Discorso di Joel Burns

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Calymero
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Discorso di Joel Burns

Messaggio da Calymero » lunedì 18 ottobre 2010, 22:18

Ciao a tutti,
non so se sto postando nella sezione giusta. Sono praticamente un forestiero su questo forum, avrei voluto diventare più partecipativo ma il tempo con me è letteralmente tiranno :twisted:
Oggi riesco a fare un’eccezione, e voglio condividere la seguente notizia letta questa mattina, che forse in molti hanno già visionato. Ecco il link:

http://www.repubblica.it/esteri/2010/10 ... ef=HREC2-6

Vi invito a vedere il video:

http://www.youtube.com/watch?v=ax96cghOnY4

Il contesto è diverso e lontano dal nostro: un'America dove tuttora esistono purtroppo ampie zone rurali e di provincia dominate da un bieco bigottismo, e l’attivismo politico dell’autore dell’intervento.
Ciononostante mi ha colpito e mi trova TOTALMENTE d’accordo il messaggio che manda ed il modo in cui viene esplicitato.
Il disagio gay è spesso legato all’età dell’adolescenza: rappresenta il più delle volte un periodo difficile e pesante da vivere, e anche per me è stata una vera merda e vedevo tutto nero. Ma se mi guardo indietro e rimetto assieme i pezzi, riconosco la verità del messaggio: le cose cambiano, e in meglio.
Magari non sarà domani, tra un mese o tra un anno, ma la vita migliora: bisogna crederci, e concederci tale opportunità.

Non ho trovato il video tradotto, per cui ho buttato giù una traduzione (che sarà sicuramente approssimativa e maccheronica). Buona lettura ;-)


Signor Sindaco, come sa oggi siamo riuniti qui per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del cancro al seno, qui in Forth Worth (Texas) e nel resto del mondo. Ma questa sera chiedo indulgenza ai miei colleghi nel permettermi di utilizzare il mio tempo per parlare brevemente su una questione che mi ha toccato il cuore.
I genitori di Asher Brown, che possiamo vedere (immagine), si sono lamentati con la direzione della scuola di Cypress Fairbanks nei sobborghi di Houston, sul fatto che il loro figlio fosse soggetto ad attacchi ed intimidazioni fuori dalla scuola. I bulli lo chiamavano “frocio” e “checca”, lo spingevano e lo colpivano, e nonostante le ripetute sollecitazioni dei genitori ai direttori della scuola, le intimidazioni e le minacce sono proseguite. Ciò è andato avanti per anni. Un paio di settimane fa, dopo essere stato ancora maltrattato a scuola, Asher è tornato a casa, ha trovato la pistola di suo padre e si è sparato in testa.
Il padre ha trovato Asher morto al ritorno dal lavoro. Aveva 13 anni. Mi piacerebbe che guardaste il viso di Asher (viso dolcissimo).
Un adolescente dell’Indiana, Billy Lucas, che non si è mai identificato come gay, ma veniva percepito come tale dai bulli che lo maltrattavano quotidianamente a scuola, tre settimane fa si è impiccato nel granaio dei suoi nonni. Aveva 15 anni.
Il quindicenne del Minnesota, Justin Aaberg, si è dichiarato gay ai suoi amici all’età di 13 anni, e hanno iniziato ad infastidirlo. Passando delle medie alle superiori le intimidazioni sono diventate tali che non è riuscito a sopportarle, e si è impiccato nella sua camera, trovato dalla madre.
Altro caso: i compagni hanno iniziato a burlarsi e ad insultare Seth Walsh, e ciò è continuato negli anni fino alla scuola secondaria, dove altri studenti gli hanno detto “il mondo non ha bisogno di un altro frocio, dovresti impiccarti”. Il 18 di settembre, dopo essere stato minacciato da un gruppo di adolescenti più grandi, è tornato a casa e ha fatto proprio ciò: si è impiccato ad un albero. Sua madre l’ha trovato. Seth ha sopravvissuto per 13 giorni prima di morire. Aveva 13 anni.
Le intimidazioni ed i suicidi degli adolescenti hanno raggiunto livelli epidemici nel nostro paese, specialmente tra gay e lesbiche giovani, quelli visti come gay, oppure come ragazzi semplicemente... differenti.
Qualche settimana fa un adolescente del New Jersey, Tyler Clemente, si è buttato da un ponte dopo che il suo compagno di stanza lo ha dichiarato gay su Internet.
L’adolescente di Rhode Island, Raymond Chase, si è impiccato nella sua camera, e abbiamo saputo che ieri l’adolescente di Oklahoma, Zack Kerrington, si è ucciso dopo aver preso parola alla giunta comunale di Norman, in Oklahoma, dove i dissenzienti hanno espresso parole forti e ridicole contro i gay.
C’è una discussione da fare per gli adulti che si trovano in quest’aula e che guardano, e la faremo: queste intimidazioni e minacce nelle scuole DEVONO SMETTERE.
E le nostre scuole devono essere un luogo sicuro dove crescere ed imparare.
Non è mai accettabile che siano la causa per cui un adolescente si senta disarmato e senza valori. E mi sento implicato nel prendere parte a questa conversazione.
Ma stasera vorrei parlare ai ragazzi di 12, 13, 14, 15, 16, 17 anni di tali scuole o di qualunque altra scuola del paese.
Io so che può essere insopportabile, so che le persone della vostra scuola o nelle vostre case non vi capiscano, e possono arrivare a ferirvi fisicamente.
Ma voglio che sappiate che tutto ciò MIGLIORA!
Quando io avevo 13 anni ero un adolescente mingherlino e goffo, che era cresciuto troppo presto in altezza e che inciampava sui suoi propri piedi. Ero figlio di una pianista di una chiesa metodista e di un cowboy, in Texas. Come suo figlio, e come un ragazzino di un piccolo paese, avevo una immagine determinata di ciò che pensavo di dover essere, e giunto all’adolescenza, ho iniziato a provare sentimenti che non capivo e non potevo spiegare, ma che sapevo non coincidere con l’immagine di quello che io pensavo di dover essere. Ero un ragazzo sensibile ma amichevole, uno sfigato della banda musicale, uno che giocava a basket ma non tanto bene, ed ero infastidito come qualunque ragazzo, ma ero abbastanza sicuro e non permettevo che mi infastidissero eccessivamente.
Un giorno, iniziando la scuola secondaria di Crowley, sono stato circondato da ragazzi più grandi che mi spingevano e mi colpivano. Hanno detto che ero un “frocio” e che dovevo morire all’inferno, al quale appartenevo.
Questo ha fatto sorgere in me una paura che avevo mantenuto occulta: ciò che stavo iniziando a sentire dentro di me in qualche modo iniziava a essere percepito all’esterno.
Imbarazzato e umiliato, sono tornato a casa, pensando: deve esserci qualcosa di veramente sbagliato in me, qualcosa che non posso permettere che la mia famiglia, o qualcun altro sappia (qui si commuove)...
Credo che non sarà facile continuare con le frasi che ho scritto, e neanche voglio che mia madre e mio padre stiano male, nell’ascoltarmi... allora solo voglio dire: non ho mai raccontato questa storia a nessuno, prima di questa sera. Né alla mia famiglia, né a mio marito, né a... nessuno.
Però la grande quantità di suicidi degli ultimi giorni mi ha fatto sentire male e fatto piangere il cuore, e anche se non ci dovrebbero essere ripercussioni politiche nel raccontare la mia storia, è una storia per persone che possono optare per appoggiami oppure no.
Questa storia è per quei giovani che possono trovarsi ad impugnare quell’arma, o quella corda, o quel flacone di pastiglie, voi dovete sapere che la mia storia NON FINISCE, o per lo meno non è finita in quello sgradevole giorno.
C’è MOLTO, però MOLTO, MOLTO DI PIU’
Lo so, la scuola è stata difficile, uscire allo scoperto è stato doloroso, ma poi la vita è diventata migliore per me. E voglio raccontarglielo a qualunque adolescente che possa ascoltarmi: CONCEDITI L’OPPORTUNITA’ DI SAPERE QUANTO POSSA MIGLIORARE LA TUA VITA. E MIGLIORERA’.
Uscirai da quella casa dove non vieni accettato, uscirai da quella scuola, e mai più avrai a che fare con quegli idioti se non lo vuoi. Incontrerai e ti farai dei nuovi amici che si ti capiranno, e la vita migliorerà, migliorerà molto.
Guardo indietro la mia vita è piena di ricordi felici, e mi piacerebbe poterli condividere con quei ragazzi che abbiamo visto prima nelle foto, e con quelli che si sono tolti la vita.
Ricordi che vorrei condividere anche con quel ragazzino tredicenne versione di me stesso, in quel giorno sfortunato.
Se potessi porgerei la mano a quell’io tredicenne e lo porterei fino a quella campagna del 1992, dell’allora governatore Clinton, dove per un momento senza parlare, io e il mio compagno ci siamo incontrati per la prima volta.
Lo porterei fino al primo giorno di primavera del 1999, sulla collina di un ranch texano, circondati da dolci teste nere di vacche Angus che pensavano fossimo li per mangiare. E mentre il sole diventava arancione, su un cielo di colore rosa, nei modi in cui suole essere il tramonto nel Texas, ho messo le mani nelle tasche dei miei jeans e ho tirato fuori due anelli, che mi avevano fatto spendere fino all’ultimo dollaro, facendone scivolare uno nella mano di JD e chiedendogli di trascorrere il resto della mia vita con me.
Porterei il Joel dei 13 anni alla notte delle elezioni del 2007, dove un’aula piena di familiari e conoscenti ha esultato quando è stato chiaro che avrei vinto le mie prime elezioni, per vedere l’amore e l’appoggio di quell’aula nei miei confronti quella notte.
E lo porterei a quell’io di 13 anni fino a solo qualche giorno fa all’ospedale Bayle, a vedere nostro padre. Nostro padre, che non è più quel rude cowboy quarantenne che mai mi avrebbe capito, ma il padre di 67 anni, che è tuttora un cowboy piuttosto duro, e che il me di 13 anni mi vedesse mentre sostengo la mano invecchiata di mio padre che, svegliandosi dall’operazione, stringe la mia mano, guarda all’insù verso di me e dice: JOEL, SONO COSI’ FELICE CHE TU OGGI SIA QUI (si commuove).
E io che gli rispondo: ANCH’IO PAPA’, ANCH’IO LO SONO.
A tutti coloro che stasera si sentono molto soli, per favore sappiate che io capisco come si sentono… LE COSE DIVENTERANNO PIU’ FACILI. Per favore, RIMANETE per fare di tutte queste memorie voi stessi. Può non sembrare così oggi, ma COSI’ SARA’. E le attitudini delle persone cambieranno: per favore, vivete abbastanza per vederlo.
E ora agli adulti: le aggressioni DEVONO FINIRE. Non possiamo voltarci da una parte mentre le vite si perdono tragicamente.
Sono necessarie delle risorse? Per favore andate alla pagina http://www.thetrevorproject.com, potete chiamarvi e vi aiuterò con le risorse che siano necessarie.
Voglio ringraziare le persone presenti in quest’aula per avermi concesso questo tempo, a JD e al resto della mia famiglia, mi spiace che vengano a conoscenza di questa brutta storia personale per la prima volta in modo pubblico. Ma che sappiano che posso raccontarla grazie al loro amore.
E mamma, papà: sono vivo perché mi avete amato.
Ripeto: le cose cambieranno, la vita migliorerà, e avrete una vita intera di bei ricordi, se solo permettere di dare loro il tempo affinché arrivino.
Grazie.

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progettogayforum
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da progettogayforum » lunedì 18 ottobre 2010, 22:48

Che bello!! Mi sono commosso, è un inno al futuro e alla speranza! Grazie Calymero!

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riverdog
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da riverdog » lunedì 18 ottobre 2010, 23:03

"CONCEDITI L’OPPORTUNITA’ DI SAPERE QUANTO POSSA MIGLIORARE LA TUA VITA. E MIGLIORERA’."

penso che questa frase possa riassumere l'intero discorso.....

JOEL BURNS FOR PRESIDENT!!! :D

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morrissey
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da morrissey » martedì 19 ottobre 2010, 1:04

"Mamma, papà: sono vivo perché mi avete amato"... veramente un bel discorso, efficace, sentito e mai retorico. Spero che tutto il clamore che ha generato in rete possa servire a smuovere questa coltre di ignoranza e di violenza. E sopratutto mi auguro che serva a tutti quei genitori che in situazioni del genere colpevolizzano i figli, invece di aiutarli. Probabilmente a molti di quei ragazzi sarebbe bastato un pò di amore in famiglia per riuscire a sopportare tutte queste angherie.
Noi nel nostro piccolo, possiamo a impegnarci a diffondere questo messaggio, non solo perchè ci sentiamo chiamati in causa, ma anche perchè conoscenza, informazione e cultura sono le uniche armi che abbiamo per combattere ogni tipo di discriminazione.
"Gran parte delle brutture di questo mondo viene dal fatto che della gente che è diversa, permette che altra gente la consideri uguale!" Harold e Maude

"People are just sexual, the prefix is immaterial" Morrissey(quello vero!)

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Sciamano
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da Sciamano » martedì 19 ottobre 2010, 19:35

E' un discorso straordinario... mi sono commosso molto. Quello che mi porta quasi a piangere è il profondo dispiacere per quei ragazzi, immagino e capisco molto bene le loro sofferenze, provo tristezza, so che non li ho mai visti, ma so anche di amarli smisuratamente. Vorrei avergli dato quel conforto che non hanno mai ricevuto. Io non riesco a rileggere quello che che ho scritto perché ripiango ogni volta... ...mi sono un po' calmato. Fortuna sono solo in casa. Li capisco molto bene. Sono contento che Joel abbia avuto il coraggio e la forza di dire quello che ha detto, sono sicuro che ha raggiunto le coscienze di molti, non ci si rende conto di quanta sofferenza si debba sopportare per un insensato disprezzo, non ci si rende di quanto un ragazzo è sensibile a questo disprezzo ingiusto e condiviso da molti attorno a lui. Vorrei leggere l'articolo ma ora non riesco, mi commuovo troppo...
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

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Sciamano
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da Sciamano » martedì 19 ottobre 2010, 19:48

Calymero ti ringrazio tantissimo per aver tradotto il dialogo.
Cercare la felicità rispettando gli altri, sarebbe una grande conquista per l'umanità!

guy21
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da guy21 » martedì 19 ottobre 2010, 20:10

non ci sono parole per descrivere quello che ho letto e quello che ho visto nel video!
semplicemente straordinario!
vorrei sapere chi è questo joel burns!
ha davvero del fegato da vendere! quanto vorrei avere il coraggio che hai lui!
magari!
grazie calyemero!

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serpentera
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da serpentera » martedì 19 ottobre 2010, 20:15

Si,avevo sentito di questo Joel Burns in questi giorni...
Grazie per la traduzione,mi sono veramente commosso a leggere il suo discorso!!

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Isolander_Andy
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da Isolander_Andy » martedì 19 ottobre 2010, 20:34

Oltre la commozione verso le parole del discorso (di cui ringrazio Calymero per la traduzione), c'è il profondo dolore che ho provato, forse per una circostanza puramente di luogo, o forse perché davvero addolorato, per quei ragazzi.
Cristo santo! Come si fa a privarsi della vita a soli 13 anni!?
Una vita gettata al vento!
Una vita, un nome che nessuno mai ricorderà se solo questo Joel Burns non ce l'avesse raccontati...
Il profondo rammarico che ho per quei ragazzi, fatti di innocenza e di libertà, come lo siamo tutti, mi ha lasciato la tristezza nel cuore, una tristezza, un vuoto che però non potrà mai essere colmato del tutto... Solo grazie a persone come questo Joel Burns possiamo rassicurarci un po', e vivere non dico spensierati, ma almeno un po' più sereni, sapendo che in un'altra parte del mondo, qualcuno, si sta adoperando per il nostro futuro, il mio, il tuo...

Solo un dubbio mi sorge: come dovrebbe sentirsi quelle persone che di fatto sono state i mandanti del suicidio di questi angeli? come fanno a guardarsi allo specchio la mattina? come possono continuare a vivere sapendo che una vita è finita a causa loro?

Soltanto un lungo silenzio e un velo di pietoso disprezzo mi verrebbe da stendere su tutta la faccenda.
Poveri angeli...
Isolander
«Non credo alla storiella della mezza mela. L'altra metà sono sempre io. E solo dopo essermi completato potrei scegliere davvero cosa fare. Magari potrei dividere un cesto con un'altra mela.»

barbara
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Re: Discorso di Joel Burns

Messaggio da barbara » mercoledì 20 ottobre 2010, 7:51

Ti ringrazio davvero Calymero per la traduzione, altrimenti mi sarei persa questa testimonianza straordinaria. Userò la tua traduzione per diffondere questo messaggio. E' giusto che si conoscano le conseguenze di certi assurdi comportamenti , che per superficialità o stupidità sono drammaticamente frequenti in molte scuole . La realtà italiana purtroppo non è molto diversa , a quanto viene raccontato da molti ragazzi del forum . Ed é una realtà intollerabile, anche quando non si conclude tragicamente, come a volte accade. Ricordare questi ragazzi e commuoverci, pensando alle loro giovani vite spezzate, é il meno che possiamo fare.
Grazie ancora

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