barbara ha scritto:
esempio l'ultimo.

Allora, il video più che sull'omosessualità è incentrato sul virus dell'HIV che causa l'AIDS. La voce fuori campo spiega come agli inizi della diffusione, intorno al 1983, si sapesse ben poco su come questo virus venisse trasmesso da una persona all'altra. Quindi, quando si incontrava un sieropositivo le persone molto spesso erano spaventate e non sapevano come comportarsi.
Nel bar ci sono due attori principali: uno interpreta il sieropositivo mentre l'altro un cliente che risulta infastidito. Anche la barista è un'attrice. Il ragazzo HIV+ rivela quindi di avere contratto il virus e questo fa scatenare la reazione di un cliente (l'altro attore) che spiega di non volergli stare vicino perché attraverso un colpo di tosse o uno starnuto ravvicinato potrebbe anche lui prendere l'HIV.
Chiaramente è praticamente impossibile contrarre il virus in questo modo (come viene spiegato dalla voce fuori campo) e la fobia del cliente che si sposta (l'attore) è dettata soltanto dalla sua ignoranza. Gli altri clienti (i "non attori") reagiscono quindi di conseguenza alla scena. Uno di essi conforta il ragazzo; quello successivo invece appoggia il cliente infastidito affermando che se si può contrarre il virus dell'influenza con uno starnuto lo stesso vale per l'HIV.
La voce fuori campo spiega di nuovo come ci sia ancora troppa ignoranza sui metodi di diffusione. Il 27% degli intervistati crede ancora che l'HIV si possa trasmettere condividendo un bicchiere, quando invece la maggior parte delle infezioni avviene soprattutto a causa di contatto con sangue infetto.
Si ritorna nel ristorante. Il cliente (l'attore) questa volta non vuole toccare lo stesso menù che poco prima aveva toccato il ragazzo infetto quindi se ne va. Una ragazza, che ha assistito alla scena conforta il ragazzo sconvolto e lo fa sedere al tavolo con lei. Successivamente le viene rivelato che è tutta una messa in scena. La ragazza spiega di conoscere persone sieropositive e che nessun essere umano dovrebbe essere trattato nel modo in cui era stato trattato quel ragazzo.
La scena si ripete più volte e nessuno corregge il cliente infastidito (l'attore) sulle vie di trasmissione dell'HIV. Alcuni ragazzi, interpellati dalla cameriera, le confidano che sarebbe stato meglio se il ragazzo non avesse detto nulla, così non avrebbe attirato l'attenzione.
Dopo svariate riprese nessuno ha affrontato l'uomo dandogli informazioni sul virus dell'HIV, ma almeno qualcuno non ha avuto timore di confortare il ragazzo.
Successivamente il cliente infastidito viene interpretato da una donna (la cameriera delle scene precedenti). A questo punto le persone sono più propense ad affrontare la cliente infastidita e le suggeriscono di andare via perché con i suoi preconcetti sta dando noia a tutti.
Morale della favola: la maggior parte dei clienti crede che cia sia bisogno di educare le persone il più possibile sul virus dell'HIV per evitare appunto situazioni del genere.
In linea generale viene detto questo.
@Tozeur: meglio dal tradimento che dai baci, no?
