off-topic ovvero sfogo personale

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barbara
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Re: off-topic ovvero sfogo personale

Messaggio da barbara » mercoledì 16 aprile 2014, 0:29

La stanchezza fa dei brutti scherzi è vero. E alla fine si rimane confusi e disorientati anche di fronte alle semplici verità.
Tu dici che ti senti ridicolo perché hai il timore che questo tuo essere diverso possa nascondere una patologia .
In una società così omologante, e dove c'è una diagnosi per qualunque cosa è difficile non essere preoccupati quando si devia da uno standard , che resta comunque teorico.
Il timore di una patologia psichica poi non ha nulla da invidiare al timore di una patologia fisica. Possiamo restare insonni per giorni quando abbiamo un doloretto "strano" , allo stesso modo in cui ci spaventiamo all'idea che potremmo essere matti. Ora io uso questa parola volutamente e sai perché?
Perché le parole che ci fanno più paura sono quelle che non riusciamo a pronunciare. Quando iniziamo a parlarne forse allora possiamo anche guardare in faccia a una realtà che è tremenda e che sfiora continuamente ognuno di noi. La follia ci spaventa proprio perché non avremo mai la certezza di riuscire a tenerla lontana , esattamente come le altre forme di sofferenza.
Possiamo negarla, dimenticarci che esiste, è vero. ma solo per un certo tempo, finché la nostra fragilità si fa sentire e iniziamo a farci delle domande inquietanti.
Dunque quello che provi è comprensibile e umano preoccuparsi. E prima lo accetti, prima te le libererai e tornerai a essere più sereno su ciò che ti rende diverso oppure speciale rispetto agli altri. Sei un ragazzo profondo, intelligente e altruista , anche se ami stare da solo.
Io vedo in te tante qualità che molti giovani non riescono purtroppo a esprimere ..
Andare controcorrente è faticoso, ma se questo è il nostro "desiderio" , qualcuno direbbe che non possiamo tradire noi stessi cambiando direzione. ;)

Totoro
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Re: off-topic ovvero sfogo personale

Messaggio da Totoro » mercoledì 16 aprile 2014, 5:56

koala ha scritto:dici che non sai se identificarti come omosessuale. Penso spesso a quanto sarebbe più facile la vita se uno potesse identificarsi in uno stampo collettivo. Da una parte come individui non possiamo ridurci a un modello collettivo, eppure sentiamo proprio in quanto individui un bisogno (si tratta di un bisogno secondo me, non di un desiderio) di socialità che comporta anche il bisogno di condividere con gli altri le nostre esperienze, di riconoscere delle affinità per quanto riguarda certe esperienze fondamentali nella vita.
Ma sai, il mio non sapere se indentificarmi come omosessuale non dipende da un principio. Vedendo obbiettivamente la cosa identificarsi serve, non significa relegarsi ed imprigionarsi in una categoria altrimenti diventa un ghettizzarsi, ma identificare all'interno del proprio essere dei tratti comuni anche ad altre persone in modo da facilitare i rapporti, sentirsi parte di un gruppo, alleviare il senso d'isolamento. poi va da se che l'intera identità umana non si può riassumere in una manciata di tratti ed una persona può appartenere a più gruppi anche completamente sconnessi tra loro lasciando comunque dei tratti di se fuori da questi insiemi che traccia. Anche tu non appartieni in esclusiva al gruppo "omosessuali" posso ben immaginare, ma anche al gruppo "famiglia di koala" o che ne so, al gruppo di "amanti della musica pop" , l'importante è non imprigionarsi in uno solo ma mantenere l'elasticità di adattarsi ai vari contesti. Il mio non sapere se identificarmi riguarda il fatto che anche all'interno del gruppo continuo a sentirmi estraneo, ma posso adattarmi a farne parte, e parteciparvi come se ne facessi effettivamente parte, tanto alla fine facciamo tutti parte del grande insieme "esseri umani". Di fatto sono sicuro che nella mia vita non c'è spazio per una relazione romantica/sessuale perché semplicemente non m'interessa averla, perciò ho concluso che è inutile e superfluo che mi pongo il problema, tanto non potrei identificare la mia sessualità neppure a volerla sezionare, non s'è mai cementata. - fine off-topic -
si parte dalla solitudine, si fugge dalla solitudine e si torna alla solitudine in modo più consapevole, salvo poi proiettarsi di nuovo in altre metafisiche e ricominciare tutto da capo
mi ricorda quella canzone di dè Andrè

cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.

Una botta d'allegria di primo mattino.
Andare controcorrente è faticoso, ma se questo è il nostro "desiderio" , qualcuno direbbe che non possiamo tradire noi stessi cambiando direzione.
C'ho provato a remare al contrario, ma è sfiancante e deleterio. Non mi piace sentirmi un disadattato, è tutta la vita che mi ci sento, e che lotto contro il concetto di "normalità" che oltre ad essere astratto è pure una fissa mentale mia dovuta solo al non sentirmi "normale" più che al non esserlo, rispetto a chi o cosa poi non si sa, non ci sono elementi di paragone e sta qua il tranello. Come avevo superato la cosa una volta la supererò di nuovo. Grazie a tutti per il sostegno.
 


"La capacità di stare da soli è la capacità di amare. Può apparirti paradossalle, ma non lo è. E' una verità esistenziale: solo le persone in grado di stare da sole sono capaci di amare, di condividere, di toccare il nucleo più intimo dell’altra persona, senza possederla, senza diventare dipendenti dall’altro, senza ridurla a un oggetto e senza diventarne assuefatti."

875
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Re: off-topic ovvero sfogo personale

Messaggio da 875 » giovedì 17 aprile 2014, 13:06

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