Settembre

Romanzi, racconti, poesie, canzoni e componimenti di ogni genere scritti dai ragazzi del Progetto
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br_ba_bo_ba
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Settembre

Messaggio da br_ba_bo_ba » domenica 5 febbraio 2012, 9:51

Un saluto a tutti i ragazzi del forum! Inauguro il mio ritorno dopo un'assenza di circa un mese, causa problemi famigliari, con un piccolo racconto breve, parte di un'antologia che ho scritto con uno strano calore nel cuore. E' venuto fuori così, da solo, senza motivo. Mi sono addormentata davanti al foglio bianco e quando ho riaperto gli occhi questa storia era già lì, scritta con la mia calligrafia. Si intitola "Settembre", e l'ho trascritta a macchina esattamente come appariva su quel foglio giallastro senza le righe. Spero emozioni voi come ha emozionato me!


Settembre

«Non ho mai conosciuto il suono della mia voce. Ci sono vocine stridule, vocine di neonato, voci potenti e voci rauche, voci basse e voci alte. La mia era come il canto di un usignolo, pieno di passione che parrebbe scoppiare, un usignolo che canta a squarciagola nella più profonda delle grotte, agli antipodi di dove vi trovate voi.
Tutta l'estate restavo in casa, la mia casa, la casa della mia mamma. Un bel caseggiato, poco fuori dal centro, dalla finestra vedevo sempre il boschetto. Boschetto, poi, una striscia di alberi che costeggiava l'autostrada. Ma quanto avrei voluto vederlo!
Al pomeriggio, prima del tramonto, non c'era mai troppo rumore. Il mio fratellino piangeva, cigolava all'improvviso la gamba di un tavolo, una macchina passava per la strada, sotto alla terrazza, i vetri lasciati aperti a cercare il primo freddo.
Poi c'ero io, che cucivo. Non avevo molti passatempi, davvero, e cucire mi dava una gran gioia. Li cercavo uno ad uno, come gli investigatori di quelle storie che passavano alla televisione - quelle che guardava sempre il nonno, prima di invecchiare troppo. Qui niente, qui nemmeno, no, neppure su questo. Ma ora eccolo: un piccolo buco.
Con me in casa, i vestiti della mamma non ne avevano nemmeno uno. Pensavo, che bello stare al mondo, c'è un buco? Lo cucio, c'è uno strappo? Lo rammendo, uno squarcio? Attacco una toppa. E il filo scorreva a fiumi, dal rocchetto che tenevo sulle ginocchia, scorreva e si intrecciava, entrava ed usciva dalle labbra di stoffa, prima dentro, e poi fuori, senza mai saltare un passaggio, senza mai tirare troppo per romperlo. Quasi arrivavo a compiacermi della mia bravura, finché almeno non decidevo, basta, qui ci vuole un taglio netto!
Un taglio netto e il filo d'argento, teso al suo limite, schioccava con una singola, impercettibile nota, limpida, eterea, sfuggente.
Cominciavo ad avere una certa età, mi trovai a rimuginare, e decisi di concedermi un vezzo, un piccolo omaggio a me stessa. Va bene, dovevo occuparmi della mamma, ma quando lei non c'era mi restava sempre tanto tempo, allora spesso mi annoiavo.
Sognavo un bel vestito da sposa, uno di quelli bianchi con lo strascico lungo, ma così lungo che esce addirittura dalla chiesa, proprio come quelli delle mie storie preferite.
Ho impiegato quasi due anni per finirlo, mi stava proprio d'incanto, mi guardavo e mi rimiravo davanti allo specchio per giorni e giorni.
Poi una sera la mamma è tornata più tardi del solito. Il mio fratellino non piangeva più, ormai, era già grandicello e poteva reggersi sulle sue piccole, gracili gambe, proprio come un ometto.
La decisione era presa: avrei mostrato la mia gioia anche a lei. Mentre indossavo il magnifico abito nuziale - sì, era venuto proprio come lo avevo sognato - una goccia di sudore caldo mi scendeva dalla fronte. Ed eccomi qui, mamma, guarda cosa ho fatto della nostra vita: presto sarò sposa!»

La donna, sulla cinquantina, che era appena entrata in casa carezzò il figlio col palmo della destra, e prese a guardar fuori, faccia a faccia con un tramonto di fuoco, come a gettargli il guanto, o chissà, magari a chiedergli perdono.
Si sentì passare da parte a parte una lama gelida, una bufera di neve dritta contro il cuore. Occhio spento, sguardo perso, vide un piccolo straccetto di seta bianca, poco più che un fazzoletto lacerato, rotolare sul pavimento sospinto dalla brezza di settembre. Riuscì a prenderlo, con uno sforzo disumano, ma riuscì a prenderlo, e lo strinse forte nel pugno.

«Ti voglio bene, mamma, quello splendido filo lo taglieremo insieme!»


Irene B.
"Rose tints my world,
Keeps me safe from my trouble and pain!"

barbara
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Re: Settembre

Messaggio da barbara » domenica 5 febbraio 2012, 18:22

Molto toccante questo tuo racconto br_ba_bo_ba. Restano nell'aria di settembre tutte le domande del lettore su questa ragazzina imprigionata nel corpo di un ragazzo e sul silenzio della madre.
Poi l'immaginazione colma i non detti e la storia continua , nella testa di chi legge. Così diventa nostra, oltre che tua.
Nel leggerla, mi ha colpito la solitudine della protagonista, ma anche la sua determinazione. C'è una saggezza innata in quelle piccole mani, che ricostruiscono, riparano, pazientemente, senza darsi per vinte. Mani che inventano , dal niente, un mondo di emozioni.
Un personaggio che ha molto da insegnarci. :)

br_ba_bo_ba
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Re: Settembre

Messaggio da br_ba_bo_ba » domenica 5 febbraio 2012, 19:11

Devo dirti la verità, Barbara, non avevo assolutamente pensato a un riferimento al transessualismo, la tua interpretazione di questo racconto è del tutto nuova per me.
Appena lo scrissi, ero in contatto con una persona a me cara che mi fornì questa interpretazione:
Ti confesso, mi sfugge la lettura simbolica della storia. Mi verrebbe da dire che la voce narrante è settembre, la madre l'estate e il fratellino l'inverno... Ora magari ti viene da ridere.
Soltanto che, invece di ridere, mi piacque così tanto che la assunsi a mia interpretazione ufficiale... Ora che ci penso, cara Barbara, anche la tua è valida, anzi, moltissimo, e certamente dimostra quanto questo percorso abbia fatto presa sulla mia mente anche a livello inconscio, dato che a questo punto non ci avevo proprio pensato... Credevo di aver scritto una metafora del tempo incarnato nelle stagioni, ma penso sia inevitabile inserire qualcosa di me pur senza volerlo!

Grazie ancora, la tua risposta mi ha fatto tanto piacere!

Saluti & Baci
Irene
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barbara
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Re: Settembre

Messaggio da barbara » domenica 5 febbraio 2012, 19:24

Per me è stato così appena l'ho letta, sai, non ho dovuto pensarci.
E' stato quando dici: la madre accarezzò il figlio. Ho inteso che tu volessi svelare che a parlare al femminile fosse un maschio (per come appare alla madre esteriormente e al narratore). Invece forse la madre accarezzava il fratellino? Poichè tu dici:" la madre che era appena entrata", mi è venuto spontaneo immaginare che lei accarezzasse colui/colei che le stava parlando e non il fratellino.
Ultima modifica di barbara il domenica 5 febbraio 2012, 19:27, modificato 1 volta in totale.

br_ba_bo_ba
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Re: Settembre

Messaggio da br_ba_bo_ba » domenica 5 febbraio 2012, 19:27

barbara ha scritto:Per me è stato così appena l'ho letta, sai, non ho dovuto pensarci.
E' stato quando dici: la madre accarezzò il figlio. Ho inteso che tu volessi svelare che a parlare al femminile fosse un maschio (per come appare alla madre esteriormente e al narratore). Invece forse la madre accarezzava il fratellino? Poichè tu dici: la madre che era appena entrata, mi è venuto spontaneo immaginare che lei accarezzasse colui/colei che le stava parlando e non il fratellino.
Oh, mamma... Sto cominciando ad avere davvero paura della mia mente! :shock:

Io... non ci avevo pensato... :oops: non mi era nemmeno... passato per la testa... lo giuro...
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barbara
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Re: Settembre

Messaggio da barbara » domenica 5 febbraio 2012, 19:29

Cara, è il potere magico della scrittura...Se scrivi un racconto su un personaggio che non sei tu, puoi scoprire di te molto più che attraverso un'autobiografia... ;) Per me è stato così.

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Re: Settembre

Messaggio da br_ba_bo_ba » domenica 5 febbraio 2012, 19:37

barbara ha scritto:Cara, è il potere magico della scrittura...Se scrivi un racconto su un personaggio che non sei tu, puoi scoprire di te molto più che attraverso un'autobiografia... ;) Per me è stato così.
Io scrivo a raffica, racconti brevi, racconti lunghi... Ma questa è la prima volta che ho notizia di una simile ingerenza del mio inconscio... Indicativo il fatto che non mi fosse nemmeno venuto in mente, ma neanche lontanamente!
Ora che me l'hai fatto notare, davvero, il riferimento è evidente... Nella prima stesura avevo pensato alla protagonista come un essere non umano, spirituale, senza forma e corpo se non quell'alito di vento, tenendola però ben separata dal fratellino, che nella mia idea rappresentava come il tempo, il destino che segue il suo corso... Lo stupore è ancora più grande, per il fatto che ho scritto "Settembre" mesi fa, mentre solo recentemente ho iniziato a discutere delle implicazioni personali, fisiche, psicologiche e spirituali del mio percorso. Prima nemmeno ci avrei pensato, mi appariva come una cosa tecnica, medica, concreta, solo da poche settimane a questa parte, ho capito che c'è qualcosa di... più. Che ingenua sono stata, in questo anno e mezzo... Tante parole, buone o cattive, spese sul mondo e sugli altri, ma mai su di me. Lo so, forse ti sembrerà assurdo leggerlo su un forum, ma tutto questo mi ha come... aperto gli occhi! :shock:
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Tozeur
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Re: Settembre

Messaggio da Tozeur » domenica 5 febbraio 2012, 21:18

barbara ha scritto:Molto toccante questo tuo racconto br_ba_bo_ba. Restano nell'aria di settembre tutte le domande del lettore su questa ragazzina imprigionata nel corpo di un ragazzo e sul silenzio della madre.
Poi l'immaginazione colma i non detti e la storia continua , nella testa di chi legge. Così diventa nostra, oltre che tua.
Nel leggerla, mi ha colpito la solitudine della protagonista, ma anche la sua determinazione. C'è una saggezza innata in quelle piccole mani, che ricostruiscono, riparano, pazientemente, senza darsi per vinte. Mani che inventano , dal niente, un mondo di emozioni.
Un personaggio che ha molto da insegnarci. :)
Non posso fare altro che condividere ogni singola parola detta. Anche io do a questo bellissimo racconto la stessa interpretazione di Barbara. La cosa bella di queste storie e che ognuno trae le proprie conclusioni, sarebbe bello sentire altre interpretazioni ;)
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barbara
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Re: Settembre

Messaggio da barbara » domenica 5 febbraio 2012, 21:37

Cara Br_ba_bo_ba, che dire? Ti capisco benissimo. E' una sensazione che ho provato molte volte facendo leggere ad altri le storie che scrivevo . I personaggi agivano sentimenti che avevo dentro e di cui ero completamente all'oscuro, ma che apparivano chiari solo agli occhi di chi leggeva. Credo che qui possiamo tranquillamente parlare di inconscio. ( Anche se non tutti i lettori sono in grado di coglierli)
Ci sono verità che non siamo ancora pronti ad accogliere razionalmente , per quanto urlino dentro di noi. Attraverso la scrittura , senza nemmeno rendercene conto, diamo voce a queste verità , senza che vi sia il bisogno di rivelarle .
Tutto ciò ci aiuta, almeno temporaneamente, tanto che , dopo aver scritto, stiamo meglio. Quando un nostro racconto ci commuove , quando un personaggio diventa come un nostro "figlio", in realtà ci siamo presi cura di noi stessi, e soprattutto di quel nostro essere fragile che intendiamo nascondere a tutti i costi, perfino a noi stessi.

Tozeur, hai pienamente ragione! anche il lettore spesso si rispecchia in un racconto , trovando somiglianze con la propria storia. In un certo senso lo scritto diventa così strumento di un dialogo sotterraneo che per un momento unisce chi scrive e chi legge in modo molto profondo.

Ilex
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Re: Settembre

Messaggio da Ilex » lunedì 6 febbraio 2012, 0:56

Posso solo dire che mi meraviglio sempre di fronte alla capacità che posseggono certe persone brillanti e intelligenti, delle quali mi sembri far parte tu br_ba_bo_ba, di esprimere con le parole impressioni e pensieri rendendole così facilmente interpretabili per ciascuno, a seconda della propria sensibilità..
Usare le parole mi è sempre riuscito piuttosto facile, nel dialogo parlato, in un resoconto o in una considerazione scritte, ma purtroppo non in un racconto che riesca a vestire la fantasia delle sensazioni che sperimentiamo e delle esperienze che riescono a permearci...
Brava! (invidiaaaaa!!!!!!!! ;))

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