UN 22ENNE GAY CONVIVE FELICEMENTE COL SUO COMPAGNO

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UN 22ENNE GAY CONVIVE FELICEMENTE COL SUO COMPAGNO

Messaggio da progettogayforum » mercoledì 21 luglio 2010, 15:56

INTERVISTA 4
UN 22ENNE GAY CONVIVE FELICEMENTE COL SUO COMPAGNO
(18,9 KB)
Un 22enne gay affronta la vita senza esitazioni e si realizza vivendo felicemente con il suo compagno in una coppia gay stabile
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Informazioni cronologiche

13/04/2009 12.47.45

La mia età
22

Il mio orientamento sessuale e la sua evoluzione
Gay, e da che ho memoria ho sempre provato attrazione solo per altri maschi. Il tutto compatibilmente alla mia evoluzione di crescita, sono attratto da miei coetanei o ragazzi poco più piccoli di me. A 10 anni mi piaceva il mio compagno di banco, crescendo poi l'interesse è maturato spostandosi dal piano solamente estetico a quello emozionale e sessuale.

Quando e come ho capito di essere gay
Non ho una risposta del tutto certa a questa domanda. Ho cominciato a frequentare corsi di nuoto in età tenerissima e le sbirciatine ai compagni di squadra sotto la doccia da bambino le ho sempre scambiate per curiosità infantile. Direi comunque che verso i 12 anni ho capito che non si trattava più di curiosità ma di attrazione.

Quando e come ho accettato di essere gay
Come ho detto nella risposta precedente, la consapevolezza è arrivata intorno ai 12 anni e all'inizio non mi ha spaventato ma sicuramente sconcertato. Mi sono trovato, quasi da un giorno all'altro, in una situazione di disagio che mi portava a chiedermi se ero l'unico. Il disagio più che altro veniva dal fatto che i compagni di scuola, di nuoto e gli amichetti che frequentavo all'epoca erano in fissa perenne con le ragazze e io mi sentivo un pesce fuor d'acqua man mano che mi era chiaro che l'unico mio interesse per le ragazze era di amicizia.

Le difficoltà che ho incontrato nell'accettazione della mia identità gay
Non molte, e di questo devo ringraziare una mia compagna lesbica delle superiori. Abbiamo legato subito, forse il nostro reciproco gayradar era direzionato alla ricerca di omosessuali di entrambi i sessi, fatto sta che dopo pochissimo tempo che avevamo iniziato a frequentarci lei mi ha confessato di essere lesbica e io a mia volta ho fatto coming out con lei. Lei frequentava un circolo culturale gay/lesbico/gay-friendly dove ci si ritrovava la domenica pomeriggio per parlare di tutto: dalla scuola, ai libri, ai film, si organizzavano giornate dedicate all'informazione e alla prevenzione e a volte anche gitarelle di un giorno o due. La frequentazione era in maggior parte gay e a molti è stato utile per completare il cammino dell'autoaccettazione.

Le situazioni di disagio che ho affrontato e che devo affrontare come gay
Del disagio iniziale ho già scritto prima, attualmente non incontro disagi o difficoltà in genere. Probabilmente è dovuto al fatto che non sono molto visibile e non ostento il mio essere omosessuale. Per me è naturale esserlo e non vedo per quale motivo debba comportarmi come se avessi appeso al collo un cartello con scritto "sono gay". Con questo non intendo dire che mi nascondo, se (come mi è successo) sento qualcuno -anche sconosciuto- che parla degli omosessuali senza avere nessuna conoscenza della realtà gay ma seguendo solo gli stereotipi che gli hanno inculcato nella testa, mi sento in dovere di difendere la mia appartenenza e non ci sto a starmene zitto. Magari non ottengo niente, ma proprio non mi vanno giù i discorsi del genere "Guarda quello, sembra un finocchio. Aspetta che mi metto con le spalle al muro". E che diamine, dove sta scritto che saltiamo addosso a tutti gli uomini che incrociamo per la strada?!

Chi sa di me
Il mio primo coming out non preventivato è stato quello con la mia ex compagna di scuola lesbica e il primo studiato e voluto è stato a 15 anni con i miei nonni. Poi con gli amici e in questo ho caso ho sperimentato una - come dire - "selezione naturale"; non ho ricevuto ostilità aperte ma nel giro di qualche mese ho notato un calo delle frequentazioni da parte di quelli che erano amici ma che evidentemente avevano dei problemi nel rapportarsi col mio essere gay o forse anche con l'omosessualità in generale. Non nego di esserci rimasto male, ma non ho mai insistito nel cercarli ad ogni costo. Se loro provavano disagio a stare con me (assurdo lo so, ma tant'è. Avevamo interessi in comune e i miei non sono cambiati tra il loro pensarmi etero e il mio dichiararmi), ma allo stesso modo io mi sarei sentito a disagio nel perseverare con la frequentazione di ragazzi che non riuscivano ad accettarmi del tutto. Piccole difficoltà iniziali, poi superate, con i compagni della squadra di nuoto. Questo è stato il coming out più pensato e studiato di tutti; l'ambiente sportivo è apparentemente ostile nonostante la presenza gay sia da non sottovalutare, ma anche in questo caso non mi sono sentito di nascondermi che non sarei stato bene con me stesso. Di me sanno anche alcuni colleghi di lavoro. Lavoro in una libreria e siamo in tanti, quindi anche in questo caso non sento necessità che tutti sappiano, però con i colleghi del mio reparto con i quali sovente si parla anche del privato non trovo giusto negare che la mia relazione affettiva è con un ragazzo. Mi ritengo fortunato in questo, ho trovato molta apertura mentale e grazie al cielo questo succedeva anche in Italia e non solo ora che vivo in un Paese straniero dove l'apertura mentale è più avanzata.

Il rapporto con i miei genitori
Tragico, e non solo a causa del mio essere gay. Sono fondamentalmente un figlio non voluto, si sono sempre disinteressati di me, salvo ergersi al ruolo di genitori quando c'era da contrastare le mie scelte di vita (che, neanche a dirlo, non andavano mai bene) e rendermi la vita quasi impossibile. Rapporti definitivamente chiusi prima del Natale 2007. I miei nonni sono quelli che io considero a tutti gli effetti i miei genitori. Sono loro che hanno sempre parato i colpi che arrivavano dai miei e che mi hanno insegnato ad avere sempre autostima e fiducia in me stesso.

Il mio rapporto con i miei amici
Ottimo, direi. Non ho una valanga di amici, ma quelli che ho sono quelli su cui posso contare. Da qualsiasi parte ci troviamo io o loro, qualunque cosa possa succedere io ci sono per loro e loro ci sono per me. Trasferirmi all'estero ha comportato naturalmente ridurre le frequentazioni vis-à-vis, ma i nostri rapporti non ne hanno minimamente risentito. Siamo spesso in contatto via e-mail o Msn. Attualmente sto costruendo buone amicizie nel Paese dove mi sono trasferito.

Da dove vengono le mie conoscenze della realtà gay
Le prime dal circolo culturale che ho frequentato negli anni delle superiori, poi anche da letture di libri a tematica gay e da appassionato di cinema ho visto anche molti film a tematica.

Il mio rapporto con la nudità mia ed altrui
Tutto sommato tranquillo. Nella prima adolescenza qualche imbarazzo nelle docce, in quei casi in cui proprio agli ormoni non si comanda! :)
Da quando ho una mia vita affettiva e sessuale non ci sono più situazioni di evidente imbarazzo, continuo a frequentare piscine sia da solo che col mio ragazzo e con le docce ho un rapporto amichevole!

Il mio rapporto con la masturbazione
Estremamente sereno. Mai avuto sensi di colpa nel praticarla e mai provato a masturbarmi costringendomi a pensare al sesso femminile. Ho sempre accolto con naturalezza le mie fantasie rivolte al mio stesso sesso.

Il mio rapporto con la pornografia
Irrilevante. Non mi interessa e più che eccitante la trovo abbastanza squallida. Non mi dà emozione vedere altri che fanno sesso meccanico dietro compenso, per loro è un lavoro come per me lo è vendere libri. Vedo più erotismo in una scena di bacio appassionato che in una sequenza di sesso esplicito, anche se il bacio è scambiato tra due attori che sono comunque pagati per farlo; è semplicemente il mio modo di fare distinzione tra erotismo sottile e pornografia "urlata".

Il mio rapporto con i siti di incontri e con le chat erotiche
Mai frequentati e mai avuto la curiosità di farlo.

Come ho cercato di realizzare la mia affettività/sessualità
Dopo una breve relazione finita in modo piuttosto deludente, sono rimasto single per 3 anni e quando meno me l'aspettavo è scoccata la scintilla con quello che è il mio ragazzo attuale. Inaspettato per entrambi, eravamo amici fin da bambini.

Il mio rapporto con le ragazze
Buono, le ragazze hanno molte affinità mentali con me. Ci sono state un paio di occasioni in cui all'inizio di una relazione amorosa di qualche mia amica, il loro ragazzo manifestava una sorta di gelosia nei miei confronti pur sapendo che non potevo essere un rivale. In questo caso si trattava però di gelosia mentale, soprattutto se il ragazzo in questione era esterno alla nostra cerchia di amici incontrava difficoltà iniziali a capire la complicità che poteva esserci tra la sua ragazza e me in quanto amico.

Il mio rapporto con i ragazzi etero
Discreto fintanto che ci sono degli interessi comuni e quindi un'interazione e un dialogo. Fiacco se vengono a mancare punti di incontro. Per inciso, se mi trovo in una compagnia di ragazzi che parlano solo di donne, partite, ingaggi di calciatori, gol e rigori, mi sento fuori posto non perché io gay e loro no, ma proprio perché ho pochissimi spunti per interagire.

Il mio rapporto con i ragazzi gay
Anche qui ne faccio una questione di interessi comuni. Ho amici gay con i quali io e il mio compagno andiamo al cinema, a teatro, ci scambiamo libri e quant'altro e i nostri rapporti sono ricchi di scambi di idee. Non mi trovo molto bene con i frequentatori compulsivi di locali solo ed esclusivamente gay e con i modaioli ossessivi perché non sono cose che suscitano il mio interesse. Non demonizzo i locali gay, tutt'altro. Una volta ogni tanto ci vado, alcune volte mi sono piaciuti e mi sono divertito e altre no. Non sono sulla stessa lunghezza d'onda di quelli che non è divertimento se non si va tutte le sere a rimorchiare da qualche parte.

Che cosa mi colpisce di più in un ragazzo
Fisicamente lo sguardo e le gambe. Caratterialmente la dolcezza e la delicatezza.

La mia vita affettiva precedente
Una relazione durata qualche mese quando avevo 17 anni, con un ragazzo più grande di 1 anno, nata forse più sulla spinta delle tempeste ormonali dell'età. Finita in poco tempo per mancanza di argomenti di condivisione mentale e anche sul piano fisico non eravamo compatibili, nessuno dei due era effettivamente pronto al sesso di coppia difatti non siamo mai andati oltre le toccatine e masturbazione reciproca.

La mia attuale situazione affettiva
In coppia monogama da quasi 3 anni e convivo da quasi 2.

Il mio grado di soddisfazione affettiva
Totalmente appagante.

Il mio grado di soddisfazione sessuale
Come la soddisfazione affettiva, del tutto appagante.

Il peso del sesso nel mio mondo affettivo
Il sesso non è tutto ma ha un ruolo importante in una relazione. Credo che l'affinità tra i due elementi che compongono una coppia non si manifesti solo in un rapporto sessuale, ma si trovi anche nelle coccole, nelle tenerezze, nel gioco. Io e il mio ragazzo giochiamo tra di noi e ridiamo molto, sovente anche facendo cose banali come far la spesa lo spazio per la battuta e la risata c'è.

Che cosa vorrei dal mio ragazzo
Non saprei cosa dire oltre a quello che già mi dà. Di lui apprezzo molto la lealtà, il senso di rispetto, il suo non essere mai opprimente. Ha anche tante altre qualità, solo è un po' cocciuto ma va bene così!

Che cosa penso di poter dare al mio ragazzo
Spero di potergli dare una vita sentimentale felice e serena con l'entusiasmo di iniziare ogni giorno come se fosse il primo che passiamo insieme.

I miei desideri in relazione alla mia vita affettiva/sessuale
Che duri e che continui ad essere fresca come è adesso.

Le mie frustrazioni in relazione alla mia vita affettiva/sessuale
Nessuna

Che cosa vorrei conoscere circa la vita affettiva/sessuale degli altri ragazzi gay
E' sempre interessante confrontare la propria vita con quella degli altri, tutti abbiamo da imparare dalle esperienze altrui.

Quanto mi ritengo infornato circa i comportamenti sessuali a rischio
In modo credo soddisfacente. Ho partecipato a diversi incontri su malattie sessualmente trasmissibili e prevenzione e all'inizio della mia relazione di coppia, pur essendo entrambi alla prima esperienza sessuale completa ci è venuto spontaneo prendere precauzioni e fare un esame del sangue insieme.

aquilone213
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Iscritto il: giovedì 11 novembre 2010, 22:46

Re: UN 22ENNE GAY CONVIVE FELICEMENTE COL SUO COMPAGNO

Messaggio da aquilone213 » sabato 13 novembre 2010, 0:33

trovo che questo ragazzo di 22 anni abbia una maturità,una lucidità e una consapevolezza per la sua età veramente sorprendente

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