, 20:47

Bellissime letture ragazzi!! Bravi!! ^_^
Io purtroppo il tempo è poco :(
E, come se non bastasse, mentre un libro che mi piaceva da giovane mi teneva sveglio, ora la palpebra cala inesorabilmente. :( :(
Vabbè, cose che capitano ai giovani e, comunque, tutto denaro risparmiato che se ne sarebbe andato in prozac. Attualmente sul comodino ho un libro di un collega di proje che si chiama Jon Kabat-Zinn. Sul tutubo c'è parecchio materiale su di lui ^_^.

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da e^ip+1=0 » sabato 25 gennaio 2014, 13:33

Non so voi, io in genere non amo molto leggere testi teatrali, preferisco di gran lunga vederli rappresentati. Nonostante ciò, in questi ultimi giorni ho letto tre drammi di Cechov: "Il Gabbiano", "Tre Sorelle", e "Il giardino dei ciliegi" e mi sono ritrovato a non potermene più staccare. Più che le trame sono i personaggi che catturano: tutti, in questi tre drammi, soffrono, provano sentimenti fortissimi, ma questi ultimi sono nascosti dietro una superficie domestica fatta di salotti, camini accesi e finestre che si aprono sugli immensi spazi delle pianure russe. Leggendo ho avuto l'impressione che tali personaggi fossero come coperti da uno strato di neve che ne velasse le emozioni le quali, tuttavia, come fili d'erba, trovavano sempre modo di spuntare al di sopra di questa coltre. La suggestione delle scene e la profondità delle storie è tale che ve li consiglio senza remora. Il mio preferito fra i tre è senza dubbio "Il Gabbiano".

C'è la brina, siamo a tre sottozero e i ciliegi sono tutto un fiore. Non riesco proprio ad approvarlo il nostro clima.
(Sospira).
Non posso. Non lo si può certo definire un clima ideale.


(Da "Il Giardino dei ciliegi")

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Re: I libri sul comodino

Messaggio da IsabellaCucciola » sabato 25 gennaio 2014, 19:21

Aggiorno il Topic.

ZIGULÌ. La mia vita dolceamara con un figlio disabile, di Massimiliano Verga, uscito il 03/01/2012 (e nei tascabili il 26/02/2013), preso in biblioteca.
“Metà di quello che ho scritto è uscito in una notte. Il resto sul tram, mentre andavo al lavoro” racconta Massimiliano Verga, padre di Jacopo, Cosimo e Moreno, un bellissimo bambino di otto anni, nato sano e diventato gravemente disabile nel giro di pochi giorni. “Così ho raccolto gli odori, i sapori e le immagini della vita con mio figlio Moreno. Odori per lo più sgradevoli, sapori che mi hanno fatto vomitare, immagini che i miei occhi non avrebbero voluto vedere. Ho perfino pensato che fosse lui ad avere il pallino della fortuna in mano, perché lui non può vedere e ha il cervello grande come una Zigulì. Ma anche ai sapori ci si abitua. E agli odori si impara a non farci più caso. Non posso dire che Moreno sia il mio piatto preferito o che il suo profumo sia il migliore di tutti. Perché, come dico sempre, da zero a dieci, continuo a essere incazzato undici. Però mi piacerebbe riuscire a scattare quella fotografia che non mi abbandona mai, quella che ci ritrae quando ci rotoliamo su un prato, mentre ce ne fottiamo del mondo che se ne fotte di noi.” Queste pagine sono una raccolta di pensieri e immagini quotidiane su che cosa significhi vivere accanto a un disabile grave (la rabbia, lo smarrimento, l'angoscia, il senso di impotenza), pensieri molto duri, ma talvolta anche molto ironici, su una realtà che per diverse ragioni (disagio, comodità, pietà) tutti noi preferiamo spesso ignorare. E che forse, proprio perciò, nessuno ha mai raccontato nella sua spietata interezza.”

Intervista a Massimiliano Verga, autore di “Zigulì”.
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... IYXgjA0MbM

Intervista a Massimiliano Verga, autore di “Zigulì” (Le Invasioni Barbariche).
http://www.youtube.com/watch?v=0Vy28ScJjkE

“Il tuo cervello è una Zigulì”. Il libro choc sul figlio disabile.
http://www.corriere.it/cronache/12_genn ... 9677.shtml

L'INCUBO DI HILL HOUSE, di Shirley Jackson, preso in biblioteca.
(Questo libro era uscito originariamente nel 1989, con il titolo, “La casa degli invasati”. Nel 2004 è stato ristampato presso un'altra casa editrice, con il titolo, “L'incubo di Hill House”).
Ecco la trama:
“Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno (giovani coppie, gruppi di studenti, scrittori alla vana ricerca di ispirazione) non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice – e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. Bene, a tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo di Shirley Jackson – il suo più noto – fornisce una risposta, forse la prima. Non è infatti la fragile, sola, indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, dilatando l’esperimento paranormale in cui l’ha coinvolta l’inquietante professor Montague molto oltre i suoi presunti limiti. È piuttosto la Casa – con la sua torre buia, le porte che sembrano aprirsi da sole, le improvvise folate di gelo – a scegliere, per sempre, Eleanor Vance. E a imprigionare insieme a lei il lettore, che tenterà invano di fuggire da una costruzione romanzesca senza crepe, in cui – come ha scritto il più celebre discepolo della Jackson, Stephen King – “ogni svolta porta dritta in un vicolo buio”. ”

IL CIRCO DELLA NOTTE, di Erin Morgenstern.
“Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l’insegna in bianco e nero che dice: Le Cirque des Rêves. Apre al crepuscolo, chiude all’aurora. È il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e l’umana fantasia dispiega l’infinito ventaglio delle sue possibilità. Un esercito di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsioniste, l’albero dei desideri, il giardino di ghiaccio... Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una magica sfida tra due giovani allievi scelti e addestrati all’unico scopo di dimostrare una volta per tutte l’inferiorità dell’avversario. Contro ogni attesa e contro ogni regola, i due giovani si scoprono attratti l’uno dall’altra: l’amore di Marco e Celia è una corrente elettrica che minaccia di travolgere persino il destino, e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza. Debutto tra i più attesi e acclamati degli ultimi anni, Il circo della notte è un trionfo dell’immaginazione, uno straordinario, seducente, viaggio attraverso luoghi, personaggi e passioni destinati a vivere a lungo nella mente di tutti i lettori.”

CHE COSA HAI FATTO?, di Lucy Dawson.
“Quando Alice incontra Gretchen non le pare vero di poter uscire dalla routine della sua vita di brava ragazza. Un buon lavoro e un fidanzato fedele che la vuole sposare non le bastano più. Gretchen invece è brillante, impulsiva e desiderosa di divertirsi. Senza contare che ha un fratello decisamente affascinante al quale Alice non resta insensibile. Le due ragazze diventano inseparabili, ma Alice non sa che l'amica nasconde un inquietante segreto in grado di distruggere chi le sta intorno. La loro si rivelerà un'amicizia tormentata, che le segnerà profondamente e insegnerà a entrambe più di quanto avrebbero mai immaginato. Tra passato e presente, in un complesso gioco di ruoli, amori e inganni che s'intrecciano, la verità viene inesorabilmente svelata.”

MOSHI MOSHI, di Banana Yoshimoto.
“Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l’aria di essere stato un doppio suicidio d’amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e vecchio appartamento a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo famoso per le sue stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonché meta degli alternativi della capitale. Qui Yoshie spera, aiutata dall’atmosfera vivace, di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita.
Un giorno, però, sua madre le si presenta a casa all’improvviso con una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto. Inizia così una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita.
Moshi moshi – “pronto” al telefono – è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa.”

Qui si possono leggere alcune pagine:
http://books.google.it/books?id=PK9jSxw ... &q&f=false
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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