Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

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LuvSeeker
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da LuvSeeker » domenica 16 giugno 2013, 22:11

marc090 ha scritto: Più che altro, è quello che digerisco meno di questo tipo di manifestazioni... Parlare di Pride, orgoglio della diversità e non invece di uguaglianza e quindi riconoscimento dell'invididuo e di tutti i suoi diritti (che in realtà sarebbero pure garantiti da costituzione).
Secondo me si possono rivendicare gli stessi diritti delle persone eterosessuali anche ostentando il proprio orgoglio nell'essere differenti.
A tutti piace distaccarsi dalla massa e sentirsi in qualche modo unici in una società che ci considera alle volte più come numeri che come individui. E molto spesso sono proprio quelli che si distinguono, vuoi per il loro aspetto, vuoi per le loro capacità, che riescono ad avere la meglio sugli altri e ad emergere.
Non so te ma io in un campo di migliaia di fiori bianchi preferirei essere l'unico fiore arcobaleno in mezzo a tanti, quello che cade subito all'occhio, nel bene o nel male, che può piacere o meno (scusa ma ora non mi viene in mente un esempio meno gaio ;)).
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barbara
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da barbara » domenica 16 giugno 2013, 22:26

Se penso alle ribellioni dei popoli, ai movimenti per la difesa dei diritti , nel corso della storia c'è un aspetto comune, ed è l'affermazione , l'esaltazione della propria identità .
Che si tratti delle rivolte degli afroamericani , del popolo indiano o del movimento per la liberazione della donna, c'è sempre questo passaggio della autoaffermazione che è antecedente al chiedere l'uguaglianza.
Potere Nero ha rappresentato proprio questa fase della lotta contro l'apartheid e il razzismo, la fase dell'orgoglio nero, che ha risposto alla necessità di riequilibrare i rapporti di potere , perché non ci può essere parità se un popolo o un gruppo è percepito o si percepisce come perdente o debole.
Stessa cosa accadde in India, dove Ghandi chiese alla gente di tornare ai costumi tradizionali e dismettere gli usi inglesi.
Le femministe degli anni 60 non gridavano : W la parità, ma piuttosto "tremate tremate le streghe son tornate".
Mi pare che la parola "Pride" abbia il significato di "fierezza" in opposizione alla vergogna che è la dimensione dell'identità discriminata
Se penso agli esempi di cui sopra, mi pare una parola perfino tiepida. ;)

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marc090
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da marc090 » lunedì 17 giugno 2013, 9:15

Secondo me si possono rivendicare gli stessi diritti delle persone eterosessuali anche ostentando il proprio orgoglio nell'essere differenti.
Il discorso che facevo puntava a definire bene esattamente questa suddivisione, la sua concretezza:

Etero e gay sono concetti (parole che dovrebbero definire qualcosa), ma i primi che si adeguano a certi canoni son tutelati, altri no. Eppure... Non è quello che è previsto nelle costituzioni dei paesi più sviluppati; nemmeno dalla nostra.

Comunque ho capito che intendi Barbara e condivido tutto il ragionamento. Hum.. Partirei da punti differenti per una mia personale manifestazione, ma a quel punto mi sembra semplicemente uno scontro più ideale che altro... :)
Per prima cosa portarono via i comunisti, e io rimasi in silenzio perché non ero un comunista. Poi se la presero coi sindacalisti, e io che non ero un sindacalista non dissi nulla. Poi fu il turno degli ebrei, ma non ero ebreo.. E dei cattolici, ma non ero cattolico... Poi vennero da me, e a quel punto non c'era rimasto nessuno che potesse prendere le difese di qualcun altro.
Martin Niemoller


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Muzzle
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da Muzzle » martedì 18 giugno 2013, 18:18

non per stalkerizzare il topic di Machilosa (che potrei sembrare un suo cosplayer con un anno di ritardo sulla tabella di marcia ;) ), ma qualche settimana fa sono stato al mio primo Pride e ..beh mi sentirei di scrivere le stesse cose che ha scritto lui qui, perché è come se fossero le stesse cose (a parte la vecchina sull'autobus) che son capitate a me, e alle altre -mila persone presenti ai Pride, immagino :mrgreen:

e si potrebbe tutto riassumere poi con questa immagine
https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/ ... 1970_n.jpg
(Se non che anch'io la pensavo come i media, ed ero d'accordo con tutti quei discorsi sulle carnevalate, controproducenti, eccessi, bla bla bla.. e non vi dico la paura di mia madre sulle possibili violenze omofobe a cui sarei andato incontro "esponendomi" !)

In realtà vinti i timori (ovvero spinto dal mio ragazzo) ho visto gente che si divertiva per chiedere i propri diritti nel rispetto e senza violenza o odio,
che sorrideva e ballava per far vedere ai concittadini che esistiamo e siamo le persone normalissime che incontrano tutti i giorni sull'autobus..
coppie, amici, giovani, anziani, famiglie, ragazze, ragazzi, uomini
(ma anche fossimo tutti drag.. ) che chiedono solo di esistere alla luce del sole
e ai lati del corteo solo facce curiose e gente salutante (esiste?) affacciarsi dai balconi.

Insomma per me è stata una esperienza fantastica (vabbé, a parte la selezione musicale ... :? :roll: ), che dovrebbero vedere un bel po' di persone, visto che l'opinione comune è tanto distorta,
perchè, secondo me, è stata una bella occasione per mostrare di cosa si tratta quando si parla di rivendicare diritti, tolleranza, accettazione delle diversità e uguaglianza. E poco importa che siano i diritti LGBT, o quelli dei migranti, dei lavoratori, studenti.. Mi è sembrata proprio un bel momento di civiltà che si può vivere anche nella nostra bigotta Italia.
(e anche se poi politicamente non si ottiene gran che, l'aver mostrato anche solo ad un adolescente che è possibile pensare un mondo diverso, per me ne sarebbe valsa la pena.)

Volevo infine aggiungere una nota personalissima, ma poter camminare mano nella mano con il mio ragazzo (e all'occorenza scambiarci anche qualche bel bacio) in pubblico, senza il peso di offendere qualcuno, senza il timore che qualcuno potesse avere qualcosa da dire (o peggio fare) è stato liberatorio.
Sperimentare la naturale spontaneità di essere noi stessi senza altre preoccupazioni, è stato così forte che vorrei fosse un pride ogni giorno dell'anno (metaforicamente parlando eh;).

(ma intanto non vedo l'ora del Pride a Milano!)
Ultima modifica di Muzzle il martedì 18 giugno 2013, 18:23, modificato 2 volte in totale.
Ha aperto la mano sinistra. Così ci ho messo dentro la mia storia.

Tozeur
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da Tozeur » martedì 18 giugno 2013, 18:21

Mi fa piacere che sia stata una bella esperienza per te, Muzzle.

Io vorrei chiedere una cosa: da cosa deriva la parola pride? perché è utilizzata in tale contesto? Non sapendo nulla a riguardo mi storce un po il naso questa parola poiché non capisco cosa ci sia di fierezza o di orgoglio in tutto ciò.
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candido
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da candido » martedì 18 giugno 2013, 19:27

Muzzle,davvero una splendida esperienza (e testimonianza) la tua!:)

Tozeur, sul termine Pride e sul significato storico di tale ricorrenza ne ha parlato un po' Barbara, citando i Moti di Stonewall del 1969 (http://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall) e la successiva nascita di Gay Liberation Front(GLF) e organizzazione di eventi e parate.
D'altronde, perchè parlare di orgoglio,di fierezza?
Secondo me è perfetta sempre la risposta di Barbara:
barbara ha scritto:Se penso alle ribellioni dei popoli, ai movimenti per la difesa dei diritti , nel corso della storia c'è un aspetto comune, ed è l'affermazione , l'esaltazione della propria identità .
Che si tratti delle rivolte degli afroamericani , del popolo indiano o del movimento per la liberazione della donna, c'è sempre questo passaggio della autoaffermazione che è antecedente al chiedere l'uguaglianza.
Potere Nero ha rappresentato proprio questa fase della lotta contro l'apartheid e il razzismo, la fase dell'orgoglio nero, che ha risposto alla necessità di riequilibrare i rapporti di potere , perché non ci può essere parità se un popolo o un gruppo è percepito o si percepisce come perdente o debole.
Stessa cosa accadde in India, dove Ghandi chiese alla gente di tornare ai costumi tradizionali e dismettere gli usi inglesi.
Le femministe degli anni 60 non gridavano : W la parità, ma piuttosto "tremate tremate le streghe son tornate".
Mi pare che la parola "Pride" abbia il significato di "fierezza" in opposizione alla vergogna che è la dimensione dell'identità discriminata
Se penso agli esempi di cui sopra, mi pare una parola perfino tiepida. ;)

ziogio
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da ziogio » martedì 18 giugno 2013, 19:29

A Torino abbiamo già fatto il pride, chiamato "Family Pride" (a Roma una suora si è divertita a buttarsi in mezzo alla folla per bloccare il corteo).
E' stata una cosa divertente, certamente, ma riguardo il pride ci sono contestazioni diverse sia da membri della comunità LGBT che da membri LGBT-friendly, come possono essere amici e parenti degli stessi.

Ho ascoltato diverse opinioni, e c'è chi pensa che sia una festa (come me, anche se gli attribuisco anche un leggero significato di protesta, però festosa) e chi invece gli affibbia un puro significato di protesta.
Il pride serve solo per esternare agli altri ciò che siamo, o ciò che vorremmo essere ma che non possiamo essere a causa della società bigotta. Al pride, posso essere come voglio, posso vestirmi come voglio e posso pensarla come voglio.
Questo è il significato.

Da questo nascono polemiche di tipo "normalitario", in quanto "sarebbe come vantarsi di avere i capelli biondi". Ed è vero. Questo quando l'omosessualità sarà accettata. Se coloro con i capelli biondi fossero discriminati, aderirei sicuramente ad una loro manifestazione a riguardo.
Fino a quando la discriminazione sarà presente (ed è presente), nulla si fermerà, le offese continueranno e la diversità dei diritti persisterà. Il pride ci sarà fino a quando non ci sarà più la necessità di voler avere pari diritti, perché questi sono già garantiti. E in Italia, chissà quando avverrà.

Tozeur
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da Tozeur » martedì 18 giugno 2013, 20:20

Mi ha fatto piacere leggere il tuo commento ziogio. Quello che posso dire è che all'interno della comunità lgbt come in tutte le comunità ci sono modi di vedere diverse tra le persone. C'è chi non partecipa al pride perché impaurito, solo e in fase di accettazione, chi invece ci va senza problemi e chi invece non è per niente interessato a esternare nulla e osserva dall'esterno, a volte con qualche critica, altre volte no. La cosa più squallida è il modo in cui il pride viene manipolato dall'informazione, mostrando un lato festoso che dal mio punto di vista non ha niente a che vedere con i diritti che ci mancano. Molte persone guardando questi servizi si fanno una idea sbagliata e ci marciano sopra. Ultimamente accade spesso con diversi gruppi di Facebook
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da konigdernacht » martedì 18 giugno 2013, 21:29

Come dissi tempo fa, non ci trovo niente di cui essere "orgogliosi", ossia siamo gay e siamo fatti così!
Lo chiamerei di più Gay Party forse, però comunque più passa il tempo e più questa manifestazione mi mette simpatia e allegria :mrgreen:
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Yoseph
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Re: Gay Pride: è solo una "carnevalata"?

Messaggio da Yoseph » martedì 18 giugno 2013, 22:18

E' sacrosanta la libertà di manifestere per ciò che si vuole e come si vuole. Peccato che i media distorcano la realtà delle'evento: fotografare solo il carro delle drag non rende l'idea di ciò che è nel complesso. Per non parlare che anzi che andare avanti col dire sciocchezze i vari telegiornali tanto per informare i telespettatori potrebbero fare un sunto della storia dei movimenti omosessuli.
Tuttavia credo che in Italia queste manifestazioni risolvano poco. La comunità lgbt ha bisogno di risposte concrete che non arrivano mai, anche da un punto di vista di strategia della comunicazione dubito sia un metodo efficace per dialogare con la società italiana. L'Italia si deve liberare dalla paura dell'omosessualità, ma poer farlo bisogna investire in una società più istruita e consapevole. Il grosso va fatto nelle scuole, a partire dalle elementari.

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