RAGAZZI GAY TRA PREVENZIONE E INCOMPRENSIONI

HIV e AIDS, contagio, prevenzione, test - malattie sessualmente trasmissibili
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progettogayforum
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RAGAZZI GAY TRA PREVENZIONE E INCOMPRENSIONI

Messaggio da progettogayforum » venerdì 31 luglio 2015, 23:12

Ciao Project,
volevo raccontarti una cosa che mi è successa da pochissimo e che mi ha turbato parecchio. Anni fa avevo un ragazzo col quale si era creato un bellissimo rapporto, è durato quasi un anno, poi lui ha avuto altre esigenze e si è trovato un altro ragazzo e dopo ha avuto una storia molto complicata e ha cambiato ragazzo parecchie volte, quando era in crisi col suo ragazzo veniva da me e facevamo anche un po’ di sesso, come per dire che tra noi un certo rapporto c’era rimasto. Poi ho cominciato ad avere paura che fosse pericoloso per l’hiv e allora nei momenti in cui stava in crisi evitavo di incontrarlo o al massimo facevamo un po’ di sesso in cam ma molto saltuariamente. Io ho sempre avuto la fissa della prevenzione e non vorrei proprio prendermi l’hiv per distrazione. Anche lui ci sta “abbastanza attento” ma non sempre e le eccezioni penso che ci siano state. Adesso lui ha un ragazzo col quale ha un rapporto un po’ ambivalente ma io ho l’impressione che si vogliano bene, quindi ho cercato di dileguarmi il più possibile. Recentemente lui deve avere avuto qualche dubbio e ha detto al suo ragazzo che avrebbe voluto fare il test. Il ragazzo c’è rimasto sconvolto e se ne è andato a fare il test per conto suo. Lui era nero, si sentiva abbandonato proprio in un momento critico. Io ci ho parlato ma da quello che mi ha detto non credo che abbia veramente corso pericoli concreti, anche se la certezza la può dare solo il test. Insomma a un certo punto viene sotto casa mia quando meno me lo aspettavo e mi dice che vuole fare sesso con me, in effetti si vede che è molto teso e che ha bisogno di non pensare almeno per un po’. Gli rispondo che non me la sento. Lui mi guarda con una faccia terribile, come di uno che è stato bastonato e mi dice: “Mi stai trattando come un appestato…” Gli rispondo che non dovrebbe aver corso rischi grossi ma che il fatto stesso che voglia andare a fare il test è segno che non è tranquillo. Al che risale in macchina e mi dice “ci sentiamo” e se ne va. Io ci sono rimasto malissimo, perché penso di averlo ferito, ma che potevo fare? Dirgli di sì in una situazione a rischio? Magari col preservativo? E io invece gli ho detto di no. Poi pensavo che lui era rimasto solo, perché il ragazzo lo aveva mollato e pure io. Ma lui ha una grandissima capacità di reagire e io confidavo in questa capacità. Stamattina mi ha chiamato e mi ha detto che il suo ragazzo lo ha richiamato e gli ha chiesto scusa, ed effettivamente questo fatto lo faceva stare più sereno. È andato a fare il test. Abbiamo parlato un po’, l’ho sentito molto meglio. Adesso ha qualche giorno di attesa prima dei risultati ma ha il suo ragazzo vicino e questo mi fa stare tranquillo. Tutta questa storia può sembrare strana, però è la mia, anzi la nostra storia. Io non mi sono cercato un altro ragazzo, non è quello che voglio, io voglio bene al mio ex perché è un bravo ragazzo e sono convinto che anche lui mi voglia bene. Spero tanto che il test sia negativo, lo so che è una banalità dirlo, perché gli darebbe una tranquillità interiore di cui ha un enorme bisogno. Mi ha chiamato stasera per dirmi sono: “Va meglio! Ci sentiamo, grazie!” per me è stata la felicità!

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e^ip+1=0
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Re: RAGAZZI GAY TRA PREVENZIONE E INCOMPRENSIONI

Messaggio da e^ip+1=0 » domenica 2 agosto 2015, 0:18

Molto interessante, purtroppo situazioni di disagio emotivo possono condurre a comportamenti a rischio; il sesso 'senza impegno' credo possa funzionare solo se ci sono il rispetto e la consapevolezza che portano a proteggersi dalle MST. In ogni caso è orribile che le persone sieropositive vengano emarginate come 'appestate', come si descrive il ragazzo in un passaggio nel post precedente; la paura porta spesso a comportamenti irrazionali, visto che oggidì grazie alle giuste terapie e all'utilizzo del preservativo si può avere una relazione con un individuo sieropositivo senza praticamente aver timori.

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