La mia coscienza

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rifiutoVivente
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La mia coscienza

Messaggio da rifiutoVivente » sabato 25 ottobre 2014, 20:30

Salve a tutti!
Ho deciso di scrivere qualcosa sul mio pensiero delle 20:07 del sabato sera. In questo momento sono da solo in casa con mia madre, probabilemente ubriaca come al solito, che sta stirando. Poco fa mio fratello e la sua ragazza sono usciti per mangiare cena insieme. Io mi trovo qui, davanti al computer. Sto riflettendo sul distacco tra la realtà e la mia immaginazione: come se il mio pensiero fosse stato fasciato al mio cervello e sta andando sfasciandosi. Non so se esista un disturbo di consapevolezza, ma probabilmente io ce l'ho. A questi pensieri mi ha portato il mio essere e la delusione degli "amici" in alcune banalità che andando avanti, si sono sommate e hanno dato il loro risultato. Porbabilmente sarà la depressione che ritorna, probabilmente ero illuso di essere felice o semplicemente non ci pensavo. Non riesco a concepire il senso di qualunque cosa. Mi pongo delle domande che i miei coetanei non si pongono. Non mi credo superiore a loro, anzi, credo sia sfortuna da una parte, ma fortuna da un'altra. Non voglio fare assolutamente niente, semplicemente addormentarmi senza il risveglio la mattina dopo. Non penso che qualcosa mi possa aiutare, psicoterapia/psicologia intendo. La situazione che mi ha spinto a cercare una via di sfogo e di riflessione è stata la votazione per la rappresentanza della classe: mi sono candidato e ho ricevuto semplicemente 2 voti quando ho cercato di aiutare tutti, ho fatto copiare, mi sono fermato a spiegare e tant'altro... non so se definirlo delusione o merito, merito della mia sfortuna. Questo fatto può apparire effettivamente banale, ma mi ha ferito tanto. L'unico qualcosa che mi poteva in qualche modo autogratificare. Ma il mio stato non è dovuto a questo.

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progettogayforum
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Re: La mia coscienza

Messaggio da progettogayforum » domenica 26 ottobre 2014, 19:54

Ciao! Beh, e mi vuoi andare in crisi per questo? No! Delusioni? Ok, ma ne è costellata la vita di tutti. E poi, se sei qui e scrivi post come questi vuol dire che una motivazione ce l'hai. Costruire spetta a te ed è un processo lungo e faticoso che non è basato sulle gratificazioni che ricevi dall'esterno ma sulla tua capacità di guardare lontano e di pianificare il futuro a lunga scadenza. Certo che le gratificazioni fanno piacere ma non puoi procurartele da te. Adesso stai qui e sai che qui una risposta la trovi, per piccola e inconcludente che sia, comunque la trovi. Non immagini quanti ragazzi ci sono in cerca di motivazioni. Proprio per questo ha senso confrontarsi, perché si capisce che non siamo soli. Non pensare a quello che gli altri possono fare per te ma a quello che puoi fare tu per gli altri, che è certamente molto. Cerca di fare un :D perché abbiamo tutti bisogno di sorriso! E su di corda!!

barbara
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Re: La mia coscienza

Messaggio da barbara » lunedì 27 ottobre 2014, 20:05

Ciao, mi pare che tu abbia analizzato in modo assai lucido alcuni fatti che possono aver contribuito a creare questo tuo stato d'animo.
Quelli che descrivi sono fatti accomunati , mi pare, dall'esperienza di sentirsi messo da parte , perfino dopo che ci si è impegnati nei confronti degli altri.
Un sentirsi soli che tu colleghi anche all'essere diverso dagli altri, all'avere differenti interessi e vissuti.
Ma questa è la realtà? oppure è il tuo pensiero sulla realtà?
In modo molto acuto ti chiedi questo. Ed è un dubbio che può aggiungere confusione e paura alla tristezza che già vivi.
Gli altri vivranno cose simili ? si faranno questo tipo di domande? Immagino che tutti abbiano dei momenti "neri" e si pongano domande simili, ma non lo confesserebbero facilmente, per paura di essere giudicati.
C'è un imperativo che ci costringe spesso a fingere una serenità che non proviamo e risulta difficile esprimere certe cose pubblicamente.
Dirle al tuo pc e a degli sconosciuti , a patto di restare nell'anonimato, a volte è più semplice che confidarlo ad un amico o a un familiare.
Mi fa piacere che tu abbia scelto noi per condividere questa interessante e profonda riflessione. Spero che nel frattempo la tristezza ti sia un po' passata. Il tempo è un grande psicologo. ;)

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