Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omosessua

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Avocado
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Avocado » sabato 20 luglio 2013, 12:34

Sinceramente non credo mi abbiano mai detto nulla di troppo esplicito i miei... più che altro credo che sia perché non ci abbiano mai pensato, non perché l' abbiano fatto apposta eh. In fondo non ero nemmeno alle elementari e già mi avevano spiegato come si facevano i figli (ovviamente non è che avessi capito proprio come funzionasse il sesso, ma una volta capito era tutto chiaro hahaha)
Comunque ci sono alcuni episodi nella mia vita che potrebbero fare un' idea di ciò che è l' omosessualità nella mia famiglia:
punto primo: i miei sono separati e quindi non fanno mai comunella su praticamente nessuna idea
quindi: mia madre è totalmente pro gay. Lei ha avuto un po' di casini nella vita e senz'altro questo l'ha aiutata a capire l' altra gente con casini nella vita. Quando aveva sui 40 (io avevo forse 9 anni) anni aveva il migliore amico gay, che era anche un po' un amico di famiglia. Quindi dal lato mamma non mi sono stati passati che messaggi positivi sull' omosessualità.

Dal lato papà è diverso: anche lui ha passato casini, ma non come quelli di mia madre. Viene da una famiglia in cui non vedo valori, purtroppo. Sì, tutte brave persone, tutti spontanei, simpatici, ma superficiali, ecco. I casini che ha passato lui l'hanno portato ad avere un mega senso del dovere e probabilmente a volere un sacco bene ai suoi figli. Credo che in questi anni le sue idee si siano molto evolute, anche perché ora che io e mio fratello non siamo più bambini ha più tempo per vivere in società, diciamo, frequentare anche ambienti stimolanti.
Quando mia madre aveva l' amico gay lui era nella sua fase "critichiamo tutti assieme la mamma" e una volta mi fa "ma la mamma e il miki stanno assieme?" "no, lui è gay" "eh ma che c'entra, i gay stanno con tutti" "ma va". Fine della discussione. Morale: ho capito che su questo argomento era profondamente ignorante. Nonostante tutto alla fine s'è pure abituato alla presenza di sto tizio nella vita di mia madre e, di rimbalzo, in quella di me e mio fratello, nonché nella sua.
Poi grosso black out. Argomento gay mai più trattato.
Ora ha una fidanzata che è molto intelligente e tipo sui gay etc son sicuro come l' oro che non ha alcun pregiudizio. Una volta sono andati ad una conferenza di filosofia ed è uscito l' argomento omosessualità. Quando è tornato, ci siamo visti e mi fa "eh è saltato fuori sto argomento, c'erano dei ragazzi gay che parlavano, alcuni hanno storie proprio brutte, bla bla bla". In pratica senza che io faccia molto le sue idee stanno migliorando.

In definitiva credo che nella mia famiglia sia successo questo: mia madre mi ha dato implicitamente l' idea che sotto sotto non c'era nulla di sbagliato in me, mio padre invece non ha fatto altro che formarsi questa idea un po' alla volta, in quanto probabilmente non ci aveva mai pensato prima che mia madre trovasse quell' amico là

Hospes91
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Hospes91 » mercoledì 10 agosto 2016, 18:44

Mio padre era abbastanza appassionato di storia, ed un giorno (quando avevo più o meno 5-7 anni) mi parlò della poetessa Saffo, di cui aveva in mano un libro. Mi disse che amava le donne (ed io pensavo fosse un semplice affetto) e che dedicava loro poesie. Ah, attorno ai 10 (quando studiavo storia) mi diceva pure che non pochi personaggi importanti della storia erano o omo o bisessuali, tipo Giulio Cesare,ma niente di più.E poi mi informò sorridendo bonariamente che l'anziano parrucchiere di mia nonna ed un di lei infermiere lo erano, io ridacchiavo senza dare troppa importanza alla cosa.
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Geografo
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Geografo » giovedì 11 agosto 2016, 11:36

Penso che la mia situazione non sia tanto diversa dalle altre che leggo...
A casa semplicemente non si parla di omosessualità, se magari scappa l'argomento lo si fa sempre scherzando, cadendo negli stereotipi ma insomma finisce là. Le conoscenze che mi sono fatto sull'argomento me la sono fatte da solo, non di certo per via dei miei (ma chi, d'altronde?).
Alle elementari mi misero in una scuola privata cattolica per avere un'educazione migliore (con il fatto che mio fratello alla scuola elementare pubblica aveva avuto insegnanti pessimi). Mi ricordo che c'era una ragazzina che in un certo senso molestavo (ahaha!), ma lo facevo scherzando e le chiedevo se "mi facesse vedere le tette" dandole 10 euro che mio papà mi aveva dato. Quella ovviamente si rifiutava!
Dato che i miei mi hanno sempre lasciato accesso a internet (e questa è una cosa che se potessi gli rimproverei tantissimo, perché a un ragazzino di 11 anni non lascerei incustodito internet), mi ricordo che chiesi, su Yahoo Answers, con l'account di mio papà, cosa potessi fare per convincere questa ragazzina.
Mi ricordo che un giorno, dopo la scuola, mi venne a prendere papà (che preciso che è ateo come me), incazzato nero in volto. Dopo che salimmo in macchina mi disse, in una maniera che davvero faceva paura, che direi inquietante: "Non si scherza sul corpo delle donne". Non mi rivolse manco una parola per il resto della giornata, con me che ero traumatizzato perché pensavo che chissà che avessi fatto.
Onestamente, se mio figlio facesse una cosa del genere, io la butterei sul ridere e gli spiegherei dove ha sbagliato.
Ma insomma, racconto questa cosa solo per far capire quanto i miei fossero rigidi su certi argomenti quando ero piccolo, ma talmente rigidi che era eccessivo, perché l'argomento "sessualità" non è che fosse tabù: semplicemente non esisteva.
Poi adesso si scherza tranquillamente, quello sì, non sono dei bacchettoni e anche con mio fratello si fanno battute sulle ragazze (ovviamente io fingo), però effettivamente se penso al passato non approvo il loro comportamento.
Mi ricordo che, sempre alle elementari, avevo un'insegnante (maestra unica per la precisione, come avviene alle scuole private) che era una ritardata pazzesca, a dirla tutta se la incontrassi in giro (e due volte mi è successo) manco mi degnerei a salutarla perché davvero era cattiva con i ragazzini.
Mi ricordo che se faceva una domanda e un ragazzino non sapeva rispondere, ma dopo indovinava la risposta, faceva sempre una battuta deficiente. Della serie:
-Da chi è stata fondata Roma? Da Romolo o Remo?
-Uhm...Remo?
-No, non è Remo!
-Ah, allora Romolo!
-Eh beh, direi no? Se non è maschio è femmina, sennò è gay!
E faceva battute simili per raccapezzarsi qualche risata.
Quindi diciamo che se proprio dovessi essere stato educato sull'argomento, sono stato educato poco e male, perché se a casa non se ne parlava, a scuola se ne parlava male.
Diciamo che anche per questi motivi più generalmente sono cresciuto un po' sessuofobico per un bel po', mentre vedevo che i miei coetanei erano ben più sciolti e tranquilli sull'argomento sessualità.
Non proprio una bella educazione insomma.

Hospes91
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Hospes91 » giovedì 11 agosto 2016, 18:40

Be', detesto il politicamente corretto e le censure di regime, ma quella tua maestra in un Paese civile avrebbe meritato un grande richiamo da parte del direttore (come minimo): neanche la ricerca di buonumore in classe può giustificare simili battute che favoriscono la derisione.
Sul parlare di omosessualità in famiglia, ogni genitore si augura (e non mi sento di condannarlo) che i propri figli non siano mai omosessuali o lesbiche, ed in genere questo argomento non viene trattato mai. Io fui informato di questa realtà quando studiavo storia alle elementari, mi venne detto da mio padre che molti personaggi storici erano stati o omosessuali o bisessuali, ma la cosa finiva là, e francamente l'argomento nenache mi interessava.
Ultima modifica di Hospes91 il domenica 20 novembre 2016, 18:16, modificato 3 volte in totale.

Elvi
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Elvi » mercoledì 31 agosto 2016, 10:51

Domanda interessante. Sinceramente non mi ricordo quando me ne hanno parlato io miei. Forse sono passati troppi anni. Ma mi ricordo che l'argomento saltava fuori ogni tanto e se ne parlava tranquillamente, senza dare tanto peso alla "differenza" e senza offese o altro. Durante il periodo delle superiori mi sono appassionata ad uno scrittore svizzero gay che ha scritto molti libri autobiografici. Li ho letto tutti. Con la scuola sono andata a vedere un rappresentazione teatrale sull'omosessualità e ho scritto la recensione per il giornale scolastico, ho scoperto che un mio caro amico era gay e mi sono documentata in modo approfondito. Parlandone anche con i miei. Poi si è dichiarata lesbica mia zia (sposata con figlio) e perciò in famiglia se n'è parlato tanto. E niente, ancora oggi ne parlo con i miei che sono molto a favore del matrimonio egualitario e delle adozioni per gay. Sono molto fiera di loro. E anche con mio marito e più che altro con i miei figli ne parliamo spesso. Loro non hanno pregiudizi di nessun tipo. E ne sono fiera.

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Help
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Re: Come vi hanno educato i vostri genitori riguardo l'omose

Messaggio da Help » mercoledì 31 agosto 2016, 13:32

Beh nessuno mi ha mai detto niente riguardo ai gay, per un periodo della mia vita pensavo fosse un insulto al pari di "stronzo" o "coglione" senza sapere però quale qualità negativa esaltasse.

Successivamente attraverso le varie dicerie iniziai a pensare fosse una perversione e che i gay al pari degli uomini neri cacciassero bambini per poi violentarli, il gay era una figura di cui avere paura e stare lontano. Durante l'ultimo anno delle medie mi ricordo di aver avuto un prof effemminato. Un giorno i miei compagni di classe lo seguirono fino in stazione e gli spaccarono la bicicletta scrivendogli gay sul sellino. Era il primo atto di omofobia a cui assistevo eppure tutti lo reputavano normale. Tutti sapevano chi erano i colpevoli eppure stavano zitti.

Alle medie iniziai anche a entrare in contatto con il mio vero e proprio orientamento sessuale, e vedere la figura del gay come un perverso mi fece vedere me stesso come un perverso sessuale e iniziai in tutti i modi a voler celare la mia identità, attraverso finti innamoramenti e finte lacrime. Mi ricordo che una ragazza mi disse che ero brutto e allora ci provai con lei tutto il tempo che rimanemmo in classe insieme solo perchè sapevo mi avrebbe rifiutato costantemente. Le regalai anche una rosa a cui lei strappo ogni petalo buttandolo dalla finestra.

Alle superiori al di la delle pulsioni sessuali iniziai a provare le prime vere cotte. Mi innamorai di un uomo decisamente più grande di me, ma dopo pochi mesi decise di sparire e io io non mi spiegavo perché tale sparizione generasse in me tanta sofferenza, io le reputavo solo forti amicizie. E così è successo parecchie volte, mentre amore dopo amore mi avvicinavo sempre di più a capire la verità e a celarla agli altri. E capire era difficile perché in famiglia c'era mio padre a ripetermi:
"L'unica caratteristica negativa di Oscar Wilde era il suo essere frocio"

E poi circa 1 anno fa dopo l'ultimo innamoramento e l'ultima sparizione sono capitato su progetto. All'inizio avevo anche paura di entrare in chat perché in anni avevo imparato che i gay in chat avrebbero solo cercato sesso, ma poi a quanto pare non è successo niente di che. Quello che ho imparato l'ho imparato parlando con persone su progetto e lavorando un po' di testa, e ora sto educando mia madre. Mio padre non sarà mai pronto

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