Lacrime di sangue

Romanzi, racconti, poesie, canzoni e componimenti di ogni genere scritti dai ragazzi del Progetto
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IsabellaCucciola
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Lacrime di sangue

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 29 luglio 2012, 12:18

14 DICEMBRE

L’ultima volta non ho scritto molto.
Allora incominciamo dal principio, il 27 Novembre Filippo e io abbiamo deciso di vederci per mangiare una pizza e poi andare al cinema. Abbiamo deciso di trovarci il pomeriggio a Milano. È stato un pomeriggio bellissimo.
Eravamo arrivati al cinema quando ho visto Marco e la sua ragazza, e in quel momento qualcosa in me si è spezzato (non saprei come descriverlo meglio), mi sono guardata intorno, e tutte le coppie erano formate da un ragazzo e da una ragazza. In quel momento mi sono sentita totalmente fuori
luogo, mi sono chiesta: “Ma cosa sto facendo? Io non sono come queste persone.”
Mi sono sentita ridicola, cosa stavamo facendo Filippo e io? Cercavamo di imitare le coppie eterosessuali? Il problema era che anche se le avessimo imitate alla perfezione, avremmo sempre saputo che non eravamo come loro, eravamo diversi. Quel pensiero mi sembrava intollerabile, perché mi sembrava che continuare a comportarsi così sarebbe stato vivere nella menzogna.
Continuavo a pensare che non ero nata come gli altri e che era inutile che continuassi a cercare di essere quello che non ero. È stato come prendere un pugno nello stomaco.
Ho guardato Filippo, e gli ho chiesto se potevamo rinviare il cinema perché non stavo tanto bene, mi ha guardato preoccupato, e mi ha chiesto cosa avessi, e io gli ho risposto che non avevo niente (anche se stavo per scoppiare a piangere) ma avrei preferito rinviare a un altro giorno, ho visto che stava per chiedermi ulteriori delucidazioni, ma ha preferito evitare, mi ha detto che non c’erano problemi, il problema è che mentre stavamo uscendo Filippo ha visto Marco, ed è andato a salutarlo e ci sono dovuta andare anche io (avrei
preferito evitarlo, ma cosa potevo dire Filippo? “Preferisco non vedere Marco, perché mi fa troppo male vederlo?”, e poi non potevo rimanere impalata lì dove ero, mentre Filippo andava a salutare Marco, che figura ci avrei fatto?).
Credo che quelli siano i minuti più lunghi e angoscianti della mia vita, io avevo l’aria di una che sembrava fosse pronta per suicidarsi, avevo gli occhi lucidi, avevo il viso rosso di imbarazzo.
Filippo mi ha accompagnato a casa, siamo rimasti un po’ in macchina, ero stretta fra le sue braccia quando mi ha chiesto come stavo e gli ho detto che mi sentivo un po’ meglio, gli ho anche detto che mi dispiaceva tanto per aver rovinato la serata, mi ha accarezzato una guancia e ha detto che non avevo rovinato nulla, che la serata era stata comunque meravigliosa perché c’ero io. In quel momento ho sentito una cosa dentro di me, ho sentito ancora una volta quanto Filippo ci teneva a me, sentivo dentro di me un odio per me stessa, perché non avevo avuto la forza di accettare me stessa, perché anche se sentivo di amare Filippo, e mi sono messa a piangere, Filippo si è preoccupato ma gli ho detto che piangevo perché ero felice di stare lì con lui, e alla fine ci siamo baciati, è stato il bacio di due persone che sentono di provare qualcosa reciprocamente. Avrei voluto che quel momento non finisse più, avrei voluto stare fra le sue braccia per sempre, avrei voluto che
quella sensazione di calore che sentivo sprigionarsi dentro di me non finisse. Purtroppo ogni cosa ha una fine, e dopo esserci salutati sono salita in casa. Sono entrata in bagno e mi sono specchiata, non so perché l’ho fatto, sono rimasta a specchiarmi senza rendermi conto del passare del tempo, vedevo la mia immagine riflessa, un volto che riconoscevo e al tempo stesso mi sembrava estraneo.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

barbara
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da barbara » domenica 29 luglio 2012, 14:32

Che emozione particolare che ti dà un diario! Pure io lo tenevo moltissimi anni fa. C'e l'ho ancora in verità. Allora non esisteva internet e non era possibile come adesso condividere un diario o un romanzo sotto forma di diario.
Ma tornando al tuo scritto, mi colpisce molto la scorrevolezza e la semplicità e nello stesso tempo la profondità.
E' proprio come un dialogo immaginario con un amico a cui confidi i tuoi segreti. Dà l'impressione di un momento di intimità con se stessi , in cui si ripercorrono i fatti della giornata nel tentativo di comprenderli. Spero che vorrai continuare , almeno per farci capire qualcosa di questo "volto estraneo".
Comunque complimenti e continua a scrivere!

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IsabellaCucciola
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 29 luglio 2012, 15:02

Barbara, grazie delle bellissime parole :) ... Sei sempre molto dolce...

28 MARZO
Mi piacerebbe essere una ragazza.
Quando mi guardo allo specchio vedo un ragazzo, quando mi svesto e rimango nuda vedo un corpo che odio, che vorrei volentieri fare a pezzi, distruggere. Mi era capitato di praticare l’autolesionismo perché odio quello che sono, mi vergogno di quello che sono. Solo nel dolore riuscivo a pagare quella che sentivo come una colpa. Con l’autolesionismo cercavo di esprimere il mio bisogno di attenzioni e di affetto.
Mi sento una donna, e penso che anche gli altri possano vedere dietro questo corpo sbagliato la mia anima femminile.
È strano essere una ragazza in un corpo di un ragazzo, la cosa più strana succede durante l’adolescenza e dopo, quando ti rendi conto che i ragazzi sono ragazzi e le ragazze sono ragazze, mentre tu non sei né carne né pesce, gli altri hanno la loro casella in cui mettersi mentre tu non sai in quale andare (anche se, essendo un ragazzo dovresti in teoria, andare in quella riservata ai ragazzi), è come trovarsi sempre come un pesce fuori dall’acqua.
Quello di cui ti rendi conto, però, rispetto alle altre persone, è che la sessualità è molto variegata, la sessualità trascende dall’essere classificata solo in uomo/donna. Quello che scopri è che anche l’“etichetta” eterosessuale/omosessuale è ancora limitativa, perché un ragazzo omosessuale non si sente una ragazza, è un ragazzo che si sente un maschio ma è attratto da persone dello stesso sesso, mentre se sei una ragazzo che però sente di essere una ragazza allora dovresti essere trans-gender, mi rendo conto che questa distinzione possa creare un po’ di confusione e allora viene più semplice classificare le persone con le etichette eterosessuale/omosessuale.
Sono riuscita a trovare un mio equilibrio, un equilibrio estremamente instabile, basterebbe un soffio di vento, basterebbe un nulla per far crollare tutto quanto ma non voglio pensarci, preferisco andare avanti così e finché riesco a reggere non voglio fare nulla per cambiare la situazione. Mi capita di usare profumi da donna, a volte mi metto collane con ciondoli, cerco in maniera discreta di far si che questa mia anima femminile trasparisca. Mi rendo conto che questi sono banali palliativi, blandi placebo, che però servono per darmi l’illusione di essere una donna.
A volte mi capita, quando prendo in mano o una collana o il profumo che una parte di me dica: “Perché fai questo? Non sarai mai una donna. Perché vuoi essere quello che non sei?” In quei momenti mi blocco per un secondo, perché mi sento a un passo dal nulla, perché sento che quella parte di me ha ragione, in quei momenti mi sento come una persona che scimmiotta una femminilità che non avrà mai, allora guardo quello che ho in mano, mi sento una stupida, mi sento ridicola, e lo ripongo al suo posto.
In quei momenti odio quello che sono.
P.S.
Mi è capitato a volte di pensare a come sarebbe la mia vita se dovessi farmi operare, però ho paura, perché sarebbe un cambiamento radicale.
Ho paura di quello che sarebbe il mio aspetto, ho paura di non sembrare una donna, ma semplicemente una “caricatura” di donna.
Ho paura degli sguardi delle persone, delle risate, dell’odio che gli altri hanno verso chi è diverso.
Ho paura di non poter trovare un uomo che nonostante sia una trans possa amarmi per quello che sono, e non solo per soddisfare una sua fantasia sessuale.

02 APRILE
Oggi ho riflettuto sul percorso che porta una persona trans-gender a diventare Quando penso a un mio probabile passo verso un futuro in cui sarò donna mi faccio mille domande, e penso che anche loro abbiano avuto in alcuni momenti dei dubbi, anche solo per un secondo (non conosco persone transessuali e quindi questo è solo un mio pensiero), delle perplessità sul voler “stravolgere” il proprio corpo, trasformare perché con ormoni e operazioni alla fine il tuo corpo ne esce totalmente trasformato. Forse mi faccio questi problemi perché ho trovato una sorta di “equilibrio”, però mi chiedo: “C’è qualcosa di
sbagliato in me? Forse dovrei farmi meno paranoie e pensare a quello che sarò dopo, a quando lo specchio rifletterà l’immagine di una donna?” A me spaventa quel dopo. Come sarà la mia vita dopo? Come la prenderanno le persone che mi stanno vicine? Troverò il coraggio di andare in giro, fra gli sguardi incuriositi, freddi, derisori, disgustati delle persone? Se un giorno dovessi provare sentimenti di amore verso un uomo?
In quel caso prima di instaurare una relazione gli direi del mio passato, non gli mentirei perché un rapporto che si basa sul silenzio e sulla menzogna non è un rapporto, non è niente. Però quale uomo etero si metterebbe con una transessuale? Sento storie di persone che vanno a transessuali solo per uno squallido rapporto fisico, ma io non voglio questo, io non voglio ridurre la mia persona, il mio corpo al solo soddisfacimento di una fantasia sessuale, io voglio essere amata per quello che sono.
A volte mi sento così stupida e superficiale a pensare a queste cose, però mi sono sempre vista sposata con un uomo, potermi fare una famiglia, poter sentire un bambino crescere dentro di me. Oggi mi è capitato di pensare a come sarei se fossi veramente una donna.
Ho immaginato di specchiarmi e non vedere il mio viso ma quello di una ragazza, ho immaginato di non vedere il mio corpo ma quello di una donna.
Ho immaginato di passare la vita prendendo ormoni, per cosa poi? Alla fine non sarò mai veramente una donna, sarò solo un ragazzo a cui hanno asportato gli organi riproduttivi, quindi perché voglio fare un’operazione così dolorosa? Perché voglio cambiare la mia vita in maniera così radicale? Mi basta anche solo assomigliare a una donna perché mi senta in pace con me stessa? Con questo non voglio criticare in nessuna maniera le persone che decidono di cambiare il proprio sesso, le stimo, e quando le vedo, quando ascolto le loro storie mi fanno tenerezza, quando sento che sono emarginate, mi viene da piangere e mi chiedo se il fatto di essere nate in un corpo sbagliato e aver dovuto “rimodellare” un corpo per adattarlo a quello che ho dentro non sia già abbastanza per poter vivere bene, senza dover essere un’emarginata.
Quello che più ferisce è l’ignoranza delle persone, però se ne può fare un torto a queste persone? Che bisogno hanno le persone di avvicinarsi e cercare di capire il perché di certe scelte, se queste ultime non li riguardano? Se fossi eterosessuale non penso che mi avvicinerei al mondo gay o transessuale, per il semplice motivo che essendo una cosa al di fuori della mia vita, una cosa che non mi riguarda direttamente, perché dovrebbe interessarmene?
Non penso che un ragazzo eterosessuale che ha una vita sociale con altri ragazzi eterosessuali possa chiedersi com’è la vita sociale di un suo compagno omosessuale, non penso si chieda come possa vivere un ragazzo gay la sua sessualità, ma non per cattiveria ma perché è una cosa lontana anni luce da lui.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da progettogayforum » domenica 29 luglio 2012, 15:17

Isabella, penso che queste pagine di diario possano essere illuminanti per tante persone che cercano risposte serie che non possono trovare da nessun'altra parte. Grazie di averle pubblicate.

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Libero81
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da Libero81 » domenica 29 luglio 2012, 16:22

A parte il tuo disagio al cinema (secondo me ingiustificato), che bel racconto, che passione che dolcezza :)
p.s. Beata te ;)
L'Amore infinito è l'unica verità, tutto il resto è illusione.

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IsabellaCucciola
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da IsabellaCucciola » domenica 29 luglio 2012, 17:24

Grazie a tutti :P . Ci sono dei momenti in cui sento il bisogno di aver risposte a delle domande che mi faccio, ma queste risposte non so dove trovarle… Scrivere mi aiuta a trovare un certo equilibrio nei miei pensieri…
progettogayforum ha scritto:Isabella, penso che queste pagine di diario possano essere illuminanti per tante persone che cercano risposte serie che non possono trovare da nessun'altra parte. Grazie di averle pubblicate.
Project, sarebbe bello se persone come me potessero leggere quello che ho scritto e rendersi conto che non sono sole, che ci sono anche altre persone che sono nate in un corpo sbagliato e che cercano di capire come vivere questa situazione...

Grazie ancora per tutti i commenti...

Isabella

12 NOVEMBRE
Oggi ho pensato al matrimonio, non so perché... Sono andata in rete e ho cercato i siti in cui si parla di matrimonio, mi sono messa a guardare gli abiti da sposa, e ho pensato che mi sarebbe piaciuto avere un abito bianco e avrei indossato un paio di sandali con tacco 12.
Ho letto i consigli su come scegliere l’abito giusto senza stress, sull’acconciatura, sul trucco, i consigli su come affrontare gli imprevisti.
Ho pensato a quanto sia meraviglioso per una donna il giorno del matrimonio, “il giorno più bello della tua vita.”
Ero talmente, non dico felice, però pensavo a quanto sarebbe stato bello quel giorno, pensavo all’eccitazione di preparare quel giorno in ogni minimo dettaglio, mi immaginavo attraversare la navata della chiesa e sposare l’uomo che amavo... E poi mi è venuto in mente che io non potrò mai godere quel momento perché io non sono una donna... E mi sono sentita malissimo... Ho visto crollarmi davanti agli occhi tutto quello che avevo costruito nella mia mente, mi sono improvvisamente resa conto che avevo passato il pomeriggio immaginando un qualcosa che non potrò mai avere, mi sono resa conto di quanto sono stupida e patetica, mi sono resa conto di come sia soltanto una caricatura di una donna, mi sono resa conto di quanto odio quello che sono...
Avrei voluto ferirmi, avrei voluto dilaniare la mia carne, avrei voluto sentire un dolore che potesse placare quel male che sentivo dentro, sono corsa in bagno e mi sono messa due dita per rimettere, volevo farmi male, volevo soffrire il più possibile. È stato il telefonino a farmi smettere quello che stavo facendo, ho sentito che mi era arrivato un messaggio, mi sono guardata allo specchio e ho visto una ragazza con le guance rosse e gli occhi iniettati di sangue per lo sforzo di vomitare, e non ho provato odio, ma solo pena per quella ragazza, poi sono ritornata in camera e quando ho visto che il messaggio era di Filippo, ho immaginato per un secondo come avrebbe reagito a vedermi in quello stato, ho pensato che mi avrebbe abbracciato, mi avrebbe accarezzato il viso e mi avrebbe detto che non c’era nulla di sbagliato in me, e mi sono messa a piangere...
P.S.
Ora che sto scrivendo il dolore si è placato anche se è rimasta una strana sensazione di vuoto, come se di me fosse rimasto solo l’involucro esterno e tutto quello che c’era dentro fosse sparito.
Non so per quanto ho pianto, so solo che alla fine quel dolore pian piano a incominciato ad attenuarsi fino a sparire.
Ho preso in mano la foto di Filippo, quella dove lui sorride... È tanto che non la guardo... E anche
questa volta sono affascinata dalla forza di quel sorriso, è come se volesse dirmi che i momenti bui passano e poi ci sono quelli belli, ogni volta che vedo quella foto vorrei stare fra le sue braccia, chiudere gli occhi, appoggiata al suo petto e lasciare che il tempo che scorra, e questo non mi fa paura perché sono con lui...
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da Tozeur » lunedì 30 luglio 2012, 18:51

Molto bello quello che hai postato. Sei in gamba!
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da IsabellaCucciola » lunedì 30 luglio 2012, 20:15

Tozeur ha scritto:Molto bello quello che hai postato. Sei in gamba!
Tozeur, grazie mille... Sei stato molto dolce :oops: ...

Isabella

16 NOVEMBRE
Oggi sono andata in biblioteca perché consultando il catalogo in internet ho visto che possedevano un libro che cercavo da tanto tempo, avevo letto la trama e mi aveva commosso, ma quando ho preso il libro fra le mani e ho letto la terza di copertina ne sono rimasta affascinata, commossa.
Sono rimasta con il libro in mano, avrei voluto chiedere a Filippo di abbracciarmi, avrei voluto chiedergli il perché di tanta sofferenza a questo mondo, e ho pensato a questo posto, e ho sperato veramente che per questi personaggi un tale luogo potesse essere qualcosa di magico, una speranza.
Ho sentito Filippo chiedermi a bassa voce nell’orecchio cosa avessi, ho scosso leggermente la testa e gli ho fatto cenno di andare al banco dei prestiti.
Quando siamo usciti Filippo mi ha chiesto:
“Cosa ti è preso in biblioteca?”
“Mi ha commosso la trama... Leggere di queste persone che sembra non abbiano avuto nulla di buono dalla vita, e forse in questo posto possono trovare una rivalsa, un posto in cui trovare un po’ di conforto...”
Continuavo a tenere in mano il libro e guardavo la copertina, continuavo a pensare a quello che avevo letto, e sentivo che quella sensazione di tristezza non se ne andava.
“Va tutto bene?”
“Si... Scusami Filippo, è solo che... Niente... Dai andiamo.”
Prima di lasciarci Filippo mi ha detto che mi avrebbe accompagnato a casa perché non se la sentiva di lasciarmi andare a casa da sola (è veramente un ragazzo meraviglioso), ma gli ho detto che non doveva preoccuparsi.
Prima di salutarci mi ha detto:
“Quando arrivi a casa, mandami un messaggio, almeno sono tranquillo.”
Stavo per dirgli che sinceramente stava esagerando, ma alla fine gli ho detto:
“Ok, appena arrivo a casa ti invio il messaggio,” e ci siamo salutati.
Mi rendo conto che forse ho avuto una reazione esagerata riguardo al libro, però leggere di queste donne mi ha fatto venire in mente l’emarginazione, quella che ho vissuto alle superiori, e quella che tante persone omosessuali e transessuali vivono nella loro vita, quello che hanno patito anche i protagonisti di questo libro.
Mentre stavo tornando a casa in treno ho aperto lo zaino e ho preso in mano il libro, ho guardato la foto di copertina, continuavo a guardare il libro, lo tenevo in mano, alla fine l’ho aperto e mi sono messa a leggerlo.
Arrivata alla mia fermata sono scesa dal treno e mi sono incamminata verso casa. Continuavo a pensare a quel libro, a quello che avevo incominciato a leggere.
Arrivata a casa sono entrata nel portone ho chiamato l’ascensore e ho inviato il messaggio a Filippo.

Ciao Filippo, sono appena tornata a casa. Scusami per oggi. Sei sempre tanto carino. Un abbraccio.

Quando sono entrata in casa ho sentito vibrare il cellulare, era Filippo che mi aveva inviato un messaggio, sono andata in camera mia e l’ho letto, mi chiedeva se stavo meglio. Mi sono seduta sul letto e gli ho risposto che stavo bene, e che il libro mi piaceva.
Dopo avergli inviato il messaggio mi sono sdraiata sul letto e ho cercato di liberare la mente da ogni pensiero.
Ogni sera quando mi ferisco una parte di me si chiede cosa stia facendo, ma io non so cosa risponderle. Guardo il sangue colare dalla ferita, colare a terra, goccia dopo goccia, come una clessidra.

barbara
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Re: Lacrime di sangue

Messaggio da barbara » giovedì 2 agosto 2012, 7:09

Mi piace molto il tuo stile Isabella. Dà al diario una sua autenticità, un'immediatezza che poi è quella di chi scrive di getto. E poi c'è anche una purezza d'animo , uno sguardo innocente sulle cose che stupisce.
Sai trattare con semplicità temi molto complessi e, non so come, sai arrivare al cuore delle cose, oltre che al nostro, ;)

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