"Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

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Notturno
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"Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da Notturno » venerdì 27 luglio 2012, 3:44

"Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)


Avro' avuto quindici anni, massimo sedici.
Ero in vacanza al mare con i miei genitori (albergo a tre stelle, se vi interessa).
L'albergo era a gestione familiare, con il simpatico gestore/proprietario che era sempre presente e svolgeva diverse mansioni. A cena lui aveva deciso che le famiglie con bambini/ragazzini dovevano essere messe vicine di tavolo cosicche' i bambini avrebbero potuto "fare amicizia tra di loro" (frase sua).
Al tavolo vicino era capitata una famiglia con due ragazzini: non gemelli ma fratelli molto vicini d'eta', piu' o meno la mia eta'. Io li osservavo discretamente ma ero timido...

Una sera, non a cena ma sulla veranda dell'albergo, dove tutti erano seduti a prendere il freschetto, eravamo io e i miei genitori e, al tavolo a fianco, i due fratelli con i loro genitori.
Ad un certo punto, vedo che uno dei due fratelli mi si avvicina, con un sorriso.
Chissa'.... magari voleva dirmi qualcosa, magari gli ero simpatico, magari voleva sviluppare una piccola amicizia...
Bruscamente, suo fratello lo blocca, dicendogli (riferito a me): "Ma non vedi che e' frocio?"



Silenzio.
Quella allegra esclamazione e' stata sentita benissimo da tutti.
Io avrei dovuto dire qualcosa?
I miei genitori avrebbero dovuto dire qualcosa?
I genitori dei due fratelli avrebbero dovuto dire qualcosa?

barbara
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da barbara » venerdì 27 luglio 2012, 7:43

Sì, Notturno. Avrebbero dovuto dire qualcosa. E' possibile farlo. A me è successo di farlo nel bel mezzo di una festa di compleanno. Alzare la voce e dire: Non accetto queste battute omofobe, perchè mi fanno vomitare.Dette poi da gente che si crede di sinistra , mi fanno vomitare il doppio.

Silenzio, panico, tutti mi guardano, pensano che sono impazzita

Qualcuno dice: ma quali battute? un altro : ma se le facciamo non significa nulla, siamo tutti d'accordo che sono solo battute. Un altro: arriva lei, la solita che vede omofobia dappertutto. Io rincaro la dose e dico : sono le battute che fanno certi genitori senza sapere che hanno davanti un figlio omosessuale. Un ragazzo che è presente prende la parola per la prima volta in tutta la serata per dire che la pensa come me.
Fine della discussione

Dovrebbe essere normale che le cose vadano così. Spero che un giorno a noi etero venga automatico farlo. Ancora meglio spero che certe frasi si smetta proprio di dirle e ricevano lo stesso trattamento che oggi riceverebbe una frase del tipo : Le donne che stiano a casa a fare la calzetta. Quale uomo si azzarderebbe oggi a dirla in presenza di una donna?
Ultima modifica di barbara il domenica 5 agosto 2012, 22:08, modificato 1 volta in totale.

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Hugh
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da Hugh » venerdì 27 luglio 2012, 12:02

Ciao Notturno

Ho letto e ho pensato ad una sola cosa: a come ci si sente umiliati, alla sofferenza che devi aver provato in quel momento.
E poi: 15-16 anni! Mica bambini di 9-10 anni che possono ancora essere senza ritegno nel dire certe cose (ammesso che a 9-10 anni uno sappia veramente di 'froci' & C: io non sapevo), con quella crudezza che contraddistingue a volte l'infanzia. Qui si tratta di adolescenti delle scuole superiori, di discorsi fatti non tra di voi, ma alla presenza di adulti... che, da quanto riferisci, non intervennero, né da una parte né dall'altra! Avranno provato imbarazzo, ma cosa hai dovuto ingoiare tu se lo saranno mai chiesto? Non diceste proprio nulla tra di voi la sera stessa?
Ha ragione Barbara: quando ci vuole, ci vuole. Stroncare sul nascere certi atteggiamenti, sempre. A costo di una piccola piazzata, ché tanto poi, se le cose sono messe in chiaro una volta per tutte, è di gran lunga meglio.
E chi deve imparare, impara e mette da parte fin da giovanissimo certe discriminazioni... si è educatori anche così, soprattutto così.

Io non ricordo nulla di tanto spietato... non so neppure se avrei retto ad una cosa del genere. Le prese in giro c'erano e me ne sono sentite anch'io, ma mai in contesti "riparati" come capitò a te e davanti alle persone care.

Una volta successe mentre giocavamo all'aperto in tanti, più grandi e più piccoli, vicino a casa; avrò avuto sì e no 10 anni. Mia mamma sentì dal balcone, era momentaneamente uscita per stendere qualcosa ad asciugare, ma me ne accorsi solo quando fece sentire la propria voce all'udire casualmente come ero stato apostrofato. Riprese con decisione il bulletto di turno e la cosa finì lì; e io mi sentii sostenuto e difeso.
Perché succede che si possa scegliere il silenzio in un momento tanto "cruciale" per un ragazzo?
Voglio sperare che, al giorno d'oggi, siano sempre di meno coloro che tacciono.

Grazie di aver voluto condividere qui un episodio-ferita del tuo vissuto.
Un grande abbraccio :)
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FreedomTower
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da FreedomTower » sabato 28 luglio 2012, 3:22

Capitata la situazione finale anche a me diverse volte...
Però quando avevo 10 anni, della serie "piccoli omofobi crescono", io mi ero trovato in questa vacanza in colonia di tipo 100 ragazzi dagli 11 ai 14, venivo continuamente chiamato frocio e nessuno ha mai preso le mie difese in quella "vacanza", anche quando si mangiava mi vedevo 3-4 ragazze che mi dicevano "quando sei frocio, ahaha che frocio", scene simili mi capitavano tutti i giorni a tutti i pasti, so come ti sei sentito, vittima davanti agli spettatori...
Tu: che potevi farci, eri spiazzato, nessuno si aspetta di essere aggredito per quello;
I tuoi: avrebbero dovuto sgridare i suoi genitori per la pessima educazione del figlio facendogli capire che non c'è nulla di male;
I genitori dei fratelli: si sarebbero dovuti nascondere per la figura del figlio.
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progettogayforum
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da progettogayforum » sabato 28 luglio 2012, 21:02

Effettivamente la storia che racconta Notturno rappresenta un comportamento ancora oggi molto diffuso. Gli anni della scuola media sono per i ragazzi gay certamente i peggiori perché si trovano in un gruppo di ragazzi non solo immaturi ma maleducati per colpa dei loro genitori, ragazzi che non fanno che manifestare gli atteggiamenti che hanno visto negli adulti. L'educazione dei preadolescenti è basata sull'esempio, se vivono in ambienti omofobi e direi in ambienti sottosviluppati dal punto di vista culturale, perché proprio di questo si tratta, il risulto può essere solo il bullismo omofobo. Purtroppo tutti i modelli di comportamento tendono a trasmettersi di generazione in generazione. Va aggiunto che i professori hanno in genere paura di intervenire in queste situazioni e fanno finta di non vedere perché potrebbero essi stessi divenire bersaglio della stupidità di certi ragazzi e perché in questi atteggiamenti i ragazzi sarebbero comunque incoraggiati dai genitori. A scuola tutti sono ufficialmente etero, studenti e professori, specialmente nella scuola media, dove l'immaturità è totale, l'autorevolezza dei docenti è minima e l'azione dei genitori più aggressivi e maleducati è lasciata troppo spesso del tutto libera.

Nicomaco
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da Nicomaco » sabato 28 luglio 2012, 22:02

Sono d'accordo con Project. Però vorrei precisare che nella scuola media io includo non solo l'inferiore, ma anche la superiore (adesso per la verità non so neppure più come si chiama). Perché episodi come quelli descritti da Notturno io li ho subiti alle superiori più che alle medie inferiori. A Notturno va dunque tutta la mia solidarietà.
La verità, vi prego, sull'amore (W.H. Auden)

Notturno
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da Notturno » domenica 29 luglio 2012, 2:11

Hugh ha scritto: Ho letto e ho pensato ad una sola cosa: a come ci si sente umiliati, alla sofferenza che devi aver provato in quel momento.
Qui si tratta di adolescenti delle scuole superiori, di discorsi fatti non tra di voi, ma alla presenza di adulti... che, da quanto riferisci, non intervennero, né da una parte né dall'altra! Avranno provato imbarazzo, ma cosa hai dovuto ingoiare tu se lo saranno mai chiesto? Non diceste proprio nulla tra di voi la sera stessa?
Ha ragione Barbara: quando ci vuole, ci vuole. Stroncare sul nascere certi atteggiamenti, sempre.

Un abbraccio a te Hugh. E anche a Barbara. Ho capito che avete capito il mio dolore.

No, nessuno disse niente quella sera. Barbara dice che qualcuno avrebbe dovuto dire qualcosa. Ma metti che i miei genitori avessero "sgridato" il ragazzino o i suoi genitori. Magari sarebbe cominciata una discussione. Metti che i genitori del ragazzino avessero detto ai miei genitori "Eh, ma veramente vostro figlio Notturno e' un pochettino effemminato...". Metti che i miei genitori avessero fatto una scenata. Metti che gli atri ospiti dell'albergo, incuriositi, si fossero avvicinati a vedere cosa succedeva. "Perche' stanno litigando a gran voce?" "Mah... dicono che questo ragazzino e' gay?" "Ah si', fammelo vedere questo ragazzino... mah... mi sembra... ma non mi sembra..."

Avete capito?
Certo, incassare un'offesa cosi' in silenzio e' bruttissimo, ma reagire (in pubblico!) avrebbe trasformato un breve evento spiacevolissimo in UN CASO. Un caso in cui io avrei avuto i riflettori puntati addosso. Un caso in cui i miei genitori sarebbero stati OBBLIGATI a discutere della mia omosessualita' quando io non ero nemmeno sicuro e non gli avevo mai detto niente. Un caso in cui tutti avrebbero spettegolato fino alla fine della vacanza. Sarei diventato il Frocetto dell'Albergo. Avrei voluto cio'?


Bruttissimo, bruttissimo, bruttissimo, ma... quando un ragazzino minorenne e' "accusato" di essere gay, forse e' ancora meglio ignorare, e glissare, no? Sbaglio?

All'accusa: "Ma sei frocio????", un 14/15/16enne cosa deve rispondere?

Deve rispondere "No"? E' ovvio che la cosa non finirebbe li', ci sarebbero altre domande e commenti, rifermenti all'effemminatezza, presunta o reale... perche' in realta' la domanda "Ma sei frocio" non e' una domanda ma una provocazione.

Deve rispondere "Si'"? Oddio.... gli aguzzini lo andrebbero a riferire a tutti immediatamente... lo saprebbe tutto il quartiere, tutto il paese, poi adesso con facebook proprio tutti...

Deve rispondere "Si', ma si dice omosessuale e non c'e' nulla di male". Un ragazzino 14enne puo' dare questa risposta? Magari con genitori omofobi (in Italia ancora abbastanza la norma)?

Io in tutta mia vita nei confronti dei gay ho visto solo omofobia (lasciamo perdere la TV). Omofobia anche strisciante: battutine, risatine, riferimenti obliqui...

Ma ritorniamo alla faccenda del "caso".
Mettiamo che, per un qualche assurdo miracolo, venga ufficialmente introdotta nelle scuole italiane una legge contro l'omofobia. Sarebbe buonissima e giustissima in teoria, ma... in pratica ho tanti dubbi.
Mettiamo che uno scolaretto e' vittima di bullismo omfobo da parte dei suoi compagni di classe, e si becca del "frocio".
Se lo scolaretto reagisce dicendo ai loro compagni "La legge dice che non potete discriminarmi", automaticamente si AUTO-CERTIFICA come gay. E' questo cio' che vuole un 14enne/15enne? Un ragazzino che sta ancora sviluppando la sua sessualita' e che di certo non e' obbligato a informare gli altri degli sviluppi della tale, vuole un riflettore puntato addosso? Vuole un "timbro" che lo bolli come omosessuale? Io penso di no.
E in realta' all'accusa "Ma sei frocio?" uno scolaretto non puo' nemmeno rispondere "Non sono tenuto a dirvelo" (risposta da Principessa sul Pisello) oppure (ancora peggio) "Non lo so".

Notturno
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da Notturno » domenica 29 luglio 2012, 2:33

FreedomTower ha scritto: io mi ero trovato in questa vacanza in colonia di tipo 100 ragazzi dagli 11 ai 14, venivo continuamente chiamato frocio e nessuno ha mai preso le mie difese in quella "vacanza", anche quando si mangiava mi vedevo 3-4 ragazze che mi dicevano "quando sei frocio, ahaha che frocio", scene simili mi capitavano tutti i giorni a tutti i pasti, so come ti sei sentito, vittima davanti agli spettatori...

FreedomTower, condivido il tuo dolore, ovviamente.

Io quando arrivavo a scuola, dall'alto, con le finestre aperte, mi facevano i cori: "Frocio! Frocio! Frocio!"

Senti... quando ti chiedevano "Ma sei frocio?" tu cosa rispondevi?
Anzi, vorrei fare un sondaggio nel forum: voi all'accusa "Ma sei frocio?" (magari non l'avete mai ricevuta, fortunati!) cosa rispondevate?
Secondo voi un ragazzino 14/15/16enne cosa dovrebbe rispondere a "Ma sei frocio?" ?
E un 20enne?
progettogayforum ha scritto: Va aggiunto che i professori hanno in genere paura di intervenire in queste situazioni e fanno finta di non vedere perché potrebbero essi stessi divenire bersaglio della stupidità di certi ragazzi e perché in questi atteggiamenti i ragazzi sarebbero comunque incoraggiati dai genitori. A scuola tutti sono ufficialmente etero, studenti e professori, specialmente nella scuola media, dove l'immaturità è totale, l'autorevolezza dei docenti è minima e l'azione dei genitori più aggressivi e maleducati è lasciata troppo spesso del tutto libera.
Project, concordo su tutto.
Quando a scuola mi facevano i cori "Frocio! Frocio! Frocio!" a che sarebbe servito andare a lamentarmi dai professori? Anche SE loro avessero voluto aiutarmi (non vi dico cosa diceva il prof di religione riguardo ai "froci"), cosa avrebbero potuto fare? Fare un discorso ufficiale in classe dicendo "Ragazzi guardate che gli omosessuali non vanno discriminati!" ? Tutti si sarebbero voltati verso di me e sarebbero scoppiati a ridere!

Ma poi mi immagino la pateticita' della scena se io fossi andato da un professore a lamentarmi.
Mi immagino io, 15enne magrolino, con vocina tremula e occhi lucidi "Professore, mi danno del frocio, faccia qualcosa..."




Un bacio a Nicomaco.

barbara
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da barbara » domenica 29 luglio 2012, 9:20

Notturno, come giustamente dici, nel rispondere va valutato tutto.
La mia opinione è generale su queste situazioni e sono dell'avviso che bisogna cambiare atteggiamento.
Poi è anche vero che è non peggiorare la situazione e in certi casi parlare può essere rischioso. Eppure secondo me dire qualcosa di sensato, al momento o dopo, è sempre un modo per non subire.
Certi silenzi lasciano spazio a troppi pensieri . Se dopo tutto questo tempo ancora ti ricordi quel momento vorrà ben dire qualcosa.
Certo che è difficile , si resta a volte pietrificati.
Si può però commentare genericamente che un po' di educazione non guasterebbe in una sala da pranzo. Oppure dire una parola sottovoce al proprio figlio . E se si ritiene che sia opportuno tacere del tutto, si può riprendere il discorso col proprio figlio successivamente e spiegare il perchè del proprio silenzio.
Il silenzio è comunicazione , non è assenza di parole. Ci si dimentica spesso che si è responsabili del proprio silenzio tanto quanto lo si è dei propri discorsi.
Non mi riferisco ovviamente al comportamento dei tuoi genitori nella situazione concreta. Non conoscendoli e non essendo presente , posso solo dire cosa vorrei fare io se fossi in una sitazione analoga.

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FreedomTower
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Re: "Ma non vedi che e' frocio?" (storia di vita vissuta)

Messaggio da FreedomTower » domenica 29 luglio 2012, 13:04

Notturno ha scritto:Senti... quando ti chiedevano "Ma sei frocio?" tu cosa rispondevi?
Anzi, vorrei fare un sondaggio nel forum: voi all'accusa "Ma sei frocio?" (magari non l'avete mai ricevuta, fortunati!) cosa rispondevate?
Secondo voi un ragazzino 14/15/16enne cosa dovrebbe rispondere a "Ma sei frocio?" ?
Dipende, se non ha problemi a dirlo dovrebbe dire "Si, ti disturba la cosa?", se non vuole dirlo può dire "No, ma se lo fossi non sprecherei il tempo a dirlo a un omofobo di mer*a come te"...

Stessa cosa per un ventenne, ma penso che i casi di omofobia così sfacciata siano più da adolescenti :)

Da un punto di vista, ricevere bullismo da piccolo se sei dichiarato già da allora, ti aiuta ad affrontare meglio il futuro, perchè il più crudo è quello tra i banchi di scuola, sembra non finire mai...
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