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IsabellaCucciola
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Messaggio da IsabellaCucciola » giovedì 26 maggio 2016, 10:15

Volevo scrivere questo Topic come alcune riflessioni che ho maturato in un po’ di tempo, e alla soglia dei 34 anni. Scrivo le cose così come vengono. Avevo tante idee in testa, ma scriverle mi risulta un po’ difficile, proprio perché devo mettere un ordine ai pensieri.
Nonostante quello che scriverò sia serio, ho cercato di alleggerire le cose con qualche boiata delle mie.
Non mi sono mai sentita di avere un posto in questo mondo, fin da piccola, e quindi mi sono creata un mio “mondo”, che da una parte mi ha permesso di essere me stessa, mentre dall’altra, il fatto di vivere in un tuo mondo, fa sì che io faccia ancora fatica a creare dei rapporti con le persone, anche perché la vita che si vive, e che si deve vivere, è quella del mondo reale. Mi fa paura stare in mezzo alle persone, mi mette ansia. Ho sempre paura a relazionarmi con gli altri per il semplice motivo che non sento di avere molto da condividere con gli altri. Sono sempre stata solitaria anche se ho sempre sentito il bisogno di affetto, ho sempre voluto qualcuno che mi “proteggesse” da un mondo che non ho mai sentito come mio. Mi sento proprio un’estranea in questo mondo.
Spiegare a una persona cosa significa nascere in un corpo che non senti tuo non è così semplice come sembra, anche perché le persone equivocano, oppure pensando che “gay = persona che vuole cambiare sesso”… di solito cerco di portare chiarezza, ma quando continuo a sentire sempre l’uguaglianza “gay = persona che vuole cambiare sesso”, purtroppo lascio perdere, già ho una pazienza che tende a zero, se poi le persone non riescono, o non vogliono capire, io lascio perdere…

Intanto sfatiamo due miti:
1) “Isabella si è gonfiata la bocca.” Ancora con questa storia che mi sono gonfiata la bocca?! Questa è una pulcinellata che all’inizio faceva ridere, ma adesso ha veramente rotto lo scassabile… basta, vi prego!!!!
2) “Isabella odia uscire. A Isabella non piace uscire”. Ancora?! Allora… non è che io odio uscire, è che non mi piace tantissimo andare per locali, specialmente quelli gay. Fino a che si tratta di locali etero, diciamo che ci può stare, ma in quelli gay io “collasso”. Perché? Tutti quanti sappiamo come sia superficiale il mondo gay, e io quando vado in un locale gay ho sempre paura di essere giudicata. Lo so che tutti mi immaginate con il seno prosperoso, gli occhi da cerbiatto, un sedere da favola, e due cosce da Formula Uno… però non sono proprio così… diciamo che sono più una “Lara Croft dei poveri” (di solito i ragazzi mi dicono: “Sei simpatica… Sei un tipo…” leggi: “Sei un cesso”…) in più aggiungete che sono una persona timida…
Io la sera esco, prendo la macchina (oppure esco a piedi), e vado in giro, non faccio la reclusa. Non mi piace andare nei luoghi affollati. Mi piace uscire di sera da sola, però ci sono dei momenti in cui vorrei avere vicino qualcuno con cui parlare. È bello scambiare delle opinioni con qualcuno, anche perché alla fine mi do sempre ragione, e se all’inizio questa aiuta il mio ego, alla lunga diventa noioso.

Mi è capitato di leggere qui sul Forum, ma anche in Rete, di ragazzi gay che già a 17/18 anni incominciano a sperimentare la loro sessualità e questa è una cosa che mi ha sconcertata, perché mi sembra una cosa così strana, proprio perché ripenso a quando avevo io quell’età, e il massimo che potevi fare era provare dei sentimenti platonici verso il tuo compagno di classe. Il pensiero di poter conoscere ragazzi gay, o trans, era una cosa che neanche pensavi, proprio perché sembrava fantascienza. Quando penso a queste cose mi viene in mente come stia cambiando in meglio il mondo.
Mi è venuto in mente un episodio banalissimo. Sarà stato il 2002 credo, ero in Piazza del Duomo, a Milano, e ho visto due ragazzi tenersi per mano, e questa cosa mi “sconvolse” ai tempi, mi sembrava una cosa fuori dal mondo (diciamo che però io non faccio molto testo, perché vivo un po’ con la testa dentro un sacco…).
Poi scopri che ci sono ragazzi FtM, di 15/16 anni che iniziano la terapia ormonale, e in quel momento ti rendi veramente conto di come le cose stiano cambiando. Quando avevo quell’età non mi passava neanche di mente di poter iniziare una terapia ormonale e neanche sapevo cosa fosse. Il cambio di sesso non era proprio concepito. Nascevi in un modo e cercavi di vivere in quel modo, in un corpo non tuo, magari cercando di riempirti la giornata per non pensare, ma questo non è vivere.

È difficile arrivare a quasi 34 anni, e renderti conto di come non hai mai vissuto la tua sessualità. Di come non hai mai baciato nessuno, di come non hai mai avuto nessun tipo di approccio alla sessualità. Vedi le persone che ti stanno vicino e che hanno la tua stessa età e sono riusciti a costruirsi un rapporto di coppia, o addirittura hanno una famiglia, e in quel momento ti rendi conto di essere rimasto indietro.

Volevo lasciare una specie di messaggio a tutti i ragazzi e alle ragazze che sentono di essere nati in un corpo che non li appartiene.
Per quanto sia una condizione pesante, cercate di vivere la vostra vita. Parlate con qualcuno, andate a uno sportello trans, cercate di non continuare a odiare voi stessi, perché il tempo passa, e si arriva a un punto in cui l’odio che si ha per se stessi, diventa un qualcosa di così grande che influenzerà la nostra vita. Godetevi la vita perché il tempo che perdete non ve lo ridarà indietro nessuno, e questa è una cosa che veramente vi ferirà molto.
Nella vita incontrerete tante persone, conoscerete quelli che quando hanno finalmente capito quello che sentite dentro vi dicono: “Ma perché non ti fai operare? Ma perché non inizi con la terapia? Ma perché non ti accetti? Ma devi accettarti!” Il discorso dell’accettazione merita di essere preso in considerazione perché è un “tormentone” delle ragazze etero quando conoscono un ragazzo/a trans, o un ragazzo gay. È sempre bello vedere come queste ragazze ti dicono: “Ma devi accettarti!”, e te lo dicono con quegli occhioni da cerbiatto, e quella voce così dolce e stucchevole che possono solo fare le persone che pensano sia facile accettarsi per il semplice motivo che loro, essendo eterosessuali, non devono mica accettarsi!
“Ma perché non ti fai operare? Ma perché non inizi con la terapia?”. Allora… a meno di essere degli eremiti che vivono in una casetta su una montagna, ognuno di noi vive in mezzo agli altri, si deve relazionare con gli altri. Iniziare una terapia ormonale, incominciare a vestirsi in modo da uniformare quello che sentiamo dentro, non è come cambiare un paio di jeans… siccome faccio fatica a trovare le parole giuste, darò un messaggio a tutti i ragazzi/e FtM, MtF… i motivi per cui non decidete di iniziare una terapia sono motivi vostri, non dovete giustificarvi con nessuno! non esistono motivi “stupidi” o “seri”, sono motivi vostri e voi, lo ripeto, non dovete giustificarvi con nessuno! Ci sono delle persone che hanno iniziato il percorso di transizione, e magari sono anni che hanno adattato il loro corpo a quello che sentono di essere. Queste persone hanno tutta la mia stima, e vorrei stringere loro la mano, però loro sono loro, non siamo tutti uguali!
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Arboricolo
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Re: Riflessioni...

Messaggio da Arboricolo » giovedì 26 maggio 2016, 15:09

Ciao Isabella.
Ti scrivo, alla soglia dei miei 37 anni, invece, in quanto nemmeno io accetto totalmente il mio corpo, non l'ho mai accettato ma è sempre stata una cosa latente.
Io mi sono sempre reputato gay ma mi sono reso conto che io stesso facevo quella confusione che tu vedi fare normalmente alle persone.
Torno indietro nel tempo e ricordo come "invidiavo" le femminucce, come avrei voluto essere come loro e avere lo stesso "trattamento" dal mondo in generale e nelle relazioni con gli amichetti (quindi amichette, in questo caso).
Poi, crescendo in un paese, ho represso tutto, ho modificato ogni cosa di me e ho iniziato anche a farmi piacere i giochi da maschio, anche se alcuni proprio non li ho mai digeriti.
Ti ritrovi poi adulto e non ti senti né carne né pesce, sai di essere omosessuale, in quanto sei attratto dalle persone del tuo stesso sesso, ma non ti senti poi fino in fondo come gli altri gay (sempre parlando in generale), che già la semplice interazione verbale con loro ti fa capire quanto sei differente.... ovvio, tutti siamo differenti, per fortuna, ma la differenza di cui parlo è un'altra cosa, è come vedere che certi ingranaggi proprio non combaciano, di come si è incompatibili sotto alcuni punti di vista.
Ad oggi, sinceramente, non so se sono un MtF, ormai davvero non so più nulla.... eppure, cara Isabella.... eppure sento quella sensibilità particolare, quella "donna" che è in me sta lì e mi guida dal suo silenzio, mi guida da una vita, prima era una principessina sognatrice, romantica, una bimba serena e amante della vita (anche se con la frustrazione di non poter essere all'esterno ciò che sentiva di essere dentro) ora una donna repressa, rassegnata...ma anche matura, forte e determinata..... sono io, non lo posso negare, la parte maschile, bella evidente, tanto che a prima vista, nessuno sospetta mai che io sia neanche omosessuale, non è altro che una sovrapposizione che io stesso ho costruito in tutto l'arco della mia crescita.... una sovrapposizione che, in ogni caso, ormai fa parte di me e che, sinceramente, visto che ormai non la gestisco più a fatica ma con naturalezza, in molto casi fa anche comodo.
Mi piaceva condividere con te questo mio sentire e, se abitassimo vicini, mi prenderei volentieri un buon caffè con te... e anche molto spesso, ti dico sinceramente.
Tanti baci, Simo (decidi tu se Simone o Simona) :oops: :D :P

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IsabellaCucciola
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Re: Riflessioni...

Messaggio da IsabellaCucciola » giovedì 26 maggio 2016, 19:56

Arboricolo,
Intanto ti ringrazio per quello che hai scritto :) .
Arboricolo ha scritto:Io mi sono sempre reputato gay ma mi sono reso conto che io stesso facevo quella confusione che tu vedi fare normalmente alle persone.
Penso che questo sia dovuto al fatto che l’educazione sessuale sia quasi inesistente in Italia, e in più si è stati “educati” dalla televisione in un certo modo con una visione stereotipata della sessualità.
Arboricolo ha scritto:Ad oggi, sinceramente, non so se sono un MtF, ormai davvero non so più nulla.... eppure, cara Isabella.... eppure sento quella sensibilità particolare, quella "donna" che è in me sta lì e mi guida dal suo silenzio, mi guida da una vita, prima era una principessina sognatrice, romantica, una bimba serena e amante della vita (anche se con la frustrazione di non poter essere all'esterno ciò che sentiva di essere dentro) ora una donna repressa, rassegnata...ma anche matura, forte e determinata..... sono io, non lo posso negare, la parte maschile, bella evidente, tanto che a prima vista, nessuno sospetta mai che io sia neanche omosessuale, non è altro che una sovrapposizione che io stesso ho costruito in tutto l'arco della mia crescita.... una sovrapposizione che, in ogni caso, ormai fa parte di me e che, sinceramente, visto che ormai non la gestisco più a fatica ma con naturalezza, in molto casi fa anche comodo.
È interessante questa tua riflessione. Ci sono dei momenti in cui io cerco di essere “neutra”, di non pensare a quello che sono. Vivo e basta. Forse non ho più voglia di definirmi, anche se ci sono dei momenti in cui odio quello che vedo allo specchio. La ragazza che è dentro di me, diciamo che è uscita allo scoperto da un po’ di anni, anche se esteriormente non si vede… o diciamo che con il passare del tempo non ho più sentito così forte il bisogno di “farla apparire”.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Riflessioni...

Messaggio da progettogayforum » giovedì 26 maggio 2016, 20:40

Cara Isabella,
non avevo visto il tuo post ma ora l’ho letto. Ho avuto il piacere di conoscerti di persona e di scambiare con te parecchie mail, penso che tu sia tra le persone più intelligenti e più vere che ho conosciuto e posso dieri che mi hai aperto il cervello e mi hai fatto capire moltissime cose che non avevo mai capito. Ho visto l’attenzione estrema che hai nel rispondere nel forum, attenzione agli altri e ai loro sentimenti e posso dirti che sono felice di averti conosciuta. Questo tuo post è veramente bellissimo e soprattutto vero e penso potrà avere una grande utilità per parecchi ragazzi. Grazie di esserci Isabella!! Stai sicura che chi ti consce veramente ti stima e ti vuole bene!!

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IsabellaCucciola
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Re: Riflessioni...

Messaggio da IsabellaCucciola » giovedì 26 maggio 2016, 22:38

@Arboricolo
Ti devo chiedere scusa, avrei voluto scrivere di più ma da una parte facevo fatica a “mettere su carta” quello che sentivo dentro. Spero di essere più brava adesso.
Partiamo dal fatto di sentire di essere una donna dentro, e vedersi uomo di fronte a uno specchio. Devo ringraziare questo Forum e Project, perché grazie a loro sono riuscita a sentirmi veramente me stessa, senza filtri. Isabella c’era già da un po’ di anni, nel senso che solo a 22 anni ho capito, o scoperto, cosa significhi essere una persona transgender. Prima pensavo che una persona gay a un certo punto della vita cambiasse sesso, perché pensavo ai gay come delle “donne mancate”…
Ora mi sento diversa da quando avevo 22 anni, non sento più il bisogno di mostrare una mia “femminilità”, cosa che mi è stata fatta notare con un tono di “rimprovero” da una persona MtF, ma penso che sia una normale fase della vita, alla fine anche il nostro modo di porci con gli altri penso che “cambi” con il tempo e con la maturità. Ci sono dei momenti in cui mi va bene così, essere “neutra”, non devo dimostrare niente a nessuno, se alle persone va bene così, bene, se no, affari degli altri… diciamo che io da sola sto bene, non sempre, ma sto bene, e quindi non sento più il bisogno compulsivo di stare con qualcuno.
Arboricolo ha scritto:Ad oggi, sinceramente, non so se sono un MtF, ormai davvero non so più nulla.... eppure, cara Isabella.... eppure sento quella sensibilità particolare, quella "donna" che è in me sta lì e mi guida dal suo silenzio, mi guida da una vita, prima era una principessina sognatrice, romantica, una bimba serena e amante della vita (anche se con la frustrazione di non poter essere all'esterno ciò che sentiva di essere dentro) ora una donna repressa, rassegnata...ma anche matura, forte e determinata..... sono io, non lo posso negare, la parte maschile, bella evidente, tanto che a prima vista, nessuno sospetta mai che io sia neanche omosessuale, non è altro che una sovrapposizione che io stesso ho costruito in tutto l'arco della mia crescita.... una sovrapposizione che, in ogni caso, ormai fa parte di me e che, sinceramente, visto che ormai non la gestisco più a fatica ma con naturalezza, in molto casi fa anche comodo.
Dal punto di vista “maschile”, devo dire che a Isabella voglio bene, anche se a volte mi fa parecchio arrabbiare, anche perché a volte è difficile da gestire Isabella dato che è veramente una chiavica… ne parlavo con questa persona trans, e devo dire che Isabella mi fa tenerezza, perché la vedo proprio come una bambina che vorrebbe solo essere amata. C’è stato un momento in cui Isabella ha cominciato a pensare che pur di avere un abbraccio, o solo stare fra le braccia di una persona bisogna arrivare a pagare, è assurdo però non è che posso andare in mezzo alla strada, e chiedere al primo tizio che passa: “Scusa, ti dispiacerebbe abbracciarmi? Sai… ne ho bisogno…”

@Project
Project,
ti ringrazio per quello che hai scritto :) .
Era da un po’ che ci pensavo a queste riflessioni. Però c’è sempre il problema di come metterli giù.
progettogayforum ha scritto:Questo tuo post è veramente bellissimo e soprattutto vero e penso potrà avere una grande utilità per parecchi ragazzi.
Diciamo che sull'aiutare gli altri, spero che possa essere di aiuto, anche se penso che avrei potuto scrivere meglio alcune cose.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Arboricolo
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Re: Riflessioni...

Messaggio da Arboricolo » venerdì 27 maggio 2016, 10:12

Sono d'accordissimo con Project, sei una persona sempre molto presente e la tua presenza è vera, autentica, hai un'empatia più unica che rara.
Sai? Tante cose che dici le sento anche io, anche questa tua "dualità", quando ad esempio parli di Isabella in terza persona, anche io spesso lo faccio e devo dire che sono caduto anche io molto spesso in passato nei meccanismi di cui parlavi tu (pagare per un abbraccio).
A me fa anche sorridere il fatto che ho passato tutta l'adolescenza a "maschilizzare" tutto di me, fino a ritrovarmi in una personalità non mia, quasi automatica, anche comoda direi ma che mi faceva per forza di cose avere una doppia vita e, in ogni caso, a non accettarmi totalmente.
Quando ho iniziato ad accettare la mia omosessualità, lo stesso, questa personalità ormai molto maschile me la tenevo ben stretta e mi faceva piacere quando ad esempio un gay mi diceva "ma sai? non si nota proprio che tu sei gay".
Piano piano, lentamente ma inesorabilmente, questa cosa è cambiata, adesso mi ritrovo non tanto a "femminilizzarmi" ma ad essere "neutro", come dici anche tu, e questo mi dà un senso di libertà, proprio per i tuoi stessi motivi, non devo dimostrare nulla a nessuno e, anche se vengo guardato come un alieno, specie nel posto di lavoro e specie dagli ultimi arrivati, giovincelli insicuri ai quali non sembra vero di poter avere un bersaglio su cui spostare l'attenzione, persone che magari inizialmente rispondevano al saluto e che ora invece mi schivano, non me ne frega niente, preferisco vivere secondo la mia natura, in modo che il flusso della mia vita scorra più libero, senza stupide sovrapposizioni, faticose e che intralciano persino il respiro.
Non so se il discorso è chiaro e fila, lo sto scrivendo qui a lavoro e devo essere rapido.
Un abbraccio con tutto l'affetto che posso e a presto
Simo

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IsabellaCucciola
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Re: Riflessioni...

Messaggio da IsabellaCucciola » sabato 28 maggio 2016, 8:50

Arboricolo ha scritto:Quando ho iniziato ad accettare la mia omosessualità, lo stesso, questa personalità ormai molto maschile me la tenevo ben stretta e mi faceva piacere quando ad esempio un gay mi diceva "ma sai? non si nota proprio che tu sei gay".
Mi fai venire in mente il primo giorno del mio ultimo anno di superiori. Un mio compagni di classe ci presenta una sua amica che si era iscritta nella nostra scuola, e lei mi chiede subito: “Ma sei gay?”. Direi che questo è proprio il modo migliore per farsi amiche le persone…
Arboricolo ha scritto:devo dire che sono caduto anche io molto spesso in passato nei meccanismi di cui parlavi tu (pagare per un abbraccio).
Qui diciamo che ho solo accennato la questione perché se no sarebbe partita la solita filippica del: “Certo che sei gay pensassero un po’ meno al sesso; certo che se i gay fossero un po’ meno superficiali; per carità, va bene divertirsi, ma passare tutta la vita come una continua festa in cui non esistono cose serie, ma solo frivolezze…”
Arboricolo ha scritto:Piano piano, lentamente ma inesorabilmente, questa cosa è cambiata, adesso mi ritrovo non tanto a "femminilizzarmi" ma ad essere "neutro", come dici anche tu, e questo mi dà un senso di libertà, proprio per i tuoi stessi motivi, non devo dimostrare nulla a nessuno e, anche se vengo guardato come un alieno, specie nel posto di lavoro e specie dagli ultimi arrivati, giovincelli insicuri ai quali non sembra vero di poter avere un bersaglio su cui spostare l'attenzione, persone che magari inizialmente rispondevano al saluto e che ora invece mi schivano, non me ne frega niente, preferisco vivere secondo la mia natura, in modo che il flusso della mia vita scorra più libero, senza stupide sovrapposizioni, faticose e che intralciano persino il respiro.
La libertà è la cosa più preziosa che abbiamo, e io sono arrivata a capire che voglio stare solo con persone con cui mi trovo bene. La vita è troppo breve per passarla cercando di piacere a tutti. Io sono Isabella e la cosa deve bastare, se questo non basta io cerco di non farmene più un problema. Non esiste più il fatto che “devi sembrare più femminile” perché dentro senti di essere una donna. Ti dà “fastidio” che non sembro più femminile? Problema tuo. Non capisci perché non inizio una cura ormonale? Fattene una ragione!
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

Arboricolo
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Re: Riflessioni...

Messaggio da Arboricolo » lunedì 30 maggio 2016, 13:12

Hai detto proprio bene Isabella, la libertà è troppo preziosa, soprattutto considerando quanto è breve la vita.
Anche io voglio stare solo con chi mi fa stare bene, se questo non sarà possibile, starò benissimo pure da solo, tanto mi trovo benissimo e questa è una grandissima fortuna :lol:
Neanche io ho voluto approfondire quell'argomento ed è giusto così, poi magari, se vuoi, un giorno ne potremmo parlare in privato.
Ti abbraccio forte
Simo

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